Volontariato: una manifestazione della carità
…“Ma di tutte più grande è la carità”! Quanta bellezza e pienezza c’è in questa frase e vorrei rifletterci attraverso una semplice testimonianza, che si pone all’interno della mia esperienza di fede nel Movimento Apostolico.
Sì, perché proprio grazie al Movimento Apostolico ho potuto sperimentare, tra l’altro, alcune tra le infinite manifestazioni della “carità”. La carità del Vangelo, innanzitutto, da accogliere, vivere, annunciare e testimoniare. E tra le forme di missione motivate dal Vangelo, mi sento molto coinvolto dal volontariato da svolgere nelle case di cura, accanto a quelli che molti definiscono “gente malata” ma che, alla fine, scopri avere una tale voglia di vivere da farti capire che forse sei tu quello che ha bisogno di aiuto.
Stare anche solo un’ora accanto a loro, talvolta con una chitarra per intonare le loro canzoni più belle, talvolta senza nulla ma con una grande voglia di ascoltare, mi ha fatto comprendere come la carità richieda anche di saper vivere pienamente accanto all’altro, alle sue gioie e alle sue sofferenze. Come sappiamo la fede non può essere qualcosa di distante dalla propria vita personale; se tu sei cristiano devi pensare da cristiano, vivere da cristiano perché solo cosi “tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri”.
Ed è proprio il volontariato, a partire da questa esperienza accanto alle persone più fragili, è diventata la parte di vita alla quale sono più legato.
Faccio parte di un’associazione di clownterapia: no, non sono un pagliaccio (o forse si), sono solo un volontario di sorrisi e voglio donarvi un mio pensiero scritto al rientro da una delle esperienze più forti che abbia mai vissuto.
In Croazia esiste un paese, Gornja, dove, in un castello posto tra le montagne, sono presenti degli angeli, bimbi con gravi malformazioni psico-fisiche ma con uno sguardo che, se lo accogli, ti sconvolge dentro.
“Ultimo giorno qui. Ore 6:00: anche oggi decidiamo di aiutare le infermiere con i bagnetti. Momenti magici! Intorno alle 8:45 tutto il gruppo si dirige nelle stanze per l’ora della colazione e subito dopo portiamo i gornjolini nel parco giochi all’aperto, come nei giorni precedenti. Ma a Gornja nessun giorno è uguale all’altro, ogni istante ti carica di emozioni e anche oggi la magia si materializza.
La mia personale magia porta il nome di Viktor. Decido di fargli fare una passeggiata intorno al castello; oggi è un po’ troppo agitato, la sua mano stringe forte la mia durante il percorso: sembra quasi che mi voglia far salutare ogni angolo di quel castello, quasi percepisca la mia partenza. Ma la cosa che più mi sconvolge sono i suoi abbracci. “Grazie per quello che ci state donando”: questo è quello che leggo!
Ma le magie continuano. Sono le 19: l’ultima buonanotte a quegli angeli, lacrime che scorrono nelle stanze ma soprattutto parole e sguardi che ti sconvolgono. Come posso dimenticare Marjia e la sua forza. Lei, sdraiata sul lettino, rinchiusa in un fisico che le risponde a stento, poggia la sua mano sulla mia: “Dai non piangere…Marjia bene… non piangere”.
Anche questo per me è carità: l’Amore più pieno che ti permette di accogliere l’altro e aiutarlo a portare la sua croce di sofferenza e a farla, perché no, un po’ tua!
Antonio Afeltra