Voi stessi date loro da mangiare
Gn 14,18-20; Sal 109; 1 Cor 11,23-26; Lc 9,11b-17
23 GIUGNO
Siamo nel deserto. Non c’è pane. Gesù non dice ai discepoli che lo invitano a congedare la folla perché vada nei villaggi vicini a procurarsi del pane: “Io darò loro da mangiare”, Dice invece: “Voi stessi date loro da mangiare”. C’è un mutamento sostanziale di quanto è avvenuto nel deserto con i padri. Lì è Dio che promette a Mosè che avrebbe dato Lui stesso da mangiare a tutto il popolo sia pane che carne.
Nel deserto tutta la comunità degli Israeliti mormorò contro Mosè e contro Aronne. Gli Israeliti dissero loro: «Fossimo morti per mano del Signore nella terra d’Egitto, quando eravamo seduti presso la pentola della carne, mangiando pane a sazietà! Invece ci avete fatto uscire in questo deserto per far morire di fame tutta questa moltitudine». Allora il Signore disse a Mosè: «Ecco, io sto per far piovere pane dal cielo per voi: il popolo uscirà a raccoglierne ogni giorno la razione di un giorno, perché io lo metta alla prova, per vedere se cammina o no secondo la mia legge. Ma il sesto giorno, quando prepareranno quello che dovranno portare a casa, sarà il doppio di ciò che avranno raccolto ogni altro giorno». Mosè e Aronne dissero a tutti gli Israeliti: «Questa sera saprete che il Signore vi ha fatto uscire dalla terra d’Egitto e domani mattina vedrete la gloria del Signore, poiché egli ha inteso le vostre mormorazioni contro di lui. Noi infatti che cosa siamo, perché mormoriate contro di noi?». Mosè disse: «Quando il Signore vi darà alla sera la carne da mangiare e alla mattina il pane a sazietà, sarà perché il Signore ha inteso le mormorazioni con le quali mormorate contro di lui. Noi infatti che cosa siamo? Non contro di noi vanno le vostre mormorazioni, ma contro il Signore» (Es 16,2-8).
Nel deserto spirituale della storia, fino a che non saranno creati i cieli nuovi e la terra nuova, il pane discenderà sempre dal cielo, ma chi dovrà prepararlo, trasformandolo in corpo e sangue di Cristo Gesù, dovranno essere gli Apostoli e i Presbiteri loro collaboratore nell’ordine episcopale. Il comando di Gesù – Voi stessi date loro da mangiare – va ben oltre il momento presente. È un comando che vale per ogni tempo e ogni luogo. Se l’Apostolo con la sua parola trasforma il pane in corpo e il vino in sangue di Cristo, il nutrimento del cammino è dato. Se l’Apostolo non trasforma questi elementi, l’Eucaristia non esiste. Come nel deserto, con Gesù è stato necessario che gli fossero dati i pochi pani e i pochi pesci, perché Lui potesse compiere la moltiplicazione, così necessario che all’Apostolo sempre vengano portati il pane e il vino per la trasformazione in corpo e in sangue del Signore. L’uomo dona la materia, l’Apostolo la trasforma in nutrimento di vita eterna. Ma l’uomo deve dare a Cristo anche gli Apostoli e i Presbiteri, perché il miracolo possa compiersi. Noi offriamo a Gesù gli “strumenti necessari” e il Padre per opera del suo Santo Spirito trasforma il pane in corpo e il vino in sangue. Senza Apostoli e Presbiteri la trasformazione mai avverrà. Ma anche senza pane e vino mai potrà realizzarsi. L’uomo rimane senza il suo vero nutrimento. Mancando di ogni forza, gli sarà impossibile compiere il cammino.
Ma le folle vennero a saperlo e lo seguirono. Egli le accolse e prese a parlare loro del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure. Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta». Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». C’erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». Fecero così e li fecero sedere tutti quanti. Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla. Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.
Tutta la Chiesa, sapendo quanto è necessaria a Lei l’Eucaristia, ogni giorno deve elevare al Signore un grido accorato perché mandi Apostoli e Presbiteri perché facciano per essa il corpo e il sangue di Cristo. La Chiesa dona a Dio la sua fede nell’Eucaristia, fede vera, profonda, di cuore, mente, desideri. Ad essa aggiunge la sua ininterrotta preghiera di richiesta. Dio vede la fede. Ascolta. Manda gli strumenti.
Madre di Dio, Angeli, Santi, mandate Apostoli e Presbiteri. Ci nutriremo di Cristo Gesù.