Voi stessi date loro da mangiare

Tra il Padre celeste e Cristo Gesù vi è un patto eterno di amore. Il Figlio deve vivere per rendere gloria al Padre, manifestando che Lui è il Signore e Dio della sua vita. Il Padre opererà ogni cosa per rendere gloria a Cristo Gesù. Lavorerà perché venga riconosciuto come il solo ed unico Mediatore, Salvatore, Redentore nel quale Lui ha stabilito di salvare l’umanità, liberandola dal suo peccato e dalla sua morte. La fedeltà a questo patto richiede a Cristo Signore un’obbedienza fino alla morte e alla morte di croce. Al di fuori di questo patto non vi sé salvezza e di conseguenza nessun misericordia potrà mai esistere, perché è Cristo la misericordia del Padre, ma è Cristo nella sua fedeltà tutta finalizzata alla glorificazione del Padre suo. Se Cristo Gesù fosse uscito dal patto, non lo avesse osservato, il mondo intero sarebbe nella morte.

Tra Cristo Gesù e la Chiesa vige lo stesso patto di glorificazione. La Chiesa deve, offrendo tutta se stessa, rendere gloria a Cristo come l’unico e il solo Mediatore, Salvatore, Redentore e Cristo Gesù accredita la sua Chiesa, la glorifica come suo unico e solo corpo di salvezza, sua unica e sola mediatrice di redenzione, giustificazione, elevazione, santificazione dell’umanità. Nella fedeltà totale e perenne al suo Maestro e Signore, con una obbedienza che va fino al dono totale della sua vita, Gesù accredita la sua Chiesa, la glorifica, la rende vero strumento di misericordia, facendo scaturire dal suo seno un fiume perenne di Spirito Santo per la conversione dei cuori. È lo Spirito Santo l’eterna misericordia di Cristo Gesù con il quale la Chiesa dovrà santificare il mondo e lo Spirito dovrà essere effuso dal suo seno.

Il Padre vuole essere riconosciuto come la sola fonte della misericordia, dell’amore, della verità, della giustizia. Cristo Gesù è il Mediatore unico dell’amore, della misericordia, della verità, della giustizia del Padre. È il Padre che nel suo eterno consiglio decide chi amare, quando amare, chi deve inondare con la sua misericordia e per questo Gesù dovrà essere sempre in ascolto del Padre. Dovrà andare dove il Padre lo manda e quando lo manda. Deve dare la misericordia del Padre a chi il Padre ha stabilito che fosse inondato della sua misericordia. Gesù non è il servo dell’uomo, il governato dai bisogni materiali e spirituali dell’uomo. Cristo Gesù è il Servo Fedele del Signore, colui che è sempre in ascolto del Padre, sempre pronto a fare la sua volontà. Qui entriamo nel mistero inaccessibile, inesplorato, inesplorabile della misericordia del Padre.

Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta». Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». C’erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». Fecero così e li fecero sedere tutti quanti. Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla. Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste (Lc 9,12-17).

Oggi il Padre manda a Cristo Gesù un grande folla, perché vuole accreditarlo come il suo nuovo Mosè, come il Profeta che deve venire. Nel deserto Dio aveva accreditato Mosè facendo piovere il pane dal cielo per ben quaranta anni. Gesù non viene accreditato con il pane che piove dal cielo, ma con un’azione di purissima onnipotenza. Qualcosa di simile, ma assai lontanamente, era già avvenuto con due grandi profeti: Elia ed Eliseo. A Gesù il Padre consegna tutta la sua onnipotenza creatrice e oggi lo consacra suo vero profeta. Attraverso la moltiplicazione dei pani, tutto il popolo del Signore deve sapere che sulla terra vi è un vero profeta del Dio vivente e che quanto Cristo Signore dice è purissima Parola del loro Dio e Signore. Quella di Gesù non è parola d’uomo, ma purissima Parola del Dio vivente.

Il fine della moltiplicazione dei pani non è la carità materiale. Questa deve rimanere solo nell’ordine del segno. La misericordia materiale deve aprire i cuori a credere nella missione di Cristo Signore, in modo che credendo nella sua Parola tutti possano essere salvati. L’amore è e rimane in eterno la via della fede. Ma quando l’amore è vera via della fede? Quando esso è dalla volontà e dall’onnipotenza del Padre, quando esso è vero frutto della nostra fede nel Padre, attraverso Cristo, nello Spirito Santo. Così il vero amore nasce dalla fede più pura e più santa e conduce alla fede più pura e più santa. L’amore, che si fa dono al Padre del corpo, dell’anima, dello spirito, in Cristo, per opera dello Spirito Santo, attraverso il corpo della Chiesa, corpo di Cristo, è la via secondo Dio perché l’uomo giunga alla vera fede, confessi la Chiesa come unico e solo strumento di Cristo, si apra alla fede in Cristo come unico e solo Mediatore, Redentore, Salvatore, Datore dello Spirito Santo, è la sola via giusta perché si giunga alla fede più pura e più santa. È stata la via di Cristo, deve essere la via della Chiesa.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, insegnateci la via perfetta della fede.