vangelo del giorno

Voi siete quelli che si ritengono giusti davanti agli uomini

5 NOVEMBRE (Lc 16,9-15)

La Scrittura Santa indica ad ogni uomo una regola infallibile per non sbagliare nei giudizi e nelle valutazioni. Nessuno deve valutarsi guardando se stesso, la sua coscienza, il suo cuore. L’uomo in se stesso è già un inganno. Inganna se stesso, inganna gli altri. Ogni valutazione, misura, discernimento sulla propria vita o sulla vita dei fratelli deve essere operato sul fondamento della Legge del Signore. È la Parola di Dio che dice la nostra verità e la nostra falsità, il nostro bene e il nostro male. Il Siracide ci insegna a non lasciarci ingannare neanche dalla vita buona che un uomo conduce. Solo con la morte appaiono verità e falsità di ogni persona. È regola divina astenersi da ogni giudizio. Tutto deve essere visto dalla Legge, dalla Parola.

Persevera nel tuo impegno e dèdicati a esso, invecchia compiendo il tuo lavoro. Non ammirare le opere del peccatore, confida nel Signore e sii costante nella tua fatica, perché è facile agli occhi del Signore arricchire un povero all’improvviso. La benedizione del Signore è la ricompensa del giusto; all’improvviso fiorirà la sua speranza. Non dire: «Di che cosa ho bisogno e di quali beni disporrò d’ora innanzi?». Non dire: «Ho quanto mi occorre; che cosa potrà ormai capitarmi di male?». Nel tempo della prosperità si dimentica la sventura e nel tempo della sventura non si ricorda la prosperità. È facile per il Signore nel giorno della morte rendere all’uomo secondo la sua condotta. L’infelicità di un’ora fa dimenticare il benessere; alla morte di un uomo si rivelano le sue opere. Prima della fine non chiamare nessuno beato; un uomo sarà conosciuto nei suoi figli (Sir 11,20-28).

Anche San Paolo ci insegna la stessa regola. Nessuno deve lodare o raccomandare se stesso. Solo Dio può lodare e raccomandare un uomo. Solo Lui può giudicare la nostra verità e la nostra falsità, il nostro bene e il nostro male. Sempre è in Dio che ci dobbiamo vedere e nella sua luce. La nostra luce è fitta tenebra. Mai potrà illuminarci.

Certo, noi non abbiamo l’audacia di uguagliarci o paragonarci ad alcuni di quelli che si raccomandano da sé, ma, mentre si misurano su se stessi e si paragonano con se stessi, mancano di intelligenza. Noi invece non ci vanteremo oltre misura, ma secondo la misura della norma che Dio ci ha assegnato, quella di arrivare anche fino a voi. Non ci arroghiamo un’autorità indebita, come se non fossimo arrivati fino a voi, perché anche a voi siamo giunti col vangelo di Cristo. Né ci vantiamo indebitamente di fatiche altrui, ma abbiamo la speranza, col crescere della vostra fede, di crescere ancor più nella vostra considerazione, secondo la nostra misura, per evangelizzare le regioni più lontane della vostra, senza vantarci, alla maniera degli altri, delle cose già fatte da altri. Perciò chi si vanta, si vanti nel Signore; infatti non colui che si raccomanda da sé viene approvato, ma colui che il Signore raccomanda (2Cor 10,12-19).

I farisei si fanno beffe di Gesù. Il loro attaccamento alla ricchezza e ai beni di questo mondo giudica le parole di Gesù vera stoltezza, insipienza, una pazzia. Dare i propri beni ai poveri e ai miseri è vera follia per essi. La parola di Gesù è rivelatrice della loro falsità. Essi hanno come unica misura di bene il loro cuore e i loro desideri. Secondo cuore e desideri di peccato, essi sono giusti e santi davanti agli uomini, non lo sono però davanti a Dio che ha altre regole di giudizio e di valutazione: la sua eterna luce.

Ebbene, io vi dico: fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne. Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?

Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza». I farisei, che erano attaccati al denaro, ascoltavano tutte queste cose e si facevano beffe di lui. Egli disse loro: «Voi siete quelli che si ritengono giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciò che fra gli uomini viene esaltato, davanti a Dio è cosa abominevole.

La specchio per la verifica delle nostre azioni mai potrà essere il nostro cuore o la nostra coscienza. Specchio può essere solo la luce che viene dalla Parola di Dio.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, aiutateci a vederci da Dio.