Voi siete in grave errore

La Chiesa ha un obbligo essenziale, fondamentale, primario, prioritario: illuminare se stessa con la luce più pura e più santa di Cristo Gesù. Se viene meno in questa missione, viene meno nella missione di illuminare le genti. Come Cristo è purissima luce del Padre, così la Chiesa dovrà essere purissima luce di Cristo. Cristo risplendeva della luce del Padre. La Chiesa deve risplendere con la luce radiosa di Gesù Signore. Se tutta la luce di Cristo non avvolge la Chiesa, la missione da cristica diviene umana. È il fallimento. Il mondo vedrà che la Chiesa non è più da Cristo e mai potrà credere in essa. Che senso avrebbe credere a degli uomini? Nessuno. La parola degli uomini è per tutti uguale nella falsità, nell’errore.

La Chiesa questo deve sapere: Dio tutti lo adorano. Chi ne adora uno mezzo vero, chi uno mezzo falso, chi uno né vero e ne falso. Tutti gli Dèi adorati dagli uomini sono tutti uguali. Perché essa viene tentata da tutti gli Dèi affinché anch’essa ne assuma uno come tutti gli altri popolo? Perché così essa sarà come gli altri. Senza alcuna differenza. Nell’infinito Pantheon dove ognuno adora il suo Dio da lui fabbricato a misura delle sue esigenze della terra, l’unica differenza la fa il Dio Crocifisso. Non vi sono altri Dèi crocifissi. Solo Cristo è il Dio Crocifisso e solo questo Dio Crocifisso fa la differenza con tutti molteplici Dei del Pantheon umano. La luce che la Chiesa dovrà riflettere sull’umanità attraverso la sua parola e la sua vita è Cristo Gesù.

Per questo la Chiesa è obbligata a conoscere tutto di Cristo. Dare la luce di Cristo è la sola opera di misericordia, di carità, di giustizia, di pietà che Cristo le ha affidato. Non ha dato altri comandi, altri compiti, altri obblighi. Se nella Chiesa si insinua un solo errore nella luce di Gesù Signore, tutta la luce si guasta e il mondo precipita nelle tenebre. Tra sfamare tutto il mondo di pane e dare la luce di Cristo, la Chiesa deve scegliere per il dono della luce. Data la luce, l’uomo vedrà la strada per tornare nella casa del Padre e in questa casa il pane è in abbondanza sempre. La tentazione per la Chiesa è una sola: dare il pane materiale, trascurare la luce. Essa deve avere sempre la forza di vincere ogni tentazione che le viene dal mondo.

Se poi pensiamo ai missionari di Cristo Gesù, loro stessi ogni giorno dovranno ricevere il pane materiale dal Padre. Essi sono stati mandati nel mondo poveri, nudi, spogli, privi di qualsiasi cosa. Portano con sé solo il loro corpo e nel loro corpo l’amore del Padre, la grazia di Cristo Gesù, la comunione, la pace, la gioia, la verità, la sapienza, la saggezza dello Spirito Santo. Il missionario di Gesù è anche lui obbligato alla legge della carità materiale. Quanto riceve in più, se riceve in più, non è suo. È del Signore e il Signore vuole che sia di quanti non hanno. Il di più non è mai di chi lo possiede e di Dio e a Dio lo si deve restituire, donandolo a Gesù che è nei poveri e nei bisognosi. Questa è la legge evangelica del missionario di Cristo Signore.

Vennero da lui alcuni sadducei – i quali dicono che non c’è risurrezione – e lo interrogavano dicendo: «Maestro, Mosè ci ha lasciato scritto che, se muore il fratello di qualcuno e lascia la moglie senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello. C’erano sette fratelli: il primo prese moglie, morì e non lasciò discendenza. Allora la prese il secondo e morì senza lasciare discendenza; e il terzo ugualmente, e nessuno dei sette lasciò discendenza. Alla fine, dopo tutti, morì anche la donna. Alla risurrezione, quando risorgeranno, di quale di loro sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie». Rispose loro Gesù: «Non è forse per questo che siete in errore, perché non conoscete le Scritture né la potenza di Dio? Quando risorgeranno dai morti, infatti, non prenderanno né moglie né marito, ma saranno come angeli nei cieli. Riguardo al fatto che i morti risorgono, non avete letto nel libro di Mosè, nel racconto del roveto, come Dio gli parlò dicendo: Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe? Non è Dio dei morti, ma dei viventi! Voi siete in grave errore» (Mc 12,18-27).

I sadducei sono “maestri” che non si relazionano con Dio, non partono da Lui. Non possiedono la sua luce. Creano nel popolo confusione veritativa che necessariamente si trasformerà in confusione morale. Molta confusione morale oggi è il frutto della confusione veritativa che alberga nel cuore di molti missionari del Vangelo. Questo sempre succede quando si parte dall’uomo, dalla terra, dal proprio cuore, mente, desideri, volontà. Nulla è più deleterio per il mondo di un missionario di Cristo Signore che parte dalla terra e non dal cielo, dal suo cuore e non dal cuore di Cristo, dai suoi pensieri e non dal Vangelo, letto, compreso, vissuto nello Spirito Santo e con la sua divina saggezza. Gesù con chiarezza dice ai sadducei che sono in grande errore. È il loro cuore, dal quale essi parlano, un abisso di errore. Se Cristo potesse parlare a molti cuori, anche suoi missionari, suoi teologi, suoi pastoralisti, suoi catechisti, direbbe la stessa cosa: “Voi siete in grande errore”. Voi partite dal vostro cuore e non dal cuore del Vangelo, dai desideri della terra e non dalla divina volontà. Voi parlate dai vostri convincimenti errati, non insegnate dalla più pura verità del Vangelo. Il vostro errore crea grande caos morale nel mondo. Un solo errore nella verità svuota la terra della santità di Dio.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci maestri dal cuore di Cristo Gesù.