Voi, non so di dove siete
21 AGOSTO (Lc 13,22-30)
L’uomo è nel baratro della perdizione eterna. È sotto il dominio del peccato e della carne. Non è certo sotto il governo dello Spirito. È sufficiente osservare i frutti che noi produciamo, per concludere che noi non siamo ancora salvati. Non siamo ancora passati dal regime della carne alla mozione dello Spirito Santo. Viviamo come se mai la grazia di Cristo ci avesse raggiunto e mai la sua luce avesse illuminato i nostri passi. La Lettera ai Romani lo afferma con chiarezza: salvezza è camminare secondo lo Spirito e non secondo la carne. Chi cammina secondo la carne, perirà nella morte.
Quelli infatti che vivono secondo la carne, tendono verso ciò che è carnale; quelli invece che vivono secondo lo Spirito, tendono verso ciò che è spirituale. Ora, la carne tende alla morte, mentre lo Spirito tende alla vita e alla pace. Ciò a cui tende la carne è contrario a Dio, perché non si sottomette alla legge di Dio, e neanche lo potrebbe. Quelli che si lasciano dominare dalla carne non possono piacere a Dio.
Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene. Ora, se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto per il peccato, ma lo Spirito è vita per la giustizia. E se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi.
Così dunque, fratelli, noi siamo debitori non verso la carne, per vivere secondo i desideri carnali, perché, se vivete secondo la carne, morirete. Se, invece, mediante lo Spirito fate morire le opere del corpo, vivrete. Infatti tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!». Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria (Rm 8, 5-17).
Gesù è venuto per liberarci dal regime della carne e del peccato. Questa è la sua salvezza. Lui è venuto per trasferirci dal regno delle tenebre nel regno della luce. Questo passaggio dalle tenebre alla luce è impegno, sforzo, fatica quotidiana di ogni uomo. Chi non si impegna, non si sforza, non fa violenza a se stesso, mai entrerà nel regno della luce e morirà nelle tenebre. Il principio di fede che Gesù oggi annunzia va seriamente accolto: chi non entra nella luce nel tempo non entrerà neanche dopo il tempo. Chi muore nelle tenebre, finirà nelle tenebre eterne. Anche se bussiamo alla porta della luce, Lui mai aprirà la porta. Lui la porta la apre oggi per noi. Crediamo, ci impegniamo, ci sforziamo, entriamo e rimaniamo nella luce. Non crediamo, rimaniamo e moriamo nelle nostre tenebre. È sua Parola che mai verrà meno.
Passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme. Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?». Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno. Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”. Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori. Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi».
Qual è l’errore della moderna quasi universale predicazione? L’abolizione mentre si è in vita del passaggio dalla morte alla vita, dalle tenebre alla luce, dal regno di Satana al regno di Dio. La salvezza per i molti non si compie già sulla terra, ma nell’eternità. Essendo per misericordia di Dio tutti salvi nell’eternità, non è richiesta alcuna salvezza nel tempo. E così tutto il Vangelo viene cremato nel forno dei nostri pensieri.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci la vera fede nel Vangelo.