Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista
29 AGOSTO (Mc 6,17-29)
Il Libro dei Proverbi mette in guardia ogni uomo. È facile cadere di peccato in peccato a motivo di una donna. È facile anche tradire il Signore, rinnegarlo, dimenticarsi di Lui.
Figlio mio, fa’ attenzione alla mia sapienza e porgi l’orecchio alla mia intelligenza, perché tu possa conservare le mie riflessioni e le tue labbra custodiscano la scienza. Veramente le labbra di una straniera stillano miele, e più viscida dell’olio è la sua bocca; ma alla fine ella è amara come assenzio, pungente come spada a doppio taglio. I suoi piedi scendono verso la morte, i suoi passi conducono al regno dei morti, perché ella non bada alla via della vita, i suoi sentieri si smarriscono e non se ne rende conto. Ora, figli, ascoltatemi e non allontanatevi dalle parole della mia bocca. Tieni lontano da lei il tuo cammino e non avvicinarti alla porta d ella sua casa, per non mettere in balìa di altri il tuo onore e i tuoi anni alla mercé di un uomo crudele, perché non si sazino dei tuoi beni gli estranei, e le tue fatiche non finiscano in casa di uno sconosciuto e tu non debba gemere alla fine, quando deperiranno il tuo corpo e la tua carne, e tu debba dire: «Perché mai ho odiato l’istruzione e il mio cuore ha disprezzato la correzione? Non ho ascoltato la voce dei miei maestri, non ho prestato orecchio a chi m’istruiva. Per poco non mi sono trovato nel colmo dei mali in mezzo alla folla e all’assemblea». Bevi l’acqua della tua cisterna e quella che zampilla dal tuo pozzo, perché non si effondano al di fuori le tue sorgenti e nelle piazze i tuoi ruscelli, ed essi siano per te solo e non per degli estranei che sono con te. Sia benedetta la tua sorgente, e tu trova gioia nella donna della tua giovinezza: cerva amabile, gazzella graziosa, i suoi seni ti inebrino sempre, sii sempre invaghito del suo amore! Perché, figlio mio, perderti per la straniera e stringerti al petto di una sconosciuta? Poiché sono davanti agli occhi del Signore le vie dell’uomo, egli bada a tutti i suoi sentieri. L’empio è preda delle sue iniquità, è tenuto stretto dalle funi del suo peccato. Egli morirà per mancanza d’istruzione, si perderà per la sua grande stoltezza. (Pr 5,1-23).
La storia è fatta di moltissimo male e pochissimo bene. Quando il male bussa alla nostra porta, è obbligo per tutti allontanarlo, non entrare in comunione con esso, tenerlo fuori della nostra casa e del nostro cuore. Una volta che il male viene introdotto nel nostro corpo, esso a modo di virus si moltiplica a dismisura e diviene impossibile poterlo governare. Un peccato porta con sé una moltitudine di altri peccati.
Proprio Erode, infatti, aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, perché l’aveva sposata. Giovanni infatti diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello». Per questo Erodìade lo odiava e voleva farlo uccidere, ma non poteva, perché Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo, e vigilava su di lui; nell’ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri. Venne però il giorno propizio, quando Erode, per il suo compleanno, fece un banchetto per i più alti funzionari della sua corte, gli ufficiali dell’esercito e i notabili della Galilea. Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla fanciulla: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò». E le giurò più volte: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno». Ella uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista». E subito, entrata di corsa dal re, fece la richiesta, dicendo: «Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista». Il re, fattosi molto triste, a motivo del giuramento e dei commensali non volle opporle un rifiuto. E subito il re mandò una guardia e ordinò che gli fosse portata la testa di Giovanni. La guardia andò, lo decapitò in prigione e ne portò la testa su un vassoio, la diede alla fanciulla e la fanciulla la diede a sua madre. I discepoli di Giovanni, saputo il fatto, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro.
Erode ha portato nella sua casa la fonte del peccato. Erodìade è una sorgente perenne di male, un pozzo senza fondo di cattiveria. Erode mai avrebbe voluto uccidere Giovanni il Battista. Lo uccide per la sua stoltezza ed insipienza, ma anche a motivo della cattiveria e malvagità di questa donna che ad ogni costo vuole dissetarsi con il sangue del Precursore del Signore. Questa storia deve essere per tutti noi esempio, motivo, stimolo, invito a non scherzare mai con il peccato. Il peccato mai scherzerà con noi e ci ucciderà, in un modo che noi mai avremmo potuto sospettare.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci vivere senza peccato.