Viene tagliato e gettato nel fuoco
22 GIUGNO (Mt 7,15-20)
Lealtà, onestà, sincerità, verità, retta testimonianza che Gesù chiede ad ogni uomo è vedere ogni albero secondo la sua natura. Poiché la natura del legno potrebbe essere per tutti uguale, Gesù ci dice che la differenza tra un albero buono e un albero cattivo è data dai suoi frutti. L’albero buono produce frutti buoni, l’albero cattivo invece dona frutti cattivi. Ogni albero produrrà secondo la sua natura. Questa modalità di lettura viene usata da Paolo per dire ai cristiani chi è di natura secondo lo Spirito e chi invece è di natura secondo la carne. La natura apparentemente è uguale, i frutti sono diversi.
Voi infatti, fratelli, siete stati chiamati a libertà. Che questa libertà non divenga però un pretesto per la carne; mediante l’amore siate invece a servizio gli uni degli altri. Tutta la Legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Ma se vi mordete e vi divorate a vicenda, badate almeno di non distruggervi del tutto gli uni gli altri! Vi dico dunque: camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare il desiderio della carne. La carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste.
Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete sotto la Legge. Del resto sono ben note le opere della carne: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere. Riguardo a queste cose vi preavviso, come già ho detto: chi le compie non erediterà il regno di Dio. Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c’è Legge. Quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la carne con le sue passioni e i suoi desideri. Perciò se viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito. Non cerchiamo la vanagloria, provocandoci e invidiandoci gli uni gli altri (Gal 5,13-26).
Questa metodologia insegnata da Cristo Gesù si applica ad ogni religione. Una religione apparentemente è uguale ad ogni altra religione. Da cosa si differenzia l’una dall’altra? Dai frutti che produce. Sono i suoi frutti che la dichiarano vera, buona, ottima, pessima, imperfetta, scadente, diabolica, satanica, malvagia. Se Dio è albero buono, mai potrà produrre frutti cattivi. Se Dio è amore, mai potrà generare frutti di odio. Se Dio è pace, comunione, pazienza infinita, misericordia eterna, mai potrà produrre guerra, disunione, egoismo, intolleranza, spietatezza del cuore. Se un uomo produce frutti di amore e di pace è vero figlio del vero Dio. Se invece produce frutti di odio e di gelosia, di invidia e di altre morti di certo non è vero figlio del vero Dio. Il suo Dio può essere anche vero, ma lui si è corrotto come vero figlio del suo Dio. Non ne segue le orme. Cammina per una sua strada, che non è di luce, ma di tenebra.
Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci! Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dagli spini, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li riconoscerete.
Ognuno però deve stare attento a ciò che produce. I suoi frutti non valgono solo per il tempo. Valgono soprattutto per l’eternità. Se l’albero cattivo non diviene albero buono, lasciandosi rigenerare, santificare, cambiare nella natura dallo Spirito Santo, che Cristo Gesù ha versato dal suo costato squarciato sulla Croce, sarà tagliato e gettato nel fuoco. Diventerà legna che alimenterà in eterno le fiamme dell’inferno. Solo se diverrà albero buono, conservando la sua buona natura, sarà preso e piantato nei giardini del cielo. Là produrrà frutti di vita eterna e farà ombra deliziosa per tutti coloro che vogliono riposarsi sotto i suoi rami. Questa verità, scritta nel Vangelo, viene dal cuore di Cristo Gesù. Potrà chi legge il Vangelo dire che questa duplice fine non sia vera? Addirittura insegnare che non esiste nel Vangelo? La lealtà per un uomo è tutto. Un maestro che insegna il falso, che dice non esistente l’esistente, non è degno di questo nome.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, insegnateci l’onestà e la lealtà.