VIA CRUCIS COMUNITARIA SULLA MISSIONE DI GESÙ, MISSIONE DELLA CHIESA, MISSIONE DEL CRISTIANO

Guidati dal Vangelo secondo Matteo

INTRODUZIONE

Cristo Gesù, la Chiesa in Cristo, il cristiano nella Chiesa, in Cristo, sono una sola missione di salvezza. Se il cristiano si distacca dalla Chiesa, si separa da Cristo, la morte redentrice di Gesù e la sua risurrezione giustificatrice sono rese vane. Questa la sua eterna responsabilità: per il cristiano Gesù è Salvatore e Redentore, oggi. Per lui non è né Redentore e né Salvatore. In questa Via Crucis vogliono contemplare Cristo nello svolgimento della sua missione per apprendere, nello Spirito Santo, come da noi essa va portata a compimento.

PRIMA STAZIONE

NON SI SOLO PANE VIVRÀ L’UOMO

Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio» (Mt 4,1-4).

MEDITAZIONE

La prima regola della missione non è verso gli altri. È verso noi stessi. Satana vuole strapparci dalla Chiesa, da Cristo. Quando cadiamo nella sua tentazione, moriamo a Cristo e muore la missione. Lavoriamo per Satana e non per Cristo. Siamo portatori di tenebre, non di luce. Gesù vince la tentazione di Satana. La sua luce diviene splendente, radiosa. Con essa illumina il mondo.

SECONDA STAZIONE

CONVERTITEVI, PERCHÉ IL REGNO DEI CIELI È VICINO

Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce, per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è sorta. Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino» (Mt 4,15-17).

MEDITAZIONE

Il fine della missione è liberare l’uomo dalla tenebre e condurlo nella luce. È questa la conversione: lasciare le tenebre, entrare nella luce. La luce è Cristo. Si segue la luce di Cristo. Se il cristiano è luce in Cristo, si segue la luce del cristiano, si segue Cristo. Se il cristiano è tenebra, non c’è conversione. Il mondo è senza la luce da seguire. Seguirà le tenebre di Satana.

TERZA STAZIONE

VENITE DIETRO A ME, VI FARÒ PESCATORI DI UOMINI

Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono (Mt 4,18-22).

MEDITAZIONE

Convertirsi è seguire Cristo Gesù che ci farà ministri e strumenti della sua luce per attrarre nella sua luce il mondo. Si segue Cristo, si porta a Cristo. Si segue Satana, si porta a Satana. Si segue il mondo, si porta al mondo. Chi non porta a Cristo, non segue Cristo. Siamo pronti, come Simone, come Andrea, come Giovanni, come Giacomo a seguire Cristo per portare a Cristo?

QUARTA STAZIONE

ALLONTANATEVI DA ME, VOI CHE OPERATE L’INIQUITÀ

Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. In quel giorno molti mi diranno: “Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?”. Ma allora io dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!” (Mt 7,21-23).

MEDITAZIONE

Gesù lo dice con divina chiarezza: segue Lui, chi segue la sua Parola. Non si segue la sua Parola, non si cammina in essa, non si segue Lui, si segue Satana. Quali sono i risultati eterni? Chi segue Lui, raggiungerà dietro di Lui la vita eterna nel suo cielo. Chi segue Satana, andrà con Satana nel suo inferno eterno, nelle tenebre. A noi la responsabilità di scegliere chi vogliamo seguire.

QUINTA STAZIONE

EGLI HA PRESO LE NOSTRE INFERMITÀ

Venuta la sera, gli portarono molti indemoniati ed egli scacciò gli spiriti con la parola e guarì tutti i malati, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia: Egli ha preso le nostre infermità e si è caricato delle malattie (Mt 8,16-17).

MEDITAZIONE

Gesù vive la sua missione non solo come dono di purissima luce, ma anche come dono di immacolato e castissimo amore. Gesù prende su di sé, fa sue tutte le infermità e le malattie, le povertà e le sofferenze dell’umanità, che sono di tutto l’uomo: spirito, anima, corpo. Gesù libera, sana, guarisce, infonde speranza, lenisce, conforta. Gesù è l’uomo dalla perfetta compassione.

SESTA STAZIONE

NON SONO I SANI CHE HANNO BISOGNO DEL MEDICO

Andando via di là, Gesù vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì. Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati » (Mt 9, 9-12),

MEDITAZIONE

Gesù chi ama? Il suo amore di luce, redenzione, compassione Lui lo offre a tutti, perché tutti sono bisognosi. L’uomo non vuole che Lui ami chi ha bisogno di amore. Per l’uomo i sani vanno curati, i malati abbandonati. I santi accolti, i peccatori respinti. Gesù capovolge ogni umana stoltezza. Lui, vero medico dell’umanità, non sciupa il suo tempo con i sani. Lui curerà ogni ammalato.

SETTIMA STAZIONE

ANCH’IO LO RINNEGHERÒ DAVANTI AL PADRE MIO CHE È NEI CIELI

Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli (Mt 10,32-33).

MEDITAZIONE

Chi ha deciso di seguire Gesù, deve fare della sua Parola la sola Legge eterna della sua vita. Chi segue il peccato del mondo, è un falso, un bugiardo seguace di Cristo. È uno che disprezza Cristo e lo fa insultare dal mondo. Costui non entrerà nel regno eterno del Padre suo. Lui non ha confessato dinanzi al mondo che Cristo è la sua vita. Cristo non lo riconoscerà davanti al Padre suo.

OTTAVA STAZIONE

ECCO, IL SEMINATORE USCÌ A SEMINARE

E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascolti» (Mt 13,3-9).

MEDITAZIONE

Gesù è il seminatore della Parola del Padre, dalla cui accoglienza nasce il regno di Dio nel cuore dell’uomo. Il cristiano è il seminatore della Parola di Gesù, dalla cui accoglienza nasce il Regno di Dio che è la sua Chiesa. Se il cristiano non semina la Parola, per lui il regno di Dio muore nei cuori. Per lui, seminatore della parola di Satana, si incrementa nel mondo il regno di Satana.

NONA STAZIONE

PRENDA LA SUA CROCE E MI SEGUA

Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.

MEDITAZIONE

Cristo Gesù ha preso su di sé la croce della più pura obbedienza al Padre per la salvezza del mondo. Il cristiano prende su di sé la croce della più santa obbedienza a Cristo Signore per la salvezza dei suoi fratelli. Non sono le sofferenze la nostra croce. La nostra croce è l’obbedienza alla Parola di Cristo che ci fa vivere nella più grande carità ogni sofferenza di questo mondo.

DECIMA STAZIONE

ED ECCO APPARVERO LORO MOSÈ ED ELIA

Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco, apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. (Mt 17,1-3).

MEDITAZIONE

Come Gesù rende credibile se stesso come vero mandato da Dio con segni, miracoli e prodigi, come il Padre accredita Gesù e testimonia per Lui direttamente e anche per mezzo di Mosè ed Elia, così anche il cristiano deve rendere credibile il suo essere da Cristo. Come attesterà la sua verità? Manifestando, come Gesù sul monte, la luce della verità di Cristo nella sua vita.

UNDICESIMA STAZIONE

DIFFICILMENTE UN RICCO ENTRERÀ NEL REGNO DEI CIELI

Gesù al notabile ricco: «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e vieni! Seguimi!». Udita questa parola, il giovane se ne andò, triste; possedeva infatti molte ricchezze. Gesù allora disse ai suoi discepoli: «In verità io vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». (Mt 19,21-24).

MEDITAZIONE

Ricco nel Vangelo è colui che insegue i suoi sogni di ricchezza, prestigio, gloria che sono solo vanità e stoltezza. Povero è invece chi si consegna interamente a Cristo, alla sua Parola, ad ogni suo desiderio di amore. Ricco è chi prende la sua vita in mano e la conduce secondo la sua volontà. Povero è chi si spoglia della sua vita e ne fa un dono a Gesù come strumento di salvezza.

DODICESIMA STAZIONE

CHI DEI DUE HA COMPIUTO LA VOLONTÀ DEL PADRE?

«Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. (Mt 21,28-31).

MEDITAZIONE

Ogni sacramento celebrato è un sì detto al Padre, in Cristo, per la mediazione della Chiesa. Anche l’Eucaristia che riceviamo è un sì detto a Cristo per essere continuatori nel mondo del mistero della sua obbedienza. Quasi sempre il nostro sì diviene un no con la vita. Il cristiano che dice sì con la bocca e no con la vita, ferisce il cuore di Cristo e lo riempie di grande amarezza.

TREDICESIMA STAZIONE

CHE BISOGNO ABBIAMO ANCORA DI TESTIMONI?

Il sommo sacerdote gli disse: «Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?». Ma Gesù taceva. Allora il sommo sacerdote gli disse: «Ti scongiuro, per il Dio vivente, di dirci se sei tu il Cristo, il Figlio di Dio». «Tu l’hai detto – gli rispose Gesù –; anzi io vi dico: d’ora innanzi vedrete il Figlio dell’uomo seduto alla destra della Potenza e venire sulle nubi del cielo». Allora il sommo sacerdote si stracciò le vesti dicendo: «Ha bestemmiato! Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? Ecco, ora avete udito la bestemmia; che ve ne pare?». E quelli risposero: «È reo di morte!» (Mt 26,62-66).

MEDITAZIONE

Gesù nel sinedrio di Gerusalemme dichiara la sua verità. Il cristiano nel tribunale della storia e del mondo è chiamato anche lui a dire la sua verità. Ma il cristiano oggi conosce la sua verità? Sa cosa lui è divenuto in Cristo Gesù e nel mistero della Chiesa? Dalla verità di Cristo è la verità di Dio. Dalla verità del cristiano è la verità della Chiesa. Dalla verità della Chiesa è la verità di Cristo.

QUATTORDICESIMA STAZIONE

DIO MIO, DIO MIO, PERCHÉ MI HAI ABBANDONATO?

A mezzogiorno si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Costui chiama Elia». E subito uno di loro corse a prendere una spugna, la inzuppò di aceto, la fissò su una canna e gli dava da bere. Gli altri dicevano: «Lascia! Vediamo se viene Elia a salvarlo!». Ma Gesù di nuovo gridò a gran voce ed emise lo spirito (Mt 27,45- 50).

MEDITAZIONE

Gesù prima di morire, manifesta al Padre la sua fede. Lui ha glorificato il Padre. si è consegnato alla passione per crocifissione. Ora spetta al Padre compiere la sua Parola. Deve ridare al Figlio la vita e in più un popolo numeroso. Anche il cristiano deve manifestare a Gesù la sua fede. “Ho fatto quanto mi hai chiesto, Signore. Ora per la mia obbedienza, dona gloria al tuo nome per l’eternità”.

PREGHIERA FINALE

Signore Gesù Cristo,

con la tua obbedienza al Padre fino alla morte di Croce,

hai operato l’umana redenzione e la salvezza eterna.

Non permettere che peccato, vizio, ignavia e stoltezza

di noi, tuoi discepoli, sciupino e rendano vano

questo divino tesoro di santità.

Aiutaci con la tua grazia e la potenza del tuo Santo Spirito

a ravvivare la nostra fede,

per essere i continuatori della tua vita

di morte e di risurrezione per la salvezza di ogni uomo.

Ci faccia testimoni della tua obbedienza

e missionari della tua Parola.

la Vergine Maria, Madre della Redenzione.

Ci sostengano Angeli e Santi. Amen.