Vi scacceranno dalle sinagoghe
At 16,11 -15; Sal 149; Gv 15,26- 16,4a
27 MAGGIO
La missione di Gesù inizia non solo con l’essere scacciato dalla sinagoga, ma anche stando per essere precipitato giù dal ciglio del monte. L’odio subito si è scagliato tutto contro di Lui. Gesù vuole distruggere Satana. Satana vuole abbattere Gesù da subito.
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto: Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l’anno di grazia del Signore. Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova a Sarepta di Sidone. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro». All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino (Lc 4,16-30).
Sappiamo che la decisione di espellere dalla sinagoga chiunque avesse riconosciuto Gesù come il Cristo era già stata presa dai Giudei. L’odio contro la verità non conosce ostacoli. Di tutto si serve pur di impedire che qualcuno confessi la vera fede in Gesù.
Ma i Giudei non credettero di lui che fosse stato cieco e che avesse acquistato la vista, finché non chiamarono i genitori di colui che aveva ricuperato la vista. E li interrogarono: «È questo il vostro figlio, che voi dite essere nato cieco? Come mai ora ci vede?». I genitori di lui risposero: «Sappiamo che questo è nostro figlio e che è nato cieco; ma come ora ci veda non lo sappiamo, e chi gli abbia aperto gli occhi, noi non lo sappiamo. Chiedetelo a lui: ha l’età, parlerà lui di sé». Questo dissero i suoi genitori, perché avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano già stabilito che, se uno lo avesse riconosciuto come il Cristo, venisse espulso dalla sinagoga. Per questo i suoi genitori dissero: «Ha l’età: chiedetelo a lui!» (Gv 9,18-23).
Non solo i discepoli saranno espulsi dalla sinagoga, ma chi li ucciderà penserà di rendere gloria a Dio. Questa verità annunziata da Gesù può essere compresa solo alla luce del Capitolo XIII del Deuteronomio. L’idolatria andava estirpata anche con la morte degli idolatri. Per i Giudei l’adorazione di Gesù era vera idolatria. Uccidendo ogni idolatria, si obbediva a Dio, si rendeva a Lui gloria. Saulo seguiva questa Legge.
Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio. Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma vi ho detto queste cose affinché, quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate, perché io ve l’ho detto.
Gesù e i discepoli sono una sola verità, una sola vita, un solo corpo. Necessariamente saranno una sola persecuzione, una sola croce, un solo martirio. Finché essi saranno luce e rimarranno nella luce, l’odio sempre si abbatterà contro di essi. Se invece diverranno mondo con il mondo, saranno rispettati, riveriti, osannati, celebrati. La fine però sarà la morte eterna. Meglio dare il corpo alla croce che non l’anima al fuoco dell’inferno. Gesù ha dato il corpo alla croce e il Padre lo ha rivestito di gloria eterna. Il discepolo, se vuole essere rivestito di gloria eterna, dovrà dare il corpo alla croce.
Madre di Dio, Angeli, Santi, aiutate i cristiani affinché mai diventino mondo col mondo.