Vi era tra i farisei un uomo di nome Nicodèmo
Nicodemo vive in un mondo nel quale tutti sono obbligati ad un unico pensiero, che è quello del più forte. Nessun pensiero differente, diverso, divergente è consentito. È questa vera schiavitù spirituale, che è infinitamente più letale della schiavitù fisica. Mentre la schiavitù fisica lascia libera la mente di sognare, immaginare, pensare, desiderare, nella schiavitù spirituale è come se di tutto – anima, spirito, desiderio, volontà, razionalità, intelligenza, sapienza, aspirazioni, fantasia, immaginazione, sogni – l’uomo fosse stato espropriato. Urge allora chiedersi: che senso ha vivere in questo mondo di schiavitù spirituale, dal momento che si è condannati a consegnare anima e spirito a colui che domina tutti dall’alto? Quale profitto nasce da un così grande sacrificio? Gesù ci dice che questa misera schiavitù si regge su un solo principio: la gloria che viene dagli uomini, che è gloria effimera, passeggera, futile, dannosa, dal momento che per essa si priva Dio della sua gloria divina ed eterna. Può una futile gloria proveniente dagli uomini oscurare la gloria del Signore e quella che dal Signore illumina tutta la nostra vita? Purtroppo questo accade quando la potente luce dello Spirito Santo non illumina la mente e la grazia di Cristo non trasforma la nostra anima, riempendola di Dio e del desiderio di amare solo Lui, solo Lui cercare, adorare, solo a Lui prestare ogni obbedienza, solo alla sua gloria aspirare.
Nicodemo sente nel suo cuore che in Gesù vi è qualcosa di soprannaturale, di divino, di eterno. Gesù non si è lasciato inquinare la mente dal pensiero dei capi farisei. Gesù vive da uomo libero nella verità, nella sapienza, nella vera scienza di Dio. Lo attestano i segni che Lui fa. Di certo Lui viene da Dio. Per questo Nicodemo si prende di coraggio e di notte va a cercare Gesù. Vuole dialogare con Lui. A Lui manifestargli qual è la sua fede. Da Lui ricevere qualche saggio consiglio perché possa liberarsi da questo mondo di schiavitù spirituale che è vera morte dell’anima. In fondo Nicodemo cerca il conforto di Gesù nella verità da lui appurata in modo che la sua scelta futura di abbandonare quel suo vecchio mondo non fosse solo fondata sul suo discernimento, ma anche e soprattutto sulla scienza della verità che Gesù ha di se stesso. Il percorso storico di un uomo verso la verità piena sempre richiede il sigillo di chi è verità per natura – Gesù è verità per natura divina eterna – e anche di chi è verità per sacramento – ogni cristiano è verità per ogni sacramento che riceve e ogni sacramento successivo aggiunge una particolare verità alla verità di prima – . Senza questo conforto, il percorso storico verso la verità non passa dall’immanenza dalla trascendenza e dall’interiorità all’esteriorità. È un percorso a metà, come è percorso a metà quello che inizia con la Parola e non si consuma nella grazia.
Vi era tra i farisei un uomo di nome Nicodèmo, uno dei capi dei Giudei. Costui andò da Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei venuto da Dio come maestro; nessuno infatti può compiere questi segni che tu compi, se Dio non è con lui». Gli rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio». Gli disse Nicodèmo: «Come può nascere un uomo quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?». Rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito. Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito». Gli replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?». Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro d’Israele e non conosci queste cose? In verità, in verità io ti dico: noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna (Gv 3,1-15).
Nicodemo ci insegna che è necessario l’approdo alla verità di trascendenza per natura o per sacramento. Ci dice che è indispensabile l’approdo alla verità esteriore per dare completezza e perfezione alla verità interiore e di immanenza. Oggi, se c’è un peccato nel mondo cristiano che impedisce, ostacola, rallenta il percorso dell’uomo verso la verità piena, è la mancanza di cristiani verità per sacramento. Vi è il mondo cristiano, ma non vi è il cristiano verità per sacramento. Battesimo, Cresima, Eucaristia, Penitenza, Unzione degli Inferni, Ordine Sacro Matrimonio, sono sacramenti che conferiscono tutti una verità particolare, fanno il cristiano verità unica nel mondo. Chi cerca la verità, rimane deluso o perché non la vede nel cristiano come verità di sacramento o perché semplicemente non vede il cristiano uomo verità. Se poi, in momenti di forte crisi di coscienza, dovesse rivolgersi ad un cristiano, sarebbe la grande tragedia. Il cristiano non verità di sacramento lo potrebbe anche confermare nella sua falsità. Il percorso non solo non si compie, addirittura viene giustificata la falsità e condannata come non vera quella spinta del cuore verso la verità. Giuda si recò dai sommi sacerdoti per ricevere da essi un qualche conforto. Fu abbandonato. Si suicidò. Percorso interrotto per l’eternità.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci cristiani di purissima verità.