VENITE, OSTACOLIAMOLO QUANDO PARLA
MERCOLEDÌ 11 MARZO (Ger 18,18-20)
Le tenebre non amano la luce, la falsità non tollera la verità, l’iniquità combatte contro la giustizia, i profeti della carne e di Satana sempre si scagliano contro i profeti dello Spirito Santo, mandati dal Padre. Geremia non fu ostacolato solo con le parole, ma anche con la privazione della sua libertà. Lo si voleva uccidere e per questo fu gettato in una cisterna piena di fango. Nemici di Geremia erano scribi, profeti, sacerdoti. Ecco un momento di questo combattimento delle tenebre: “Dice il Signore: Se non mi ascolterete, se non camminerete secondo la legge che ho posto davanti a voi e se non ascolterete le parole dei profeti, miei servi, che ho inviato a voi con assidua premura, ma che voi non avete ascoltato, io ridurrò questo tempio come quello di Silo e farò di questa città una maledizione per tutti i popoli della terra». I sacerdoti, i profeti e tutto il popolo udirono Geremia che diceva queste parole nel tempio del Signore. Ora, quando Geremia finì di riferire quanto il Signore gli aveva comandato di dire a tutto il popolo, i sacerdoti, i profeti e tutto il popolo lo arrestarono dicendo: «Devi morire! Perché hai predetto nel nome del Signore: “Questo tempio diventerà come Silo e questa città sarà devastata, disabitata”?». Tutto il popolo si radunò contro Geremia nel tempio del Signore. I capi di Giuda vennero a sapere queste cose e salirono dalla reggia nel tempio del Signore e sedettero all’ingresso della porta Nuova del tempio del Signore. Allora i sacerdoti e i profeti dissero ai capi e a tutto il popolo: «Una condanna a morte merita quest’uomo, perché ha profetizzato contro questa città, come avete udito con i vostri orecchi!». Ma Geremia rispose a tutti i capi e a tutto il popolo: «Il Signore mi ha mandato a profetizzare contro questo tempio e contro questa città le cose che avete ascoltato. Migliorate dunque la vostra condotta e le vostre azioni e ascoltate la voce del Signore, vostro Dio, e il Signore si pentirà del male che ha annunciato contro di voi.
Quanto a me, eccomi in mano vostra, fate di me come vi sembra bene e giusto; ma sappiate bene che, se voi mi ucciderete, sarete responsabili del sangue innocente, voi e tutti gli abitanti di questa città, perché il Signore mi ha veramente inviato a voi per dire ai vostri orecchi tutte queste parole». I capi e tutto il popolo dissero ai sacerdoti e ai profeti: «Non ci deve essere condanna a morte per quest’uomo, perché ci ha parlato nel nome del Signore, nostro Dio» (Cfr. Ger 26,1-24). La guerra contro Geremia era già stata profetizzata dal Signore al momento della sua vocazione: “Tu, dunque, stringi la veste ai fianchi, àlzati e di’ loro tutto ciò che ti ordinerò; non spaventarti di fronte a loro, altrimenti sarò io a farti paura davanti a loro. Ed ecco, oggi io faccio di te come una città fortificata, una colonna di ferro e un muro di bronzo contro tutto il paese, contro i re di Giuda e i suoi capi, contro i suoi sacerdoti e il popolo del paese. Ti faranno guerra, ma non ti vinceranno, perché io sono con te per salvarti». Oracolo del Signore” (Ger 1,17-19). La vita del profeta è tutta nella mani del Padre. Al profeta sarà fatto il male che il Signore permette che gli venga fatto. La persecuzione ha un solo fine: attestare ad ogni uomo che la Parola del profeta è purissima verità. Il profeta ha consegnato la sua vita alla Parola di Dio. Il sacrificio è per attestare la sua verità.
[I nemici del profeta] dissero: «Venite e tramiamo insidie contro Geremia, perché la legge non verrà meno ai sacerdoti né il consiglio ai saggi né la parola ai profeti. Venite, ostacoliamolo quando parla, non badiamo a tutte le sue parole». Prestami ascolto, Signore, e odi la voce di chi è in lite con me. Si rende forse male per bene? Hanno scavato per me una fossa. Ricòrdati quando mi presentavo a te, per parlare in loro favore, per stornare da loro la tua ira.
In Gesù la sua crocifissione e morte ha una duplice finalità. Attestare che la sua Parola è purissima verità. Ad essa sacrifica la vita. Manifestare quanto grande è il suo amore per il Padre: fino alla morte di croce. Tra Geremia e Gesù la differenza è altissima. Geremia ha paura della persecuzione. Gesù invece si consegna volontariamente alla morte. Geremia vorrebbe smettere di parlare. Gesù invece ha un solo desiderio: portare a compimento l’opera che il Padre gli ha affidato. Gesù vive verità e amore nella certezza della sua risurrezione. Lui glorifica il Padre e dal Padre sarà glorificato.
Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che tenebre siano sconfitte dalla luce di Cristo Gesù.