Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora
31 AGOSTO (Mt 25,1-13)
Fede ed opere sono una cosa sola. Le opere sono il frutto delle fede che anima, regola, muove la nostra vita. Una fede che non fruttifica ogni opera secondo la sua natura, di sicuro è morta. È in tutto simile ad un albero secco. Come i frutti attestano la vitalità dell’albero, così le opere manifestano la vitalità della nostra fede.
A che serve, fratelli miei, se uno dice di avere fede, ma non ha le opere? Quella fede può forse salvarlo? Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: «Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi», ma non date loro il necessario per il corpo, a che cosa serve? Così anche la fede: se non è seguita dalle opere, in se stessa è morta. Al contrario uno potrebbe dire: «Tu hai la fede e io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede». Tu credi che c’è un Dio solo? Fai bene; anche i demòni lo credono e tremano! Insensato, vuoi capire che la fede senza le opere non ha valore? Abramo, nostro padre, non fu forse giustificato per le sue opere, quando offrì Isacco, suo figlio, sull’altare? Vedi: la fede agiva insieme alle opere di lui, e per le opere la fede divenne perfetta. E si compì la Scrittura che dice: Abramo credette a Dio e gli fu accreditato come giustizia, ed egli fu chiamato amico di Dio. Vedete: l’uomo è giustificato per le opere e non soltanto per la fede. Così anche Raab, la prostituta, non fu forse giustificata per le opere, perché aveva dato ospitalità agli esploratori e li aveva fatti ripartire per un’altra strada? Infatti come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta” (Gc 3,14-26).
Le cinque vergini stolte, possiedono la fede, ma essa non è capace di produrre luce. La loro è in tutto simile ad una lampada senz’olio. È l’olio che, consumandosi, genera la luce. Così è la fede che vivendo secondo pienezza di verità in noi, produce opere di vita eterna. Sempre Gesù mette in guardia contro la tentazione della fede sterile, cioè di quella fede che è solo un insieme di verità astratte, fuori di noi, ma che non producono alcun frutto di bene in noi e per noi negli altri. Non è la verità che ci salva. È invece la carità che in noi si fa carne, vita, sangue, azione.
Allora il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono. A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”. Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”. Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora.
Uno può avere anche una fede razionalmente perfetta. Può conoscere parola per parola tutti i libri della Scrittura dell’Antico e del Nuovo Testamento, può imparare a memoria tutti i sistemi teologici di duemila anni di cristianesimo. Questa scienza non lo salva. La scienza della verità di Dio salva se trasformata in nostra vita quotidiana. Si conosce il pensiero di Dio per vivere secondo la sua volontà.
I frutti di un albero di fede mai potranno essere donati, offerti ad un altro albero per la sua salvezza eterna. La carità è nell’aiutare l’albero perché fruttifichi. Questa carità deve giungere anche ad offrire per l’altro tutta la nostra vita. L’altro però mai si potrà salvare per i nostri frutti. L’olio della salvezza deve essere prodotto personalmente da ogni credente. Abbiamo noi sempre il tempo per produrre quest’olio? Gesù ci dice che Lui può venire da un momento all’altro. Poi la porta si chiude e non si entra più nella sala del convito eterno. Questa è la purissima verità del Vangelo, oggi annullata, distrutta, resa va da un pensiero anche teologico che dichiara la salvezza eterna per tutti, senza alcun bisogno di produrre opere secondo la verità della fede.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, insegnateci la vera fede.