Vedrai cose più grandi di queste!
Ap 21,9b-14; Sal 144; Gv 1,45-51
24 AGOSTO
Leggendo il Vangelo secondo Giovanni, possiamo applicare ai suoi discepoli quanto il Salmo annunzia delle opere di Dio. Ognuna annunzia alle altre la grandezze del loro Creatore e Signore. Così da uomo a uomo la notizia di Gesù si diffonde, corre veloce.
I cieli narrano la gloria di Dio, l’opera delle sue mani annuncia il firmamento. Il giorno al giorno ne affida il racconto e la notte alla notte ne trasmette notizia. Senza linguaggio, senza parole, senza che si oda la loro voce, per tutta la terra si diffonde il loro annuncio e ai confini del mondo il loro messaggio (Sal 19 (18) 2-5).
Giovanni il Battista grida ai suoi discepoli che Gesù è l’Agnello di Dio. Due dei suoi discepoli seguono Gesù. Vedono dove Lui abita. Andrea incontra Simone, suo fratello, gli parla di Gesù e lo conduce a Lui. Gesù incontra Filippo e lo chiama. Filippo incontra Natanaele e gli dona la notizia che loro hanno trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret. Noi sappiamo che Mosè nella Legge aveva annunziato l’invio da parte di Dio di un profeta pari a lui. Al profeta tutti avrebbero dovuto dare ascolto. Veniva da Dio.
Il Signore, tuo Dio, susciterà per te, in mezzo a te, tra i tuoi fratelli, un profeta pari a me. A lui darete ascolto. Avrai così quanto hai chiesto al Signore, tuo Dio, sull’Oreb, il giorno dell’assemblea, dicendo: “Che io non oda più la voce del Signore, mio Dio, e non veda più questo grande fuoco, perché non muoia”. Il Signore mi rispose: “Quello che hanno detto, va bene. Io susciterò loro un profeta in mezzo ai loro fratelli e gli porrò in bocca le mie parole ed egli dirà loro quanto io gli comanderò. Se qualcuno non ascolterà le parole che egli dirà in mio nome, io gliene domanderò conto. Ma il profeta che avrà la presunzione di dire in mio nome una cosa che io non gli ho comandato di dire, o che parlerà in nome di altri dèi, quel profeta dovrà morire”. Forse potresti dire nel tuo cuore: “Come riconosceremo la parola che il Signore non ha detto?”. Quando il profeta parlerà in nome del Signore e la cosa non accadrà e non si realizzerà, quella parola non l’ha detta il Signore. Il profeta l’ha detta per presunzione. Non devi aver paura di lui (Dt 18,15-22).
Natanaele non riesce a far combaciare nella stessa persona due verità: una storica e l’altra scritturistica. La notizia scritturistica vuole che il Messia venga da Betlemme. La notizia storica veniva dall’annunzio di Filippo. Gesù viene da Nàzaret. Se non sarà il Messia, potrebbe essere il grande profeta. Natanaele si lascia condurre da Gesù. Questi appena lo vede gli rivela la sua identità. È uomo nel quale non c’è falsità. Questa parola gli è stata sufficiente per deporre tutti i suoi dubbi di storia e di Scrittura. Gesù è proclamato da lui vero Figlio di Dio, vero Re d’Israele, vero Cristo.
Filippo trovò Natanaele e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». Natanaele gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi». Gesù intanto, visto Natanaele che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaele gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaele: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!». Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».
A Natanaele basta una sola parola per confessare che Gesù è il Figlio di Dio, il Re d’Israele, cioè il Messia. Noi abbiamo una intera Scrittura, Vecchio e Nuovo Testamento, una Tradizione di duemila anni, un Magistero altrettanto lungo, un esercito di Padri della Chiesa e di Teologi, Summe e trattati che non si contano, biblioteche con scaffali lunghi chilometri e chilometri di libri, martiri e confessori della fede senza numero, eppure oggi di Cristo Gesù stiamo demolendo tutta la verità. Domande: qual è l’origine di questo spirito di menzogna e di falsità che si è impossessato del nostro cuore e della nostra mente? Cosa è accaduto perché si giungesse a tanta devastazione? Esistono vie per invertire questo cammino di morte?
Madre di Dio, Angeli, Santi, liberateci da questo spirito infernale che oscura la mente.