Vedendo non vedano e ascoltando non comprendano.
22 SETTEMBRE (Lc 8,4-15)
Gesù parla del regno di Dio raccontando delle parabole, in apparenza assai semplici, in realtà sono cariche del mistero della salvezza che si compie nel tempo. Il mistero va annunziato sempre con somma prudenza, saggezza, intelligenza nello Spirito Santo. Vi sono cuori cattivi, malvagi, disonesti pronti a servirsi di ogni parola proferita da Gesù per accusarlo, condannarlo, lapidarlo all’istante.
Per questi cuori si compie la profezia di Isaia. Essi ascoltano ma non comprendono, vedono ma è come se non avessero visto nulla. Se il loro cuore non fosse indurito, costoro potrebbe comprendere e vedere le profondità del mistero. Ecco Isaia:
Poi io udii la voce del Signore che diceva: «Chi manderò e chi andrà per noi?». E io risposi: «Eccomi, manda me!». Egli disse: «Va’ e riferisci a questo popolo: “Ascoltate pure, ma non comprenderete, osservate pure, ma non conoscerete”. Rendi insensibile il cuore di questo popolo, rendilo duro d’orecchio e acceca i suoi occhi, e non veda con gli occhi né oda con gli orecchi né comprenda con il cuore né si converta in modo da essere guarito». Io dissi: «Fino a quando, Signore?». Egli rispose: «Fino a quando le città non siano devastate, senza abitanti, le case senza uomini e la campagna resti deserta e desolata». Il Signore scaccerà la gente e grande sarà l’abbandono nella terra. Ne rimarrà una decima parte, ma sarà ancora preda della distruzione come una quercia e come un terebinto, di cui alla caduta resta il ceppo: seme santo il suo ceppo. (Is 6,8-13).
Il regno di Dio è un mistero indicibile, grande, immenso. Esso nasce dalla semina della Parola del Signore nei cuori. Regno e parola sono una cosa sola, come una cosa sola sono il seme e l’albero che viene fuori. Senza semi non vi sono alberi, e senza Parola di Dio mai vi potrà essere regno di Dio. Il regno è la parola seminata, accolta, vissuta.
Poiché una grande folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni città, Gesù disse con una parabola: «Il seminatore uscì a seminare il suo seme. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la mangiarono. Un’altra parte cadde sulla pietra e, appena germogliata, seccò per mancanza di umidità. Un’altra parte cadde in mezzo ai rovi e i rovi, cresciuti insieme con essa, la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono, germogliò e fruttò cento volte tanto». Detto questo, esclamò: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!». I suoi discepoli lo interrogavano sul significato della parabola. Ed egli disse: «A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo con parabole, affinché vedendo non vedano e ascoltando non comprendano. Il significato della parabola è questo: il seme è la parola di Dio. I semi caduti lungo la strada sono coloro che l’hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la Parola dal loro cuore, perché non avvenga che, credendo, siano salvati. Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, ricevono la Parola con gioia, ma non hanno radici; credono per un certo tempo, ma nel tempo della prova vengono meno. Quello caduto in mezzo ai rovi sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano soffocare da preoccupazioni, ricchezze e piaceri della vita e non giungono a maturazione. Quello sul terreno buono sono coloro che, dopo aver ascoltato la Parola con cuore integro e buono, la custodiscono e producono frutto con perseveranza.
Come il seme ha bisogno di un buon terreno per crescere e produrre buoni frutti, così dicasi anche per il seme della Parola. La Parola produce se cade su un cuore buono, libero, senza preconcetti, amante della vera sapienza, bramoso di saziarsi di purissima verità. Un cuore pieno di peccati, vizi, trasgressione dei comandamenti, è un terreno nel quale mai potrà attecchire la Parola del Signore. Occorre che venga dissodato con una bella conversione. Tutto è dalla conversione e senza di essa mai potrà nascere il regno in un cuore. Il peccato opererà sempre il rigetto della Parola e questa mai produrrà. Questa verità sovente è dimenticata dai seminatori della Parola. Questi a volte neanche la Parola seminano. Vanno in giro diffondendo teorie umane, pensieri della terra, teologie e filosofie dell’uomo, psicologie e vie di quaggiù. È come se un agricoltore desiderasse aver un bel campo di grano, ma semina nel suo terreno solo granelli di sabbia. Questa mai diverrà buon grano e così la nostra parola della terra.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci la vera Parola di Gesù.