Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati
Is 35,1-10; Sal 84,9-14; Lc 5,17-26
5 DICEMBRE
La Nuova Alleanza è Nuova anche in relazione al perdono. Nell’Antico Patto era obbligo del peccatore chiedere perdono. Sempre il Signore concedeva la sua misericordia a quanti pentiti, ricorrevano a Lui e si sottomettevano alla ritualità prescritta per avere la remissione delle loro colpe. Nel Nuovo Patto è prima di tutto il Signore che offre la riconciliazione e il perdono in Cristo e sempre per Lui e in Lui attraverso i suoi ministri o amministratori dei suoi misteri di grazia e verità. Come il Padre, come Cristo e in Cristo, per Cristo, con Cristo, ogni suo discepolo è mandato a riconciliarsi con i suoi fratelli, prima della celebrazione del culto della sua Eucaristia.
Avete inteso che fu detto agli antichi: Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna. Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono (Mt 5,21-24).
Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione. Era Dio infatti che riconciliava a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione. In nome di Cristo, dunque, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio. Poiché siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio. Egli dice infatti: Al momento favorevole ti ho esaudito e nel giorno della salvezza ti ho soccorso. Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza! (2Cor 5,18-6,2).
È il peccato che rende immobile l’anima, la fa di pietra, incapace di ogni gesto di amore, pace, riconciliazione, giustizia, misericordia santità. Il peccato priva il cuore dell’uomo di ogni sensibilità per la verità, il bene, la pietà. Esso ci fa non uomini e sovente anche disumani. Gesù vede l’anima di quest’uomo è le dona la libertà. Oggi questo paralitico non ha bisogno di altro. È capace di amare dalla sua condizione. Scribi e farisei nulla conoscono di Dio e di conseguenza nulla sanno degli effetti letali del male quando è nel cuore e nell’anima. Si scandalizzano per il perdono dato da Gesù a questo. Essi ignorano che ogni uomo deve gridare il perdono ad ogni altro uomo. La Chiesa deve essere madre di perdono per se stessa prima che possa divenire madre di perdono per gli altri. È per gli altri se lo è prima per se stessa.
Un giorno stava insegnando. Sedevano là anche dei farisei e maestri della Legge, venuti da ogni villaggio della Galilea e della Giudea, e da Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni. Ed ecco, alcuni uomini, portando su un letto un uomo che era paralizzato, cercavano di farlo entrare e di metterlo davanti a lui. Non trovando da quale parte farlo entrare a causa della folla, salirono sul tetto e, attraverso le tegole, lo calarono con il lettuccio davanti a Gesù nel mezzo della stanza. Vedendo la loro fede, disse: «Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati». Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere, dicendo: «Chi è costui che dice bestemmie? Chi può perdonare i peccati, se non Dio soltanto?». Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: «Perché pensate così nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire “Ti sono perdonati i tuoi peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati, dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi il tuo lettuccio e torna a casa tua». Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e andò a casa sua, glorificando Dio. Tutti furono colti da stupore e davano gloria a Dio; pieni di timore dicevano: «Oggi abbiamo visto cose prodigiose».
Gesù non si lascia turbare dalle mormorazioni di chi non conosce né Dio e né il male. Attesta loro che Lui ha ricevuto dal Padre ogni potestà e potenza. Può rimettere il peccato e può guarire. Egli insegna alla sua Chiesa che il suo primo dovere morale è la liberazione dell’uomo dal peccato. Poi viene ogni altra liberazione, ogni altra grazia.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci la verità della Chiesa.