Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati
Qualcuno potrebbe pensare: Non esiste alcuna relazione tra perdono dei peccati e nuovo umanesimo in Cristo. L’uomo rimane sempre lo stesso. Prima peccava e dopo continua a peccare. Prima era adultero e dopo persevera nel suo adulterio. Prima era ladro e dopo è ancora ladro. Prima era calunniatore dei suoi fratelli e dopo rimane anche un calunniatore. Prima era un bestemmiatore e dopo la bestemmia è sempre sulla sua bocca. A che serve chiedere perdono, se poi l’uomo rimane lo stesso, in nulla cambia e si modifica?
Questa è la visione “giudiziale” del perdono. È come quando si contraggono debiti presso il bottegaio. Si salda il debito precedente e si inizia con il debito susseguente, senza alcuna interruzione. Si peccata. Si chiede perdono. Si pecca ancora. Ancora si chiede perdono. Questo non è chiedere perdono. È abusare della misericordia del Signore. Si chiede il vero perdono nella volontà di conversione e nel fermo proponimento di non peccare mai più, ma anche nelle preghiera forte al Signore che ci dia un cuore nuovo, il suo stesso cuore, perché possiamo essere fedeli alla sua Legge, alla sua Parola, al suo Comandamento.
Pentimento, conversione, richiesta di perdono, proponimento, preghiera per il cuore nuovo, volontà di camminare sempre nella Parola di Cristo Gesù. Nel concedere il suo perdono, Il Padre manda su di noi lo Spirito Santo, perché ci risusciti a vita nuova, ci dia il cuore di Cristo, ci prenda per mano e ci conduca nella sua divina volontà per tutti i giorni della nostra vita. È lo Spirito Santo che crea l’uomo nuovo in noi. Ed è per la sua forza che noi possiamo non peccare più. È questa la verità del perdono nella Chiesa. Quello che spesso vive il cristiano è solamente un modo non cristiano di accostarci al perdono del Padre nostro celeste.
Il vero perdono cristiano è il frutto non solamente della remissione della colpa e in parte o in toto dell’espiazione della pena, ma anche la creazione dell’uomo nuovo per vivere la propria conformazione a Cristo Gesù. Il cristiano è chiamato a realizzare un’altissima missione nella storia: essere presenza viva di Cristo Gesù e questa presenza mai potrà compiersi senza la conformazione a Lui nell’obbedienza al Padre suo. Ogni assoluzione che si riceve è una nuova nascita che viene donata, un cuore nuovo che viene elargito, una nuova vita nella quale veniamo immersi. Il Figliol prodigo fu vestito dal Padre dell’altissima dignità di suo vero figlio.
Mentre Gesù si trovava in una città, ecco, un uomo coperto di lebbra lo vide e gli si gettò dinanzi, pregandolo: «Signore, se vuoi, puoi purificarmi». Gesù tese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii purificato!». E immediatamente la lebbra scomparve da lui. Gli ordinò di non dirlo a nessuno: «Va’ invece a mostrarti al sacerdote e fa’ l’offerta per la tua purificazione, come Mosè ha prescritto, a testimonianza per loro». Di lui si parlava sempre di più, e folle numerose venivano per ascoltarlo e farsi guarire dalle loro malattie. Ma egli si ritirava in luoghi deserti a pregare. Un giorno stava insegnando. Sedevano là anche dei farisei e maestri della Legge, venuti da ogni villaggio della Galilea e della Giudea, e da Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni.
Ed ecco, alcuni uomini, portando su un letto un uomo che era paralizzato, cercavano di farlo entrare e di metterlo davanti a lui. Non trovando da quale parte farlo entrare a causa della folla, salirono sul tetto e, attraverso le tegole, lo calarono con il lettuccio davanti a Gesù nel mezzo della stanza. Vedendo la loro fede, disse: «Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati». Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere, dicendo: «Chi è costui che dice bestemmie? Chi può perdonare i peccati, se non Dio soltanto?». Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: «Perché pensate così nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire “Ti sono perdonati i tuoi peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati, dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi il tuo lettuccio e torna a casa tua». Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e andò a casa sua, glorificando Dio. Tutti furono colti da stupore e davano gloria a Dio; pieni di timore dicevano: «Oggi abbiamo visto cose prodigiose» (Lc 5,12-26).
Il peccato ci fa veri lebbrosi nell’anima e nello spirito. Ci accostiamo al sacramento della confessione, lo Spirito Santo con l’assoluzione del sacerdote, fondata sul nostro pentimento, volontà reale di conversione e di cammino nella Parola di Gesù, ci monda dalla lebbra dello spirito e dell’anima e ci dona una umanità nuova nella quale Cristo può manifestare tutta la potenza della sua verità. Il perdono dei peccati è l’opera delle opere di Dio. Si distrugge il passato, si rinasce a vita nuova, si può iniziare un vero cammino di perfetta sequela di Cristo Signore. Si pensa con i pensieri di Cristo, si vive con il cuore di Cristo, si ama con tutta l’anima di Cristo, ci si relaziona con il Padre sul modello di Gesù Signore. Nasce il vero uomo, l’uomo nuovo, chiamato a crescere in grazia, sapienza, verità, amore per tutti i giorni della sua vita.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci vere persone nuove nello Spirito.