Un pensiero alla novena dell’Immacolata

 

Carissimo/a,
Domani inizia la Novena dell’Immacolata. La Chiesa celebra il primo istante della vita della Donna che Dio ha scelto fin dall’eternità per essere la Madre del suo Figlio Unigenito.
Nella mentalità comune del popolo di Dio si pensa e si crede che la Vergine Maria sia stata preservata dal Padre celeste dal contrarre la macchia del peccato originale. Ella è concepita senza l’eredità di Adamo. È generata piena di grazia. Dio abita in Lei fin dal primo momento della sua vita. Lei inizia ad esistere così; tutta pura, tutta bella, tutta santa, immacolata.

Questa verità è tanta, ma non è tutta. La gloria di Maria va ben oltre. Ella non è simile ad Eva, pari a lei. La Vergine di Nazaret è infinitamente oltre tutto l’universo creato, angeli e uomini compresi. Non vi è creatura né sulla terra e né nei cieli, nella quale Dio possa rispecchiarsi, vedersi in tutto il suo splendore di grazia, verità, santità, onnipotenza, luce, amore, giustizia, misericordia, carità. Possiamo dire che Dio in Maria vede tutto se stesso. È come se in Lei Dio avesse creato un altro se stesso. È come se Dio per conoscere la sua grandezza avesse bisogno di questo specchio umano. Dio crea lo specchio perfetto, si guarda in esso, si riconosce. Questo sono io, proprio io. Maria è la verità creata di Dio.

Riflettiamo un momento. Dio ha creato il cielo e la terra. In questo specchio può riflettere la sua onnipotenza, saggezza, verità. Ha creato gli Angeli. In essi riflette qualcosa della sua eterna luce. Ha creato l’uomo a sua immagine e somiglianza. In lui ha posto in modo assai tenue la sua comunione trinitaria, la sua saggezza, sapienza, vita. Riflette qualcosa di sé, ma non riflette tutto se stesso. Tutto l’universo creato mai potrà contenere Dio. Egli l’immenso, l’infinito, l’eterno. Il divino, l’immortale, il santo. È in ogni cosa, ma sempre sopra ogni cosa.

Dio ha compiuto la liberazione dei figli di Israele dell’Egitto. Ha spaccato in due il mare per fare passare il suo popolo. Ha reso pieno di vita un deserto inospitale, compiendo per i figli di Israele segni e prodigi in abbondanza. Ha liberato i prigionieri dalla dura schiavitù babilonese, trasformando in deserto un un giardino per far passare il suo popolo. Baruc così descrive questo grande prodigio di Dio: “Si sono allontanati da te a piedi, incalzati dai nemici; ora Dio te li riconduce in trionfo, come sopra un trono regale. Poiché Dio ha deciso di spianare ogni alta montagna e le rupi perenni, di colmare le valli livellando il terreno, perché Israele proceda sicuro sotto la gloria di Dio. Anche le selve e ogni albero odoroso hanno fatto ombra a Israele per comando di Dio. Perché Dio ricondurrà Israele con gioia alla luce della sua gloria, con la misericordia e la giustizia che vengono da lui” (Bar 5,6-9). In tutti questi “specchi di sé” che Dio ha creato vi è qualcosa di Lui, non vi è tutto il Signore.

Dinanzi alla Vergine Maria il cielo tace, la terra fa silenzio, il mare si ferma, gli alberi rimangono immobili, tanto grande è lo stupore che colpisce i loro occhi. Questa Donna è rivestita di Dio. Il Signore l’ha avvolta di sé, della sua luce divina. L’ha ricolmata del suo Santo Spirito. L’ha resa creatura unica, irripetibile nel suo regno. L’ha fatta bellissima. Ha messo in Lei tutta la bellezza della creazione visibile e invisibile. Più alta di ogni essere angelico. Più splendente di ogni santo. Più ricca di ogni grazia. Più splendente di ogni luce.
La Vergine Maria supera in splendore tutta la luce degli angeli e dei santi mesa insieme, tutta la loro potenza di intercessione, tutte le loro virtù, tutti i loro meriti, tutta la loro santità. Dio in Lei riesce a specchiarsi, vedersi, contemplarsi, ammirarsi. In Maria non vi è alcun difetto, alcuna imperfezione, alcun macchia. Dio non può dire: Avrei potuto farla più bella, più santa, più splendente, più gloriosa. Non può, perché oltre Lei c’è solo la divinità, c’è Dio nella sua luce eterna e divina. Maria è ai piedi della Trinità. Possiamo dire che è il punto oltre il quale Dio deve fermarsi. Solo l’umanità di Cristo è oltre Maria. Ma il mistero di Cristo è mistero dello stesso Dio.

Inizia la Novena dell’Immacolata. Deve essere di contemplazione di questa grandezza in modo da poterci elevare verso di essa. Oggi il mondo manca di trascendenza. Vive di bassa, bassissima immanenza. È incapace di elevarsi. Ogni giorno si sprofonda in un baratro di male e di peccato, i cui frutti nefasti vengono sbandierati ai quattro venti. Dobbiamo dare alla nostra umanità un desiderio nuovo, una speranza nuova, un anelito di cielo, di bellezza eterna, di soprannaturalità. Non possiamo impantanarci nelle sabbie mobili della bassezza morale e spirituale. La Vergine Maria può aiutarci in questo. Può prenderci per mano e innalzarci verso Dio. Sono certo che mettendo ogni impegno a vivere bene questi giorni in sua compagnia, Lei ci aiuterà, ci innalzerà, ci condurrà verso il Cielo, ci farà innamorare della sua luce, riempirà il nostro cuore di una verità nuova. Ci fa contemplare attraverso la sua vita la divina bellezza eterna del nostro Dio. È questa la nostra vocazione: elevarci fino a Dio. Con Lei è possibile.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, facci gustare quanto è grande il nostro Dio.

Mons. Costantino Di Bruno