Tutto è stato dato a me dal Padre mio
Cristo Gesù è l’unica, la sola scala attraverso la quale Dio con la sua eterna carità e misericordia dal cielo scende sulla terra. Ma è anche l’unica e sola scala attraverso la quale ogni uomo può salire fino a Dio, per lasciarsi da Lui nuovamente creare, comporre, impastare. Senza Cristo vi sono due abissi che mai potranno essere collegati. Senza di Lui, siamo come il ricco cattivo che è nell’inferno senza alcuna possibilità di una qualche comunione, né con il mondo celeste nel quale abita Abramo con Lazzaro, né con il mondo della terra, dove vi sono altri cinque suoi fratelli che potrebbero salvarsi solo se lui riuscisse ad avvertirli. L’abisso è incolmabile. Non si può unire. Non c’è alcuna comunione. Non si creano relazioni.
Gesù non è solo scala, posta a nostra disposizione per poter salire fino a Dio. Lui per noi è scala, se diveniamo con Lui un solo corpo, un solo spirito, una sola anima, una sola vita. Lui diviene scala per noi se siamo in Lui, con Lui, per Lui. Solo chi è in questa triplice relazione di vita con Lui potrà accedere a tutta la carità, l’amore, la misericordia del Padre. Si potrà lasciare fare nuovo uomo dal Padre suo. Gesù dona il Padre donando se stesso e lo Spirito Santo, non per rimanere fuori di Lui, ma per divenire in Lui, con Lui, per Lui una cosa sola. Il Padre si attinge in Cristo. Ma anche l’uomo è raggiunto dal Padre in Cristo. Cristo Gesù è il “luogo” dello scambio eterno tra il Padre e l’uomo. In Cristo il Padre si dona a noi e noi ci doniamo a Lui.
È evidente quanto sia falsa, illusoria, vana, inutile quella moderna teoria che vuole togliere Cristo dalla relazione con il Padre. Sono molti ormai che lo affermano – è anche tanti cattolici che sono pensatori del post Cristianesimo – che Cristo è solo un dettaglio inutile alla religione. Basta che tutti crediamo in un unico Dio e tutto si risolve. La stoltezza di questi assertori di una tale teoria è così grande da non considerare che se per essi – parlo dei cattolici – Cristo è un’appendice inutile, per le altre religioni il loro fondatore non è un’appendice inutile. Se per i cattolici il Vangelo è un’appendice che ormai ha fatto il suo tempo – il loro Dio unico è senza alcuna Parola – per gli altri fondatori i loro libri sacri sono intoccabili.
Ma possiamo noi cattolici ridurre Cristo Gesù ad un appendice ormai passata, ad un dettaglio puramente storico, ad una modalità solamente formale della religione, non essenziale, se il Padre, l’unico vero Dio e Signore, il solo Creatore dell’uomo, lo ha costituito suo tutto nel Cielo e sulla terra, nel tempo e nell’eternità? Per lo meno un certo scrupolo che si stia sbagliando dovrebbe pur sorgere nel cuore. Invece più trascorrono i giorni e più Cristo Signore viene declassato. Per molti è solo una tradizione che ha in qualche modo condizionato il nostro stile esteriore di essere. Per molti non è neanche tradizione. È una formalità e abitudine che ormai è divenuta parte della nostra storia. Niente di più. Pura esteriorità. Cristo Gesù è una croce da portare come orecchino, o come ciondolo, o come talismano. Il resto di Lui è morto.
In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo». E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono» (Lc 10,21-24).
Cristo Gesù è la verità di Dio e dell’uomo. Senza Gesù Signore si adora un Dio non Dio e si vuole un uomo non uomo. Anche l’Antico Testamento diviene un rotolo che narra una fiaba fantastica, ma non reale, mai realizzabile. L’umanità crede oggi di essersi evoluta, emancipata. Non si accorge che si è talmente involuta da aver raggiunto limiti così alti di immoralità da poter dichiarare santi e innocenti tutti coloro che furono travolti dal diluvio universale. Sodoma e Gomorra arrossiscono di vergogna dinanzi ai nostri peccati eppure esse furono distrutte con fuoco e zolfo caduti dal cielo. Senza Cristo Gesù, Dio, il Padre celeste non può fare più nulla per noi. Che lo si accetti e meno, è Lui l’eterna, divina, immensa misericordia del Padre.
Non solo è Lui, ma è anche in Lui e per Lui. Chi prende Lui, prende tutto il Padre e il suo amore. Chi lascia Cristo, rimane in eterno nel suo peccato. Chi accoglie Cristo e diviene con Lui un solo corpo da essere offerto al Padre in olocausto per la salvezza del mondo, conosce Dio, perché vivendo in Cristo, vive in Dio e Dio vive in lui. Cristo Signore è la vera chiave della vita. Lui è la luce di Dio, la sua verità, la sua grazia, il suo amore, la sua divina carità. Per Lui viene a noi lo Spirito Santo, il solo che crea vera comunione tra gli uomini, perché li rigenera e li fa vero corpo di Cristo Gesù. Distruggere Cristo, dichiararlo inutile, fare di Lui un’appendice della fede e della religione, della stessa antropologia, è bestemmiare contro lo Spirito Santo. Peccato eterno!
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci una cosa sola con Cristo Gesù.