Tutto è stato dato a me dal Padre mio
MERCOLEDÌ 15 LUGLIO (Mt 11,25-27)
Nella Scrittura Antica nessun uomo di Dio ha detto mai simili parole. Del Messia di Dio questa verità è profetizzata. Così in Daniele: “Io continuavo a guardare, quand’ecco furono collocati troni e un vegliardo si assise. La sua veste era candida come la neve e i capelli del suo capo erano candidi come la lana; il suo trono era come vampe di fuoco con le ruote come fuoco ardente. Un fiume di fuoco scorreva e usciva dinanzi a lui, mille migliaia lo servivano e diecimila miriadi lo assistevano. La corte sedette e i libri furono aperti. Guardando ancora nelle visioni notturne, ecco venire con le nubi del cielo uno simile a un figlio d’uomo; giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui. Gli furono dati potere, gloria e regno; tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano: il suo potere è un potere eterno, che non finirà mai, e il suo regno non sarà mai distrutto” (Dn 7,9-10.13-14). Il Figlio dell’uomo è Gesù. A Lui il Padre ha consegnato tutto se stesso e lo Spirito Santo, il cielo e la terra. Lo ha costituito Signore, Redentore, Salvatore, Rivelatore, Vita eterna, Luce, Verità, Grazia, Giudice dei vivi e dei morti. Niente dal cuore del Padre, per lo Spirito Santo, viene nell’uomo, se non per Lui, con Lui, in Lui.
Così è cantata nell’Apocalisse l’intronizzazione di Cristo Gesù a Signore del cielo, della terra, della storia: “E vidi, nella mano destra di Colui che sedeva sul trono, un libro scritto sul lato interno e su quello esterno, sigillato con sette sigilli. Vidi un angelo forte che proclamava a gran voce: «Chi è degno di aprire il libro e scioglierne i sigilli?». Ma nessuno né in cielo, né in terra, né sotto terra, era in grado di aprire il libro e di guardarlo. Io piangevo molto, perché non fu trovato nessuno degno di aprire il libro e di guardarlo. Uno degli anziani mi disse: «Non piangere; ha vinto il leone della tribù di Giuda, il Germoglio di Davide, e aprirà il libro e i suoi sette sigilli». Poi vidi, in mezzo al trono, circondato dai quattro esseri viventi e dagli anziani, un Agnello, in piedi, come immolato; aveva sette corna e sette occhi, i quali sono i sette spiriti di Dio mandati su tutta la terra. Giunse e prese il libro dalla destra di Colui che sedeva sul trono. E quando l’ebbe preso, i quattro esseri viventi e i ventiquattro anziani si prostrarono davanti all’Agnello, avendo ciascuno una cetra e coppe d’oro colme di profumi, che sono le preghiere dei santi, e cantavano un canto nuovo: «Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai riscattato per Dio, con il tuo sangue, uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione, e hai fatto di loro, per il nostro Dio, un regno e sacerdoti, e regneranno sopra la terra». E vidi, e udii voci di molti angeli attorno al trono e agli esseri viventi e agli anziani. Il loro numero era miriadi di miriadi e migliaia di migliaia e dicevano a gran voce: «L’Agnello, che è stato immolato, è degno di ricevere potenza e ricchezza, sapienza e forza, onore, gloria e benedizione». Tutte le creature nel cielo e sulla terra, sotto terra e nel mare, e tutti gli esseri che vi si trovavano, udii che dicevano: «A Colui che siede sul trono e all’Agnello lode, onore, gloria e potenza, nei secoli dei secoli». E i quattro esseri viventi dicevano: «Amen». E gli anziani si prostrarono in adorazione” (Ap 5,1-14). È verità eterna. Tutto il Padre ha messo nelle mani del Figlio. Tutto viene per Lui, in Lui, con Lui.
In quel tempo, Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».
Chi sono i piccoli ai quali Gesù rivela il mistero del Padre, nel quale è racchiuso ogni altro mistero? Piccolo è colui che accoglie Cristo Gesù come un bambino, si pone ai suoi piedi e si lascia ammaestrare da Lui. Sapienti e dotti invece sono coloro che elevano la loro mente a metro e misura di tutte le cose. Non si sono fatti piccoli. Sono esclusi da ogni vera conoscenza, sapienza, intelligenza. La loro superbia li ha accecati. Sono come Lucifero. Egli vedendosi stupenda luce si fece di Dio. Non ha saputo per superbia che un Dio che è fatto o che si fa è solo somma stoltezza, insipienza, falsità. Neanche il vero Dio si è fatto. È dall’eternità per l’eternità, senza principio e senza fine.
Madre di Dio, Angeli, Santi, fateci umili, piccoli, bambini per ascoltare Cristo Gesù.