Tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno
È giusto chiedersi: perché nella sinagoga tutti si riempiono di sdegno? Qual è la causa scatenante? Qual è il fondamento sul quale esso si regge? Qual è il terreno che sempre lo fa fruttificare? È giusto dire che causa, fondamento, terreno in quanti si trovano nella sinagoga sono il frutto di una falsa attesa, falsa speranza per anni coltivata, falsa conoscenza della Scrittura, falso insegnamento della Rivelazione. Tutto questo è anche il frutto della totale assenza dello Spirito Santo nei loro cuori. Un popolo, una comunità senza lo Spirito Santo sempre si lascia facilmente divorare dalla falsità. Dalla falsità tutto è possibile. Gesù non sarà domani condannato a morte per crocifissione dalla falsità della mente e del cuore di quanti erano a capo della comunità dei figli d’Israele? Oggi non è la falsità che ci fa indignare quando un ministro sacro non può esaudire le nostre false richieste a lui fatte in nome di una falsa religione, falsa fede, falsa misericordia, falsa comprensione, falsa pietà con le quali ci presentiamo per chiedere ciò che mai dovrebbe essere chiesto? Questa falsità oggi non è alimentata dai falsari che con arte e scienza diabolica trasformano alcune parole proferite in linguaggio teologo in linguaggio volgare, donando ad esse un significato totalmente opposto e contrario alla divina verità rivelata? Oggi il grande maestro dell’umanità è madre televisione. Questa madre ogni giorno partorisce falsità su falsità, menzogne su menzogne, dicerie su dicerie, le cucina a seconda del gusto attuale del mondo, avvelena ciò che ha cucinato con il veleno del falso amore, della falsa pietà, falsa misericordia e i cuori sono bene appestati. Se i ministri della Chiesa non fanno quello che dice madre televisione, allora essi sono disobbedienti ai loro superiori, a Cristo Gesù, allo Spirito Santo, al Padre celeste, non amano gli uomini. Oggi amare vuole dire pere tutti è accudire l’uomo in ogni suo peccato, menzogna, vizio, falso diritto, falsa pretesa, falsa richiesta. L’altro micidiale veleno è l’affermazione della dignità dell’uomo che viene violata perché non lo si priva della vita. Di queste cose ne facciamo molte.
Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode. Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto: Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l’anno di grazia del Signore. Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova a Sarepta di Sidone. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro». All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino (Lc 4,14-30).
Lo sdegno può produrre frutti cattivi da giungere anche a volere la morte della persona contro la quale ci si rivolta. Può iniziare con parole di critica, mormorazione, grande biasimo. Ma può anche andare ben oltre, giungendo alla calunnia e alla falsa testimonianza. Lo sdegno a volte per placarsi ha bisogno della morte dell’altro. Oggi Gesù sta per essere precipitato dalla rupe sulla quale la città di Nazaret era collocata. Ma il Padre subito viene in soccorso del Figlio suo e fa rimanere come di sasso quegli uomini. Gesù passa in mezzo a loro come Mosè e i figli d’Israele passarono a piedi asciutti in mezzo al mare, facendo le acque una muraglia a destra e a sinistra. Domani sdegno e invidia, stoltezza e insipienza, saranno così forti nel cuore dei capi dei sacerdoti e degli anziani del popolo da portare Gesù sulla croce. Chi vuole liberarsi dallo sdegno contro il Giusto e il Santo di Dio deve togliere dal suo cuore stoltezza, insipienza, ogni falsità sulla rivelazione, ogni altro vizio che inquina il suo cuore. Un cuore inquinato di peccato mai accoglierà la luce purissima della Rivelazione. Il peccato odia la luce. Il vizio detesta la virtù. Il male si scaglia contro il bene. La terra vuole sopraffare il cielo. Oggi tutto lo sdegno di molti capi dell’umanità contro il Crocifisso, la Luce Eterna, La Giustizia, la Verità, la Carità, la Vita che vengono da Dio rivela che si è nel grande peccato della stoltezza e insipienza, attesta la cecità spirituale e morale. È questa cecità che giustifica e rende legge il male. È sempre la stessa cecità che ha bandito il Crocifisso, l’unica sorgente di Luce e di Vita per l’umanità. Così Satana viene posto sul trono al posto di Dio, Gesù declassato e dichiarato persona non gradita.
Madre di Dio, Angeli, Santi, aiutate i discepoli di Gesù a credere con vera fede in Lui.