vangelo del giorno

Tu hai parole di vita eterna

16 APRILE (Gv 6,60-69)

È giusto che ci chiediamo: cosa è il Vangelo nella sua realtà più profonda, viva, essenziale? A cosa esso serve? La risposta non può essere se non una sola: l’obbligo che ha Cristo Signore di “creare” la fede dei suoi discepoli nella sua Persona, in modo da “creare” la fede nella sua Parola. Se Gesù non “crea” la fede nella sua Persona, mai potrà “creare” la fede nella sua Parola. La Parola è frutto della Persona. Non vi è una Parola che cammina per se stessa. Persona e Parola sono una l’albero e l’altra il frutto. Tutto il Vangelo è la manifestazione, la rivelazione, attraverso fatti storici, concreti, reali, ognuno dei quali rivela una verità della Persona di Gesù. Lui si mostra onnipotente come Dio, Signore come Dio, Creatore come Dio, Salvatore come Dio, Redentore come Dio, con la sua risurrezione immortale come Dio, con il dono dell’Eucaristia, pane di vita eterna nella verità, realtà, essenza della sua stessa carne, del suo stesso sangue. Gesù attraverso il visibile conduce a vedere la verità invisibile che Lui è. Lui è uguale a Dio, vero Dio come Dio, ma nella carne.

Questo stesso obbligo è di ogni discepolo di Gesù. Ogni cristiano è obbligato a “creare” la fede nella sua persona, in modo che possa “creare” la fede nella sua Parola, che sempre dovrà essere Parola di Cristo in Lui. Ma per essere Parola di Cristo, la sua vita deve essere vita di Cristo in Lui. Se vi è differenza tra la sua vita e quella di Gesù, vi sarà anche differenza tra la sua parola e quella di Cristo Signore. Il cristiano dovrà “creare” la fede nella sua persona attraverso i suoi atti storici, attraverso la quotidianità delle sue giornate. Cosa è il Vangelo secondo Marco? Sono – possiamo dire i “sei giorni” impiegati da Cristo Gesù per “creare” la fede nella sua Persona nel cuore dei discepoli. Ogni atto, gesto, opera da Lui fatta, lo manifesta, lo rivela nella sua verità piena ai suoi discepoli. Questo deve fare anche il cristiano: deve usare i suoi giorni, vivendo con intensità di amore, per manifestare la sua verità in modo che il mondo creda nella Parola da lui proferita, annunziata, testimoniata.

Pietro cammina con Gesù. Vede Gesù. Pensa e riflette su di Lui. Possiede già una fede incipiente su di Lui. Pietro già oggi sa che Gesù ha parole di vita eterna. Lui assieme agli altri Apostoli hanno creduto e conosciuto che Lui è il Santo di Dio, il messia del Signore. Lui e gli altri Apostoli non se ne vanno, perché altrove non vi è alcuna persona che ha parole di vita eterna. Se loro dovessero lasciare la Persona che ha parole di vita eterna, rincorrerebbero persone che hanno parole di morte, falsità, menzogna, parzialità. Parole con tante lacune, con molte tenebre e poca luce. Il metodo di Pietro va seguito perché Lui rimane perché crede nella Persona. Dell’Eucaristia di sicuro non ha compreso neanche una parola. Sa però che essa è parola di vita eterna. Oggi l’accoglie. Domani comprenderà cosa Gesù sta dicendo.

Molti dei suoi discepoli, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?». Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre». Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».

Metodo di Gesù e metodo di Pietro vanno realizzati senza alcuna interruzione. Il cristiano vive di un duplice obbligo. “Creare” attraverso la sua quotidianità la fede nella sua persona, in modo che si creda nella Parola di Gesù da lui proferita. Credere in tutta la Parola di Cristo Signore, anche se alcune verità ancora non sono perfettamente comprese. Poiché sono Parola di Cristo Gesù, sono certamente vere, assolutamente vere. Domani si comprenderanno. Oggi però vanno accolte e trasformate in nostra vita.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci “creatori” di vera fede.