Ti rendo lode, o Padre
29 NOVEMBRE (Lc 10,21-24)
La Mediazione di Gesù è universale. Essa è mediazione di luce, vita, verità, giustizia, grazia, rivelazione, redenzione, salvezza, giustificazione, elevazione, figliolanza adottiva, dono dello Spirito Santo, gloriosa risurrezione, gioia eterna del Cielo, fruttificazione della Parola, consolazione, ristoro dell’anima e dello spirito, pace, gioia, carità, speranza, fede. Al negativo Gesù dirà: “Senza di me non potete fare nulla”. San Paolo annunzia questa verità a Timoteo, al suo fedele collaboratore.
Raccomando dunque, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo condurre una vita calma e tranquilla, dignitosa e dedicata a Dio. Questa è cosa bella e gradita al cospetto di Dio, nostro salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità. Uno solo, infatti, è Dio e uno solo anche il mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù, che ha dato se stesso in riscatto per tutti. Questa testimonianza egli l’ha data nei tempi stabiliti, e di essa io sono stato fatto messaggero e apostolo – dico la verità, non mentisco –, maestro dei pagani nella fede e nella verità (1Tm 2,1-7).
La Lettera agli Ebrei esalta il ministero di Cristo Gesù e lo presenta come la perfezione della sua mediazione, che è nel versamento del sangue in sacrificio di espiazione, in olocausto di salvezza per la redenzione dell’uomo. Siamo redenti per il sangue di un così grande Mediatore, Gesù Signore. È nel suo sangue la nuova alleanza.
Ora invece egli ha avuto un ministero tanto più eccellente quanto migliore è l’alleanza di cui è mediatore, perché è fondata su migliori promesse. Se la prima alleanza infatti fosse stata perfetta, non sarebbe stato il caso di stabilirne un’altra (Eb 8,6-7). Per questo egli è mediatore di un’alleanza nuova, perché, essendo intervenuta la sua morte in riscatto delle trasgressioni commesse sotto la prima alleanza, coloro che sono stati chiamati ricevano l’eredità eterna che era stata promessa. Ora, dove c’è un testamento, è necessario che la morte del testatore sia dichiarata, perché un testamento ha valore solo dopo la morte e rimane senza effetto finché il testatore vive. Per questo neanche la prima alleanza fu inaugurata senza sangue. Infatti, dopo che tutti i comandamenti furono promulgati a tutto il popolo da Mosè, secondo la Legge, questi, preso il sangue dei vitelli e dei capri con acqua, lana scarlatta e issòpo, asperse il libro stesso e tutto il popolo, dicendo: Questo è il sangue dell’alleanza che Dio ha stabilito per voi. Alla stessa maniera con il sangue asperse anche la tenda e tutti gli arredi del culto. Secondo la Legge, infatti, quasi tutte le cose vengono purificate con il sangue, e senza spargimento di sangue non esiste perdono (Eb 9.15-22). Voi invece vi siete accostati al monte Sion, alla città del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste e a migliaia di angeli, all’adunanza festosa e all’assemblea dei primogeniti i cui nomi sono scritti nei cieli, al Dio giudice di tutti e agli spiriti dei giusti resi perfetti, a Gesù, mediatore dell’alleanza nuova, e al sangue purificatore, che è più eloquente di quello di Abele (Eb 12,22-24).
Cristo Gesù è il solo vero, perfetto ponte attraverso il quale Dio scende con la sua grazia, verità, Spirito Santo sulla terra e la terra giunge al Cielo redenta, elevata, santificata. Senza questo unico e solo ponte, Cielo e terra sono incomunicabili quanto alla vera salvezza dell’uomo. Dove Cristo non regna, neanche la vera salvezza regna.
In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo». E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono».
Questa fede urge che oggi diventi cuore, mente, desiderio, volontà, spirito, anima, corpo di ogni discepolo di Gesù, in modo che lui poi diventi vero albero di fede per ogni altro uomo. Se il discepolo non indossa questa purissima fede, la sua missione sulla terra è vana. Anche se si agita come una partoriente, la sua è una falsa gravidanza.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci cristiani dalla vera fede.