TERRORE ALL’INTORNO! DENUNCIATELO!

DOMENICA 21 GIUGNO (Ger 20,10-13)

Malvagità, malizia, cattiveria, iniquità, ingiustizia hanno in odio benignità, bontà, verità, carità, giustizia, santità. Il primo omicidio sulla terra fu causato dall’invidia del fratello verso il fratello, a motivo delle sue opere buone: “Trascorso del tempo, Caino presentò frutti del suolo come offerta al Signore, mentre Abele presentò a sua volta primogeniti del suo gregge e il loro grasso. Il Signore gradì Abele e la sua offerta, ma non gradì Caino e la sua offerta. Caino ne fu molto irritato e il suo volto era abbattuto. Il Signore disse allora a Caino: «Perché sei irritato e perché è abbattuto il tuo volto? Se agisci bene, non dovresti forse tenerlo alto? Ma se non agisci bene, il peccato è accovacciato alla tua porta; verso di te è il suo istinto, e tu lo dominerai»” (Gen 4,3-7). Anche i fratelli sono pieni di invidia contro Giuseppe e lo vogliono uccidere. Per non macchiarsi del suo sangue, lo vendettero agli Ismaeliti: “Essi lo videro da lontano e, prima che giungesse vicino a loro, complottarono contro di lui per farlo morire. Si dissero l’un l’altro: «Eccolo! È arrivato il signore dei sogni! Orsù, uccidiamolo e gettiamolo in una cisterna! Poi diremo: “Una bestia feroce l’ha divorato!”. Così vedremo che ne sarà dei suoi sogni!». Ma Ruben sentì e, volendo salvarlo dalle loro mani, disse: «Non togliamogli la vita». Poi disse loro: «Non spargete il sangue, gettatelo in questa cisterna che è nel deserto, ma non colpitelo con la vostra mano»: egli intendeva salvarlo dalle loro mani e ricondurlo a suo padre. Quando Giuseppe fu arrivato presso i suoi fratelli, essi lo spogliarono della sua tunica, quella tunica con le maniche lunghe che egli indossava, lo afferrarono e lo gettarono nella cisterna: era una cisterna vuota, senz’acqua. Poi sedettero per prendere cibo. Quand’ecco, alzando gli occhi, videro arrivare una carovana di Ismaeliti provenienti da Gàlaad, con i cammelli carichi di resina, balsamo e làudano, che andavano a portare in Egitto. Allora Giuda disse ai fratelli: «Che guadagno c’è a uccidere il nostro fratello e a coprire il suo sangue? Su, vendiamolo agli Ismaeliti e la nostra mano non sia contro di lui, perché è nostro fratello e nostra carne». I suoi fratelli gli diedero ascolto. Passarono alcuni mercanti madianiti; essi tirarono su ed estrassero Giuseppe dalla cisterna e per venti sicli d’argento vendettero Giuseppe agli Ismaeliti. Così Giuseppe fu condotto in Egitto” (Cfr. Gen 37,1-28). Il terrore è opera del malvagio e dell’empio che si accaniscano contro il giusto. L’accanimento finisce quasi sempre con la morte di quanti amano il Signore e lo servono. Ma il giusto lo sa: la sua vita è nella mani del suo Signore e Dio.

Sentivo la calunnia di molti: «Terrore all’intorno! Denunciatelo! Sì, lo denunceremo». Tutti i miei amici aspettavano la mia caduta: «Forse si lascerà trarre in inganno, così noi prevarremo su di lui, ci prenderemo la nostra vendetta». Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso, per questo i miei persecutori vacilleranno e non potranno prevalere; arrossiranno perché non avranno successo, sarà una vergogna eterna e incancellabile. Signore degli eserciti, che provi il giusto, che vedi il cuore e la mente, possa io vedere la tua vendetta su di loro, poiché a te ho affidato la mia causa! Cantate inni al Signore, lodate il Signore, perché ha liberato la vita del povero dalle mani dei malfattori.

Geremia è figura di Gesù. Su di lui si riversa tutto l’odio del suo popolo, di tutti gli Abitanti di Gerusalemme. Vogliono la sua morte. La sua Parola è una spina nel loro cuore e nella loro coscienza. Questa spina va eliminata. Geremia va denunciato per essere condannato. Gesù non è odiato solo dal suo popolo, ma dal mondo intero. La sua Parola squarcia le tenebre della falsità e della menzogna del mondo e come spina di luce eterna turba la coscienza di tutti. Anche Gesù va denunciato per essere tolto dal mondo: “Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione salirono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. Essi cercavano Gesù e, stando nel tempio, dicevano tra loro: «Che ve ne pare? Non verrà alla festa?». Intanto i capi dei sacerdoti e i farisei avevano dato ordine che chiunque sapesse dove si trovava lo denunciasse, perché potessero arrestarlo” (Gv 11,55-57). È verità. Chi vuole essere giusto deve accogliere anche che tutto il male del mondo si avventi contro di lui per eliminarlo dalla terra dei viventi. Il Vangelo si vive nella grande sofferenza e tribolazione.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che mai ci stanchiamo di vivere il Vangelo di Gesù.