Terach aveva settant’anni quando generò Abram – In te si diranno benedette tutte le famiglie …
02 Giugno
Terach aveva settant’anni quando generò Abram
Man mano che la storia cammina, sempre si fa più ristretta la via attraverso la quale verrà a noi sia la Donna che la sua stirpe che dovrà schiacciare la testa al serpente. Questa verità mai la si dovrà dimenticare. Questa verità così ci viene insegnata da Paolo. È il serpente il nemico dell’uomo e tutti coloro che si lasciano fare da lui sua stirpe. Stirpe del serpente è Eva. Eva divenuta stirpe del serpente, fa anche Adamo stirpe di lui. Oggi la stirpe del serpente è numerosissima. Sta invadendo la terra.
Per il resto, rafforzatevi nel Signore e nel vigore della sua potenza. Indossate l’armatura di Dio per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non è contro la carne e il sangue, ma contro i Principati e le Potenze, contro i dominatori di questo mondo tenebroso, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti. Prendete dunque l’armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno cattivo e restare saldi dopo aver superato tutte le prove. State saldi, dunque: attorno ai fianchi, la verità; indosso, la corazza della giustizia; i piedi, calzati e pronti a propagare il vangelo della pace. Afferrate sempre lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutte le frecce infuocate del Maligno; prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la parola di Dio. In ogni occasione, pregate con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito, e a questo scopo vegliate con ogni perseveranza e supplica per tutti i santi. E pregate anche per me, affinché, quando apro la bocca, mi sia data la parola, per far conoscere con franchezza il mistero del Vangelo, per il quale sono ambasciatore in catene, e affinché io possa annunciarlo con quel coraggio con il quale devo parlare (Ef 6,10-20).
Da Sem la promessa di Dio passa ad uno della sua discendenza. Quest’uomo si chiama Abram e vive nella terra di Ur dei Caldei. Il padre di Abramo vuole emigrare, dirigersi verso la terra di Canaan, si stabilisce con tutta la sua famiglia in Carran.
Questa è la discendenza di Sem: Sem aveva cento anni quando generò Arpacsàd, due anni dopo il diluvio; Sem, dopo aver generato Arpacsàd, visse cinquecento anni e generò figli e figlie. Arpacsàd aveva trentacinque anni quando generò Selach; Arpacsàd, dopo aver generato Selach, visse quattrocentotré anni e generò figli e figlie. Selach aveva trent’anni quando generò Eber; Selach, dopo aver generato Eber, visse quattrocentotré anni e generò figli e figlie. Eber aveva trentaquattro anni quando generò Peleg; Eber, dopo aver generato Peleg, visse quattrocentotrenta anni e generò figli e figlie. Peleg aveva trent’anni quando generò Reu; Peleg, dopo aver generato Reu, visse duecentonove anni e generò figli e figlie. Reu aveva trentadue anni quando generò Serug; Reu, dopo aver generato Serug, visse duecentosette anni e generò figli e figlie. Serug aveva trent’anni quando generò Nacor; Serug, dopo aver generato Nacor, visse duecento anni e generò figli e figlie.
Nacor aveva ventinove anni quando generò Terach; Nacor, dopo aver generato Terach, visse centodiciannove anni e generò figli e figlie. Terach aveva settant’anni quando generò Abram, Nacor e Aran. Questa è la discendenza di Terach: Terach generò Abram, Nacor e Aran; Aran generò Lot. Aran poi morì alla presenza di suo padre Terach nella sua terra natale, in Ur dei Caldei. Abram e Nacor presero moglie; la moglie di Abram si chiamava Sarài e la moglie di Nacor Milca, che era figlia di Aran, padre di Milca e padre di Isca. Sarài era sterile e non aveva figli. Poi Terach prese Abram, suo figlio, e Lot, figlio di Aran, figlio cioè di suo figlio, e Sarài sua nuora, moglie di Abram suo figlio, e uscì con loro da Ur dei Caldei per andare nella terra di Canaan. Arrivarono fino a Carran e vi si stabilirono. La vita di Terach fu di duecentocinque anni; Terach morì a Carran (Gen 11,10-32).
Sappiamo che Abram porta nel suo seno la benedizione di Sem. Nulla conosciamo della sua vita, se non che sua moglie è sterile e lui è senza alcuna discendenza. Essendo Abram il primogenito a lui spetta la benedizione del padre. Ma come farà il Signore a mantenere la sua promessa se Abram è senza figli? Come supererà questo grande ostacolo? La benedizione passerà ad un altro figlio di Terach, padre di Abram, o il Signore manifesterà ancora una volta che Lui è il vero Signore della storia e nulla ostacola la sua volontà di salvezza? Per conoscere se il Signore ancora una volta interviene con la sua divina onnipotenza, dobbiamo aspettare il cammino della storia.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci veri scrutatori del mistero.
In te si diranno benedette tutte le famiglie della terra
Osserviamo con attenzione. Dopo il peccato finora Dio è intervenuto nella storia di Adamo, di Caino, di Noè. Si è servito di Noè per benedire Sem. Ora nuovamente interviene nella storia con la vocazione di Abram, al quale fa anche una promessa singolare, unica. Lo chiama ad uscire dalla sua terra, dalla sua parentela, dalla casa di suo padre. Gli indice di dirigersi verso una terra che lui gli indicherà. Abram diviene così pellegrino. Cammina verso, sempre cammina. Lui non solo è pellegrino, è anche forestiero in una terra non sua. A questo forestiero, sempre in cammino, il Signore fa una promessa singolare, speciale, unica. È una promessa che abbraccia ogni uomo.
La promessa si compone di tre grandi parti: Farò di te una grande nazione e ti benedirò. Questa prima promessa riguarda Abram e la sua persona. Da lui uscirà una grande nazione. Lui è il benedetto dal suo Signore. Non solo il Signore benedirà Abram, renderà grande il suo nome e farà di lui una benedizione. Coloro che lo benediranno saranno benedetti da Dio. Coloro che lo malediranno, saranno maledetti dal Signore. Ancora questa promessa riguarda la persona di Abram. La terza promessa è invece per l’umanità intera: in te si diranno benedette tutte le famiglie della terra. Tutte le nazioni e tutti i popoli Dio li benedirà in Abram.
Si comprende all’istante che è nella discendenza di Abram che il Signore toglierà le tenebre del peccato e del male, della morte e dell’autodistruzione che aleggia sull’umanità. Da lui nascerà la benedizione dei popoli e delle nazioni. Senza di lui nessuna benedizione del Signore si riverserà sulla terra. Quanto il Signore dice ad Abram è anche per la sua discendenza. Chi benedirà la discendenza di Abram e l’accoglierà sarà benedetto. Chi la maledirà, la rifiuterà, sarà maledetto. È giusto che ognuno comprenda bene quanto il Signore dice al suo servo Abram. Leggiamo.
Il Signore disse ad Abram: «Vattene dalla tua terra, dalla tua parentela e dalla casa di tuo padre, verso la terra che io ti indicherò. Farò di te una grande nazione e ti benedirò, renderò grande il tuo nome e possa tu essere una benedizione. Benedirò coloro che ti benediranno e coloro che ti malediranno maledirò, e in te si diranno benedette tutte le famiglie della terra». Allora Abram partì, come gli aveva ordinato il Signore, e con lui partì Lot. Abram aveva settantacinque anni quando lasciò Carran. Abram prese la moglie Sarài e Lot, figlio di suo fratello, e tutti i beni che avevano acquistati in Carran e tutte le persone che lì si erano procurate e si incamminarono verso la terra di Canaan. Arrivarono nella terra di Canaan e Abram la attraversò fino alla località di Sichem, presso la Quercia di Morè. Nella terra si trovavano allora i Cananei (Gen 12,1-6).
Benedire Abram è benedire la sua discendenza nella quale è la benedizione di tutta l’umanità. Non si tratta allora di una benedizione amorfa, calata dal cielo, venuta da lontano e che si riversa su tutta l’umanità. La benedizione sarà per tutti. Ma chi sarà coperto da essa? Quanti benedicono la discendenza di Abram. Come si benedice questa discendenza? Accogliendola, divenendo parte di essa, facendoci in essa e per essa sua stirpe, sua stessa discendenza. Si diviene benedetti nella discendenza divenendo in essa discendenza di Abram. La discendenza di Abram è la benedizione e si diviene benedizione in essa, mai fuori di essa. Per questo motivo, tutti coloro che si rifiutano di divenire discendenza, stirpe di questa discendenza, anche quelli che sono carne di Abram, rimarranno senza alcuna benedizione.
Dio così ci rivela una sua seconda verità. Abram è sterile. Avrà una discendenza. La sua discendenza sarà la benedizione di tutte le nazioni e i popoli. La benedizione sarà nella discendenza, divenendo parte di essa, vita di essa. Chi non la benedice, non l’accoglie, rimane fuori, resta fuori anche della benedizione. La benedizione è per via intrinseca e non estrinseca. Si diviene discendenza nella discendenza. Si è benedetti.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci benedetti in Abram.