Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto
Chi vuole conoscere Gesù, deve sapere di Lui una sola verità. Lui è nell’eternità e nel tempo la vita del Padre. Se è la vita del Padre, necessariamente, per obbligo di natura, dovrà essere anche dalla volontà del Padre, anzi la stessa volontà del Padre. Questo mistero si compie nella comunione dello Spirito Santo. Nell’eternità, prima del tempo, il Figlio, nello Spirito Santo, è sempre rivolto verso il Padre in ascolto del suo cuore. Nel tempo, tutta l’umanità di Cristo, è rivolta verso il Padre, nello Spirito Santo, in ascolto del suo cuore. Ogni Parola proferita da Gesù è Parola del Padre, vita del Padre, volontà del Padre, desiderio del Padre. Ogni opera di Gesù è opera del Padre, manifestazione della sua misericordia, attestazione della sua carità, rivelazione del suo amore, dono della sua compassione senza misura. Essendo Gesù la vita del Padre, ma avendo Lui una sua vita, una sua volontà, un suo cuore, suoi pensieri e suoi desideri, di tutto se stesso, in tutto ciò che Lui, ne ha fatto dono al Padre. Possiamo dire che prima di essere crocifisso con il corpo sulla volontà del Padre, Gesù è crocifisso sulla volontà del Padre con la sua anima, il suo spirito, il suo cuore, i suoi sentimenti, la sua volontà. Il suo dono al Padre è pieno, totale, senza limiti né di tempo e né di spazio, senza condizionamenti umani. Gesù mai è stato da un solo bisogno dell’uomo. Ha sempre agito per comando, obbedienza, volontà del Padre suo. Lui è stato mandato per manifestare la misericordia del Padre, per rivelare la carità del Padre, per attestare al mondo che si può essere crocifissi sul cuore del Padre. Gesù è come una persona presa a giornata. Il Padre lo assume e gli assegna il lavoro da fare. Viene la sera o la mattina quando è ancora buio, Gesù di nuovo si reca dal Padre, perché il Padre gli assegni il lavoro da fare. Oggi Gesù riceve dal Padre il comando di lasciare Cafarnao e di recarsi nei villaggi vicini a predicare il Vangelo di Dio. Nonostante a Cafarnao si fossero radunate tantissime persone, Lui le lascia, neanche rivolge loro un saluto e subito si mette in viaggio per andare a lavorare nella vigna nella quale il Padre lo aveva mandato. Questa è la verità di Gesù. La sua giornata di lavoro è data dal Padre. D’altronde non può essere se non così. Chi lavora a giornata, dipende dal Padrone che lo ha assunto. Il Padrone assume per un lavoro determinato. Gesù è assunto per manifestare ad ogni uomo che sempre si deve obbedire al Padre, nonostante l’uomo chiede il suo soccorso, il suo aiuto. Ma Gesù non è a servizio dell’uomo, ma del Padre. All’uomo dona i frutti del suo servizio che sono frutti di vita eterna. Cristo Gesù è questo mistero. Lui è la volontà del Padre vissuta tra noi.
Uscito dalla sinagoga, entrò nella casa di Simone. La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei. Si chinò su di lei, comandò alla febbre e la febbre la lasciò. E subito si alzò in piedi e li serviva. Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi affetti da varie malattie li condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva. Da molti uscivano anche demòni, gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli li minacciava e non li lasciava parlare, perché sapevano che era lui il Cristo. Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto. Ma le folle lo cercavano, lo raggiunsero e tentarono di trattenerlo perché non se ne andasse via. Egli però disse loro: «È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato». E andava predicando nelle sinagoghe della Giudea (Lc 4,38-44).
La verità di Cristo è verità anche del suo corpo che è la Chiesa. Anche il suo corpo il Padre ha assunto perché sia sua vita, sua Parola, sua volontà. Poiché il corpo è composto di molte persone, ognuna con la sua volontà, ogni persona deve volere crocifiggere il suo cuore sul cuore del Padre, la sua volontà sulla volontà del Padre, i suoi pensieri sui pensieri del Padre. Come? Crocifiggendo la sua volontà sulla volontà di Cristo Gesù, i suoi pensieri sui pensieri di Cristo Gesù, il suo cuore sul cuore di Cristo Gesù. Poiché la persona si potrà sempre schiodare dal cuore, dalla volontà, dai pensieri di Cristo Gesù, è necessario che essa vive in una comunione senza alcuna interruzione con lo Spirito Santo. Come Gesù prima di riposare o appena riposato, dopo aver terminato la giornata di lavoro o prima di iniziare la sua giornata, si recava presso il Padre per rinnovare la sua crocifissione in Lui, nello Spirito Santo, così ogni persona che è corpo di Cristo, giorno per giorno, alla fine del giorno o all’inizio di esso, deve rinnovare la crocifissione in Cristo Gesù, chiedendo a Lui, che gli indichi il lavoro di questo giorno, perché tutto il suo Vangelo sia manifestato secondo le modalità sante per ogni sua manifestazione. Oggi purtroppo sembra sia l’uomo il signore del discepolo di Gesù. Non è più Cristo che comanda il lavoro da svolgere nello Spirito Santo, ma è l’uomo che comanda e impone al discepolo di Gesù cosa fare per lui e cosa non fare, dove agire e dove non agire, in quale luogo recarsi e dove non recarsi. Così facendo non si serve più il Padre. Se non si serve il Padre, non si produce alcun frutto di salvezza eterna. Si producono frutti della carne. Si offrono i frutti della carne. Ma questi frutti non sono né di salvezza e né di redenzione. Tutto ciò che non è comando di Dio, per Cristo, nello Spirito Santo, tutto ciò che non è manifestazione della più pura volontà di Dio, mai genererà un solo frutto di vita eterna da offrire all’uomo per la sua salvezza. Si offrono cose della terra, del mondo, ma essi non sono frutti di verità e giustizia.
Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che mai diveniamo servi degli uomini. Siamo servi di Cristo.