Su una nube con grande potenza e gloria

Gesù è venuto sulla nostra terra. Ha rivelato la verità di Dio e dell’uomo. Per convincere gli uomini e aprirli alla fede in ogni sua Parola, nella quale è svelato il suo mistero e il mistero di ogni altro uomo, ha compiuto ogni miracolo, segno, prodigio. È risorto con un corpo glorioso, spirituale, incorruttibile, immortale, dopo che noi uomini lo abbiamo ucciso, per confermarci che Lui è vero Dio e come vero Dio ha parlato a noi attraverso la sua carne. Nonostante questo dispiegamento di ogni forza divina e soprannaturale, pochi hanno creduto in Lui, nel suo mistero, nella sua Parola, nella sua missione universale di salvezza e di redenzione. La non fede, rende nulla la rivelazione di Gesù in ordine alla nostra vita? Il rifiuto o l’ostinazione nel non credere ci dispensa dall’obbligo di seguire il suo insegnamento? Con parole più chiare e precise, anzi esatte: Chi non crede, può condurre una vita come gli sembra meglio, senza alcuna conseguenza né per l’oggi e né per il futuro eterno? La Parola di Gesù obbliga solo coloro che credono in essa o l’obbligo è eterno per ogni altro uomo? Oggi chi è responsabile del convincimento presso ogni uomo? Diciamo fin da subito che quella di Gesù è la sola Parola di salvezza, verità, giustizia, vita eterna data agli uomini. Non vi sono altre parole. Chi crede in essa e la vive, si salva. Chi non crede e non la vive, non si salva. Alla seconda domanda si risponde che l’obbligo di convincere ogni uomo che solo la Parola di Gesù è vita eterna, spetta ad ogni discepolo del Signore. La responsabilità cambia da persona a persona in misura loro ministero e della loro missione: Una è la responsabilità del papa, una quella dei vescovi, una quella dei presbiteri, una quella dei diaconi, una quella di cresimati e una quella dei battezzati. Ma anche una è quella dei profeti, una quella dei dottori e maestri, una quella degli evangelisti. Ognuno dovrà rispondere a Dio nel giudizio eterno se ha operato o meno il convincimento. Non basta annunziare la Parola. Urge convincere tutti che essa è la sola via possibile data agli uomini per la loro vera salvezza eterna. Annunzio e convincimento sono una cosa sola.

Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina». E disse loro una parabola: «Osservate la pianta di fico e tutti gli alberi: quando già germogliano, capite voi stessi, guardandoli, che ormai l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino. In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell’uomo». Durante il giorno insegnava nel tempio; la notte, usciva e pernottava all’aperto sul monte detto degli Ulivi. E tutto il popolo di buon mattino andava da lui nel tempio per ascoltarlo (Lc 21,25-38).

Oggi sono due “le cose” che mancano ai discepoli di Gesù: essi credono in Cristo, ma non credono in Cristo secondo pienezza di verità. Non credono cioè dalla verità di Cristo, ma dal loro cuore, secondo il loro cuore. Credono in Cristo spesso senza alcuna verità di Cristo. Non credono in Cristo nella verità che vuole che Lui sia il solo nome nel quale è stabilito che possiamo essere salvati. Mancando questa essenziale, primaria, universale verità, la seconda cosa che manca è la forza nel convincere gli altri uomini che solo in Cristo vi è la vera salvezza. Anzi non solo non vi è più questa forza, si dichiara lo stesso Cristo inutile in ordine alla salvezza. Questa è data a tutti indipendentemente dalla loro fede, dalle loro opere, dai loro modi di essere e di operare. Si comprenderà che così agendo, predicando, insegnando, Cristo non serve più né a quanti credono in Lui né a quanti non credono, perché il suo Vangelo, la sua Parola è stata dichiarata inutile in ordine alla salvezza eterna. Leggendo invece quanto Gesù ci dice nel Vangelo secondo Luca, ma anche in ogni altro ascritto del Nuovo Testamento, si evince che quanto noi stiamo insegnando è totale rinnegamento della sua Persona, della sua Parola, del suo Mistero, del suo Ministero. Lui oggi ci dice di stare attenti. Domani, se non oggi stesso, dobbiamo presentarci dinanzi al Figlio dell’uomo. Di certo non ci presenteremo dinanzi a Lui, perché Lui ci corra incontro, ci abbracci, ci introduca nella sala del banchetto eterno. Andremo dinanzi a Lui per il giudizio eterno. Lui ci accoglierà se ci troverà nella sua Parola. Ci respingerà se siamo fuori della sua Parola. Domanda: può un uomo che dice di credere in Cristo, sovvertire, negare, contraddire, insegnare l’opposto e il contrario di ciò che Gesù ha rivelato sul suo ministero e ministero? Onestà vuole che ognuno dica: “Io non credo, sappi però che Lui dice queste cose. Se vuoi, puoi credere. Io non credo, ma non per questo posso dire che la sua Parola, il suo Ministero, il suo Mistero sono ciò che Lui non ha detto”. Onestà santa!

Vergine Fedele, Angeli, Santi, fateci onesti verso Cristo e gli uomini nel rispetto della parola.