State attenti a voi stessi!
7 NOVEMBRE (Lc 17,1-6)
Il peccato di scandalo è causa di rovina eterna non solo per chi lo commette, ma anche per coloro che da esso sono trascinati nell’errore, giungendo fino a disprezzare Dio, il suo culto, la sua religione santa, le sue istituzioni. Il Primo Libro di Samuele ci rivela quanto deleterio può essere uno scandalo perpetrato da persone collocate in alto.
Ora i figli di Eli erano uomini perversi; non riconoscevano il Signore né le usanze dei sacerdoti nei confronti del popolo. Quando uno offriva il sacrificio, veniva il servo del sacerdote, mentre la carne cuoceva, con in mano una forcella a tre denti, e la infilava nella pentola o nella marmitta o nel tegame o nella caldaia, e tutto ciò che la forcella tirava su il sacerdote lo teneva per sé. Così facevano con tutti gli Israeliti che venivano là a Silo. Inoltre, prima che fosse bruciato il grasso, veniva ancora il servo del sacerdote e diceva a chi offriva il sacrificio: «Dammi la carne da arrostire per il sacerdote, perché non vuole avere da te carne cotta, ma cruda». Se quegli rispondeva: «Si bruci prima il grasso, poi prenderai quanto vorrai!», replicava: «No, me la devi dare ora, altrimenti la prenderò con la forza». Il peccato di quei servitori era molto grande davanti al Signore, perché disonoravano l’offerta del Signore.
Eli era molto vecchio e sentiva quanto i suoi figli facevano a tutto Israele e come essi giacevano con donne che prestavano servizio all’ingresso della tenda del convegno. Perciò disse loro: «Perché fate tali cose? Io infatti sento che tutto il popolo parla delle vostre azioni cattive! No, figli, non è bene ciò che io odo di voi, che cioè sviate il popolo del Signore. Se un uomo pecca contro un altro uomo, Dio potrà intervenire in suo favore, ma se l’uomo pecca contro il Signore, chi potrà intercedere per lui?». Ma non ascoltarono la voce del padre, perché il Signore aveva deciso di farli morire. Invece il giovane Samuele andava crescendo ed era gradito al Signore e agli uomini. Un giorno venne un uomo di Dio da Eli e gli disse: «Così dice il Signore: Non mi sono forse rivelato alla casa di tuo padre, mentre erano in Egitto, in casa del faraone? L’ho scelto da tutte le tribù d’Israele come mio sacerdote, perché salga all’altare, bruci l’incenso e porti l’efod davanti a me. Alla casa di tuo padre ho anche assegnato tutti i sacrifici consumati dal fuoco, offerti dagli Israeliti. Perché dunque avete calpestato i miei sacrifici e le mie offerte, che ho ordinato nella mia dimora, e tu hai avuto più riguardo per i tuoi figli che per me, e vi siete pasciuti con le primizie di ogni offerta d’Israele mio popolo? Perciò, ecco l’oracolo del Signore, Dio d’Israele: Sì, avevo detto alla tua casa e alla casa di tuo padre che avrebbero sempre camminato alla mia presenza. Ma ora – oracolo del Signore – non sia mai! Perché chi mi onorerà anch’io l’onorerò, chi mi disprezzerà sarà oggetto di disprezzo. Ecco, verranno giorni in cui io troncherò il tuo braccio e il braccio della casa di tuo padre, sì che non vi sia più un anziano nella tua casa (Cfr. 1Sam 2,12-36).
Che forse oggi l’intera Chiesa non è forse delegittimata a causa del peccato di molti suoi figli posti in alto? Un loro peccato di scandalo trascina nell’inferno del rifiuto della Sposa di Cristo Gesù molti figli di essa e allontana dalla fede quanti ne sono privi. Chi è posto in alto, sempre deve badare a se stesso. Per la sua santità attrae. Per il suo peccato, allontana. In più oggi vi è uno strumento satanico che si chiama libertà di stampa e di pensiero che si incarica di amplificare, esagerare, divulgare, trasformare gli stessi scandali in propaganda di distruzione e di annientamento della stessa verità.
Disse ai suoi discepoli: «È inevitabile che vengano scandali, ma guai a colui a causa del quale vengono. È meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli. State attenti a voi stessi! Se il tuo fratello commetterà una colpa, rimproveralo; ma se si pentirà, perdonagli. E se commetterà una colpa sette volte al giorno contro di te e sette volte ritornerà a te dicendo: “Sono pentito”, tu gli perdonerai». Gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe.
Chiunque amplifica, divulga, esagera, si serve dello scandalo per scopi di distruzione della verità è responsabile dinanzi a Dio più di colui che lo ha generato. Il padre dello scandalo e il suo diffusore sono tutti e due responsabili per l’eternità. Anzi il diffusore è molto più responsabile. È Lui che ha trasformato un peccato segreto in scandalo.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, aiutateci a badare a noi stessi.