Spiegaci la parabola della zizzania nel campo

Il Vangelo, quando lo si legge, se lo si legge con occhio limpido, puro, non governato dal peccato che lo inquina e lo disorienta, distorcendo la vista e facendo vedere una parola anziché un’altra e donando ad ogni parola un significato diverso anziché quello vero e giusto in essa contenuto, è sempre ricco di sorprese. Mette a nudo i nostri pensieri e svela la malvagità e la cattiveria dai quali essi sono governati, orientati, finalizzati. La prima verità della parabola della zizzania ci dice che il Figlio dell’uomo semina nel campo solo il buon seme. Chi è una cosa sola con il Figlio dell’uomo, un solo corpo, un solo cuore, una sola voce, anche lui seminerà il buon seme. Non appena ci si distacca da Lui, si esce dal suo corpo con il peccato, si diviene cattivi seminatori. Il peccatore non semina con la bocca staccata dal cuore. Semina attingendo dal cuore il suo seme. Cuore di peccato seme di falsità! Cuore di grazia seme di luce e di verità!

È evidente che colui che non è in Cristo, non abita nel suo cuore santo, mai potrà seminare il buon seme nel campo dell’umanità, nel campo del regno di Dio. Se un cristiano non è un solo cuore con Cristo e un solo pensiero con Lui, mai seminerà la buona Parola del Vangelo nella Chiesa e nel mondo. Seminerà sempre parole dell’uomo, anche se le farà passare per pensieri di Dio, di Cristo Gesù. Anche se griderà che sono purissima verità dello Spirito Santo. Questo obbliga la Chiesa a lavorare molto perché i suoi figli mai escano dal cuore di Cristo, mai dalla sua luce, ma dai suoi pensieri. Per questo urge perennemente lo stato di grazia e quella crescita di virtù in virtù fino al raggiungimento della perfetta stabilità nella grazia santificante. Quando un cristiano passa dalla grazia al peccato e dal peccato alla grazia e poi ritorna nel peccato, difficilmente potrà seminare la buona parola. Il suo cuore manca di luce piena.

Espose loro un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami». Disse loro un’altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata». Tutte queste cose Gesù disse alle folle con parabole e non parlava ad esse se non con parabole, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta: Aprirò la mia bocca con parabole, proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo.

Poi congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti! (Mt 13,31-43).

La seconda verità ci rivela che non sarà possibile togliere la zizzania dal campo di Dio. Dove c’è un campo di Dio, lì sempre cresceranno insieme buon grano e zizzania. Dove passa Cristo per seminare il buon seme, subito dopo passa Satana per seminare l’erba cattiva. È stato sempre così. È sempre così. Sarà sempre così. Anche in Cristo Gesù Satana ha tentato di seminare l’erba cattiva. Gesù Signore ha respinto con forza e determinazione la tentazione di Satana e il suo cuore rimase campo purissimo. Nessuna zizzania è mai stata seminata in esso. Nessuno pensi diversamente. Nessuno si ostini nel voler ad ogni costo estirpare il male dalla comunità cristiana. Bene e male, luce e tenebre fino all’avvento della Parusia, sempre cresceranno insieme. Ognuno cosa deve fare allora? Imitare Cristo Gesù. Perseverare sempre nel seminare la buona Parola di Dio nei cuori. Mettere ogni impegno, così come ha fatto Gesù Signore, per non cadere in alcuna tentazione del Maligno. Conservarsi sempre puro per la vita eterna.

Altra sorpresa – moltissimo pensiero teologico attuale non è d’accordo né crede nella Parola di Gesù Signore – ci rivela che alla fine del mondo, verranno gli Angeli e mieteranno sia buon grano che erba cattiva. Il buon grano andrà nei granai dei cieli eterni e beati. L’erba cattiva sarà bruciata con un fuoco che mai si spegne, ma neanche essa si consumerà. Arderà in eterno nel fuoco. Questa è la conclusione della Parabola. Ora se Cristo Gesù dice chiaramente che l’erba cattiva finirà nel fuoco eterno, perché i suoi discepoli insegnano che non vi sarà alcun fuoco? Evidentemente qualcosa non funziona più. O dobbiamo dire che il pensiero di Gesù è mutato ed è impossibile. O dire che Gesù lo ha aggiornato. Anche questo è impossibile. O confessare che noi abbiamo scelto di non avere il Vangelo come fonte della nostra fede e della nostra verità. Possiamo dire anche questo, assumendoci le nostre responsabilità. Cosa che mai va detta è affermare che l’inferno è vuoto e che tutti saremo accolti in Paradiso. È negazione del Vangelo. È dichiarare falso ciò che è vero. Si rischia di peccare contro lo Spirito Santo.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci una purissima fede nel Vangelo.