vangelo del giorno

Signore, insegnaci a pregare

Gen 18,20-32; Sal 137;Col 2,12-14; Lc 11,1-13
28 LUGLIO

La prima preghiera elevata al Signore nella Scrittura è quella di Abele. È una preghiera nella quale si confessa Dio autore di ogni bene prodotto dalla sua creazione. Dio dona cose belle e buone a noi. Noi lo ringraziamo donandogli le cose migliori tra le sue cose belle. Caino invece dona a Dio lo scarto delle cose. Dio mai potrà gradire un’offerta simile. Esempio: possiamo noi dare a Dio lo scarto del tempo? Se la domenica è consacrata al suo nome, possiamo noi dargli lo scarto di essa? Una simile offerta è in tutto come quella di Caino, non come quella di Abele. Con il profeta Malachia il Signore rivela di rigettare simili offerte. Lui vuole il meglio delle cose e del tempo, il meglio del nostro cuore, il meglio dei nostri pensieri, il meglio della nostra vita.

Trascorso del tempo, Caino presentò frutti del suolo come offerta al Signore, mentre Abele presentò a sua volta primogeniti del suo gregge e il loro grasso. Il Signore gradì Abele e la sua offerta, ma non gradì Caino e la sua offerta. Caino ne fu molto irritato e il suo volto era abbattuto. Il Signore disse allora a Caino: «Perché sei irritato e perché è abbattuto il tuo volto? Se agisci bene, non dovresti forse tenerlo alto? Ma se non agisci bene, il peccato è accovacciato alla tua porta; verso di te è il suo istinto, e tu lo dominerai» (Gen 4,3-7).

Il figlio onora suo padre e il servo rispetta il suo padrone. Se io sono padre, dov’è l’onore che mi spetta? Se sono il padrone, dov’è il timore di me? Dice il Signore degli eserciti a voi, sacerdoti che disprezzate il mio nome. Voi domandate: «Come lo abbiamo disprezzato il tuo nome?». Offrite sul mio altare un cibo impuro e dite: «In che modo te lo abbiamo reso impuro?». Quando voi dite: «La tavola del Signore è spregevole» e offrite un animale cieco in sacrificio, non è forse un male? Quando voi offrite un animale zoppo o malato, non è forse un male? Offritelo pure al vostro governatore: pensate che sarà soddisfatto di voi o che vi accoglierà con benevolenza? Dice il Signore degli eserciti (Mal 1,6-8).

Oggi nella preghiera di offerta tutti manchiamo. Non siamo per nulla riconoscenti verso il Signore. Non vogliamo confessare che tutto è di Dio. Gesù ha offerto al Padre tutto se stesso dalla croce per la redenzione del mondo. Noi cosa offriamo a Dio per la salvezza dei nostri fratelli? Senza la preghiera di offerta, non c’è preghiera di ringraziamento e neanche c’è preghiera di richiesta di perdono e di benedizione. Se preghiamo, preghiamo dalla falsità del cuore e della vita, non dalla verità.

Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite: Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdona a noi i nostri peccati, anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore, e non abbandonarci alla tentazione». Poi disse loro: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”, e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono. Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».

Gesù sta insegnando a pregare ai discepoli che hanno già dato la vita a Lui. Ognuno pertanto, se vuole pregare bene, deve mantenere fede al dono fatto a Dio attraverso il sacramento che ha ricevuto. Ogni sacramento comporta un dono particolare. È in questo dono e da questo dono che dobbiamo pregare. La prima richiesta è la fedeltà al dono fatto non solo per noi, ma anche per gli altri. Questa richiesta va fatta con grande perseveranza. Senza mai stancarci. Nella fedeltà al dono fatto a Dio, ogni altra cosa è data in aggiunta. Lo Spirito Santo che si chiede è lo Spirito della fedeltà al Signore.

Madre di Dio, Angeli, Santi, aiutateci a pregare sempre dalla fedeltà al nostro dono.