Si voltò e li rimproverò

Vi è un abisso eterno, infinito, divino tra la religione vera secondo il vero Dio, vissuta secondo il suo cuore e ogni altra religione, anche se nella sua origine e nei suoi principi veri, vissuta però secondo i pensieri, i desideri, il cuore dell’uomo. La religione vera, vissuta secondo il cuore di Dio, è in ogni istante obbedienza non alla Parola scritta, ma alla mozione attuale dello Spirito Santo. È lo Spirito di Dio che attimo per attimo, momento per momento, deve dire al cuore non solo quale Parola realizzare nel caso concreto, ma anche le modalità di essa. A volte occorre fermezza, altre volte dolcezza, spesso si richiede somma prudenza, di frequenta è anche di obbligo il silenzio, in attesa che il cuore in burrasca si calmi, prima che si possa entrare in esso. Il Signore, ad esempio, invita il suo popolo a nascondersi nelle caverne delle rocce, in attesa che la sua ira di calmi, così di certo non fare ad esso alcun male. Se non si è nello Spirito Santo, di sicuro faremo scendere fuoco dal cielo quando deve scendere una pioggia abbondante di acqua e faremo scendere acqua quando invece c’è bisogno di un vento leggero. Anche questo è insegnamento che il Signore dona al suo Profeta Elia. Lui è vento soave.

La sua terra è piena di idoli; adorano l’opera delle proprie mani, ciò che hanno fatto le loro dita. L’uomo sarà piegato, il mortale sarà abbassato; tu non perdonare loro. Entra fra le rocce, nasconditi nella polvere, di fronte al terrore che desta il Signore e allo splendore della sua maestà, quando si alzerà a scuotere la terra. L’uomo abbasserà gli occhi superbi, l’alterigia umana si piegherà; sarà esaltato il Signore, lui solo, in quel giorno. Poiché il Signore degli eserciti ha un giorno contro ogni superbo e altero, contro chiunque si innalza, per abbatterlo, contro tutti i cedri del Libano alti ed elevati, contro tutte le querce del Basan, contro tutti gli alti monti, contro tutti i colli elevati, contro ogni torre eccelsa, contro ogni muro fortificato, contro tutte le navi di Tarsis e contro tutte le imbarcazioni di lusso. Sarà piegato l’orgoglio degli uomini, sarà abbassata l’alterigia umana; sarà esaltato il Signore, lui solo, in quel giorno (Is 2,8-17).

Abbiamo concepito, abbiamo sentito i dolori quasi dovessimo partorire: era solo vento; non abbiamo portato salvezza alla terra e non sono nati abitanti nel mondo. Ma di nuovo vivranno i tuoi morti. I miei cadaveri risorgeranno! Svegliatevi ed esultate voi che giacete nella polvere. Sì, la tua rugiada è rugiada luminosa, la terra darà alla luce le ombre. Va’, popolo mio, entra nelle tue stanze e chiudi la porta dietro di te. Nasconditi per un momento, finché non sia passato lo sdegno. Perché ecco, il Signore esce dalla sua dimora per punire le offese fatte a lui dagli abitanti della terra; la terra ributterà fuori il sangue assorbito e più non coprirà i suoi cadaveri (Is 26,18-21). Là entrò in una caverna per passarvi la notte, quand’ecco gli fu rivolta la parola del Signore in questi termini: «Che cosa fai qui, Elia?». Egli rispose: «Sono pieno di zelo per il Signore, Dio degli eserciti, poiché gli Israeliti hanno abbandonato la tua alleanza, hanno demolito i tuoi altari, hanno ucciso di spada i tuoi profeti. Sono rimasto solo ed essi cercano di togliermi la vita». Gli disse: «Esci e férmati sul monte alla presenza del Signore». Ed ecco che il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento, un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto, un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco, il sussurro di una brezza leggera. Come l’udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all’ingresso della caverna (1Re 19,9-13).

Gesù, pieno di Spirito Santo, sa come vivere la volontà del Padre in ogni momento storico della sua vita. È infatti solo nello Spirito del Signore, con Lui e per Lui che possiamo conoscere ciò che Dio vuole per noi in ogni momento lieto o triste, di accoglienza o di rifiuto. Fuori dello Spirito del Signore, vivremo la religione secondo il nostro cuore. Ma in esso non vi è la volontà di Dio.

Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, egli prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio (Lc 9,31-56).

Gli Apostoli vogliono che Gesù si manifesti vero profeta sul modello di Elia. Il Padre vuole che Gesù si manifesti suo Servo dalla Croce. Elia al suo tempo doveva agire in quel mondo. Gesù nei suoi tempi, a causa della sua missione, dovrà agire in un altro modo. Lui deve manifestare la sua novità dalla Croce, inchiodato su di essa e tutti questi rifiuti servono perché Lui si prepari a vivere il rifiuto dei rifiuti, il sommo, il più alto, il più difficile. Il Padre con divina saggezza sta preparando Cristo perché saga sulla Croce. Gli apostoli nulla sanno e nulla comprendono di questo mistero. Spetta sempre a chi il mistero vive, rimanere nella vita secondo il mistero.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci vita del mistero secondo il mistero.