Si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite
14 AGOSTO (Mt 18,1-5.10.12-14)
Il pastore deve prendersi cura delle pecore. Le deve pascere con ogni sapienza ed intelligenza. Deve consacrare ad esse la sua vita. Nell’Antico Testamento Dio sempre si lamenta dei pastori. Questi non si prendono cura del suo gregge. Non lo conducono sulla buona viva dell’obbedienza alla verità, non lo nutrono con la buona Parola di Dio.
Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell’uomo, profetizza contro i pastori d’Israele, profetizza e riferisci ai pastori: Così dice il Signore Dio: Guai ai pastori d’Israele, che pascono se stessi! I pastori non dovrebbero forse pascere il gregge? Vi nutrite di latte, vi rivestite di lana, ammazzate le pecore più grasse, ma non pascolate il gregge. Non avete reso forti le pecore deboli, non avete curato le inferme, non avete fasciato quelle ferite, non avete riportato le disperse. Non siete andati in cerca delle smarrite, ma le avete guidate con crudeltà e violenza. Per colpa del pastore si sono disperse e sono preda di tutte le bestie selvatiche: sono sbandate. Vanno errando le mie pecore su tutti i monti e su ogni colle elevato, le mie pecore si disperdono su tutto il territorio del paese e nessuno va in cerca di loro e se ne cura. Perciò, pastori, ascoltate la parola del Signore: Com’è vero che io vivo – oracolo del Signore Dio –, poiché il mio gregge è diventato una preda e le mie pecore il pasto d’ogni bestia selvatica per colpa del pastore e poiché i miei pastori non sono andati in cerca del mio gregge – hanno pasciuto se stessi senza aver cura del mio gregge –, udite quindi, pastori, la parola del Signore: Così dice il Signore Dio: Eccomi contro i pastori: a loro chiederò conto del mio gregge e non li lascerò più pascolare il mio gregge, così non pasceranno più se stessi, ma strapperò loro di bocca le mie pecore e non saranno più il loro pasto. Perché così dice il Signore Dio: Ecco, io stesso cercherò le mie pecore e le passerò in rassegna. Come un pastore passa in rassegna il suo gregge quando si trova in mezzo alle sue pecore che erano state disperse, così io passerò in rassegna le mie pecore e le radunerò da tutti i luoghi dove erano disperse nei giorni nuvolosi e di caligine. Le farò uscire dai popoli e le radunerò da tutte le regioni. Le ricondurrò nella loro terra e le farò pascolare sui monti d’Israele, nelle valli e in tutti i luoghi abitati della regione. Le condurrò in ottime pasture e il loro pascolo sarà sui monti alti d’Israele; là si adageranno su fertili pascoli e pasceranno in abbondanza sui monti d’Israele. Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e io le farò riposare. Oracolo del Signore Dio. Andrò in cerca della pecora perduta e ricondurrò all’ovile quella smarrita, fascerò quella ferita e curerò quella malata, avrò cura della grassa e della forte; le pascerò con giustizia (Cfr. Ez 34,1-31).
Anche al tempo di Gesù i pastori pascevano se stessi. Non si interessavano in nessun modo del gregge del Padre suo. Se una pecora si smarriva, la lasciavano nel suo smarrimento, se si perdeva, l’abbandonavamo alla sua perdizione. Addirittura se qualcuna di queste, per grazia di Dio, si fosse pentita e avesse cercato di rientrare nell’ovile, loro le chiudevano la porta perché non entrasse. Doveva rimanere smarrita per sempre. Le pecore vivevano una condizione di grande disagio spirituale.
In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?». Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me. Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli. Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita? In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite. Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda.
Gesù non solo non vuole che nessuna pecora si perda, non solo desidera che a tutte vengano sempre aperte le porte del suo ovile, vuole anche che se una pecora si smarrisce, il pastore vada a cercarla perché venga ricondotta nell’ovile. Gesù vuole pastori in tutto come Lui, capaci di dare la vita per le pecore che il Padre ha loro affidato. Non vuole pastori che trascorrono i loro giorni nell’ignavia più grande. Gesù è venuto dal Cielo per cercare le sue pecore. Questo devono fare i pastori.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci pastori buoni