Sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo

Nell’arte della guerra inganni, tradimenti, tattiche, finzioni, strategie, sorprese, anticipazioni, ritardi, a volte valgono più che un esercito fornito di ogni mezzo di offesa e di difesa. Spesso è sufficiente anticipare l’avversario su una invenzione e si rendono vani tutti i suoi piani. Satana sa come combattere le sue battaglie. La sua arte è unica al mondo. Lui quasi tutte le sue battaglie e ogni guerra le vince perché le combatte con i soldati della parte avversa. Combatte la Chiesa con i figli della Chiesa e si serve dei discepoli di Gesù per condurre nel suo inferno la maggior parte dei discepoli di Gesù. Chi dubiterebbe mai di un sacerdote, un maestro di teologia, un religioso, una qualsiasi altra persona di alto spessore e anche di modesta entità – si parla con linguaggio umano, non certo evangelo e neanche divino, dal momento che presso Dio non c’è preferenza di persone, perché ognuno è visto nella sua obbedienza o nella sua disobbedienza, nella grazia o nel peccato? Chi penserebbe che un uomo del sacro è un perfetto soldato sotto il diretto comando del principe delle tenebre? Nessuno. Già dire queste cose per qualcuno è esagerazione o pura fantasia di chi non sa cosa pensare nell’arco della giornata. Ma Satana questo vuole e desidera: che nessuno mai pensi che i suoi migliori soldati sono propri i figli della Chiesa con le loro eresie, i loro scismi, i loro tradimenti della Parola, la riduzione a menzogna di tutta la Scrittura, le loro liturgie lunghe e interminabili che servono per il culto di se stessi e per allontanare dal sacro tempio chi ancora vorrebbe credere. Gesù, il Figlio del Dio Vivente, il Suo Verbo che si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi, non fu forse crocifisso dai capi dei sacerdoti, dagli scribi, dai farisei, dagli anziani del popolo? Satana sempre si è servito e sempre si servirà della religione per distruggere la religione.

Mentre stava parlando, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli andò e si mise a tavola. Il fariseo vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo. Allora il Signore gli disse: «Voi farisei pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria. Stolti! Colui che ha fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno? Date piuttosto in elemosina quello che c’è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro. Ma guai a voi, farisei, che pagate la decima sulla menta, sulla ruta e su tutte le erbe, e lasciate da parte la giustizia e l’amore di Dio. Queste invece erano le cose da fare, senza trascurare quelle. Guai a voi, farisei, che amate i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze. Guai a voi, perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo».

Intervenne uno dei dottori della Legge e gli disse: «Maestro, dicendo questo, tu offendi anche noi». Egli rispose: «Guai anche a voi, dottori della Legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito! Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite. Per questo la sapienza di Dio ha detto: “Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno”, perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccaria, che fu ucciso tra l’altare e il santuario. Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione. Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito». Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca Lc 11,37-54).

Quanto Gesù dice ai farisei è verità che merita di essere seriamente presa in considerazione. Non è solo per i farisei di ieri. È per farisei di ogni tempo. Dice di essi che sono simili a sepolcri nascosti. Uno vi passa sopra. Viene reso impuro e neanche se ne accorge. Se uno passa sopra una mina antiuomo, l’ordigno esplode, i danni spesso sono irreparabili. Qui invece l’uomo vi passa su, viene lacerato nel suo spirito e nella sua anima e neanche lo sa. La “santità” con i farisei è a totale servizio del principe delle tenebre. Se anche la “santità” è strumento di oscuramento della luce di Dio nel cuore dell’uomo, come noi possiamo proteggerci per non essere dilaniati dall’esplosione di un male così nascosto e invisibile? Per il discepolo di Gesù vi è una sola via da percorrere per non essere catturato dalle astute insidie di Satana. Rimanere noi ancorati alla sua Parola, osservandola per tutti i giorni della nostra vita, credendo in essa con fede convinta, nello Spirito Santo, crescendo nella grazia e nella verità di Gesù Signore, camminando verso il Padre senza deviare né a destra e né a sinistra. Quando si vive di Parola, nella Parola, sempre lo Spirito Santo ci dona quella luce che ci permette di vedere il male in ogni realtà che è dinanzi a noi. Anche di una sola parola di falsità si sente l’odore. Se si esce dalla Parola, lo Spirito del Signore non potrà aiutarci ed è allora che noi entriamo in relazione con ogni sepolcro nascosto, veniamo inquinati nel corpo, nello spirito, nell’anima e neanche lo sappiamo. Pensiamo di essere entrati nella luce più piena, invece siamo precipitati nelle tenebre più nere. Dalla luce della Parola noi vediamo la luce e nessun inganno ci travolgerà.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fate luce della luce di Cristo Gesù.