Seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola

Per vivere bene la misericordia urge che si vada a scuola. Non tutte le scuole sono abilitate a questo insegnamento. Di scuola abilitata ne esiste una sola: il cuore del Padre, che ammaestra attraverso il cuore del Figlio. A questa scuola si deve però andare con un solo libro: con il Libro della Sapienza e dell’Intelligenza dello Spirito Santo. Senza questo Libro Divino, inutile presentarsi in classe. Anche se Gesù spiega, nulla si comprende del suo insegnamento e la mente si trova immersa nel vuoto e nell’inutilità di tutti i suoi progetti umani di misericordia. I Santi, sono Santi, veri maestri di misericordia, perché hanno frequentato per tutti i giorni della loro vita questa scuola, con questo Libro, senza fare neanche una sola assenza.

Oggi il Vangelo ci presenta due esempi, di due donne operatrici di misericordia. Sono due sorelle: Marta e Maria. Marta vive una misericordia che viene dal suo cuore. Vede Gesù venire in casa sua e forse neanche lo saluta. Subito corre in cucina, accende il fuoco, prende le pentole, attinge acqua, si procura dell’olio, della farina, mille altre cose. Diventa frenetica. Si agita. Si affanna. Vuole preparare per Gesù il meglio del meglio. Lo vuole servire al sommo delle sue capacità di scienza, sapienza, esperienza di donna di casa. Nulla vuole tralasciare. Tutto deve essere preparato con gusto. Il suo Maestro si deve deliziare oggi. Sempre si dovrà ricordare delle sue pietanze e dei suoi piatti. La sua arte sempre dovrà elogiare.

Succede però che si stanca. Non sa più cosa fare, dove mettere mano. Non ce la fa più. Si vede trascurata, abbandonata, lasciata sola dalla sorella. Questo affaticamento fisico diviene anche affaticamento spirituale. Ed è questo duplice affaticamento, il secondo prodotto dal primo, che le fa pensare che neanche Gesù si preoccupi più di tanto di essa. Si presenta da Gesù e grida la sua solitudine. Eppure la sua è, a suo avviso, opera di grandissima misericordia. Vi è opera più grande che accogliere Gesù nella propria casa, lui che è stanco dai lunghi viaggio e affaticato dalla sua opera missionaria, e dargli un giaciglio per riposare e qualcosa di cui potersi nutrire per riprendere le forze per iniziare con più slancio la missione?

Maria invece si siede ai piedi di Gesù. Prima di fare qualcosa per Lui, vuole ascoltare il suo cuore, conoscere i suoi desideri, apprendere quali sono i suoi gusti, imparare a conoscere la sua volontà. Questa scienza di Cristo le permetterà in ogni momento di vivere sempre una misericordia vera, al gusto di Cristo e non al proprio gusto. Vivere una misericordia a proprio gusto non è di certo paragonabile alla misericordia vissuta al gusto di Gesù Signore, al gusto del cuore del Padre, appresa con ascolto di vera e pura intelligenza e sapienza che ci offre lo Spirito Santo. A nostro gusto possiamo servire a Gesù ogni cosa. È sempre a nostro gusto e non al suo. Ora il Padre ama solo la misericordia servita a suo gusto e mai dal nostro.

Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò. Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi. Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta» (Lc 10,38-42).

Questa regola – servire secondo il gusto di Cristo, dal cuore del Padre, nella sapienza e intelligenza dello Spirito Santo – deve essere applicata ad ogni cosa che noi facciamo. Ad iniziare dalla misericordia spirituale che è propria della Chiesa: predicazione, ammaestramento, insegnamento, omelie, catechesi, conferenze, teologia, morale, ascetica, mistica, corsi di vario genere. Altro è servire verità e grazia, Parola e Spirito Santo, Cristo e la sua opera di salvezza a gusto nostro, che spesso è gusto pessimo, altro è servire ogni cosa a gusto di Cristo. Gesù Signore tutta la sua vita l’ha trasformata in opera di misericordia a gusto del Padre. Nulla ha servito a suo gusto. Neanche una sola Parola è uscita dal gusto del suo cuore.

Ma oggi quasi tutto si serve a gusto dell’uomo. Anche la misericordia è servita a gusto di questo o di quell’altro. Se la serviamo a gusto nostro, è una misericordia inefficace, non produce alcun frutto di vita eterna. Se invece viene servita a gusto di Cristo, con sapienza e intelligenza di Spirito Santo, per sua mozione, allora i frutti saranno di eternità beata e di vera conversione per molti cuori. Ma per fare questo, dovremmo frequentare con assiduità la scuola di Cristo Gesù. Come Maria dovremmo metterci ai suoi piedi per ascoltare quello che Lui ha da rivelarci, ponendoci in perfetta comunione con il suo cuore, nel quale vive ed opera il cuore del Padre. A volte una sola parola detta a gusto di Cristo Gesù basta perché un cuore entri nella pace e senta la gioia di essere salvato. Una sola parola fa sì che un cuore non appartenga più a se stesso e alla sua disperazione, ma sia di Cristo Gesù e della sua vera speranza che è salvezza, redenzione, elevazione, comunione intensa con il Padre celeste, nello Spirito Santo.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci misericordiosi a gusto di Gesù.