Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò salvata
Il Vangelo ci rivela che ogni uomo si reca da Cristo Gesù con la sua fede. Non vi è sulla terra un solo uomo che abbia la fede uguale a quella di un altro uomo. Ogni uomo è però obbligato ad agire, così come ci ammaestra San Paolo, secondo la “ragione – secundum rationem o analogia (testo greco) – della fede”: “Per la grazia che mi è stata data, io dico a ciascuno di voi: non valutatevi più di quanto conviene, ma valutatevi in modo saggio e giusto, ciascuno secondo la misura di fede che Dio gli ha dato. Poiché, come in un solo corpo abbiamo molte membra e queste membra non hanno tutte la medesima funzione, così anche noi, pur essendo molti, siamo un solo corpo in Cristo e, ciascuno per la sua parte, siamo membra gli uni degli altri. Abbiamo doni diversi secondo la grazia data a ciascuno di noi: chi ha il dono della profezia la eserciti secondo ciò che detta la fede; chi ha un ministero attenda al ministero; chi insegna si dedichi all’insegnamento; chi esorta si dedichi all’esortazione. Chi dona, lo faccia con semplicità; chi presiede, presieda con diligenza; chi fa opere di misericordia, le compia con gioia” (Rm 12,3-8). “Habentes autem donationes secundum gratiam quae data est nobis differentes sive prophetiam secundum rationem fidei” (Romani 12:6). œcontej d car…smata kat¦ t¾n c£rin t¾n doqe‹san ¹m‹n di£fora, e‡te profhte…an kat¦ t¾n ¢nalog…an tÁj p…stewj, (Romani 12:6). Cosa è la ragione o l’analogia della fede secondo Paolo? È quell’intelligenza nello Spirito Santo che ci fa essere deduttivi, argomentativi, traendo una verità dalle altre verità. L’analogia della fede è essenziale nell’agire del cristiano. Da una verità conosciuta ne deve trarre una sconosciuta e da una verità evidente deve essere capace di giungere ad una verità meno evidente. Senza l’analogia o la ragione della fede, la fede è morta, perché incapace di vita. La vita della fede viene da questa intelligenza dello Spirito Santo che la rende viva in noi e per noi, la rende madre di molte altre verità e di molte altre deduzione e conclusioni.
L’emorroissa possiede una fede “logica, razionale, intelligente, deduttiva, sapiente”. Lei ha osservato Cristo Gesù. Prima ancora di certo avrà sentito narrare molti miracoli da lui compiuti. Ecco la fede ragionale, analogica, logica, sapienziale: “Se Gesù opera miracoli e in Lui non vi è alcun limite di onnipotenza, potrà anche liberare me dal mio male. Lui tutto può”. Fin qui la razionalità, l’analogia, la logica, la sapienza potrebbe essere anche facile, perché semplice. Lei va ben oltre. Osserviamo e comprendiamo. Questa donna vede Gesù come un fiume di acqua viva, un pozzo dal quale l’acqua fuoriesce, un fuoco sempre accesso, un sole che sempre arde e risplende. Ad un fiume non è necessario che si chieda, neanche ad un pozzo, né al fuoco e neppure al sole. Basta accostarsi, avvicinarsi. È sufficiente prendere l’acqua e si è dissetati. Basta accostarsi al fuoco per riscaldarsi. Ecco la sua razionalità, la sua logica, la sua analogia: “Se riesco solamente ha toccare il suo mantello, io sarò guarita dal mio male. A Gesù non necessita alcuna richiesta di guarigione. È sufficiente solo toccarlo”. La logica, l’analogia, la ragione e razionalità della fede non è però frutto della mente dell’uomo, ma solo purissima opera in noi dello Spirito Santo. Questa donna è mossa dallo Spirito di Dio a pensare queste verità di Gesù Signore. Ella insegna al mondo intero che senza una fede altamente “logica, razionale, analogica, sapiente, intelligente”, ma ci potrà essere comunicazione di vita tra Cristo Gesù e noi. Manca alla nostra fede quella forza divina che la rende efficace in ogni circostanza. Possiamo affermare che senza la logica e l’analogia della fede, siamo tutti adoratori di un Dio che ha operato ieri, ma che oggi non opera più perché a noi manca l’aggiornamento della nostra fede. È quanto avveniva con il popolo di Dio nel deserto. Non riuscivano a staccare la loro fede dal Dio di ieri, pensandolo incapace di poter agire nelle difficoltà di oggi.
Mentre diceva loro queste cose, giunse uno dei capi, gli si prostrò dinanzi e disse: «Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni, imponi la tua mano su di lei ed ella vivrà». Gesù si alzò e lo seguì con i suoi discepoli. Ed ecco, una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni, gli si avvicinò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. Diceva infatti tra sé: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò salvata». Gesù si voltò, la vide e disse: «Coraggio, figlia, la tua fede ti ha salvata». E da quell’istante la donna fu salvata. Arrivato poi nella casa del capo e veduti i flautisti e la folla in agitazione, Gesù disse: «Andate via! La fanciulla infatti non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma dopo che la folla fu cacciata via, egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò. E questa notizia si diffuse in tutta quella regione (Mt 9,18-26).
Agire con una fede analogica, razionale, intelligente, sapiente, significa lavorare con una fede che mai si arrende, mai viene meno, mai muore, mai è di ieri. La fede analogica, logica, razionale è una fede sempre viva, che sa vedere Dio nell’oggi del tempo. Questa fede chiedeva il Signore al suo popolo, quando lo esortava a non pensare alle cose passate, ai modi di agire di Dio del passato. Il presente non è il passato e nel presente Dio agirà con una onnipotenza diversa. O nutriamo d’intelligenza e sapienza la nostra fede, o la rendiamo veramente logica, analogica, razionale, deduttiva, oppure esse è morta. Ma se è morta in noi, potrà produrre un solo frutto di vita negli altri? Anche la fede è affidata alla nostra intelligenza perché le doni vita.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci di fede sapiente, intelligente, viva.