Se non vedete segni e prodigi, voi non credete
L’argomento che viene affrontato è delicatissimo. Esso ci rivela tutte le profondità di Satana e le sue infernali astuzie per tentare Gesù. Il diavolo sta sempre dietro Cristo Signore, lo segue come l’ombra segue o precede un corpo. Dove è il Figlio dell’uomo sempre vi è lui. Anche sulla croce manifesta la sua presenza. Gesù sa che la fede dell’uomo sempre va aiutata, sostenuta, sorretta con ogni mezzo, per ogni via. Satana tenta Gesù perché non faccia miracoli. Se Gesù si fosse lasciato tentare da Satana, la fede mai sarebbe nata in un solo cuore. È vero. Molti hanno preso il miracolo e hanno lasciato la fede. Ma è anche vero che molti hanno preso la fede e non hanno più bisogno del miracolo. Come Satana tenta Gesù perché non faccia miracoli? Suggerendogli di esigere dalla gente una fede in Lui senza più miracoli. Chiedendo che si aderisca alla Parola per la Parola e non più per i segni che l’accompagnano. Finché l’uomo sarà sulla nostra terra, la via del miracolo, del segno, della grazia è sempre necessaria che si percorra. È giusto chiedere la fede senza miracoli, ma solo dopo che il miracolo è stato fatto. Prima si ascolta il cuore di chi chiede la grazia, poi lo si aiuta a dimenticarsi della grazia per passare alla fede. Pensare che la predicazione della sola Parola sia sufficiente perché la fede si pianti in un cuore è antievangelico, anticristiano, anche contro la stessa rivelazione. Non dimentichiamoci mai che essendo Satana “il più astuto tra tutti i rettili che strisciano sulla terra” – nella sua astuzia è riuscito a sedurre un terzo degli Angeli di Dio – occorre per vincerlo una sapienza sette volte superiore alla sua. Se Gesù non fosse divinamente sapiente, colmo di tutta la scienza e l’intelligenza dello Spirito Santo, sarebbe stato tentato da Satana servendosi della sua stessa santità: “Se tu non hai bisogno di segni per credere, perché devi dare segni agli altri?”. Se Gesù fosse caduto in questa tentazione, sarebbe stata la fine della sua missione.
È verità. Satana per ogni uomo di Dio si serve per tentarlo della sua scienza, delle sue virtù, della sua saggezza, della sua santità. Quando Satana si serve del bene che è nell’uomo per tentare l’uomo? Si serve ogni qualvolta suggerisce il bene che è nell’uomo come misura per trattare gli altri. “Io corro veloce e tu devi correre veloce. Io sono santo e tu devi essere santo come lo sono io. Io so capace di qualsiasi privazione e tu devi essere capace altrettanto. Io faccio questo e tu anche lo devi fare”. Nella Scrittura vi sono brani che ci rivelano invece il giusto agire di chi è sopra gli altri. Ne offriamo due: “Esaù disse: «Partiamo e mettiamoci in viaggio: io camminerò davanti a te». Gli rispose: «Il mio signore sa che i bambini sono delicati e che devo aver cura delle greggi e degli armenti che allattano: se si affaticassero anche un giorno solo, tutte le bestie morirebbero. Il mio signore passi prima del suo servo, mentre io mi sposterò con mio agio, tenendo il passo di questo bestiame che mi precede e dei bambini, finché arriverò presso il mio signore in Seir» (Gen 33,12-14). “Ecco, il Signore Dio viene con potenza, il suo braccio esercita il dominio. Ecco, egli ha con sé il premio e la sua ricompensa lo precede. Come un pastore egli fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna; porta gli agnellini sul petto e conduce dolcemente le pecore madri» (Is 40,10-11). Ecco l’esercizio della vera santità: il passo dell’adulto deve adattarsi al passo del bambino. Il passo del pastore al passo delle pecore madri. Gesù deve adattare il suo passo a quello di una umanità ammalata, affranta, sofferente, piccola, senza alcuna forza, priva della vera sapienza. Satana invece tenta Gesù perché imponga ad ogni uomo il passo di Dio, il passo del Santo. Sarebbe stata la fine.
Trascorsi due giorni, partì di là per la Galilea. Gesù stesso infatti aveva dichiarato che un profeta non riceve onore nella propria patria. Quando dunque giunse in Galilea, i Galilei lo accolsero, perché avevano visto tutto quello che aveva fatto a Gerusalemme, durante la festa; anch’essi infatti erano andati alla festa. Andò dunque di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l’acqua in vino. Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafàrnao. Costui, udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, si recò da lui e gli chiedeva di scendere a guarire suo figlio, perché stava per morire. Gesù gli disse: «Se non vedete segni e prodigi, voi non credete». Il funzionario del re gli disse: «Signore, scendi prima che il mio bambino muoia». Gesù gli rispose: «Va’, tuo figlio vive». Quell’uomo credette alla parola che Gesù gli aveva detto e si mise in cammino. Proprio mentre scendeva, gli vennero incontro i suoi servi a dirgli: «Tuo figlio vive!». Volle sapere da loro a che ora avesse cominciato a star meglio. Gli dissero: «Ieri, un’ora dopo mezzogiorno, la febbre lo ha lasciato». Il padre riconobbe che proprio a quell’ora Gesù gli aveva detto: «Tuo figlio vive», e credette lui con tutta la sua famiglia. Questo fu il secondo segno, che Gesù fece quando tornò dalla Giudea in Galilea (Gv 4,43-54).
Ogni discepolo di Gesù è tentato da Satana servendosi della sua teologia, scienza, sapienza, virtù, santità, giustizia, verità, luce. Questa è la sua astuzia. Sarà possibile scoprire, superare, vincere, non cadere in questa sofistica e invisibile tentazione, solo se chiediamo allo Spirito Santo che ci dia una saggezza sette volte superiore all’astuzia di Satana. Gesù è divinamente superiore, è pieno di Spirito Santo, non cade, dona il miracolo. Molti pastori di anime oggi vogliono dare al gregge un passo altissimo di santità. Cadono in tentazione. Distruggono tutto.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, aiutateci a vedere le astuzie di Satana.