Se il tuo occhio ti è motivo di scandalo
Perché vi sia vera comunità del Signore o vera chiesa del Dio vivente è necessario che ognuno osservi della precise regole, che non vengono né dal suo cuore, né dalla sua intelligenza, né dal suo studio e neanche dalla sua spiritualità. Sono regole che vengono dal cuore stesso di Cristo Gesù, il quale a sua volta le ha attinte nel cuore del Padre. Nella Lettera ai Romani San Paolo dono queste regole: “Per la grazia che mi è stata data, io dico a ciascuno di voi: non valutatevi più di quanto conviene, ma valutatevi in modo saggio e giusto, ciascuno secondo la misura di fede che Dio gli ha dato. Poiché, come in un solo corpo abbiamo molte membra e queste membra non hanno tutte la medesima funzione, così anche noi, pur essendo molti, siamo un solo corpo in Cristo e, ciascuno per la sua parte, siamo membra gli uni degli altri. Abbiamo doni diversi secondo la grazia data a ciascuno di noi: chi ha il dono della profezia la eserciti secondo ciò che detta la fede; chi ha un ministero attenda al ministero; chi insegna si dedichi all’insegnamento; chi esorta si dedichi all’esortazione. Chi dona, lo faccia con semplicità; chi presiede, presieda con diligenza; chi fa opere di misericordia, le compia con gioia” (Rm 12,3-8).
La perfezione di questa regola della giusta valutazione di sé, Gesù Signore la dona, chiedendo a ciascuno che sempre si valuti come un bambino, cioè una persona che ha bisogno di ogni cosa dal Padre. Tutto lui riceve dal Padre e tutto chiede al Padre. Se tutto è dal Padre, niente è da lui. Se niente è da lui, di nessuna cosa si deve inorgoglire. Se tutto è dal Padre, ogni cosa va vissuta secondo la volontà del Padre. Qual è la volontà del Padre? Che tutto sia vissuto secondo la sua Santa Legge, nella più pura verità a noi comunicata dallo Spirito Santo. Si è interamente dal Padre, si vive solo per il Padre. Chi deve farci vivere per il Padre è lo Spirito Santo. Ma sempre si vive per il Padre in Cristo, con Cristo per Cristo. Ogni discepolo di Gesù sempre deve sentirsi umilissimo servo del Padre. Se servo del Padre, mai potrà essere dalla sua volontà. Il servo è sempre e solo dalla volontà del suo Signore. Si diventa bambini se si accoglie la verità dell’essere servi di Dio per essere servi di ogni uomo in ordine alla sua salvezza. Il nostro è vero servizio di redenzione universale. Mai si potrà essere veri servi degli uomini per la salvezza, se non si è veri servi del Signore.
In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?». Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me. Chi invece scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, gli conviene che gli venga appesa al collo una macina da mulino e sia gettato nel profondo del mare. Guai al mondo per gli scandali! È inevitabile che vengano scandali, ma guai all’uomo a causa del quale viene lo scandalo! Se la tua mano o il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo e gettalo via da te. È meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, anziché con due mani o due piedi essere gettato nel fuoco eterno. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te. È meglio per te entrare nella vita con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna del fuoco. Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli (Mt 18,1-10).
Se siamo da Dio e non da noi, se siamo servi del Signore, dobbiamo porre attenzione a che tutto di noi, anima, spirito, corpo sia del Signore, a suo esclusivo servizio. Se siamo a esclusivo servizio di Dio, mai possiamo essere a servizio del male. Non possiamo lasciarci conquistare dal male altrui. Non saremmo più da Dio. Saremmo dal male per il male. Ma neanche possiamo essere noi fonte o sorgente di male per gli altri, Neanche in questo caso saremmo servi del Signore. Ci trasformeremmo in servi del peccato per indurre nel peccato molta altra gente. Lo scandalo è un peccato commesso pubblicamente. Esso può essere scandalo passivo e scandalo attico. È scandalo passivo quando è l’altro che con i suoi peccati e menzogne ci conquista ad agire male, a pensare e a valore il male. È scandalo attivo quando siamo noi che con parole e azioni o anche con il semplice nostro modo di mostrarci diveniamo causa di male per gli altri. Gesù ci ammonisce perché stiamo attenti ad ogni scandalo. Se uno dei suoi piccoli sia nella fede che di età si dovesse perdere per causa di un nostro scandalo, sarebbe preferibile per noi che ci legassimo al collo una macina da mulino e ci gettassimo o fossimo gettati nel più profondo del mare. È un monito severo sia verso gli scandali attivi così come verso gli scandali passivi. È facile passare dallo scandalo passivo allo scandalo attivo. La responsabilità è tutta nostra per ogni peccato che l’altro commette a causa dello scandalo.
Vergine purissima, Angeli, Santi, non permettete che cadiamo nell’orrendo peccato di scandalo.