Se conosceste me, conoscereste anche il Padre mio
La Scrittura, conosciuta in purezza e pienezza di verità, conduce alla conoscenza di Cristo in purezza e pienezza di verità. Se la Scrittura è conosciuta falsamente, anche di Cristo si avrà una conoscenza falsa. L’ignoranza della Scrittura è ignoranza di Cristo. La non conoscenza della Scrittura è non conoscenza di Cristo. La conoscenza erronea della Scrittura è conoscenza erronea di Cristo. Tutta la Scrittura è una profezia su Gesù Signore. In ogni sua Parola Cristo è nascosto, velato, annunziato, promesso. Ogni uomo di Dio in essa in qualche modo è figura del Messia promesso. Questa verità valeva per ieri, vale anche per oggi. Essendovi oggi un forte distacco dalla verità della Scrittura – Antico e Nuova Testamento – vi è anche un forte distacco da Cristo, dalla sua verità, dalla sua missione, dal suo stesso mistero di Redenzione. Cristo Gesù oggi naviga in bruttissime acque, perché in bruttissime acque naviga la Parola di Dio. Essendo stata privata della sua verità e non essendo più unico e solo fondamento della nostra verità di fede e di morale, anche Cristo è stato privato della sua verità e non più il solo nome nel quale è stabilito che possiamo essere salvati. Cristo e la Scrittura sono una cosa sola. Muore la Scrittura, muore Cristo. Si dona vita alla Scrittura, si dona vita a Cristo Signore.
Gesù annuncia ai Giudei un’altissima verità sulla sua persona: “Io sono la luce del mondo, chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita”. I farisei lo accusano di dare testimonianza su se stesso. Essa è senza alcun valore legale. Una testimonianza è legalmente vera, quando è accreditata da almeno due testimoni. Gesù risponde che la sua testimonianza è vera, perché Lui sa da dove è venuto e dove va. I farisei invece non sanno né da dove Lui viene e né dove Lui va. Essi non conoscono la vera identità di Cristo Gesù. Non sanno che Lui viene dal seno del Padre, dall’eternità, da Dio. Loro non sanno che Lui è Dio, viene dal Padre, va verso il Padre. Il Padre è l’alfa e l’omega della sua vita, il principio e il fine del suo essere. Lui è tutto dal Padre e vive solo per il Padre. Chi vive dal Padre e per il Padre non può dire una parola di falsità, altrimenti non sarebbe da Dio, non vivrebbe per il Signore, perché Dio, il Signore, è purissima ed eternità verità. I farisei, non conoscendo la verità di essenza di Cristo, vedono solo le apparenze, vedono solo carne e pensano che la carne di Cristo sia in tutto simile alla loro carne, che è carne di superbia, avarizia, lussuria, ira, gola, invidia, accidia, idolatria, superstizione, immoralità. La carne di Cristo è invece carne di Dio, carne santissima che mai ha conosciuto il peccato. La sua è carne dalla quale nasce solo la verità. Se loro conoscessero Cristo, saprebbero che Lui è solo Parola di Luce, mai di tenebra.
Di nuovo Gesù parlò loro e disse: «Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita». Gli dissero allora i farisei: «Tu dai testimonianza di te stesso; la tua testimonianza non è vera». Gesù rispose loro: «Anche se io do testimonianza di me stesso, la mia testimonianza è vera, perché so da dove sono venuto e dove vado. Voi invece non sapete da dove vengo o dove vado. Voi giudicate secondo la carne; io non giudico nessuno. E anche se io giudico, il mio giudizio è vero, perché non sono solo, ma io e il Padre che mi ha mandato. E nella vostra Legge sta scritto che la testimonianza di due persone è vera. Sono io che do testimonianza di me stesso, e anche il Padre, che mi ha mandato, dà testimonianza di me». Gli dissero allora: «Dov’è tuo padre?». Rispose Gesù: «Voi non conoscete né me né il Padre mio; se conosceste me, conoscereste anche il Padre mio». Gesù pronunciò queste parole nel luogo del tesoro, mentre insegnava nel tempio. E nessuno lo arrestò, perché non era ancora venuta la sua ora (Gv 8.12-20).
È questo il peccato dei farisei. Essi vedono Gesù con i loro occhi di peccato e dal loro peccato giudicano. Poiché la loro bocca proferisce menzogne e falsità pensano che Gesù sia carne simile alla loro, carne di falsità e menzogna. Gesù può giudicare invece secondo verità, perfetta conoscenza, giustizia secondo Dio. Il suo giudizio è vero, perché ha dietro di sé sempre il conforto della testimonianza e della presenza del Padre suo. Che Gesù sia sempre con il Padre, lo attesta ogni sua opera. Solo chi è con Dio può compiere le opere di Dio. I farisei chiedono a Gesù in modo esplicito e diretto: “Dov’è tuo padre?”. La risposta di Gesù è altrettanto diretta: “Voi non conoscete né me né il Padre mio, se conosceste me, conoscereste anche il Padre mio”. Chiarifichiamo la risposta di Gesù ai farisei. Voi conoscete Mosè. Per Mosè conoscete chi è il Signore. Voi conoscete Elia, Eliseo, altri profeti. Per essi conoscete il Signore. Il Signore si conosce per mezzo degli uomini, attraverso le loro opere e le loro parole. Voi conoscete me, ascoltate le mia parole, osservate le mie opere, saprete chi è il Padre. Poiché voi avete deciso di non conoscere me, anzi di rifiutare me, avete deciso di non conoscere il Padre, di rifiutare il Padre. In queste parole di Gesù vi è una verità eterna che va posta necessariamente nel cuore: Dio è sempre conosciuto per mezzo dell’uomo. Ogni uomo è via per la conoscenza o la non conoscenza di Gesù Signore. Dio è ciò che una persona vede in me, ascolta per me, perché io gli parlo di Dio, gli mostro le opere di Dio. La persona diviene il cuore della vera fede in Dio o anche della falsa fede in Lui. Non c’è Dio fuori della Persona. Ognuno si assuma questa altissima responsabilità: per essa si dona un Dio vero o un Dio falso.
Madre di Gesù, Angeli, Santi, fate che per ogni cristiano sia dato al mondo il vero Dio.