Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia

Su Zaccheo sono stati scritti fiumi di parole, alcune di purissima verità, altre non del tutto sante e pure, così come sempre accade per ogni episodio narrato dai Vangeli. Vorrei oggi offrire una via del tutto nuova per leggere questo evento e per farlo mi avvarrò dell’altro evento evangelico che narra la visita della Vergine Maria nella casa di Zaccaria. I due eventi sono legati da una medesima parola: “in fretta”: “In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda”. “Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia”. In tutti e due gli eventi vi è un Agente invisibile che è lo Spirito Santo. Lo Spirito Santo che è nel cuore di Maria, la spinge in fretta verso la casa di Zaccaria, perché è Lei che deve portare Lui ed è dal suo cuore che deve passare nel cuore di Elisabetta e del Bambino che la cugina porta nel suo grembo. Ma è anche dalla bocca di Maria che lo Spirito vuole cantare tutta la verità del Dio che opera meraviglie per la salvezza del suo popolo. Con Zaccheo lo Spirito Santo vuole parlare ai farisei per narrare le grandi operi che il Signore Dio sta compiendo attraverso Gesù, che è il suo Inviato, il suo Cristo, per dare la luce, la verità, la grazia della conversione ad ogni cuore.

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto». Allora Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre» (Lc 1,39-55).

Lo Spirito di Cristo Gesù è tutto nella Madre sua. Dallo Spirito Lei viene mossa, guidata, condotta. Attraverso la voce di Cristo Signore – “Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua” – lo Spirito raggiunge il cuore di Zaccheo. Da Lui viene mosso. Scende in fretta. Accoglie Gesù nella sua casa. Sempre per mezzo dello Spirito, così come avviene con la Vergine Maria, Zaccheo narra i prodigi che il Signore ha operato in lui: gli ha dato la perfetta conversione del cuore, della mente, della volontà, dei desideri, delle aspirazioni. Lo ha fatto un uomo nuovo. Da dove si evince questa immediata conversione operata da Cristo nel suo cuore? Dal cambiamento istantaneo della sua vita: “Io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituiscono quattro volte tanto”. Zaccheo è convertito perché vive, vuole vivere in modo perfetto sia la legge della giustizia che quella della carità. Prima la legge della carità, poi quella della giustizia. Perché prima quella della carità e poi quella della giustizia? Perché è evidente che lui è un ricco. Vuole condividere la sua ricchezza con i poveri. Dona loro la metà dei beni. Non è però evidente che lui abbia rubato. Se, esaminando tutta la sua vita, nello svolgimento del suo ministero o professione, dovesse scoprire che qualche volta è stato ingiusto, ha sottratto ciò che non gli era dovuto, è pronto a restituire quattro volte tanto.

Entrò nella città di Gerico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!». Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto». Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto» (Lc 19,1-10).

Maria è nello Spirito Santo, porta lo Spirito, fa agire lo Spirito, fa cantare dallo Spirito la verità del Dio Onnipotente e Signore. Zaccheo ha ricevuto lo Spirito Santo della conversione e della profezia. Canta ciò che il Signore ha opera in lui per mezzo di Cristo Gesù: il cambiamento del suo cuore e della sua mente. La risurrezione ad una vita nuova. Lo ha trasportato in un istante in un altro mondo. Tutto questo è avvenuto non appena la voce di Gesù è giunta al suo orecchio. Questa verità di Maria e di Gesù, di Maria verso Elisabetta, di Gesù verso Zaccheo, ci rivela che se il cristiano è pieno di Spirito Santo, l’altro, al quale la sua voce giunge, sempre canterà le grandi opere ha compiuto in lui per mezzo dei discepoli di Gesù pieni dello Spirito di Dio. Se però manca lo Spirito del Signore, essi saranno solo voce di terra per la terra.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci voce dello Spirito del Signore.