Saluto di Mons. Costantino Di Bruno ai S.E. Mons. Mario Toso
S.E. REV.MA MONS. MARIO TOSO
Segretario Pontificio Consiglio Giustizia e Pace
(Roma, Auditorium della Conciliazione, 24 Novembre 2010, ore 17,30)
Eccellenza Reverendissima,
Il tema sul quale Lei si intratterrà con noi questa sera è: “Giovani: nella carità e nella verità”.
Carità e verità sono due realtà fuori di noi, non in noi, non sono una nostra opera, perché non sono la nostra essenza. Sono essenza eterna del Dio Creatore e Signore dell’Universo, di Cristo Gesù Redentore dell’uomo, dello Spirito Santo, l’Attualizzatore di esse in ogni uomo.
Il Santo Padre Benedetto XVI ha suscitato l’urgente problema della questione educativa. Educare è condurre l’uomo fuori dal suo passato e presente di umanità sganciata dalla sorgente della carità e della verità e introdurlo per immersione in quell’acqua e in quel sangue che scaturiscono dal costato di Cristo dormiente sulla Croce.
Ieri, quest’acqua e questo sangue sono sgorgate dal Martire dei martiri, dal Testimone fedele, Gesù Signore, dal suo corpo trafitto dalla carità e verità del Padre. Oggi, quest’acqua e questo sangue devono sgorgare dal corpo mistico di Cristo, anch’esso trafitto e reso martire dalla carità e dalla verità di Dio.
Modello eterno, per tutto il corpo mistico, di come si vive il martirio della carità e della verità del Padre, è solo Lui, Cristo Gesù. Noi, suo corpo, Lui dobbiamo conoscere, studiare, contemplare, a Lui sempre guardare, aiutati in questo dalla Guida divina che è lo Spirito Santo.
Nella sua vita terrena Cristo Gesù non diceva una parola fuori di lui, neanche proferiva verità fuori di Dio. Lui è la Parola eterna fattasi carne, la Verità divina divenuta storia. Il Padre viveva in Lui e lo Spirito Santo sempre lo muoveva verso il Padre. Il Padre travasava nel cuore del Figlio la sua verità, carità, vita eterna e il Figlio le riversava, sempre mosso dallo Spirito, nei cuori.
Il segreto di Cristo è questa divina ed umana unità con il Padre e lo Spirito Santo, questa divina e umana comunione di obbedienza e di realizzazione della vita del Padre nella sua carne.
Dico questo perché 31 anni fa, proprio in questi giorni, il Signore mi ha elargito la grazia di farmi conoscere una persona, non in modo occasionale, non per desiderio umano, ma per esplicita e diretta sua volontà.
In questa persona ho visto e vedo: Il Padre celeste che travasa in lei tutto il suo amore e la sua verità; Cristo Gesù che le dona la sua croce e la sua corona di spine; Lo Spirito Santo che la prende e la conduce tra i figli dispersi del Padre, perché manifestando loro tutta la carità e la verità di Dio, in Cristo Gesù, sempre per sua opera, realizzi quell’educazione che è immersione nella divina carità e nell’eterna verità.
Tutto questo avviene non fuori della Chiesa, fuori del Corpo mistico di Cristo, ma in essa. Non per vie umane, per ritrovati o invenzioni della nostra razionalità, ma per sentieri divini. Non per parole di convenienza o di opportunità, ma con la luce dello Spirito Santo che penetra nei cuori e li attrae a Cristo, nella sua Chiesa.
Ho visto tre cuori battere all’unisono: il cuore del Padre, il cuore del Figlio, il cuore di questa persona, cementati in un solo cuore dallo Spirito Santo. Anzi i cuori sono quattro, perché ad essi vi è sempre stato unito il cuore della Vergine Maria, Madre della Redenzione.
Con questa potenza di grazia e di verità, di carità e di vita eterna, con la Beata Trinità che opera in lei e per mezzo di lei, con la Vergine Maria, che l’aiuta a vivere la croce di Gesù che il peccato del mondo quotidianamente pone sulle sue spalle, l’Ispiratrice – Fondatrice del Movimento Apostolico sta attraversando la nostra storia, indicandoci la via per dare soluzione alla questione educativa che ci sovrasta e ci sta sommergendo.
Perché tutti possiate comprendere la potenza dello Spirito Santo, che agisce in Lei senza misura, è giusto ricordare a me stesso, un episodio che ha messo a nudo la mia pochezza spirituale e ogni giorno me la rivela.
Nel lontano Gennaio del 1980 eravamo in una Chiesa. Avevamo invitato dei giovani. Questi a loro volta ne avevano invitato altri. Era un incontro di approccio al Vangelo di nostro Signore Gesù Cristo.
Venne da me una ragazza non credente a chiedermi il fondamento della mia fede In Cristo Gesù e nella Chiesa. Comincia a farle una, per me stupenda, lezione di teologia fondamentale, le parlai dei segni di credibilità, di altre cose che ritenevo fossero vitali per aprire il suo cuore alla fede. Dinanzi a me però un muro. Le mie parole la lasciavano insensibile. Ad ogni frase rispondeva con mille obiezioni e altre mille difficoltà a credere.
Mi sono sentito perduto e nel mio cuore ho gridato: “Signore, vedi, non posso aprire questo cuore alla fede. Non ho la tua grazia e né la tua verità. Parlo di teologia, il suo cuore vuole qualcosa che io non ho e non credo possa mai avere. Se tu venissi, in un istante lei si aprirebbe alla tua verità, come tutte le persone che hai incontrato lungo la tua strada quando eri sulla nostra terra”.
Ancora non avevo finito la preghiera, quando alle mie spalle vedo l’Ispiratrice – Fondatrice del Movimento Apostolico che mi dice: “Non ti affannare”.
Poi guarda quella persona. Lo Spirito Santo che era in Lei penetra nel suo cuore e subito scoppia in un pianto di purificazione.
Mi sembrava si assistere all’incontro della Vergine Maria con la cugina Elisabetta. Una sola parola e quel cuore era divenuto di carne.
Possiamo descrivere l’opera del Movimento Apostolico attraverso due eventi che troviamo nel secondo capitolo degli Atti degli Apostoli. Pietro parla e i cuori sono toccati, punti, trafitti dallo Spirito Santo: “All’udire queste cose si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?». E Pietro disse loro: «Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e riceverete il dono dello Spirito Santo. Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro»” (At 2,37-39).
La conversione va accompagnata con una intensa vita di comunità: “Erano perseveranti nell’insegnamento degli apostoli e nella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere” (At 2.42). Assiduità nell’ascolto della Parola, nella comunione o carità, nella frequenza all’Eucaristia, nella preghiera e in modo particolare al Santo Rosario. È questa assiduità l’essenza e la vita del Movimento Apostolico. L’assiduità è per tutti i giorni dell’anno, sempre. Questa intensa seminagione quotidiana produce veri frutti di crescita spirituale.
Così il Movimento Apostolico vive la questione educativa del mondo contemporaneo. Tutto inizia dal dono della Parola: “Il mondo ha dimenticato la Parola di mio Figlio Gesù. Vuoi ricordarla?” – dice la Vergine Maria, Madre della Redenzione. “Sì”, risponde ogni giorno l’aderente del Movimento Apostolico ed in questa risposta è la via per la risurrezione del mondo e della storia.
È questa l’opera del Movimento Apostolico, costante e ininterrotta, continua e persistente: Formare la trinità nei cuori: con la grazia di Cristo, nell’amore del Padre, per mezzo della verità dello Spirito Santo, attraverso la credibilità di fede e di amore dello strumento umano, che è ogni discepolo di Gesù.
Saluto tutti voi, qui presenti, e vorrei fare tutti i vostri nomi, per l’amore che avete manifestato per il Movimento Apostolico. Il Signore benedica e ricompensi il vostro sacrificio.
Saluto l’Ispiratrice – Fondatrice, signora Maria Marino, la forza del suo amore, la certezza della sua fede, la speranza che la spinge a consumarsi per la missione che le è stata affidata, attirano molti cuori a Cristo, nella sua Chiesa, per un cammino di più grande e perfetta conformazione al Signore Gesù.
Saluto la Presidente del Movimento Apostolico, signora Concetta Marraffa, la giovinezza del suo cuore, la vivacità del suo spirito, il genio della sua arte, la novità delle sue intuizioni, vivificati dal suo amore per la missione evangelizzatrice, messi interamente a disposizione della Chiesa, sono vera via di conversione a Cristo Gesù, secondo il suo Vangelo, di numerosi giovani per un cammino ecclesiale di impegno nell’opera del risveglio e della maturazione della fede nel cuore di molti.
Saluto Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Antonio Ciliberti. La sua presenza in mezzo a noi è garanzia di sana ecclesialità, testimonianza di verità, certezza che non stiamo lavorando invano. Il Signore lo aiuti e lo conforti con ogni dono di grazia.
A Lei, Eccellenza Reverendissima, Mons. Mario Toso, che ha voluto condividere con noi, come autore principale, questo momento di incontro e di riflessione, il grazie di tutto il Movimento Apostolico.
A Lei testimonio ciò che ho visto e udito in quasi 31 anni di vita del Movimento Apostolico. La sua origine non è umana. Sono stati messi nelle nostre mani e nel nostro cuore il Vangelo, la fede, la carità, la speranza, lo Spirito Santo, che sono in Cristo Gesù e nella sua Chiesa perché siano dati al mondo intero.
È una missione che mai finisce. Essa è stata consegnata a persone fragili, deboli, piccole, insignificanti. Dietro vi è la forza dello Spirito Santo che spinge e attrae, seduce e conquista.
Solo per opera di Dio è stato possibile quanto finora si è fatto e a Lui rendiamo grazie per i secoli eterni.
Eccellenza Reverendissima, abbia, dopo questa sera, una certezza in più nel suo cuore: Il Movimento Apostolico è un dono di Dio al mondo e alla Chiesa, un dono ancora tutto da vivere, un dono ancora impacchettato, incartato, ben legato e sigillato con piombo fuso.
Domani, quando il Signore vorrà, esso si manifesterà nella sua luce piena, nella sua carità celeste, perché esso è l’opera oggi di Cristo e della Beata Vergine Maria, degli Angeli e dei Santi, in mezzo a noi. Noi non valiamo niente. Loro, il Cielo, sono tutto per noi e in noi.
Al Santo Padre, Benedetto XVI, da noi confessato Roccia viva sulla quale Cristo Gesù edifica la sua Chiesa lungo il corso dei secoli, il nostro amore, devozione, filiale obbedienza, preghiera ininterrotta perché il Signore l’assista con ogni dono di grazia e di verità e lo custodisca nel suo cuore.
È solo dal cuore di Cristo e dal suo costato trafitto che oggi è possibile amare, credere, sperare. È da questo cuore, divenuto cuore della Chiesa, cuore di ogni suo discepolo, che è possibile dare soluzione giusta alla questione educativa che ci sovrasta e che è divenuta improcrastinabile.
A tutti il mio grazie e del Movimento Apostolico per la presenza gioiosa e arricchente, frutto di un grande sacrificio e di un amore incontenibile.
Grazie.
Roma 24 Novembre 2010
L’Assistente Ecclesiastico Centrale del Movimento Apostolico
Mons. Costantino Di Bruno