Riservate per me Bàrnaba e Saulo

MERCOLEDÌ 6 MAGGIO (At 12,24-13,5)

Ogni uomo è creato dal Signore per il Signore, per essere suo strumento di amore sulla terra in mezzo ai suoi fratelli. Ecco la nostra vocazione: manifestare tutto l’amore, la sapienza, la verità, la santità di Dio nel mondo. Il cristiano assieme a questo fine che gli viene dalla creazione, ne possiede un secondo che nasce dalla sua redenzione in Cristo, per Cristo, con Cristo. Lui deve manifestare Cristo nella sua bellezza di verità, grazia, luce, vita eterna in mezzo ai suoi fratelli, chiamando tutti perché si lascino avvolgere dalla salvezza che è in Gesù Signore. Nel cristiano il fine della creazione e il fine della redenzione diventano un solo fine. L’uno non può esistere senza l’altro.

Paolo dal momento della sua vocazione sulla via di Damasco è stato rivestito dal Signore da un fine particolare, speciale: “C’era a Damasco un discepolo di nome Anania. Il Signore in una visione gli disse: «Anania!». Rispose: «Eccomi, Signore!». E il Signore a lui: «Su, va’ nella strada chiamata Diritta e cerca nella casa di Giuda un tale che ha nome Saulo, di Tarso; ecco, sta pregando e ha visto in visione un uomo, di nome Anania, venire a imporgli le mani perché recuperasse la vista». Rispose Anania: «Signore, riguardo a quest’uomo ho udito da molti quanto male ha fatto ai tuoi fedeli a Gerusalemme. Inoltre, qui egli ha l’autorizzazione dei capi dei sacerdoti di arrestare tutti quelli che invocano il tuo nome». Ma il Signore gli disse: «Va’, perché egli è lo strumento che ho scelto per me, affinché porti il mio nome dinanzi alle nazioni, ai re e ai figli d’Israele; e io gli mostrerò quanto dovrà soffrire per il mio nome».

Allora Anania andò, entrò nella casa, gli impose le mani e disse: «Saulo, fratello, mi ha mandato a te il Signore, quel Gesù che ti è apparso sulla strada che percorrevi, perché tu riacquisti la vista e sia colmato di Spirito Santo». E subito gli caddero dagli occhi come delle squame e recuperò la vista. Si alzò e venne battezzato, poi prese cibo e le forze gli ritornarono. Rimase alcuni giorni insieme ai discepoli che erano a Damasco, e subito nelle sinagoghe annunciava che Gesù è il Figlio di Dio. E tutti quelli che lo ascoltavano si meravigliavano e dicevano: «Non è lui che a Gerusalemme infieriva contro quelli che invocavano questo nome ed era venuto qui precisamente per condurli in catene ai capi dei sacerdoti?». Saulo frattanto si rinfrancava sempre di più e gettava confusione tra i Giudei residenti a Damasco, dimostrando che Gesù è il Cristo. Trascorsero così parecchi giorni e i Giudei deliberarono di ucciderlo, ma Saulo venne a conoscenza dei loro piani. Per riuscire a eliminarlo essi sorvegliavano anche le porte della città, giorno e notte; ma i suoi discepoli, di notte, lo presero e lo fecero scendere lungo le mura, calandolo giù in una cesta” (At 9,10-25). La storia scorre, ma Dio non dimentica mai la sua Parola. Ora che Paolo si è fortificato a contatto con Bàrnaba, è pronto per partire per la missione presso i pagani. Il Signore però non lo manda da solo. Gli dona come compagno Bàrnaba. La comunione è fonte di vita per evangelizzatori e per evangelizzati. La comunione è il bene più prezioso dei discepoli di Gesù.

In quei giorni, la parola di Dio cresceva e si diffondeva. Bàrnaba e Saulo poi, compiuto il loro servizio a Gerusalemme, tornarono prendendo con sé Giovanni, detto Marco. C’erano nella Chiesa di Antiòchia profeti e maestri: Bàrnaba, Simeone detto Niger, Lucio di Cirène, Manaèn, compagno d’infanzia di Erode il tetrarca, e Saulo. Mentre essi stavano celebrando il culto del Signore e digiunando, lo Spirito Santo disse: «Riservate per me Bàrnaba e Saulo per l’opera alla quale li ho chiamati». Allora, dopo aver digiunato e pregato, imposero loro le mani e li congedarono. Essi dunque, inviati dallo Spirito Santo, scesero a Selèucia e di qui salparono per Cipro. Giunti a Salamina, cominciarono ad annunciare la parola di Dio nelle sinagoghe dei Giudei.

Nessun uomo nella Chiesa appartiene all’uomo. Tutti appartengono allo Spirito Santo. Chi vive nello Spirito Santo, chi è dello Spirito Santo, riconosce questa verità e la osserva. Chi non è nello Spirito Santo sempre si fa padrone e signore degli uomini. Quando questo accade, il regno di Dio non si edifica. Vengono negati quanti sono suoi strumenti per il dono del Vangelo e anche ci si nega a Lui come suoi operai.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che ogni cristiano sia obbediente allo Spirito Santo.