RIMANI SALDO IN QUELLO CHE HAI IMPARATO

VENERDÌ 5 GIUGNO (2Tm 3,10-16)

La Parola del Signore è una, immutabile nei secoli eterni. Anche Cristo è uno e lo stesso ieri, oggi sempre. La verità è una, la giustizia è una, la fede è una. Se ciò che il Signore ci ha donato è immutabile, è necessario, se vogliamo rimanere nel dono, essere anche noi immutabili riguardo ad esso. Se non si rimane saldi nella fede, nella Parola, nella verità, nella giustizia, in Cristo Gesù, nel Padre, nello Spirito Santo, nella grazia, nella Chiesa, a nulla serve aver creduto ieri. Oggi siamo caduti dalla fede. San Paolo sempre esorta i discepoli di Gesù a rimanere saldi nel mistero della salvezza: “Vi rendo noto, fratelli, il vangelo che vi ho annunziato e che voi avete ricevuto, nel quale restate saldi, (1Cor 15, 1). Perciò, fratelli miei carissimi, rimanete saldi e irremovibili, prodigandovi sempre nell’opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore (1Cor 15, 58). Vigilate, state saldi nella fede, comportatevi da uomini, siate forti (1Cor 16, 13). Noi non intendiamo far da padroni sulla vostra fede; siamo invece i collaboratori della vostra gioia, perché nella fede voi siete già saldi (2Cor 1, 24). Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi; state dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù (Gal 5, 1). Soltanto però comportatevi da cittadini degni del vangelo, perché nel caso che io venga e vi veda o che di lontano senta parlare di voi, sappia che state saldi in un solo spirito e che combattete unanimi per la fede del Vangelo (Fil 1, 27). Perciò, fratelli miei carissimi e tanto desiderati, mia gioia e mia corona, rimanete saldi nel Signore così come avete imparato, carissimi! (Fil 4, 1).

Ben radicati e fondati in lui, saldi nella fede come vi è stato insegnato, abbondando nell’azione di grazie (Col 2, 7). Vi saluta Epafra, servo di Cristo Gesù, che è dei vostri, il quale non cessa di lottare per voi nelle sue preghiere, perché siate saldi, perfetti e aderenti a tutti i voleri di Dio (Col 4, 12). Ora, sì, ci sentiamo rivivere, se rimanete saldi nel Signore (1Ts 3, 8). Per rendere saldi i vostri cuori nella santità, davanti a Dio Padre nostro, al momento della venuta del Signore nostro Gesù con tutti i suoi santi (1Ts 3, 13). Perciò, fratelli, state saldi e mantenete le tradizioni che avete apprese così dalla nostra parola come dalla nostra lettera (2Ts 2, 15). I vecchi siano sobri, dignitosi, assennati, saldi nella fede, nell’amore e nella pazienza” (Tt 2, 2). La stabilità o l’essere saldi non è sinonimo di non crescita, ma è invece sinonimo di sviluppo, di crescita, fino al raggiungimento della perfezione. Una quercia è stabile nel terreno e s’innalza nel cielo. Noi ci piantiamo nella Parola di Cristo e nella verità dello Spirito e cresciamo.

Figlio mio, tu mi hai seguito da vicino nell’insegnamento, nel modo di vivere, nei progetti, nella fede, nella magnanimità, nella carità, nella pazienza, nelle persecuzioni, nelle sofferenze. Quali cose mi accaddero ad Antiòchia, a Icònio e a Listra! Quali persecuzioni ho sofferto! Ma da tutte mi ha liberato il Signore! E tutti quelli che vogliono rettamente vivere in Cristo Gesù saranno perseguitati. Ma i malvagi e gli impostori andranno sempre di male in peggio, ingannando gli altri e ingannati essi stessi. Tu però rimani saldo in quello che hai imparato e che credi fermamente. Conosci coloro da cui lo hai appreso e conosci le sacre Scritture fin dall’infanzia: queste possono istruirti per la salvezza, che si ottiene mediante la fede in Cristo Gesù. Tutta la Scrittura, ispirata da Dio, è anche utile per insegnare, convincere, correggere ed educare nella giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.

Quando non si è stabili non solo non si cresce, si cade dalla verità, dalla fede, dall’amore. è quanto è avvenuto con l’Angelo della Chiesa di Efeso: “All’angelo della Chiesa che è a Èfeso scrivi: “Conosco le tue opere, la tua fatica e la tua perseveranza, per cui non puoi sopportare i cattivi. Hai messo alla prova quelli che si dicono apostoli e non lo sono, e li hai trovati bugiardi. Sei perseverante e hai molto sopportato per il mio nome, senza stancarti. Ho però da rimproverarti di avere abbandonato il tuo primo amore. Ricorda dunque da dove sei caduto, convèrtiti e compi le opere di prima. Se invece non ti convertirai, verrò da te e toglierò il tuo candelabro dal suo posto. Tuttavia hai questo di buono: tu detesti le opere dei nicolaìti, che anch’io detesto. Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese. Al vincitore darò da mangiare dall’albero della vita, che sta nel paradiso di Dio” (Ap 2,1-7).

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che rimaniamo saldi nella verità e nella fede in Cristo.