Rimanete nel mio amore
Tra il Vangelo e il pensiero dell’uomo vi è una differenza infinita. Tra la libertà del Vangelo e la libertà del mondo la differenza è data dalla croce sulla quale si è inchiodati. La libertà di Cristo è crocifissa sul legno dell’amore. La libertà del mondo è crocifissa sul legno del vizio. Quella di Cristo è inchiodata sulla verità eterna. Quella dell’uomo è incollata su falsità, menzogna, inganno, assenza di ogni amore. Quella di Cristo è libertà di totale svuotamento di sé. Quella del mondo è libertà di egoismo fino alla negazione della libertà dell’altro. In nome della libertà, nella storia, si sono commessi e si commettono i più grandi ed efferati crimini. Oggi tutto è libertà: aborto, eutanasia, divorzio, concubinaggio, adulterio, unioni illegittime, calunnia, falsa testimonianza, giudizi temerari, parole stolte, ogni vizio, istinto, trasgressione, violenza, sopruso, ingiustizia, sopraffazione. La vera libertà è regolata. La libertà senza regole è libertinaggio, negazione della verità di Dio e dell’uomo. Dio ha posto come limite alla nostra libertà Dieci Comandamenti. Gesù ha stabilito la sua croce come verità di ogni libertà. Rimane nella libertà chi rimane nell’amore. Rimane nell’amore chi vive di obbedienza. La vera libertà è obbedienza alla verità che non viene da noi, dal nostro cuore, ma solo dal cuore di Gesù Signore. Dove non vi è rispetto della verità, lì mai vi potrà essere libertà. Lì la libertà è il capriccio dell’uomo e la sua volontà di camminare senza i vincoli eterne che gli vengono da Dio.
Chi vuole rimane nella liberta deve rimanere nell’amore di Cristo Gesù. L’amore di Cristo è obbedienza ad ogni suo Comandamento. Si obbedisce al Comandamento di Cristo, si rimane nella nel suo amore, si rimane nella libertà. Si disobbedisce al suo Comandamento, si esce dall’amore, si esce dalla libertà. Si entra nel turbinio del peccato e della morte. La libertà è vita eterna, perché si vive nell’amore eterno di Cristo Gesù. La non libertà invece è schiavitù e morte eterna, perché essa è solo vizio e trasgressione di ogni Legge di vita e di benedizione. Cosa è allora la libertà che Cristo è venuto a portare nei nostri cuori? Ascoltiamo cosa Lui dice ai Giudei: «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi» (Gv 8,31-32). Verità e libertà sono nel Comandamento di Cristo Gesù, nella sua Parola. La verità è la Parola, il Comandamento, la Legge. La libertà è l’obbedienza ad essa. Poiché la verità è nella Parola. La nostra libertà è nella Parola. Rimaniamo nella Parola, siamo liberi. Usciamo dalla Parola, diveniamo schiavi del vizio, del peccato, della trasgressione. Poiché la vita è nella Parola, si esce dalla Parola, si entra in un processo di morte eterna. Siamo morti quando siamo fuori della Parola, ma noi ci pensiamo vivi. Siamo nella stoltezza e ci crediamo sapienti e intelligenti. Siamo nella falsità e ci reputiamo paladini di verità e libertà. Siamo ciechi e parliamo dalla nostra cecità, difendendo e predicandola come purissima luce.
Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri (Gv 15,9-17).
Gesù chiede di amarci gli uni gli altri. Possiamo amarci solo dalla libertà. Non essendo libertà fuori della verità e non essendoci verità se non nella sua Parola, se vogliamo amarci gli uni gli altri, lo possiamo solo se rimaniamo nella Parola di Cristo Gesù. L’obbedienza alla Parola è la sola via perché possiamo essere liberi e di conseguenza la sola via per poterci amare gli uni gli altri. La Parola va insegnata, data, illuminata, spiegata. L’amore verso gli altri inizia dalla nostra volontà e dal nostro desiderio di conoscere la Parola della verità e della libertà. Un discepolo di Gesù che si tiene lontano dalla conoscenza della Parola, sarà incapace di qualsiasi vero amore. Lui conoscerà solo vizio, egoismo, sfruttamento dell’altro. Mai potrà conoscere il vero amore, perché non conosce la vera Parola del Signore e la verità nascosta in ogni Parola di Dio e di Cristo Gesù. Poiché oggi il cristiano ha deciso di separarsi dalla Parola del Signore si è condannato ad ogni schiavitù. Anche quanti hanno stabilito di separarsi dai Maestri della Parola e della verità hanno deciso di condannarsi alla falsità, alla menzogna, alla schiavitù. È schiavitù di tristezza è quella che è frutto di una teologia senza la conoscenza di Cristo Gesù, secondo pienezza di rivelazione dello Spirito Santo. Eppure il Signore tutto ha fatto e tutto ha dato all’uomo perché abbandoni il regno della morte e della schiavitù del peccato ed entri nella vita e nella libertà della grazia. Il dono di Dio non basta. È necessario che l’uomo lo accolga. Ma neanche l’accoglienza è sufficiente. Occorre una ininterrotta obbedienza alla Parola. Si obbedisce alla Parola, la verità cresce e abbonda in noi, producendo frutti di grande libertà. Si cade dall’obbedienza, si entra nel vortice della schiavitù dal quale spesso mai più si esce.
Madre di Dio, Angeli, Santi, non permettete che il cristiano confonda la libertà con la schiavitù.