Riflessioni sul mese di Maggio 2015 dedicato alla Madre di Dio

 

LA DONNA PERFETTA
(Pr 31,10-31)

PRESENTAZIONE

Il Mese di Maggio è dedicato alla Vergine Maria. Quest’anno vogliamo consegnarci alla contemplazione della sua bellezza, che è prima di tutto bellezza di sapienza, intelligenza, consiglio, fortezza, scienza, prudenza, accortezza, ogni altro dono dello Spirito Santo. La sapienza della Vergine Maria governa tutta la Casa di Dio.

È anche bellezza di grazia, di dono dello Spirito Santo, di riversamento nel cuore dei suoi figli di tutta la sua materna misericordia. Lei della Divina Misericordia è Madre e ne fa dono a larghe mani. Lei è la Madre dalle mani bucate. Niente conserva per sé. Tutto dona ai suoi figli, perché possano amare suo Figlio Gesù.

Contempleremo la bellezza della Madre di Dio, Regina della Casa della Chiesa, sua vera Amministratrice, avvalendoci del Canto sulla Donna Forte del Libro dei Proverbi. È un Canto dal significato allegorico, anagogico, spirituale altissimo. Di sicuro ci aiuterà ad entrare nel mistero di questa Donna, la sola Donna Fortissima, la sola Donna senza difetti, la sola Donna che incanta l’anima, togliendole il respiro.

Una donna forte chi potrà trovarla? Ben superiore alle perle è il suo valore. In lei confida il cuore del marito e non verrà a mancargli il profitto. Gli dà felicità e non dispiacere per tutti i giorni della sua vita. Si procura lana e lino e li lavora volentieri con le mani. È simile alle navi di un mercante, fa venire da lontano le provviste.

Si alza quando è ancora notte, distribuisce il cibo alla sua famiglia e dà ordini alle sue domestiche. Pensa a un campo e lo acquista e con il frutto delle sue mani pianta una vigna. Si cinge forte i fianchi e rafforza le sue braccia. È soddisfatta, perché i suoi affari vanno bene; neppure di notte si spegne la sua lampada.

Stende la sua mano alla conocchia e le sue dita tengono il fuso. Apre le sue palme al misero, stende la mano al povero. Non teme la neve per la sua famiglia, perché tutti i suoi familiari hanno doppio vestito. Si è procurata delle coperte, di lino e di porpora sono le sue vesti. Suo marito è stimato alle porte della città, quando siede in giudizio con gli anziani del luogo.

Confeziona tuniche e le vende e fornisce cinture al mercante. Forza e decoro sono il suo vestito e fiduciosa va incontro all’avvenire. Apre la bocca con saggezza e la sua lingua ha solo insegnamenti di bontà. Sorveglia l’andamento della sua casa e non mangia il pane della pigrizia.

Sorgono i suoi figli e ne esaltano le doti, suo marito ne tesse l’elogio: «Molte figlie hanno compiuto cose eccellenti, ma tu le hai superate tutte!». Illusorio è il fascino e fugace la bellezza, ma la donna che teme Dio è da lodare. Siatele riconoscenti per il frutto delle sue mani e le sue opere la lodino alle porte della città.

Perché la Vergine Maria è Donna forte, anzi fortissima? Essa non è perfettissima perché così si è fatta, ma perché Dio l’ha fatta. Dal primo istante del suo concepimento l’ha voluta piena di grazia. Non ha permesso che il peccato originale con tutte le sue conseguenze di concupiscenza e di morte la sfiorasse.

Questa è la prima fortezza della Madre di Dio. Ella non è stata mai del male, mai del peccato, mai del vizio, mai del difetto morale, neanche del più piccolo, innocuo, quasi innocente. La perfezione ricevuta l’ha fatta divenire sempre più perfetta, crescendo di perfezione in perfezione e allargando sempre più il suo cuore per contenere più grazia.

La Vergine Maria è forte per creazione, ma anche per crescita armoniosa in ogni virtù. Nessuna virtù le manca. Lei è specchio nelle virtù. Contemplando lei, ognuno sa cosa ancora gli manca per essere bello spiritualmente dinanzi a Dio e agli uomini. Perché ogni figlio di Dio deve essere bello. La bellezza di Dio deve rifulgere nei suoi figli.

In Maria rifulge tutta la bellezza di Dio. Lei raccoglie in se tutta la bellezza creata dal Signore e la supera perché è infinitamente oltre. Nessuna creatura è bella come Lei. Né il sole, né la luna, né le stelle, né i luoghi incontaminati della terra, neanche l’insieme dell’universo raggiunge una sola goccia della bellezza della Madre di Dio.

In bellezza Lei è un oceano più grande dell’intero universo e l’universo per rapporto a questo oceano è solo una piccola goccia. La Vergine Maria è l’armonia della sapienza di Dio. In Lei nulla è fuori luogo, nulla vi è di stonato, nulla di imperfetto. Nessun neo distrae chi contempla una bellezza così alta da essere quasi divina.

Quanti non conoscono la Vergine Maria, la ignorano, si vergognano di Lei, quanti pensano che esaltando Lei, si tolga onore a Cristo Gesù, sono in grande errore. Lei è l’opera di Cristo e solo attraverso l’opera si conosce il suo autore. Guardando e contemplando Maria si conosce la Beata Trinità, si conosce il Redentore dell’uomo.

Chi si vergogna di Maria, impoverisce e rimpiccolisce la creazione, fa ben misera cosa l’umanità, la rinchiude in una meschinità con modeste aperture di trascendenza. Anche Dio impoverisce e rimpiccolisce. Lo si priva del vero tocco dell’Artista, dell’invenzione più alta, più famosa, più eccelsa. È come se Leonardo fosse privato della Gioconda.

Dinanzi alla Vergine Maria la bellezza della creazione è solo uno schizzo. Possiamo dire una prova dei colori, un piccolo saggio di Dio, prima di mettere mano al suo capolavoro. Eva è uno schizzo. Adamo è uno schizzo. Il sole è uno schizzo. L’universo intero è uno schizzo. Dopo aver schizzato ogni cosa, Dio si mette all’opera.

In Maria è come se Dio avesse voluto fare il suo autoritratto. Oggi, con una parola della moderna tecnologia, potremmo definire la Vergine Maria il vero, il più autentico Selfie che noi conosciamo di Lui. Immagine potentissima capace di manifestare tutta la bellezza divina profusa dal Signore nella Madre sua.

Ora è giusto che ci consegniamo al Libro dei Proverbi. Sarà la stessa Parola di Dio ad introdurci nella contemplazione di una simile bellezza che mai sazia il cuore.

Vergine Maria, Donna Bellissima, riscalda il cuore di ogni uomo perché veda in te la sola bellezza da amare, conquistare, gustare, desiderare, bramare.

Angeli e Santi, voi che contemplate in eterno la bellezza di una così grande magnificenza, dateci i vostri occhi e il vostro cuore perché possiamo cantarla anche noi.

Catanzaro 02 febbraio 2015

Presentazione al tempio

Mons. Costantino Di Bruno

1 MAGGIO
Una donna forte chi potrà trovarla?

Nella Scrittura donna forte è Rebecca. Lei con astuzia e saggezza fa sì che la benedizione di Dio sull’umanità venga posta in buone mani. Essa si rivela attenta, vigile, scrupolosa custode dei beni di Dio. Dona al figlio Giacobbe quei saggi consigli perché la benedizione ricevuta possa essere domani trasmessa.

Donna forte invece non è Maria, la sorella di Mosè, assieme ad Aronne si lasciano tentare. L’invidia contro il fratello le fa dire parole stolte, insipienti. Eppure lei viveva accanto al più grande profeta di Dio dell’antichità. Questa vicinanza non impedì però che il peccato inquinasse il suo cuore e il suo corpo divenisse pieno di lebbra.

Donna forte, saggia, prudente è Giaele, la prima proclamata dalla Scrittura Antica: “Benedetta fra le donne: “Sia benedetta fra le donne Giaele, la moglie di Cheber il Kenita, benedetta fra le donne della tenda!”(Gdc 5,24-26). Ella è forte perché ha liberato il suo popolo dal nemico distruttore. Lei da sola ha fatto questo. La sua fortezza fu grande.

Donna forte, virtuosa, contemplante il suo Dio, saggia è Giuditta. Ella è mano di Dio, mano umile, piccola, per tagliare la testa ad Oloferne che nella sua superbia aveva deciso di distruggere il Dio di Giacobbe assieme a tutto il suo popolo: «Benedetta sei tu, figlia, davanti al Dio altissimo più di tutte le donne che vivono sulla terra” (Gdt 13.18).

Creatore di queste donne forti è il Signore. Dio però non creò la Vergine Maria come ha creato tutte le altre donne della terra a iniziare da Eva. Maria deve essere la donna più forte di tutte. Lei deve essere talmente forte da chiudere al male le porte del cuore, della mente, dei pensieri, delle labbra, degli occhi, delle mani, dei piedi.

Come Dio è Roccia inespugnabile, così deve essere Maria, Roccia mai espugnata da Satana. Nel suo spirito, nel suo corpo, nella sua anima per Satana non c’è spazio, neanche lo spazio che occupa un granello microscopico di polvere. Lui deve stare fuori da questa Donna. Mai la dovrà conoscere. Questa donna per lui è fontana sigillata.

La vera fortezza che Dio vuole dalla sua creatura è quella di non allontanarsi mai da Lui, di essere da Lui, con Lui, per Lui, in Lui. Ogni spazio tolto a Dio è all’istante spazio concesso a Satana e quando Satana occupa uno spazio, poi si prende tutto. Dio gli permise di entrare per un istante nel Giardino e subito si prese il cuore di Eva.

Maria è forte perché è la vera nemica di Satana. Il Diavolo deve stare in eterno sotto i suoi piedi. Questa è la vera fortezza. Essere forti contro l’uomo non serve. Questa fortezza è insegnata da Satana per la rovina dell’uomo. È una fortezza che scatena guerre, omicidi, genocidi, distruzioni di massa. È una fortezza diabolica.

Guardando a Maria ogni suo figlio deve chiedere questa sola fortezza: la perenne inimicizia con Satana, colui che vuole il nostro cuore per usarlo come strumento forte per la diffusione del male sulla nostra terra. Di certo ancora né contempla e né ama Maria chi non diviene forte come Lei nel non lasciarsi vincere da Satana.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Donna forte, invincibile, roccia inattaccabile, donaci un po’ della tua fortezza perché anche noi vinciamo il Male sempre.

Angeli e Santi, aiutateci a contemplare con grande fede la Madre nostra celeste perché possiamo acquisire la fortezza che è in ogni sua virtù.

2 MAGGIO
Ben superiore alle perle è il suo valore

Una parola di Gesù sul regno di Dio così recita: “Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra” (Mt 13,45-46). Del regno dei cieli Maria è la perla più preziosa. Gesù è il regno stesso. Maria è la perla che dona splendore e luce a tutte le altre perle.

Maria è luce che dona vera luce ai profeti, ai martiri, ai confessori, ad ogni altro santo e beato. Maria è luce che dona vera luce anche agli Angeli. Tutto il Paradiso è irradiato dalla luce di Maria, inferiore solo alla Luce eterna della Beata Trinità. Tutta la Chiesa è irradiata dalla luce di Maria. Da questa luce sempre dobbiamo lasciarci illuminare.

Il mercante va in cerca della perla preziosa e per essa dona tutti i suoi averi. La Vergine Maria è di valore infinitamente superiore ad ogni perla, Dio l’ha data a noi come nostra Madre e noi che posto le abbiamo dato nella nostra vita? Spesso è bestemmiata, vilipesa, rinnegata, oltraggiata, offesa da quanti dicono di credere in Lei.

Molti cristiani, partendo da una falsa fede in Cristo, in Dio Padre, nello Spirito Santo pensano che onorando Lei si tolga onore a Dio, a Cristo, allo Spirito Santo. Questa è pura stoltezza ed insipienza. La Vergine Maria non si è fatta nostra Madre. È stata fatta nostra Madre dal Cristo morente sulla Croce. È il suo Testamento d’amore.

Per Gesù la Madre sua è più che una perla, più che un tesoro, più che la stessa sua creazione. Per Lui, Lei è la sua stessa vita, è il suo stesso respiro, è il suo corpo, il suo sangue, è la sua Eucaristia vivente, data ad ogni suo discepolo perché assieme a Lei, Lei come Maestra e lui come discepolo possa raggiungere il regno dei cieli.

Senza Maria come Maestra, Accompagnatrice, Guida, né il Padre, né il Figlio, né lo Spirito Santo possono qualcosa per noi. Gesù così ha deciso. Si può andare a Lui solo attraverso Lei. Si può amare Lui solo amando Lei. Si può gioire di Lui solo gioendo di Lei. Si può entrare nel suo regno solo se portati sulle spalle da Lei.

Nessuno sarà mai vero figlio della Chiesa, vero discepolo di Gesù, vero adoratore di Dio in spirito e verità, vero ammaestrato dallo Spirito Santo, se non viene preso per mano dalla Vergine Maria. È Lei ed essa sola che ci porta al vero Padre, al vero Figlio al vero Spirito Santo, alla vera Chiesa, al vero amore, al vero Vangelo.

Senza di Lei ci prende per mano il diavolo e ci porta ad un falso Dio, un falso Cristo, un falso Spirito Santo, una falsa Chiesa, un falso amore, un falso Vangelo, un falso uomo, una falsa società, una falsa famiglia. Tutto è falso senza Maria, perché senza di Lei unico maestro dell’umanità è Satana. Senza Maria si cammina verso l’inferno.

Vergine Maria, Infinitamente più che perla preziosa, donna intessuta di purissima luce, prendici per mano e portaci dal vero Gesù. Siamo stanchi di tutti i falsi Cristi e falsi Dei cui ci sta conducendo Satana. Noi ti amiamo e non vogliamo costruire noi stessi nella falsità di un Vangelo falso. Con Te invece avremo la certezza della più pura verità.

Angeli e Santi, voi che godete la verità di Dio che rifulge tutta nella vostra Regina, dateci la consolazione e la gioia di gustare la bellezza di Colei il cui valore è ben oltre ogni perla. Per la vostra sollecitudine, anche noi cammineremo assieme alla Madre nostra e di sicuro la sua luce sempre ci guiderà sul giusto sentiero della verità.

3 MAGGIO
In lei confida il cuore del marito

Confidare in qualcuno è porre il proprio cuore nel cuore di colui nel quale si confida. Se il cuore di colui nel quale uno confida è falso, vano, insipiente, stolto, idolatra, empio, disonesto, cattivo, malvagio, la vita che ad esso viene affidata di certo sarà guastata, rovinata, sarà un vero disastro, una catastrofe nel tempo e nell’eternità.

Quando Israele confidava negli idoli vani, nelle vane profezie, nella falsa parola, all’istante diveniva vano, falso, empio. La sua vita era un totale fallimento. Non vi era alcuna buona speranza attorno ad esso. Vanità adorava, vanità diveniva. Stoltezza seguiva, stoltezza diventava. Empietà costruiva, in empietà si trasformava.

I loro idoli sono argento e oro, opera delle mani dell’uomo. Hanno bocca e non parlano, hanno occhi e non vedono, Hanno orecchi e non odono, hanno narici e non odorano. Le loro mani non palpano, i loro piedi non camminano; dalla loro gola non escono suoni! Diventi come loro chi li fabbrica e chiunque in essi confida!

L’esperienza del fallimento dovrebbe condurre l’uomo ad abbandonare le sue false e ingannevoli fiducie, fedi, verità alle quali si è consegnato. Invece come un uccello preso al laccio del cacciatore, più si agita, più si muove e più rimane impigliato. Questa è l’opera che la stoltezza produce nel cuore dell’uomo quando essa entra in esso.

Sempre la sapienza di Israele ha invitato l’uomo a confidare solo nel Signore. È Lui la sola roccia eterna, la sola speranza vera, la sola parola vera, il solo presente e futuro vero per il suo popolo. Se Israele non confida e non si affida al suo Dio, non si pone interamente nel suo cuore, per esso vi è solo la morte, ogni morte. Non v’è vita.

Israele, confida nel Signore: egli è loro aiuto e loro scudo. Casa di Aronne, confida nel Signore: egli è loro aiuto e loro scudo. Voi che temete il Signore, confidate nel Signore: egli è loro aiuto e loro scudo. Il Signore si ricorda di noi, ci benedice: benedice la casa d’Israele, benedice la casa di Aronne. Benedice quelli che temono il Signore, i piccoli e i grandi (Sal 115 (113B) 4.15).

Dio Padre, lo Spirito Santo, Cristo Gesù hanno consegnato tutto il Cielo e tutta la terra nelle mani della Vergine Maria. Il loro cuore confida in Lei. Loro sono certi che Maria darà quel tocco di bellezza femminile, materna, dolce, delicata, di vera raffinatezza spirituale, a tutta la loro opera di creazione e di redenzione.

Sanno che Maria non fallirà. Lei è la Donna forte che saprà ben governare tutta la loro casa. Di Lei si possono fidare. Lei non fallirà. Ora, se Dio ha affidato tutte le sue opere alla Madre di Dio, ha affidato anche ciascuno di noi. È giusto allora che ciascuno di noi si decida di mettere la sua vita tutta nelle mani della Vergine Maria, della Madre sua.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, in te il Signore ha posto ogni fiducia. Tutto ti ha affidato. Liberaci dalla stoltezza che ci suggerisce di affidarci ad altri, saltando e ignorando te. Che tutto il mondo sappia che chi salta e ignora te, percorrerà solo vie di vanità, stoltezza, empietà, vie di falso Vangelo e di false verità.

Angeli e Santi, voi che non vi siete affidati né a Lucifero né a nessun altro suo diavolo, aiutateci a fare la stessa vostra scelta. La nostra vita è sicura solo se ci consegneremo alla Madre di Dio e Madre nostra. Ogni altra consegna è foriera solo di gravi calamità spirituali e fisiche, temporali ed eterne. Ogni altra consegna è via di sicura morte.

4 MAGGIO
Non verrà a mancargli il profitto

Oggi per un profitto, vano, che non dura, i popoli e gli uomini fanno guerre di ogni genere: guerre finanziarie, economiche, politiche, scientifiche, tecnologiche, partitiche, tribali, nazionali, internazionali, mondiali. Qual è il frutto di tutte queste guerre? Solo un falso profitto. Anzi con un profitto che è vera perdita e dispendio di ogni energia.

Nessuna guerra ha mai prodotto un qualche profitto. Essa è sempre generatrice di ogni disastro umano, sociale, civile, fisico. La stessa creazione di Dio è usata contro se stessa, per la sua distruzione e non per la sua edificazione o elevazione. I lutti, le morti, le menomazioni prodotti dovrebbero farci pensare, riflettere, meditare.

Il cuore del marito confida nella sua donna forte e non verrà a mancargli il profitto. Perché? Quale la ragione, il motivo per cui questa donna merita tutta la fiducia del marito? Tutte le motivazioni stanno nella sua sapienza, saggezza, intelligenza. La donna conosce bene e male, utile e inutile, sa cosa giova e cosa danneggia.

Il Signore ha posto l’intera vita dell’umanità nelle mani della Vergine Maria. Tutta la sua opera è nella sua sapienza santa. Se noi non diveniamo una cosa sola con Lei, un solo cuore, una sola vita, non possiamo attingere alcuna sapienza e la nostra vita procede per la via della stoltezza ed insipienza. Lavoriamo per la vanità, il nulla.

Ecco la stoltezza e la vanità dell’uomo: si consuma in un lavoro penoso, si abbandona anche al male, solo per avere qualcosa di più su questa terra e ignora che così facendo perde il Cielo, il Paradiso, la vita eterna. Vi è stoltezza più grande di questa? Si può essere così insipienti da consumare la propria vita nell’effimero e non per l’eternità?

Eppure questa stoltezza ci consuma. Sarebbe sufficiente che la Vergine Maria ci desse un po’ di saggezza, sapienza e allora non lavoreremmo più per perdere tutto, per sempre, aggiungendovi la perdita della nostra stessa vita nella dannazione eterna. Lei però dona la saggezza a chi l’accoglie nella sua casa e la ama con amore di vero figlio.

Quando guardo gli uomini è come se li vedessi camminare a testa in giù. Non li comprendo più. Sembrano formiche impazzite. Si affaticano, si agitano, vanno e vengono, girano e rigirano su se stessi. Ma per quale profitto? Per il nulla. Sarebbe sufficiente prendere Maria nella propria casa e il profitto sarebbe altissimo.

Sarebbe un profitto di Cielo, Paradiso, Eternità, Vita Eterna. Nulla serve all’uomo più della saggezza ed essa è stata posta interamente nelle sue mani. Non vi è saggezza per chi non ama la Vergine Maria. Lei è la sola ed una cisterna nella quale Dio l’ha posta tutta. O attingiamo in Lei, da Lei, per Lei, oppure lavoreremo per la morte eterna.

Vergine Maria, Madre della Sapienza, tu che sei vera cisterna dall’acqua purissima della sapienza eterna, aiutaci ad immergerci in te. Nutriti da questa tua acqua che dona ogni vita, anche noi inizieremo a produrre un profitto altissimo: trasformeremo il tempo in eternità e la terra in un paradiso. Con te il profitto è sempre altissimo.

Angeli e Santi, voi che già siete nel Cielo, voi che godete assieme alla vostra Regina, Madre della Divina Sapienza e Fontana dalla quale Essa fuoriesce, prendeteci per mano e immergeteci in questa “piscina di probatica”. Anche noi vogliamo essere guariti nello spirito da ogni stoltezza e insipienza che come lebbra consuma la nostra vita.

5 MAGGIO
Gli dà felicità e non dispiacere per tutti i giorni della sua vita

La fonte della felicità è solo Dio. Non sono le cose, i soldi, i possedimenti, le ricchezze, gli onori, le cariche, i ministeri, le onorificenze umane. Mai potranno essere considerate, pensate come fonte di felicità. Oggi fonte di felicità è vista la droga, l’alcool, il sesso senza alcuna legge, la delinquenza, le trasgressioni, il peccato.

È questa la stoltezza dell’uomo: cercare felicità e gioia dove esse mai potranno maturare, mai sbocciare, mai produrre un qualche frutto, anche se piccolo. Oggi l’uomo non solo è stolto, costruisce fabbriche di stoltezza, insipienza, perché lavora per dare morte all’uomo. Questo oggi è il progresso: lavorare per la morte e non per la vita.

Progresso è l’aborto, il divorzio, l’eutanasia, il matrimonio tra omosessuali, l’economia fine a se stessa, la finanza sganciata da ogni regola morale. In questo progresso l’uomo cerca la gioia, la felicità. Non sa che esso è solo produttore di tristezza eterna. Queste cose infatti sono dell’uomo senza Dio, non dell’uomo con Dio.

Dove Dio non regna, lì si esaurisce ogni fonte di gioia, felicità, vero godimento dello Spirito. Gioia vera è quella della Vergine Maria, cantata a Dio nel suo Magnificat. Lei è nella gioia perché si vede immersa pienamente in Dio, totalmente in Lui. Lei è tutta opera del Dio della gioia. Questa la sua verità e questa la sua vita.

«L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre» (Lc 1,46-55).

Qual è allora il ruolo di Maria in ordine alla nostra vita? Immergerci in Lei che è tutta immersa in Dio. Lei è la via stabilita da Gesù perché si giunga alla sorgente della vera gioia. Si prende Maria, si diviene con Lei una sola vita, una sola carità, un solo amore, una sola profezia, un solo cuore, e tutta la gioia di Dio che è su di lei passa su di noi.

Vergine Maria, Cisterna sempre piena della gioia del tuo Signore, afferraci con forza, portaci nella tua casa, immergici nella tua cisterna di amore, verità, giustizia, santità. Facci dono di ogni tua virtù. Vestici con la tua purissima obbedienza, perché possiamo almeno gustare qualche grammo della purissima gioia che inonda il tuo cuore.

Angeli e Santi del Cielo, voi che siete nella gioia celeste, convincete il mondo che la sua stoltezza produce solo stordimento di morte, mai vera gioia. La terra può produrre droghe di morte, mai gioia. Essa si attinge nel cuore della Madre Celeste. Smentite tutti i mercanti di morte che si spacciano per datori di benessere, felicità, godimento.

6 MAGGIO
Si procura lana e lino e li lavora volentieri con le mani

Lana e lino sono le anime grezze. La materia è buona, anzi ottima. Il manufatto è ancora agli inizi della lavorazione. Sono state appena raccolte dal campo del mondo oppure appena tosate dalla pecora che è l’umanità, gregge senza Dio e senza Cristo. Queste anime vanno rifinite, di esse si deve fare buon filo e poi ottimi tessuti.

Queste anime dovranno formare l’abito di Dio nel Cielo, nel suo Paradiso. Lui deve indossarle tutte. Più ne indosserà e più la sua gloria darà fastidio ai dannati dell’inferno. Questi vivranno di un tormento eterno per non essersi lasciati filare e tessere dalla Madre di Dio, ottima lavoratrice di fuso e di telaio.

Le anime dei dannati dovranno riconoscere tutta la bellezza della sapienza divina dalla quale essi non si sono lasciati illuminare, perché hanno preferito ad essa la stoltezza. Il loro grido è disperazione eterna. Hanno scelto un godimento futile, peccaminoso di un momento, anziché una eternità beata di purissima e intensissima gioia.

Abbiamo dunque abbandonato la via della verità, la luce della giustizia non ci ha illuminati e il sole non è sorto per noi. Ci siamo inoltrati per sentieri iniqui e rovinosi, abbiamo percorso deserti senza strade, ma non abbiamo conosciuto la via del Signore. Quale profitto ci ha dato la superbia? Quale vantaggio ci ha portato la ricchezza con la spavalderia?

Tutto questo è passato come ombra e come notizia fugace, come una nave che solca un mare agitato, e, una volta passata, di essa non si trova più traccia né scia della sua carena sulle onde; oppure come quando un uccello attraversa l’aria e non si trova alcun segno del suo volo: l’aria leggera, percossa dal battito delle ali e divisa dalla forza dello slancio, è attraversata dalle ali in movimento, ma dopo non si trova segno del suo passaggio…

O come quando, scoccata una freccia verso il bersaglio, l’aria si divide e ritorna subito su se stessa e della freccia non si riconosce tragitto. Così anche noi, appena nati, siamo già come scomparsi, non avendo da mostrare alcun segno di virtù; ci siamo consumati nella nostra malvagità».

La speranza dell’empio è come pula portata dal vento, come schiuma leggera sospinta dalla tempesta; come fumo dal vento è dispersa, si dilegua come il ricordo dell’ospite di un solo giorno. I giusti al contrario vivono per sempre, la loro ricompensa è presso il Signore e di essi ha cura l’Altissimo (Sap 5,6-15).

La Vergine Maria è ben disposta, come un buon Mercante del Cielo, a comprare per il Signore ogni anima ancora grezza. È anche ben disposta a lavorare queste anime in modo che da esse ne venga fuori un ottimo vestito per il Padre dei cieli, per Cristo Gesù, per lo Spirito Santo. Ogni anima però deve anche lasciarsi rifinire da Lei.

Vergine Maria, Vero Mercante Celeste, acquista anche la mia anima. Fanne un buon vestito per il nostro Dio e Signore. Appendimi al tuo fuso di verità e santità, tendimi al telaio delle tue virtù, perché ne venga fuori un tessuto eccellente. Mi consegno alla tua amorevole arte e scienza, perché so cosa tu sai fare con le anime a te consegnate.

Angeli e Santi, voi che già siete abito, vestito di Dio, non permettete che noi rimaniamo anime grezze, informi, senza tessitura. Il mondo oggi è pieno di cristiani rozzi, grezzi, che si rifiutano si mettersi nelle mani di una così grande Tessitrice. Con il vostro aiuto, molte anime si consegneranno a Lei e diventeranno ottimo abito.

7 MAGGIO
È simile alle navi di un mercante, fa venire da lontano le provviste

Il mercante è un vero cercatore di cose buone, eccellenti, che lui acquista per poi venderle di nuovo, o trasformandole in parte, oppure offrendole così come sono state comprate, maggiorandone però il prezzo, in modo che lui possa trarre un certo guadagno, che sarà giusto o ingiusto a seconda del margine che viene praticato.

Il mercante non conosce ostacoli per il suo commercio. Non esistono né i mari, né i monti, né i deserti, né i boschi, né i dirupi. Non esiste neanche né sole, né pioggia, né venti e né burrasche. La notte da lui è fatta giorno e il giorno notte. A volte neanche l’onestà conta. Quel che conta è il profitto, il guadagno, l’aumento della sua ricchezza.

Gesù è il Mercante divino venuto dall’eternità per comprare ogni anima per il Padre suo. Il prezzo richiesto è stato altissimo: il preziosissimo sangue versato dal suo corpo trafitto sulla croce. Gesù questo prezzo lo diede tutto. Anche della sua passione e morte tutte le anime della terra sono sue. Ora però bisogna metterle nella cesta del Cielo.

A chi il Figlio ha affidato questo delicatissimo compito? Esso è tutto della sua Chiesa. Questa però spesso non ha per nulla l’anima, lo spirito, il cuore del suo Maestro. Cade in una specie di letargo, di sonnolenza, spiritualmente si accascia, è come se fosse priva di qualsiasi forza. Spesso sembra che le anime non le appartengano.

Per vigilare sulla sua Chiesa Gesù ha posto la Madre sua. Lei, come alle nozze di Cana, mai viene meno nel suo ufficio di vigilanza e quando si accorge che il cuore, lo spirito, l’anima della sua Chiesa sono altrove, subito interviene, cerca anime semplici, piccole, pure, senza alcuna teologia nella mente e senza altri pensieri della scienza umana.

Cerca queste anime vergini, incontaminate nei pensieri, incapaci di mettere qualcosa di proprio, perché ne sono totalmente prive, e le manda nel mondo a cercare le anime di Cristo Gesù, perché le portino nella sua Chiesa, riempiano la sua Casa. La Vergine Maria non fa solo questo. Fa venire da lontano, dal Cielo, ogni provvista di grazia.

Se Cristo Gesù, giorno per giorno, non aggiunge la sua grazia, la sua verità, nessuna anima da sola potrebbe svolgere la missione che la Madre di Dio ha dato ad esse. Lei invece con la nave del suo cuore, sale in Cielo, la ricolma di ogni grazia, e tutto porta sulla terra perché il percorso della missione sia reso più agevole e più fecondo.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, accendi nella tua Chiesa, in ogni discepolo di Gesù il vero spirito del mercante di anime. Libera tutti i missionari del Vangelo da quel torpore di inettitudine, autosufficienza, contraddizione spirituale, frutto di un pensiero non di Cristo che pervade molti mente distruggendo in esse ogni verità.

Angeli e Santi di Dio, voi che ormai gustate la beatitudine eterna, dateci un po’ della vostra saggezza, spirito di intraprendenza, vero desiderio di anime, perché anche noi ci mettiamo all’opera per riempire i canestri del Cielo e portarli pieni a Gesù Signore. Oggi molti canestri sono ancora vuoti. Fate che tutti si riempiano presto.

8 MAGGIO
Si alza quando è ancora notte

Un bellissimo Salmo ci rivela che il Signore non si addormenta, non prende sonno. Lui è tutto intento a vegliare sul suo popolo. Lui è sentinella perfetta. Mai chiude gli occhi. Essi sono sempre aperti. Con essi scruta in ogni direzione. Vede il pericolo anche quando è lontano dietro i monti o le colline, anche quando è nascosto nel cuore.

Alzo gli occhi verso i monti: da dove mi verrà l’aiuto? Il mio aiuto viene dal Signore: egli ha fatto cielo e terra. Non lascerà vacillare il tuo piede, non si addormenterà il tuo custode. Non si addormenterà, non prenderà sonno il custode d’Israele.

Il Signore è il tuo custode, il Signore è la tua ombra e sta alla tua destra. Di giorno non ti colpirà il sole, né la luna di notte. Il Signore ti custodirà da ogni male: egli custodirà la tua vita. Il Signore ti custodirà quando esci e quando entri, da ora e per sempre (Sal 121 (120) 1-8).

La Vergine Maria è prudentissima serva del Signore. Neanche Lei dorme. È sempre sveglia. Sempre vigilante. Sempre in guardia. Sentinella accorta che scruta ogni angolo perché il male non sorprenda i suoi figli e non li trascini nella perdizione. Lei non dorme perché conosce tutte le astuzie del male. Un attimo di distrazione ed è finita.

Dobbiamo confessare che il cristiano è molto leggero, superficiale, imprudente, addirittura carente di ogni elementare saggezza. Pensa che il male si possa anche sfidare. Spesso crede che si possa sedere al tavolo del diavolo e venire fuori vincitore. Al tavolo del diavolo si perde sempre. Le sue carte sono tutte truccate in suo favore.

Quanti amano la Madre di Dio, da Lei sono presi sotto la sua custodia e aiutati con la sua divina saggezza a conoscere tutte le vie attraverso le quali il male può entrare con facilità nel nostro cuore. Chi ama Maria sa che chi entra nella casa del male non uscirà mai da santo, verrà fuori sempre peccatore, con l’anima lacerata dal fuoco di Satana.

La Vergine Maria nulla però può fare per coloro che si sottraggono al suo amore, che la escludono dalla loro vita o che vivono con Lei solo un rapporto superficiale, di facciata, di comodo, di interesse, spesso anche farcito di grande ipocrisia. Lei può vegliare solo sui suoi figli, su quanti desiderano e chiedono di essere veri suoi figli.

Nessuno pensi di sfidare il male. Occorre una sentinella che ci avvisi di esso e ce lo faccia vedere ancora quando esso è ancora lontano. Questa sentinella è Lei, la Madre della Chiesa, la Donna che mai prende sonno nel Cielo perché i suoi figli sono sempre sotto attacco di Satana. Se Lei non vegliasse su di noi, saremmo tutti perduti.

Vergine Maria, Celeste Sentinella della nostra vita, a noi cristiani oggi stolti, insipienti, imprudenti, sprovveduti di ogni qualsiasi sapienza e saggezza, dona i tuoi occhi perché possiamo vedere il male, il tuo cuore perché possiamo scegliere sempre Cristo Gesù, la tua anima perché possiamo reagire alla tentazione con la potenza della grazia.

Angeli e Santi, voi che siete stati tentati da Satana e lo avete vinto – voi Angeli con l’Aiuto di Michele, il grande difensore della verità di Dio – dateci un poco della vostra forza spirituale. Senza il vostro sostegno di certo cadremo e per noi il regno dei cieli potrebbe farsi lontano. Voi ci aiuterete e di sicuro un giorno vi raggiungeremo.

9 MAGGIO
Distribuisce il cibo alla sua famiglia e dà ordini alle sue domestiche

La vita dell’uomo sulla terra è fatta di una molteplicità di carismi e di ministeri. Vi è il ministero di chi comanda, chi governa, chi progetta ed il ministero di chi ascolta, obbedisce, esegue gli ordini ricevuti. Senza il primo ministero – quello del governo – ogni altro ministero è inutile, perché senza alcuna progettazione, alcun fine comune.

Ci sono due fini da realizzare nella comunità degli uomini, uno comunitario e uno personale. Quello comunitario è sovranazionale, nazionale, regionale, provinciale, comunale, scolastico, familiare. Anche nella Chiesa è così: fine universale, nazionale, regionale, diocesano, parrocchiale, ma anche particolare di ciascuna persona.

Fine universale e fine personale mai potranno essere separati. Separarli è contrario alla stessa umanità che è una, non due e vive su una stessa terra, non su due, sotto un solo Dio Creatore e Signore, non su due e non su molti. È proprio di chi comanda armonizzare in modo equo e giusto i due fini: quello universale e l’altro particolare.

Tutti gli errori politici di ogni tempo naufragano quando i due fini vengono separati, messi in contrapposizione, se ne sceglie uno, si abolisce l’altro. Il comunismo abolisce il fine particolare in nome del fine collettivo. Il liberalismo distrugge il fine universale in nome del fine personale. È la deriva umana. È la catastrofe. I due fini sono un solo fine.

Anche nella Chiesa questi due fini vanno vissuti nella più alta verità rivelata. A volte per il raggiungimento del fine universale è chiesto al singolo anche il suo olocausto, la sua immolazione, il sacrificio a Dio di tutta la sua vita. L’amore è proprio questo: dare la propria vita come prezzo per il riscatto e la redenzione degli altri fratelli.

Chi è la Vergine Maria nella Chiesa? È Colei che distribuisce il cibo, cioè la grazia di Dio ad ogni cuore. È Lei l’amministratrice dei beni eterni del Figlio. Tutto è nelle sue mani. Ma è anche Colei che dona ordini alle sue domestiche, cioè ad ogni anima che vive con Lei e per Lei, perché tutto nella Casa si svolga per il bene più grande.

Lei, come alle nozze di Cana, vede cosa manca. Va da Gesù e chiede che intervenga. Va dai servi e ordina loro pronta e immediata obbedienza a Gesù Signore. Senza obbedienza la Chiesa è nella grande sofferenza, precipita nella penuria sia della grazia che della verità. Nulla è più necessario al cristiano dell’obbedienza alla Madre Celeste.

Vergine Maria, Donna solerte, vigile, attenta, tu che con occhi puri, santi, vedi quanto manca sulla tavola del nostro cuore e del cuore della Chiesa, vieni sempre e comandaci ciò che vuoi, però dacci anche un cuore umile, puro, scevro da ogni superbia e orgoglio, perché possiamo obbedirti con immediatezza, senza alcun ritardo.

Angeli e Santi Dio, voi che siete sempre pronti ad obbedire ad ogni richiesta della vostra Madre Celeste, venite in nostro soccorso. A volte noi siamo pigri, lenti, ritardiamo, facciamo passare secoli prima di ascoltare. Liberateci da ogni stoltezza di vizio e di peccato, così la nostra obbedienza sarà in tutto simile alla vostra.

10 MAGGIO
Pensa a un campo e lo acquista e con il frutto delle sue mani pianta una vigna

Ogni talento, dono, carisma, ministero che il Signore dona, va messo a frutto. La Parabola dei talenti, narrata da Gesù Signore, afferma con solennità questa esigenza.

Avverrà infatti come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì. Subito colui che aveva ricevuto cinque talenti andò a impiegarli, e ne guadagnò altri cinque. Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due.

Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro. Si presentò colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne portò altri cinque, dicendo: “Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque”.

“Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”. Si presentò poi colui che aveva ricevuto due talenti e disse: “Signore, mi hai consegnato due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due”. “Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”.

Si presentò infine anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: “Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso. Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra: ecco ciò che è tuo”. Il padrone gli rispose: “Servo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l’interesse.

Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. Perché a chiunque ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha. E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti” (Mt 25,14-30).

Il discepolo di Gesù ha bisogno della sapienza della Vergine Maria se vuole amministrare bene i suoi talenti. Se si distacca da lei, cade in una stoltezza infinita e nessun frutto verrà mai dalla sua vita. Oggi vi è molta sterilità, molti talenti posti sotto la pietra, perché la Madre di Dio non è al centro della nostra vita.

Con Lei, ogni talento fruttifica e con il ricavato di esso nella Chiesa si può fare un mondo di bene. Sarebbe sufficiente che ognuno desse massimo sviluppo al suo dono di grazia per rinnovare il volto delle nostre comunità. Questo però mai si potrà fare senza porsi ognuno interamente nelle mani di Colei che è l’Amministratrice del nostro dono.

Vergine Maria, Donna nelle cui mani il Signore ha posto la nostra vita, prendi in mano la nostra volontà e il nostro cuore. Con la tua guida sapiente e saggia noi inizieremo a dare splendore al talento e al ministero che ci è stato consegnato. Quando ci allontaniamo da te, tu vieni e con forza strappaci dalla nostra insolente pigrizia.

Angeli e Santi, non permettete che viviamo vanamente i nostri doni di grazia e di verità. Nella fragilità soccorreteci e strappateci sempre dalla nostra infinita stoltezza.

11 MAGGIO
Si cinge forte i fianchi e rafforza le sue braccia

Si cinge i fianchi chi deve affrontare un lungo viaggio: “Ecco in qual modo lo mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano; lo mangerete in fretta. E’ la pasqua del Signore!” (Es. 12,11). Colpire ai fianchi è sfiancare una persona: “I suoi arcieri mi circondano; mi trafigge i fianchi senza pietà, versa a terra il mio fiele (Gb 16,13).

Si cinge i fianchi chi deve affrontare un combattimento, una lotta. Così San Paolo: “Prendete dunque l’armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno cattivo e restare saldi dopo aver superato tutte le prove. State saldi, dunque: attorno ai fianchi, la verità; indosso, la corazza della giustizia; i piedi, calzati e pronti a propagare il vangelo della pace.

Afferrate sempre lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutte le frecce infuocate del Maligno; prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la parola di Dio. In ogni occasione, pregate con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito, e a questo scopo vegliate con ogni perseveranza e supplica per tutti i santi (Ef 6,13-18).

Applicando alla Vergine Maria un passo del Cantico dei Cantici, di lei si dice che è come una “legione” schierata in campo per la battaglia: “La vedono le giovani e la dicono beata. Le regine e le concubine la coprono di lodi: «Chi è costei che sorge come l’aurora, bella come la luna, fulgida come il sole, terribile come un vessillo di guerra?» (Ct 6,9-10).

Anche Geremia è invitato da Dio a cingersi i fianchi. La missione profetica è vero combattimento, vera battaglia per la difesa della verità: “Tu, dunque, stringi la veste ai fianchi, àlzati e di’ loro tutto ciò che ti ordinerò; non spaventarti di fronte a loro, altrimenti sarò io a farti paura davanti a loro.

Ed ecco, oggi io faccio di te come una città fortificata, una colonna di ferro e un muro di bronzo contro tutto il paese, contro i re di Giuda e i suoi capi, contro i suoi sacerdoti e il popolo del paese. Ti faranno guerra, ma non ti vinceranno, perché io sono con te per salvarti» (Ger 1,17-19).

Nella lotta contro il male la Vergine Maria è il nostro Generale Supremo. Se combattiamo con Lei, dietro di Lei, ai suoi comandi, la battaglia avrà esiti lieti per noi. Se andiamo per ordine sparso, ognuno per i fatti suoi, non c’è vittoria, mai ce ne potrà essere. Sono le sue braccia la nostra forza ed è nei suoi fianchi la nostra energia.

La Vergine Maria è vera “Legione” che sconfigge ogni forza del male. È Lei la nemica dichiarata di Satana. È Lei che sa come attaccarlo, quali strategie usare, quali armi impiegare. Se non ci poniamo sotto il suo comando supremo, Satana riderà di noi, perché ci vedrà inesperti, incapaci, inutili, non adatti per alcun combattimento.

Vergine Maria, Madre Vittoriosa in ogni battaglia contro il nemico infernale, vieni e sii Tu il nostro Capo, il Capo dell’esercito cristiano. Possiamo anche formare l’esercito più forte, agguerrito di questo mondo. Senza però il tuo comando supremo, non ci sarà vittoria per noi, perché ognuno combatterà battendo l’aria.

Angeli e Santi, voi che avete vinto la battaglia contro il male e conoscete tutte le sue insidie, non permettete mai che noi ci separiamo dalla Madre di Dio, dal nostro Capo Supremo. Senza di Lei non c’è vittoria, ma solo sconfitta dopo sconfitta. Voi ci libererete dal nostro disordine spirituale e noi ci lasceremo guidare solo da Lei.

12 MAGGIO
È soddisfatta, perché i suoi affari vanno bene

La testimonianza della coscienza è tutto per un uomo. Ma chi è in grado di penetrare nella propria coscienza per leggere in essa il bene e il male con gli stessi occhi di Dio? Spesso ci si sopravvaluta e spesso anche ci si svaluta. Questa è arte diabolica, suggerita dal maligno per ostacolare la vera conoscenza di noi stessi. Con San Paolo non è così:

Non vogliamo infatti che ignoriate, fratelli, come la tribolazione, che ci è capitata in Asia, ci abbia colpiti oltre misura, al di là delle nostre forze, tanto che disperavamo perfino della nostra vita. Abbiamo addirittura ricevuto su di noi la sentenza di morte, perché non ponessimo fiducia in noi stessi, ma nel Dio che risuscita i morti.

Da quella morte però egli ci ha liberato e ci libererà, e per la speranza che abbiamo in lui ancora ci libererà, grazie anche alla vostra cooperazione nella preghiera per noi. Così, per il favore divino ottenutoci da molte persone, saranno molti a rendere grazie per noi.

Questo infatti è il nostro vanto: la testimonianza della nostra coscienza di esserci comportati nel mondo, e particolarmente verso di voi, con la santità e sincerità che vengono da Dio, non con la sapienza umana, ma con la grazia di Dio. Infatti non vi scriviamo altro da quello che potete leggere o capire. Spero che capirete interamente – come in parte ci avete capiti – che noi siamo il vostro vanto come voi sarete il nostro, nel giorno del Signore nostro Gesù (2Cor 1,8-14).

La Vergine Maria è la Donna dalla coscienza purissima, ma anche dagli occhi di Spirito Santo. È con questi occhi che Lei sempre leggeva nella sua coscienza e sempre con la fortezza e la sapienza dello Spirito che avvolgeva per intero la sua anima, il suo spirito, il suo corpo, si disponeva a fare la volontà del Signore suo Dio e Padre.

La Vergine Maria è contenta. I suoi “affari spirituali” vanno bene. Le porte del suo corpo, del suo spirito, della sua anima sono chiuse al male, sono spalancate per il bene, anzi per il sommo bene. Dio attraverso di Lei può realizzare ogni suo progetto di salvezza, redenzione, rinnovamento del mondo, dell’umanità, della sua creazione.

Chi vuole leggere la sua coscienza, deve chiedere alla Vergine Maria che gli faccia dono dei suoi occhi. Con essi vedrà il bene e il male che si annidano in essa. Dovrà anche chiedere tutta la sua sapienza e fortezza perché chiuda la porta al male e la apra solo al bene. Anzi Essa stessa dovrà essere porta chiusa al male e porta aperta al bene.

Chi si distacca, si separa, vive con Lei una relazione altalenante, mai potrà avere la gioia di conoscere le profondità della sua coscienza. Vivrà nell’illusione di camminare bene, mentre sta dirigendosi verso il fallimento della propria vita. Maria è la sola certezza che ci è stata data perché noi possiamo percorrere la via verso il Cielo.

Vergine Maria, Donna dalla coscienza purissima, sii tu i nostri occhi, la nostra sapienza, la nostra fortezza. Aiutaci a vedere il bene e il male che si annida nel nostro cuore, in modo che possiamo eliminare da esso tutto ciò che non è gradito al Padre nostro Celeste. Senza di te cammineremo da ciechi in una terra di tenebre e caligine.

Angeli e Santi, intercedete per noi. Non permettete che siamo privati degli occhi della Madre celeste nel nostro combattimento contro le tenebre del mondo. Noi siamo figli della luce, siamo stati fatti luce di Gesù Signore, ma senza di Lei la nostra luce sempre si spegne. Intercedete perché la Madre di Dio sempre riaccenda la nostra lampada.

13 MAGGIO
Neppure di notte si spegne la sua lampada

L’Apostolo Giovanni ci mostra uno squarcio della futura Gerusalemme. Essa è la città della luce eterna, città nella quale la luce di Dio mai si spegne. La Vergine Maria è vera immagine della Città di Dio, anzi Lei stessa è vera Città di Dio. In Lei il Signore abita con lo splendore della sua luce e della sua verità. Lei è vera Casa di Dio.

Colui che mi parlava aveva come misura una canna d’oro per misurare la città, le sue porte e le sue mura. La città è a forma di quadrato: la sua lunghezza è uguale alla larghezza. In essa non vidi alcun tempio: il Signore Dio, l’Onnipotente, e l’Agnello sono il suo tempio. La città non ha bisogno della luce del sole, né della luce della luna: la gloria di Dio la illumina e la sua lampada è l’Agnello. Le nazioni cammineranno alla sua luce, e i re della terra a lei porteranno il loro splendore. Le sue porte non si chiuderanno mai durante il giorno, perché non vi sarà più notte. E porteranno a lei la gloria e l’onore delle nazioni. Non entrerà in essa nulla d’impuro, né chi commette orrori o falsità, ma solo quelli che sono scritti nel libro della vita dell’Agnello.

E mi mostrò poi un fiume d’acqua viva, limpido come cristallo, che scaturiva dal trono di Dio e dell’Agnello. In mezzo alla piazza della città, e da una parte e dall’altra del fiume, si trova un albero di vita che dà frutti dodici volte all’anno, portando frutto ogni mese; le foglie dell’albero servono a guarire le nazioni. E non vi sarà più maledizione. Nella città vi sarà il trono di Dio e dell’Agnello: i suoi servi lo adoreranno; vedranno il suo volto e porteranno il suo nome sulla fronte. Non vi sarà più notte, e non avranno più bisogno di luce di lampada né di luce di sole, perché il Signore Dio li illuminerà. E regneranno nei secoli dei secoli (Ap 21, 15-22,5).

È la peculiarità della Vergine Maria: nella sua vita non è mai esistito il buio del male. Mai vi è stata la notte delle tenebre dell’empietà, idolatria, disobbedienza, trasgressione di un solo Comandamento, neanche in minima parte. La luce in lei è stata sempre splendente, radiosa, mai si è affievolita, mai inclinata, mai all’orizzonte.

La vita di Maria è splendente come il sole a mezzogiorno. Nella luce lei è sempre cresciuta e mai diminuita. Nell’amore ha raggiunto le profondità del cuore di Cristo. Nella fede ha superato Abramo e tutti quelli che l’hanno preceduta e nessuno mai la supererà. Veramente la sua luce è insuperabile. Ella camminava di luce in luce.

Il discepolo di Gesù se vuole che la sua lampada mai si spenga, deve abitare in Maria, la vera Città della Luce. Se non cammina con Lei, in Lei, Satana sempre riuscirà a spegnere la sua lampada. Le sue astuzie sono infinte e solo la Madre di Dio le conosce e sa come aiutarci perché noi le evitiamo e mai cadiamo nelle tenebre dell’inferno.

Vergine Maria, vera Gerusalemme Celeste, vera Città della Luce, vera Immagine del Paradiso, vieni in nostro soccorso. Donaci la tua luce, perché essa mai si spegne. Anche noi vogliamo camminare di luce in luce, di verità in verità, di amore in amore. Tu ci metterai nel tuo cuore perché solo chi è in esso mai cadrà nelle tenebre del male.

Angeli e Santi, voi che già abitate nella Luce eterna, nel Paradiso di Dio, tendeteci la mano, afferrateci. Siamo tutti sul baratro dell’inferno. Le nostre tenebre sono fitte. Abbiamo smarrito la luce di Cristo Gesù, percorriamo sentieri di falsità e di menzogna teologica. Voi verrete, ci strapperete dal ciglio di morte, ci porrete nel cuore di Lei.

14 MAGGIO
Stende la sua mano alla conocchia e le sue dita tengono il fuso

La Vergine Maria è la sola Donna al mondo che conosce la scienza e l’arte di come si lavorano le anime. Queste sono grezze, rozze, ingarbugliate, arruffate, sono come lana appena tosata, come le pianticelle di lino appena raccolte. Non vi è alcuna forma di Cristo in esse. Sarà Lei che dovrà tesserle secondo la forma e l’essenza di Gesù.

Ogni discepolo di Gesù è chiamato ad apprendere la scienza e l’arte di come si tessono le anime e come si forma in esse l’immagine viva di Gesù. Se un’anima non rappresenta al vivo Cristo Signore, la sua opera di evangelizzazione o di formazione nella conoscenza e nella verità di Cristo è vana. Mai essa potrà produrre frutti.

San Paolo, lasciandosi perennemente illuminare dalla potenza dello Spirito Santo, ha raggiunto questa perfetta identità con Gesù Signore: “Sono stato crocifisso con Cristo, e non vivo più io, ma Cristo vive in me. E questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me (Gal 2,19-20).

Quanto a me invece non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo. D’ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: io porto le stigmate di Gesù sul mio corpo (Gal 6,14.17). Lui è presenza viva di Cristo nel mondo. Chi vede lui, vede Cristo Gesù.

Formare Cristo nei cuori e con essi il suo Corpo, tessere ogni anima perché assuma la forma di Cristo è il fine di tutto il suo ministero: “E in realtà noi tutti siamo stati battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti ci siamo abbeverati a un solo Spirito” (1Cor 12,13). “ figli miei, che io di nuovo partorisco nel dolore finché Cristo non sia formato in voi!” (Gal 4,19).

Leggendo ciò che ho scritto, potete rendervi conto della comprensione che io ho del mistero di Cristo. Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: che le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo, del quale io sono divenuto ministro secondo il dono della grazia di Dio, che mi è stata concessa secondo l’efficacia della sua potenza (Ef 3,4-7).

Tessere anime per dare ad esse la forma di Cristo è altissima arte spirituale, purissima scienza divina. Come la Vergine Maria ha dato la “forma” dell’uomo a Cristo Gesù, così è stata chiamata da Dio a dare la forma di Cristo ad ogni anima grezza che viene acquistata per essere domani la sposa del suo Figlio diletto, del suo amato.

A noi è chiesto di frequentare la sua scuola, di entrare nel suo laboratorio, per osservare, scrutare, analizzare ogni suo gesto, movimento. A Lei dobbiamo rapire la sua scienza e la sua abilità, se vogliamo anche noi, da Lei, in Lei e per Lei, prima lasciarci tessere la nostra anima e poi essere di aiuto a Lei per tessere ogni altra.

Vergine Maria, vera Tessitrice Celeste, da’ alla nostra anima la forma di Cristo Gesù. Usa per essa colori vivi, lucenti, che possano attrarre ogni altra anima, facendo nascere in essa lo stesso desiderio, la stessa volontà, lo stesso anelito perché Cristo sia formato in essa senza più ritardi. Senza il tuo aiuto, il nostro lavoro sarà inefficace, vano.

Angeli e Santi, non permettete che il lavoro della Vergine Maria in noi vada perduto.

15 MAGGIO
Apre le sue palme al misero, stende la mano al povero

Il vero povero, il vero affamato, il vero assetato è colui che è privo di Dio nella sua vita. Due brani, uno dell’Antico Testamento e l’altro del Vangelo di Gesù, ci aiuteranno a entrare in questa verità. Questa luce urge perché è su questa luce divina che si può fondare la missione evangelizzatrice della Chiesa e ogni sua opera missionaria.

In quel giorno – oracolo del Signore Dio – farò tramontare il sole a mezzogiorno e oscurerò la terra in pieno giorno! Cambierò le vostre feste in lutto e tutti i vostri canti in lamento: farò vestire ad ogni fianco il sacco, farò radere tutte le teste: ne farò come un lutto per un figlio unico e la sua fine sarà come un giorno d’amarezza.

Ecco, verranno giorni – oracolo del Signore Dio – in cui manderò la fame nel paese; non fame di pane né sete di acqua, ma di ascoltare le parole del Signore». Allora andranno errando da un mare all’altro e vagheranno da settentrione a oriente, per cercare la parola del Signore, ma non la troveranno. In quel giorno verranno meno per la sete le belle fanciulle e i giovani. Quelli che giurano per il peccato di Samaria e dicono: «Viva il tuo Dio, Dan!», oppure: «Viva la via sacra per Bersabea!», cadranno senza più rialzarsi! (Am 8,9-14).

Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro?

E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede?

Non preoccupatevi dunque dicendo: “Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?”. Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno. Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena (Mt 6,25-34).

Cristo Gesù è la ricchezza che ricolma ogni povertà, ogni miseria, ogni fame, ogni sete, ogni nudità. Chi dona Cristo, dona tutto. Chi non dona Cristo dona nulla, anche se dona tutto. La missione di dare Cristo ad ogni cuore è della Madre di Dio. Il cristiano prende Cristo dalle mani della Madre e lo offre a quanti hanno fame e sete di Lui.

Dio ha consegnato Gesù a Maria, Maria deve consegnarlo a chiunque voglia donarlo ai suoi fratelli poveri di Lui. La mano di Maria è sempre aperta, sempre tesa, sempre piena. Se il discepolo lavora senza di Lei, dona vuoto, nullità, dona niente. È Cristo la vera ricchezza dell’umanità. È Cristo il solo che va sempre donato, offerto, consegnato.

Vergine Maria, Madre che sempre doni Cristo ad ogni cuore, facci veri tuoi intermediari. Fa’ che mai ci separiamo da te, altrimenti la nostra missione è vana. Sei tu la Dispensatrice di Cristo Signore e solo attingendolo dalle tue mani lo possiamo donare. Nessuno speri di dare il vero Cristo se non è intimamente legato alla tua vita.

Angeli e Santi, aiutateci ad essere una cosa sola, una sola vita con la Vergine Maria.

16 MAGGIO
Non teme la neve per la sua famiglia, perché tutti i suoi familiari hanno doppio vestito

Ogni anima è fredda, quando è nel peccato, nel vizio. Il suo è il freddo della morte spirituale. Chi non vuole incorrere in questo freddo deve necessariamente ricorrere all’aiuto della Madre di Gesù, la Donna che Dio ha posto a capo della sua famiglia. Se noi non siamo parte della famiglia di Dio, lei non può vestirci e noi rimaniamo nudi.

Il primo vestito con il quale Lei deve vestirci è Cristo Gesù. Ogni anima deve rivestire Gesù Signore. Ci si riveste di Cristo divenendo con Lui una sola vita, un solo corpo.

Tutti voi infatti siete figli di Dio mediante la fede in Cristo Gesù, poiché quanti siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo. Non c’è Giudeo né Greco; non c’è schiavo né libero; non c’è maschio e femmina, perché tutti voi siete uno in Cristo Gesù. Se appartenete a Cristo, allora siete discendenza di Abramo, eredi secondo la promessa (Gal 3,26-29).

Il secondo vestito necessario perché l’anima sia ben riscaldata sono le virtù. Essa le deve possedere tutte. Anche per questo secondo vestito Lei ci è indispensabile.

Da parte nostra non diamo motivo di scandalo a nessuno, perché non venga criticato il nostro ministero; ma in ogni cosa ci presentiamo come ministri di Dio con molta fermezza: nelle tribolazioni, nelle necessità, nelle angosce, nelle percosse, nelle prigioni, nei tumulti, nelle fatiche, nelle veglie, nei digiuni; con purezza, con sapienza, con magnanimità, con benevolenza.

Con spirito di santità, con amore sincero, con parola di verità, con potenza di Dio; con le armi della giustizia a destra e a sinistra; nella gloria e nel disonore, nella cattiva e nella buona fama; come impostori, eppure siamo veritieri; come sconosciuti, eppure notissimi; come moribondi, e invece viviamo; come puniti, ma non uccisi; come afflitti, ma sempre lieti; come poveri, ma capaci di arricchire molti; come gente che non ha nulla e invece possediamo tutto! (2Cor 6,3-10).

Il terzo vestito è il martirio. Esso è di tutti nella forma spirituale, dell’anima. Non è invece di tutti nella forma cruenta, cioè nel versamento del proprio sangue per Cristo.

Uno degli anziani allora si rivolse a me e disse: «Questi, che sono vestiti di bianco, chi sono e da dove vengono?». Gli risposi: «Signore mio, tu lo sai». E lui: «Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione e che hanno lavato le loro vesti, rendendole candide nel sangue dell’Agnello. Per questo stanno davanti al trono di Dio e gli prestano servizio giorno e notte nel suo tempio; e Colui che siede sul trono stenderà la sua tenda sopra di loro (Ap 7,13-14).

Nessuno si può confezionare né procurare questi vestiti da solo. Occorre una brava Sarta e la Vergine è la sola che può confezionarli per noi ed anche la sola che sempre li rinnova, li aggiorna, facendoli a misura della nostra anima e del nostro spirito. Lei fa tutto questo se siamo sua famiglia, sua vita. Altrimenti Lei nulla può fare per noi.

Vergine Maria, vera nostra Sarta Celeste per confezionare Cristo su misura per noi, osserva e vedi: oggi nella Chiesa per molti dei suoi figli il vestito di Cristo è sdrucito, logoro, vecchio, irriconoscibile. Anzi, molti neanche più vogliono questo vestito, ormai regna la moda dell’altro vestito: quello del Dio unico. Vieni presto in nostro aiuto e rimetti Cristo al suo giusto posto. È Lui il solo vestito del Cristiano e nessun altro.

Angeli e Santi, voi che portate nel Cielo lo stupendo vestito di Gesù Signore e di ogni sua virtù, venite in nostro aiuto perché anche noi possiamo rivestire Cristo.

17 MAGGIO
Si è procurata delle coperte, di lino e di porpora sono le sue vesti

Nell’Antico Testamento le vesti di lino erano stimate come cosa nobilissima. Erano le vesti dei Sacerdoti, degli Scribi, dei Messaggeri celesti. Anche la porpora era riservata alle persone di una certa elevazione sociale. Di certo non era la veste di poveri. Dopo che Giuseppe rivela il significato dei sogni al Faraone, fu vestito di vesti di lino.

Il faraone disse a Giuseppe: «Ecco, io ti metto a capo di tutta la terra d’Egitto». Il faraone si tolse di mano l’anello e lo pose sulla mano di Giuseppe; lo rivestì di abiti di lino finissimo e gli pose al collo un monile d’oro. Lo fece salire sul suo secondo carro e davanti a lui si gridava: «Abrech». E così lo si stabilì su tutta la terra d’Egitto. Poi il faraone disse a Giuseppe: «Io sono il faraone, ma senza il tuo permesso nessuno potrà alzare la mano o il piede in tutta la terra d’Egitto». E il faraone chiamò Giuseppe Safnat‑Panèach e gli diede in moglie Asenat, figlia di Potifera, sacerdote di Eliòpoli. Giuseppe partì per visitare l’Egitto. Giuseppe aveva trent’anni quando entrò al servizio del faraone, re d’Egitto (Gen 41,41-46).

L’apocalisse ci rivela anche un altro significato che rivestono gli abiti di lino. Sono le opere dei giusti, dei santi, di quanti hanno servito Cristo con amore, verità, giustizia.

Allora l’angelo mi disse: «Scrivi: Beati gli invitati al banchetto di nozze dell’Agnello!». Poi aggiunse: «Queste parole di Dio sono vere». Allora mi prostrai ai suoi piedi per adorarlo, ma egli mi disse: «Guàrdati bene dal farlo! Io sono servo con te e i tuoi fratelli, che custodiscono la testimonianza di Gesù. È Dio che devi adorare. Infatti la testimonianza di Gesù è lo Spirito di profezia». Poi vidi il cielo aperto, ed ecco un cavallo bianco; colui che lo cavalcava si chiamava Fedele e Veritiero: egli giudica e combatte con giustizia.

I suoi occhi sono come una fiamma di fuoco, ha sul suo capo molti diademi; porta scritto un nome che nessuno conosce all’infuori di lui. È avvolto in un mantello intriso di sangue e il suo nome è: il Verbo di Dio. Gli eserciti del cielo lo seguono su cavalli bianchi, vestiti di lino bianco e puro. Dalla bocca gli esce una spada affilata, per colpire con essa le nazioni. Egli le governerà con scettro di ferro e pigerà nel tino il vino dell’ira furiosa di Dio, l’Onnipotente. Sul mantello e sul femore porta scritto un nome: Re dei re e Signore dei signori.

Vidi poi un angelo, in piedi di fronte al sole, nell’alto del cielo, e gridava a gran voce a tutti gli uccelli che volano: «Venite, radunatevi al grande banchetto di Dio. Mangiate le carni dei re, le carni dei comandanti, le carni degli eroi, le carni dei cavalli e dei cavalieri e le carni di tutti gli uomini, liberi e schiavi, piccoli e grandi» (Ap 19,9-18).

La Vergine ha dato al mondo la sua opera più bella: Cristo Signore. Qual è l’opera più santa per ogni discepolo di Gesù? Imitare la Madre di Dio: dare Cristo ad ogni cuore come il suo unico e solo vestito, da indossare per l’eternità. Questa è l’opera che Dio ci chiede. Per questo dobbiamo lasciarci aiutare da Lei. Lei sa come si concepisce Cristo – per opera dello Spirito Santo – e sa anche come lo si dona al mondo – sempre per opera dello Spirito Santo. È da Lei che si apprende la scienza del dare Cristo.

Vergine Maria, Datrice eterna di Cristo ai cuori, vieni in nostro soccorso. Oggi Cristo non si dona più. Al suo posto si dona un pezzo di pane o altre cose della terra. Tu ci libererai dalla nostra grande stoltezza e noi iniziamo a dare la vera veste ai cuori.

Angeli e Santi, convincete i cuori che un cristiano che non dona Cristo è inutile a Dio.

18 MAGGIO
Suo marito è stimato alle porte della città, quando siede in giudizio con gli anziani del luogo

Anticamente, gli anziani trattavano ogni affare giuridico o di particolare importanza alle porte della città. La donna forte, perfetta, maestra accorta nel gestire la sua casa, fa’ che suo marito venga stimato quando è con gli altri anziani. Tutti lo vedono come persona saggia, prudente, intraprendente, persona cioè capace nel curare bene la propria famiglia.

In verità lui non fa nulla in ordine alla sua casa. Questa è tutta nelle mani della moglie, che supera in sapienza, in consiglio, in intelligenza tutte le altre donne. Nessuna è come lei nella città. Lo attestano le opere da lei compiute, che destano ammirazione, stupore. Meraviglia. Dove lei mette mano tutto riesce bene. Le sue mani sono simili a quelle di Dio.

Questa è la grandezza della Vergine Maria, lei non ha le mani simili a quelle di Dio, ha il cuore. Però è un cuore simile a quello di Dio ma che agisce al femminile. Il suo è cuore di donna e come tale esso agisce, opera, conclude ogni affare di salvezza e di redenzione. Amministrare i tesori celesti con cuore di uomo e con cuore di donna non è la stessa cosa.

Vi è una differenza sostanziale. Dio non ha bisogno di essere anche Madre per operare bene. Lui deve rimanere in eterno Padre. Deve essere sempre anche il Dio Onnipotente, il Dio Terribile, il Dio che sempre si deve temere, il Dio dal giusto giudizio, il Dio lento all’ira. Il Dio che rende a ciascuno secondo le sue opere. Questa verità di Dio non va mai cancellata.

Dio ha però anche un cuore al femminile. Questo cuore è quello della Vergine Maria. Per cui a ben ragione si può definire Maria il cuore femminile di Dio, il cuore del padre al femminile. È quel cuore ricco di misericordia, pietà, perdono, compassione, accondiscendenza, sempre pronto ad accogliere, a ricevere, sempre, nonostante tutto. Maria è il vero rifugio dei peccatori.

Un esempio lo possiamo trarre dalle nozze di Cana. Gesù, cuore al maschile del Padre, tratta gli affari del regno con i suoi discepoli e con altri commensali presenti nella sala del banchetto. Non si preoccupa dell’andamento del banchetto. Lui è per le cose importanti, salienti. Lui pensa a come realizzare il progetto di salvezza del Padre. È un cuore che ama da uomo.

Differente è invece il cuore di Maria. È un cuore che ama da donna purissima. Lei vede una piccola difficoltà, una lacuna, certo non volontaria, non pensata, neanche prevista. Subito interviene. Gli sposi hanno bisogno di onorabilità, non di critiche e neanche di lamentele o mormorazioni. Sono questi dettagli che cura il cuore al femminile della Madre di Gesù.

Finché nel mondo e nella Chiesa vi saranno persone capaci di curare i più piccoli dettagli dell’amore, questi cuori saranno sempre di quanti imitano la Madre di Gesù e l’hanno scelta come unica e sola Maestra, dalla quale sempre apprendere la scienza e l’arte del vero amore.

Vergine Maria, Donna forte e perfetta, cuore al femminile del Padre Celeste e di Cristo Gesù, la cura di ogni dettaglio nell’amore fa sì che Cristo Gesù, Dio Padre, lo Spirito Santo siano sempre stimati tra gli uomini. Per te rifulge sulla terra e nel Cielo tutta la tua scienza perfetta. Questa scienza ti chiediamo di infondere nel nostro cuore. Vogliamo amare come tu sai amare.

Angeli e Santi, a voi chiedo che ci aiutate perché vogliamo scoprire tutti i segreti del cuore della Madre di Gesù. Vogliamo entrare in esso e osservare anche i più piccoli movimenti del suo amore per l’uomo. È dalla conoscenza del suo cuore che nascerà anche nel nostro cuore quel desiderio della cura dei dettagli, senza i quali il nostro amore sarà sempre grezzo.

19 MAGGIO
Confeziona tuniche e le vende

L’attività commerciale si esercita seguendo una moltitudine di modalità. La donna perfetta compra lino e lana. Prima li trasforma in filo con il fuso e la conocchia. Poi passa i fili nel telaio ed essi si trasformano in stoffa di alto valore. Infine dalla tela ottenuta confeziona tuniche e le vende. Vi è un profitto alto in questa sua attività.

È giusto allora chiedersi: come possiamo applicare questa modalità di trasformazione del “prodotto” celeste dall’acquisto alla trasformazione alla vendita di esso, che è perennemente gratuita secondo lo statuto stabilito dallo stesso Dio riguardo ai suoi doni di salvezza? Dio tutto vende, vuole che tutto si acquisti, ma gratuitamente.

O voi tutti assetati, venite all’acqua, voi che non avete denaro, venite, comprate e mangiate; venite, comprate senza denaro, senza pagare, vino e latte. Perché spendete denaro per ciò che non è pane, il vostro guadagno per ciò che non sazia? Su, ascoltatemi e mangerete cose buone e gusterete cibi succulenti. Porgete l’orecchio e venite a me, ascoltate e vivrete. Io stabilirò per voi un’alleanza eterna, i favori assicurati a Davide. Ecco, l’ho costituito testimone fra i popoli, principe e sovrano sulle nazioni (Is 55,1-4).

Per il suo sì e per il dono di tutta la sua vita al Padre celeste, la Vergine Maria “acquista” Cristo Gesù. Il Verbo eterno diviene vero suo Figlio. Lei lo aiuta a crescere, gli offre ogni nutrimento. Poi ancora una volta attraverso l’offerta al Padre di tutto il suo amore di Madre, lo offre a Dio in olocausto di redenzione sull’altare della croce.

Cristo Gesù è la vera “Tunica della nostra redenzione”. È Lui il vero “Abito della salvezza”. È come se Lei lo avesse due volte acquistato: quando lo ha concepito e quando lo ha offerto in olocausto. Ora Cristo vera “Tunica di riconciliazione, misericordia, perdono” è tutto nelle sue mani ed Essa lo dona o lo vende gratuitamente ad ogni uomo.

Chi vuole dare o vendere gratuitamente Cristo Signore come vera “Tunica, o Abito di redenzione e di salvezza”, prima lo deve fare suo. Come? Donando tutta la sua vita a Dio Padre perché sia Lui a formarlo in noi, a farlo divenire nostro per opera dello Spirito Santo. Solo dopo che è divenuto nostro, lo possiamo dare, vendere gratuitamente.

È questo il vero segreto della missione evangelizzatrice della Chiesa. Di Cristo non si parla, non si dicono parole. Cristo va dato, venduto gratuitamente. Non possiamo però darlo se non è nostro. Se il Padre non lo ha fatto nostro per opera del suo Santo Spirito. Questo mai potrà avvenire se noi non diamo a Dio tutta la nostra vita.

Vergine Maria, vera Madre del Figlio Unigenito del Padre, Gesù è tutto tuo come è tutto del Padre. Una grazia ti chiedo oggi. Come il Padre lo ha dato tutto a te, donalo tu tutto a me. È necessario perché io lo possa dare, vendere gratuitamente. Solo così Cristo potrà entrare in un altro cuore ed operare in esso la redenzione, la salvezza.

Angeli e Santi, intercedete presso la Vostra Regina perché mi faccia questo dono. Senza di esso l’evangelizzazione è sterile, la pastorale vuota, i sacramenti quasi sempre infruttuosi, la preghiera senza risultati. Manca il dono di Cristo fatto per le mie mani, il mio cuore, la mia intera vita. Se Cristo non è mio, non posso darlo. Non è mio. Questa verità manca oggi a molti cristiani. Cristo è dato se è anche un nostro frutto.

20 MAGGIO
Fornisce cinture al mercante

Questa frase merita tutta la nostra attenzione. Prima di tutto i mercanti per noi sono i “compratori di anime”. Per questo si deve pagare un altissimo prezzo: il proprio sangue, in tutto come ha fatto Gesù Signore. Noi siamo stati tutti redenti, perché comprati per il nostro Dio e Padre a prezzo del sangue prezioso versato per noi sulla croce.

La cintura è nella Scrittura oltre che strumento per avvolgere le vesti era anche segno di riconoscimento. Essa veniva indossata da re, sacerdoti, profeti. Per il Sommo Sacerdote Aronne Dio stesso aveva stabilito come essa doveva essere fabbricata. Ma tutto il vestito di Aronne era stato minuziosamente descritto da Dio.

Faranno l’efod con oro, porpora viola e porpora rossa, scarlatto e bisso ritorto, artisticamente lavorati. Avrà due spalline attaccate alle due estremità e in tal modo formerà un pezzo ben unito. La cintura per fissarlo, che sta sopra di esso, sarà della stessa fattura e sarà d’un sol pezzo: sarà intessuta d’oro, di porpora viola e porpora rossa, scarlatto e bisso ritorto. Prenderai due pietre di ònice e inciderai su di esse i nomi dei figli d’Israele: sei dei loro nomi sulla prima pietra e gli altri sei nomi sulla seconda pietra, in ordine di nascita. (Cfr. Es 28,6-13).

Anche Gesù risorto indossa il suo abito sacerdotale, differente in tutto da quello di Aronne. La cintura di Cristo Gesù è una fascia d’oro, segno della sua regalità.

Mi voltai per vedere la voce che parlava con me, e appena voltato vidi sette candelabri d’oro e, in mezzo ai candelabri, uno simile a un Figlio d’uomo, con un abito lungo fino ai piedi e cinto al petto con una fascia d’oro. I capelli del suo capo erano candidi, simili a lana candida come neve. I suoi occhi erano come fiamma di fuoco. I piedi avevano l’aspetto del bronzo splendente, purificato nel crogiuolo. La sua voce era simile al fragore di grandi acque. Teneva nella sua destra sette stelle e dalla bocca usciva una spada affilata, a doppio taglio, e il suo volto era come il sole quando splende in tutta la sua forza (Ap 1,12-16).

Anche i profeti avevano come segno distintivo una cintura particolare. Essa era di pelle. Anche Giovanni il Battista ne indossava una. Elia è descritto con la cintura.

«Qual era l’aspetto dell’uomo che è salito incontro a voi e vi ha detto simili parole?». Risposero: «Era un uomo coperto di peli; una cintura di cuoio gli cingeva i fianchi». Egli disse: «Quello è Elia, il Tisbita!» (Cfr. 2Re 1,5-8).

Ogni “mercante di anime”, che sia Papa, Vescovo, Sacerdote, Diacono, Religioso, Religiosa, Consacrato Laico o Laica, ogni fedele in Cristo deve avere come cintura del suo apostolato la Vergine Maria. È Lei la “Cintura purissima” che ci fa riconoscere come veri messaggeri ordinari o straordinari del Signore. Se Lei non è cinta ai nostri fianchi, mai possiamo essere riconosciuti come veri evangelizzatori e nessuna anima per noi andrà a Dio. Non abbiamo comprato Lei come nostra preziosa cintura.

Vergine Maria, “Preziosa cintura” che ci fa veri “mercanti di anime” per il nostro Dio e Padre, in Cristo Gesù, per opera dello Spirito Santo, fa’ che ogni giorno noi ti possiamo comprare e indossare. Senza di te ai nostri fianchi, mai il mondo ci riconoscerà come veri discepoli di Cristo Signore e noi rimarremo con le nostre anfore vuote e con i canestri privi di anime.

Angeli e Santi, quando la nostra stoltezza rende vano il nostro apostolato, voi con vera azione di forza, con violenza evangelica, venite e legate questa “Cintura celeste” ai nostri fianchi. Senza di Lei il cammino è vano, le strade senza anime, i canestri vuoti, la rete rotta, il cielo di rame, la terra di ferro. Non vi sarà mai vera vita spirituale. Anche se abbiamo tutto, non abbiamo nulla.

21 MAGGIO
Forza e decoro sono il suo vestito

Il Libro del Siracide quando parla di Aronne e del Sommo Sacerdote Simone, descrive le loro figure mostrandone tutta la bellezza dei loro abiti sacri. Di Aronne così dice:

Lo onorò con splendidi ornamenti e gli fece indossare una veste di gloria. Lo rivestì con il massimo degli onori, lo coronò con paramenti di potenza: calzoni, tunica ed efod. Lo avvolse con melagrane e numerosi campanelli d’oro all’intorno, che suonassero al muovere dei suoi passi, diffondendo il tintinnio nel tempio, come memoriale per i figli del suo popolo. Lo avvolse con una veste sacra d’oro, violetto e porpora, opera di ricamatore, con il pettorale del giudizio, con i segni della verità e con tessuto di scarlatto filato, opera d’artista, con pietre preziose, incise come sigilli, incastonate sull’oro, opera d’intagliatore, quale memoriale, con le parole incise secondo il numero delle tribù d’Israele. Sopra il turbante gli pose una corona d’oro con incisa l’iscrizione sacra, insegna d’onore, lavoro vigoroso, ornamento delizioso per gli occhi. Prima di lui non si erano viste cose tanto belle, mai uno straniero le ha indossate, ma soltanto i suoi figli e i suoi discendenti per sempre (Sir 45,7-13).

La descrizione di Simone non è da meno. Il solo sguardo incantava. Il solo vederlo suscitava nel cuore una meraviglia infinita. Gli occhi mai si distaccavano da lui.

Com’era glorioso quando si affacciava dal tempio, quando usciva dal santuario dietro il velo! Come astro mattutino in mezzo alle nubi, come la luna nei giorni in cui è piena, come sole sfolgorante sul tempio dell’Altissimo, come arcobaleno splendente fra nubi di gloria, come rosa fiorita nei giorni di primavera, come giglio lungo i corsi d’acqua, come germoglio del Libano nei giorni d’estate, come fuoco e incenso su un braciere, come vaso d’oro massiccio, ornato con ogni specie di pietre preziose, come ulivo che fa germogliare i frutti e come cipresso svettante tra le nuvole. Quando indossava i paramenti gloriosi, egli era rivestito di perfetto splendore, quando saliva il santo altare dei sacrifici, riempiva di gloria l’intero santuario (Sir 50,5-11).

Anche il cristiano è sacerdote, divenuto corpo di Cristo nel Santo Battesimo, anche lui in Cristo, con Cristo, per Cristo è divenuto sacerdote, oltre che profeta e re. Anche lui è chiamato ad indossare una veste splendida, più attraente di quella dei Sommi Sacerdoti dell’Antico Testamento. Questa veste ha un solo nome: Vergine Maria.

Come Dio si è fatto veste di Maria, l’ha ammantata della sua gloria, della sua luce, della sua grazia, di ogni sua virtù, così Maria deve essere veste per il cristiano. Anche lui si deve lasciare ammantare dalla misericordia, pietà, compassione, desiderio di salvezza, obbedienza, verginità per il regno, dono del proprio corpo a Dio per la redenzione.

Più il cristiano si vestirà della Madre di Dio nel corpo, con la sua purezza incontaminata, nello spirito con la sua sapienza sempre aggiornata nello Spirito Santo, nell’anima con tutta la sua carità che sul Golgota si è fatta martirio e olocausto di redenzione per la salvezza di tutti i peccatori della terra e più rifulgerà, si illuminerà.

Vergine Maria, Veste santissima, purissima, spendente di ogni discepolo di Gesù, spoglia noi, tuoi figli da tutti gli abiti di peccato, vizio, disobbedienza che indossiamo, e rivestici di te. La tua bellezza celeste attrarrà così molte anime a Cristo Gesù e le conquisterà per sempre per il suo regno. Sii tu nostra veste più che la nostra pelle.

Angeli e Santi, voi già siete rivestiti della Madre di Dio. Aiutate anche noi ad indossare questa Veste Gloriosa per manifestare al mondo tutta la bellezza di Dio.

22 MAGGIO
Fiduciosa va incontro all’avvenire

La fiducia nel futuro è segno di vera speranza. La speranza però può essere solo posta in Dio, mai nelle nostre mani, nel nostro lavoro, nelle nostre piccole o grandi fatiche. In chi poneva ogni figlio di Israele la sua speranza? Nella promessa che il Signore sempre lo avrebbe benedetto, qualora lui fosse rimasto fedele ai suoi Comandamenti.

Se tu obbedirai fedelmente alla voce del Signore, tuo Dio, preoccupandoti di mettere in pratica tutti i suoi comandi che io ti prescrivo, il Signore, tuo Dio, ti metterà al di sopra di tutte le nazioni della terra. Poiché tu avrai ascoltato la voce del Signore, tuo Dio, verranno su di te e ti raggiungeranno tutte queste benedizioni. Sarai benedetto nella città e benedetto nella campagna. Benedetto sarà il frutto del tuo grembo, il frutto del tuo suolo e il frutto del tuo bestiame, sia i parti delle tue vacche sia i nati delle tue pecore.

Benedette saranno la tua cesta e la tua madia. Sarai benedetto quando entri e benedetto quando esci. Il Signore farà soccombere davanti a te i tuoi nemici, che insorgeranno contro di te: per una sola via verranno contro di te e per sette vie fuggiranno davanti a te. Il Signore ordinerà alla benedizione di essere con te nei tuoi granai e in tutto ciò a cui metterai mano. Ti benedirà nella terra che il Signore, tuo Dio, sta per darti (Dt 28,1-8).

Perché la Vergine Maria potrà camminare fiduciosa incontro all’avvenire? Su cosa fonda la sua certezza? Anche Lei sulla fedeltà al suo Dio e Signore. Poiché Lei è fedelissima serva del suo Dio, sempre il Signore l’ascolterà, sempre esaudirà ogni sua preghiera, sempre si darà pensiero per realizzare ogni suo desiderio.

Non c’è futuro incerto per coloro per i quali la Vergine Maria si fa loro cuore, loro voce, loro preghiera presso il Figlio suo. Sempre Gesù ascolta il cuore della Madre. Nessuna sua preghiera è rimasta inascoltata. Questa è la speranza del cristiano: Lei che si fa sua voce e suo canto d’amore presso Gesù. Ma per chi Lei può farsi questo canto d’amore?

La Vergine Maria e Cristo sono un solo cuore, un solo desiderio una sola volontà. Non vi sono disparità di pensiero. Il pensiero della Madre di Dio è di Cristo e il pensiero di Cristo è della Madre di Dio. La stessa cosa deve avvenire tra la Vergine Maria e il discepolo di Gesù. Tra di essi deve regnare un solo cuore e anima, un solo pensiero.

Per questo occorre che il discepolo di Gesù diventi vero discepolo di Maria allo stesso modo che Maria è vera discepola di Gesù. Se non andiamo alla sua scuola e non impariamo come si ama Cristo e il suo Vangelo, avremo sempre pensieri diversi e Maria mai si potrà fare nostra voce presso Gesù Signore. Siamo senza vera speranza.

La Vergine Maria è la nostra unica e sola vera speranza. Non vi sono altre vie per accedere al cuore di Cristo Gesù. Lui non conosce nessun’altra voce. Solo quella della Madre sua. Per questo ci dobbiamo affrettare a stringere con Lei un vero patto di amore eterno, fondato sull’ascolto di ogni sua parola, ogni suo desiderio.

Vergine Maria, vera Vita della nostra speranza, facci diventare subito tuo cuore, tua anima, tuo alito di vita, tuo tutto. Il nostro futuro senza di te non esiste né sulla terra e né nel Cielo. Tu sola sei la porta di esso e solo per Te si può accedere.

Angeli e Santi, voi che siete già nel futuro eterno, venite in nostro soccorso. Non permettete che ci separiamo dalla nostra Madre celeste per tutti i giorni della nostra vita. Voi ci sosterrete e il legame con la Vergine Maria sarà eterno e indistruttibile.

23 MAGGIO
Apre la bocca con saggezza

La sapienza della Vergine Maria è perfetta. Nulla le manca. La perfezione della sapienza è conoscere in ogni istante non solo la volontà di Dio in ordine alla nostra vita, ma anche le vere modalità secondo le quali essa va attuata. Modalità di attuazione e volontà di Dio da attuare sono una cosa sola. Una cosa sola devono sempre rimanere.

La sapienza pertanto non è una realtà statica, ma dinamica, non del passato, ma di oggi. Essa deve guidare il cammino dell’uomo nella volontà del Signore per tutti i giorni della sua vita. Anche il cammino della Chiesa va guidato dalla sapienza, o dalla verità tutta intera che è il frutto perenne dello Spirito Santo.

In lei [nella sapienza] c’è uno spirito intelligente, santo, unico, molteplice, sottile, agile, penetrante, senza macchia, schietto, inoffensivo, amante del bene, pronto, libero, benefico, amico dell’uomo, stabile, sicuro, tranquillo, che può tutto e tutto controlla, che penetra attraverso tutti gli spiriti intelligenti, puri, anche i più sottili. La sapienza è più veloce di qualsiasi movimento, per la sua purezza si diffonde e penetra in ogni cosa. È effluvio della potenza di Dio, emanazione genuina della gloria dell’Onnipotente; per questo nulla di contaminato penetra in essa.

È riflesso della luce perenne, uno specchio senza macchia dell’attività di Dio e immagine della sua bontà. Sebbene unica, può tutto; pur rimanendo in se stessa, tutto rinnova e attraverso i secoli, passando nelle anime sante, prepara amici di Dio e profeti. Dio infatti non ama se non chi vive con la sapienza. Ella in realtà è più radiosa del sole e supera ogni costellazione, paragonata alla luce risulta più luminosa; a questa, infatti, succede la notte, ma la malvagità non prevale sulla sapienza (Sap 7,22-30).

La staticità è segno manifesto che si è privi di sapienza. Se privi di sapienza è perché siamo senza la Madre che sempre deve generare la Sapienza di Dio nel nostro cuore. Anche la dinamicità potrebbe essere segno di un manco di sapienza. Si gira e si rigira su se stessi, ma non per compiere la volontà di Dio, bensì i nostri pensieri e la nostra volontà.

Come noi possiamo essere certi, sicuri di camminare nella sapienza, rispettando volontà di Dio e sue modalità per l’attuazione di essa? Se siamo legati con vincoli indissolubili alla Madre della Sapienza. Chi diviene con Lei una sola vita, chi entra nel suo seno e si lascia ogni giorno alimentare della sua stessa vita che è purissima sapienza, di certo rimane nella volontà di Dio.

Se però non ci si alimenta della sua sapienza, allo stesso modo che un bambino concepito vive attingendo ogni nutrimento dalla madre, la stoltezza ci prende e ci consuma. È la stoltezza che ci rende statici, ripetitivi, immobili. Ma è anche la stoltezza che oggi ci sta consumando, perché ci sta conducendo a fare mille opere inutili che non sono la volontà di Dio su di noi.

Vergine Maria, Madre della Sapienza, tu che sei stata costituita da Dio Dispensatrice di sapienza, saggezza, intelligenza, vieni in nostro soccorso. Facci divenire vita della tua vita, in modo che noi possiamo essere saggezza della tua saggezza. Alimentati di Te, noi siamo sicuri di evitare i due scogli contro i quali sempre potrà naufragare la nostra missione evangelizzatrice: la staticità delle inutili ripetizioni delle cose e la dinamicità atea, idolatra, selvaggia.

Angeli e Santi, voi che sempre vi lasciate guidare dalla più pura saggezza e intelligenza, non ci abbandonate. Oggi noi cristiani abbiamo bisogno di tanta saggezza. La stoltezza ci sta consumando. Stiamo tutti barcollando nel buio più fitto. Ci stiamo dimenticando di Cristo, lo stiamo barattando, vendendo, svendendo per il niente teologico e redentivo. Ci stiamo agitando, ma come dice il profeta Isaia, per partorire solo vento, inutilità, stoltezza. Da voi attendiamo un aiuto potente per la nostra conversione alla vera sapienza e saggezza di Dio.

24 MAGGIO
La sua lingua ha solo insegnamenti di bontà

Chi è la Vergine Maria? La Donna Sapiente, Saggia, Prudentissima, la Madre della Sapienza divina. Dalla sua bocca mai potrà provenire una parola che non sia purissimo insegnamento di verità, bontà, misericordia, pace, giustizia. Dalla sua sapienza tutti i suoi figli devono apprendere. La sua sapienza sempre cercare, senza interruzione.

Spesso però il cristiano non va dalla Madre sua per cercare sapienza, saggezza, intelligenza. Ma solo per chiedere qualche piccola o grande grazia, ignorando che è la sapienza che poi darà all’uomo ogni grazia, ogni benedizione. La grazia si esaurisce in un istante. La sapienza invece rende la grazia perenne, ininterrotta, senza fine.

Il Libro dei Proverbi ci offre una stupenda pagina sugli insegnamenti della sapienza. Essi sono la grazia generatrice di ogni altra grazia. Tutto infatti Dio ha fatto con la sapienza e anche l’uomo tutto deve fare con la sapienza. La sapienza è generatrice in lui di una vita sempre nuova, perché sempre posta nella volontà del suo Dio e Signore.

La sapienza forse non chiama e l’intelligenza non fa udire la sua voce? In cima alle alture, lungo la via, nei crocicchi delle strade si apposta, presso le porte, all’ingresso della città, sulle soglie degli usci essa grida: «A voi, uomini, io mi rivolgo, ai figli dell’uomo è diretta la mia voce. Imparate, inesperti, la prudenza e voi, stolti, fatevi assennati. Ascoltate, perché dirò cose rilevanti, dalle mie labbra usciranno sentenze giuste, perché la mia bocca proclama la verità e l’empietà è orrore per le mie labbra.

Tutte le parole della mia bocca sono giuste, niente in esse è tortuoso o perverso; sono tutte chiare per chi le comprende e rette per chi possiede la scienza. Accettate la mia istruzione e non l’argento, la scienza anziché l’oro fino, perché la sapienza vale più delle perle e quanto si può desiderare non l’eguaglia. Io, la sapienza, abito con la prudenza e possiedo scienza e riflessione. Temere il Signore è odiare il male: io detesto la superbia e l’arroganza, la cattiva condotta e la bocca perversa. A me appartengono consiglio e successo, mia è l’intelligenza, mia è la potenza.

Per mezzo mio regnano i re e i prìncipi promulgano giusti decreti; per mezzo mio i capi comandano e i grandi governano con giustizia. Io amo coloro che mi amano, e quelli che mi cercano mi trovano. Ricchezza e onore sono con me, sicuro benessere e giustizia. Il mio frutto è migliore dell’oro più fino, il mio prodotto è migliore dell’argento pregiato. Sulla via della giustizia io cammino e per i sentieri dell’equità, per dotare di beni quanti mi amano e riempire i loro tesori (Sap 8,1-21).

Essendo oggi la Madre di Gesù la Dispensatrice di ogni sapienza e saggezza, a Lei ci si deve accostare per impetrarla. Da Lei però non si acquista per preghiera, invocazione, implorazione, bensì per immedesimazione, immersione nella sua anima, nel suo spirito, nel suo stesso corpo. Lei dovrebbe essere per noi vera “Eucaristia spirituale”.

Vergine Maria, Vera “Eucaristia spirituale”. Donaci volontà e fortezza perché sempre ci possiamo nutrire e saziare di te, della tua anima, del tuo spirito, dello stesso tuo corpo. È la sola via per divenire sapienti e saggi. Se noi non faremo te nostro “vero cibo spirituale”, per noi sarà la fine. La stoltezza ci consumerà. La stoltezza ci divorerà.

Angeli e Santi, voi che ogni giorno vi saziate della Vergine Maria, voi che gustate il suo sapore spirituale, non ci lasciate soli, abbandonati a noi stessi. Il mondo oggi è privo della Madre della Sapienza, per questo esso è schiavo di una stoltezza immane. Voi ci soccorrerete e la Madre di Dio sarà nuovamente la nostra “Eucaristia spirituale”.

25 MAGGIO
Sorveglia l’andamento della sua casa

Ogni uomo non possiede solo una casa, ne possiede molte: casa evangelica, spirituale, teologica, ascetica, familiare, sociale, politica, comunale, provinciale, regionale, nazionale, mondiale. Ognuna di questa case è perennemente esposta ad un solo nemico: Satana. Se lui se ne impossessa è la fine. Non vi è più speranza di vita.

Possiamo affermare con certezza infallibile, senza che alcuno possa smentirci, che oggi Satana è padrone indisturbato di tutte queste case, avendo conquistato la casa del pensiero filosofico, teologico, evangelico, spirituale, ascetico ed anche mistico. Avendo fatto sua proprietà lo “spirito” dell’uomo, ogni altra cosa è sua proprietà.

La Chiesa è sua proprietà, così come la politica e l’economia, la finanza e il denaro sotto qualsiasi modalità lo si produca. Satana è venuto con sette spiriti peggiori di lui, ha dato l’assalto alla nostra casa spirituale ed essa è stata conquistata con estrema facilità. Non vi sono troppe opposizioni, né resistenze. Tutti sono docili suoi servi.

Egli però, conosciuti i loro pensieri, disse loro: «Ogni regno diviso in se stesso cade in rovina e nessuna città o famiglia divisa in se stessa potrà restare in piedi. Ora, se Satana scaccia Satana, è diviso in se stesso; come dunque il suo regno potrà restare in piedi? E se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Ma, se io scaccio i demòni per mezzo dello Spirito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio. Come può uno entrare nella casa di un uomo forte e rapire i suoi beni, se prima non lo lega? Soltanto allora potrà saccheggiargli la casa. Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde (Mt 12,25-30).

Quando lo spirito impuro esce dall’uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo, ma non ne trova. Allora dice: “Ritornerò nella mia casa, da cui sono uscito”. E, venuto, la trova vuota, spazzata e adorna. Allora va, prende con sé altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora; e l’ultima condizione di quell’uomo diventa peggiore della prima. Così avverrà anche a questa generazione malvagia» (Mt 12,33-45).

Una sola Persona è stata costituita da Dio “Sentinella della nostra casa”, Lei, la Vergine Maria, la Donna che ha schiacciato la testa al serpente antico. Se Lei non viene e non si pone a custodia del nostro spirito, tutta la nostra anima e il nostro corpo saranno conquistati dal principe della morte e l’intero nostro essere sarà nella morte.

Quando lui entra in una mente, distrugge ogni pensiero di luce, mette tutti i suoi pensieri infernali. Basta un solo pensiero infernale per distruggere la pace su tutta la terra. Questa è la potenza di Satana. Se invece noi costituiamo Lei, la Madre di Gesù, “Custode” della nostra mente e le consegniamo le chiavi del nostro cuore, saremo salvi.

Vergine Maria, Custode solerte della casa di Dio, Satana è entrato nelle nostre menti e le ha corrotte. Ha trasformato la verità di Dio in falsità e la sua falsità in verità. Vieni subito in nostro aiuto. Espelli Satana dalla nostra mente e fa’ sì che il pensiero di Dio ritorni in noi. Da esso dobbiamo iniziare se vogliamo operare salvezza.

Angeli e Santi, voi che conoscete tutte le astuzie e le insidie di Satana, fatevi nostri soccorritori. Abbiamo bisogno del vostro aiuto. Senza la vostra costante protezione non ce la possiamo fare. Voi dovete aiutarci perché diventiamo tutti corpo, sangue, anima, spirito, sapienza e saggezza della nostra Madre Celeste. Con Lei trionferemo.

26 MAGGIO
Non mangia il pane della pigrizia

Il pane frutto di pigrizia, ignavia, non opera delle nostre mani è un veleno di morte. Mentre quello che è frutto del nostro sudore, del nostro lavoro intelligente e saggio, è sempre benedetto da Dio e nutre l’uomo. Gli dona vita. La laboriosità è grazia e generatrice di ogni grazia. L’ozio invece dona solo morte, perché è padre solo di vizi.

La Donna forte, sapiente, saggia non attende che qualcuno le porti il pane mentre lei trascorre la vita nel vuoto della chiacchiera, della mormorazione, della critica, della parola vana, sempre rivolta contro gli altri. Questo mai potrà essere lo stile di chi è animato dalla saggezza. Sempre la sapienza ci fa operai solerti nel campo di Dio.

La sapienza non può consigliare l’ozio, perché essa è la consigliera di Dio in ogni sua opera. Se essa ha consigliato Dio, lo ha guidato, sorretto, consentendogli di creare ogni essere esistente, sia materiale che spirituale, sia animato che inanimato, mai potrà permettere che chi vive di essa e per essa possa rimanere pigro, inattivo, ozioso.

Il Signore mi ha creato come inizio della sua attività, prima di ogni sua opera, all’origine. Dall’eternità sono stata formata, fin dal principio, dagli inizi della terra. Quando non esistevano gli abissi, io fui generata, quando ancora non vi erano le sorgenti cariche d’acqua; prima che fossero fissate le basi dei monti, prima delle colline, io fui generata, quando ancora non aveva fatto la terra e i campi né le prime zolle del mondo.

Quando egli fissava i cieli, io ero là; quando tracciava un cerchio sull’abisso, quando condensava le nubi in alto, quando fissava le sorgenti dell’abisso, quando stabiliva al mare i suoi limiti, così che le acque non ne oltrepassassero i confini, quando disponeva le fondamenta della terra, io ero con lui come artefice ed ero la sua delizia ogni giorno: giocavo davanti a lui in ogni istante, giocavo sul globo terrestre, ponendo le mie delizie tra i figli dell’uomo.

Ora, figli, ascoltatemi: beati quelli che seguono le mie vie! Ascoltate l’esortazione e siate saggi, non trascuratela! Beato l’uomo che mi ascolta, vegliando ogni giorno alle mie porte, per custodire gli stipiti della mia soglia. Infatti, chi trova me trova la vita e ottiene il favore del Signore; ma chi pecca contro di me fa male a se stesso; quanti mi odiano amano la morte» (Sap 8,22-36).

Se la sapienza è in noi e con noi, mai mangeremo pane di pigrizia, pane avvelenato, pane che dona la morte, perché pane ottenuto ingiustamente. Ma chi ci ricolmerà di sapienza, intelligenza, ogni saggezza? Questo ministero è della Madre di Gesù. Lei, la Madre sapiente, deve infondere ogni sapienza nei suoi figli, in quanti gliela chiedono.

Tra la Madre sapiente e i suoi figli vi deve essere però una relazione di vera maternità e vera figliolanza. Non possiamo andare da Lei da estranei, nemici di Cristo Gesù, ostili a Dio, lontani dallo Spirito Santo e chiedere la sapienza. Si deve invece andare da lei come veri suoi figli, come figli che abitano nella sua casa, nel suo cuore.

Vergine Maria, Madre vigile, attenta solerte, liberaci da ogni stoltezza e insipienza, ricolmaci della santa sapienza che ci fa assumere tutta la verità della nostra umanità. Noi siamo stati creati per essere insieme da Dio e dalla terra, dal Creatore e da ogni altra Creatura. La nostra vita è dal nostro quotidiano sudore. La pigrizia è morte.

Angeli e Santi, il peccato ogni giorno ci rende sempre più pigri, inetti, fannulloni. Ci fa semplicemente inumani. Otteneteci dalla Madre di Dio ogni sapienza e saremo salvi.

27 MAGGIO
Sorgono i suoi figli e ne esaltano le doti, suo marito ne tesse l’elogio

L’Elogio della Madre di Gesù è fatto da Dio stesso e dalla Chiesa. Alla Vergine Maria sempre è stato applicato il brano del Libro del Siracide in cui si parla della sapienza e della sua bellezza. Maria non solo è l’opera della Sapienza Divina, di essa lei è perfetta immagine. Della Sapienza Lei è l’opera perfettissima. Nulla le manca.

La sapienza fa il proprio elogio, in mezzo al suo popolo proclama la sua gloria. Nell’assemblea dell’Altissimo apre la bocca, dinanzi alle sue schiere proclama la sua gloria: «Io sono uscita dalla bocca dell’Altissimo e come nube ho ricoperto la terra. Io ho posto la mia dimora lassù, il mio trono era su una colonna di nubi. Ho percorso da sola il giro del cielo, ho passeggiato nelle profondità degli abissi. Sulle onde del mare e su tutta la terra, su ogni popolo e nazione ho preso dominio. Fra tutti questi ho cercato un luogo di riposo, qualcuno nel cui territorio potessi risiedere. Allora il creatore dell’universo mi diede un ordine, colui che mi ha creato mi fece piantare la tenda e mi disse: “Fissa la tenda in Giacobbe e prendi eredità in Israele”.

Prima dei secoli, fin dal principio, egli mi ha creato, per tutta l’eternità non verrò meno. Nella tenda santa davanti a lui ho officiato e così mi sono stabilita in Sion. Nella città che egli ama mi ha fatto abitare e in Gerusalemme è il mio potere. Ho posto le radici in mezzo a un popolo glorioso, nella porzione del Signore è la mia eredità. Sono cresciuta come un cedro sul Libano, come un cipresso sui monti dell’Ermon. Sono cresciuta come una palma in Engàddi e come le piante di rose in Gerico, come un ulivo maestoso nella pianura e come un platano mi sono elevata. Come cinnamòmo e balsamo di aromi, come mirra scelta ho sparso profumo, come gàlbano, ònice e storace, come nuvola d’incenso nella tenda.

Come un terebinto io ho esteso i miei rami e i miei rami sono piacevoli e belli. Io come vite ho prodotto splendidi germogli e i miei fiori danno frutti di gloria e ricchezza. Io sono la madre del bell’amore e del timore, della conoscenza e della santa speranza; eterna, sono donata a tutti i miei figli, a coloro che sono scelti da lui. Avvicinatevi a me, voi che mi desiderate, e saziatevi dei miei frutti, perché il ricordo di me è più dolce del miele, il possedermi vale più del favo di miele. Quanti si nutrono di me avranno ancora fame e quanti bevono di me avranno ancora sete. Chi mi obbedisce non si vergognerà, chi compie le mie opere non peccherà» (Sir 24,1-22).

Elogiare la Vergine Maria non è per nulla facile. Neanche Lei possiede la piena comprensione del suo mistero. Esso è tutto nella mente del Padre. Chi può aiutarci nel nostro elogio è lo Spirito Santo. Solo Lui conosce il pensiero del Padre e solo Lui ce lo può rivelare, non però tutto in una volta, impazziremmo. Ce lo svela a poco a poco.

Spirito Santo di Dio, Tu che conosci tutto il mistero della Madre del Signore, ogni giorno metti nel nostro cuore un raggio della sua verità, così noi cresceremo nella conoscenza di Lei e il nostro spirito si rallegrerà, esulterà, perché sempre aggiornato su una bellezza creata così unica e sola. Ti preghiamo: non privarci mai di questa grazia. Essa è per noi più che il pane e più che l’acqua. È la luce del nostro spirito.

Angeli e Santi, voi che in eterno contemplate il mistero della Madre celeste e in ogni istante vi inebriate di questa bellezza che incanta e rapisce il cuore, sostenere il nostro ardente desiderio di crescere nella conoscenza del mistero della Donna perfetta. Da esso comprenderemo anche il nostro e ci apriremo alla meditazione del mistero di Dio.

28 MAGGIO
Molte figlie hanno compiuto cose eccellenti, ma tu le hai superate tutte!

Le cose eccellenti fatte dalle altre donne sono un punto, un frammento nella storia della salvezza. È un punto importante, ma esso non è la storia della salvezza, della redenzione. Giaele ha ucciso Sisara. Giuditta ha tagliato la testa ad Oloferne. Ester ha pregato il re per la salvezza del suo popolo. Ma tutte hanno compiuto opere puntuali.

Sia benedetta fra le donne Giaele, la moglie di Cheber il Kenita, benedetta fra le donne della tenda! Acqua egli chiese, latte ella diede, in una coppa da prìncipi offrì panna. Una mano ella stese al picchetto e la destra a un martello da fabbri, e colpì Sìsara, lo percosse alla testa, ne fracassò, ne trapassò la tempia. Ai piedi di lei si contorse, cadde, giacque; ai piedi di lei si contorse, cadde; dove si contorse, là cadde finito (Gdc 5,24-27).

Avvicinatasi alla sponda del letto che era dalla parte del capo di Oloferne, staccò la scimitarra di lui; poi, accostatasi al letto, afferrò la testa di lui per la chioma e disse: «Dammi forza, Signore, Dio d’Israele, in questo giorno». E con tutta la sua forza lo colpì due volte al collo e gli staccò la testa. Indi fece rotolare il corpo giù dal giaciglio e strappò via la cortina dai sostegni. Poco dopo uscì e consegnò la testa di Oloferne alla sua ancella, la quale la mise nella bisaccia dei viveri e uscirono tutt’e due, secondo il loro uso, per la preghiera. Attraversato l’accampamento, fecero il giro della valle, salirono il monte di Betùlia e arrivarono alle sue porte (Gdt 13,6-10).

Fattasi splendida, invocò quel Dio che su tutti veglia e tutti salva, e prese con sé due ancelle. Su di una si appoggiava con apparente mollezza, mentre l’altra la seguiva sollevando il manto di lei. Era rosea nel fiore della sua bellezza: il suo viso era lieto, come ispirato a benevolenza, ma il suo cuore era oppresso dalla paura. Attraversate tutte le porte, si fermò davanti al re. Egli stava seduto sul suo trono regale e rivestiva i suoi ornamenti ufficiali: era tutto splendente di oro e di pietre preziose e aveva un aspetto che incuteva paura. Alzato il viso, che la sua maestà rendeva fiammeggiante, al culmine della collera la guardò. La regina cadde a terra, in un attimo di svenimento, mutò colore e si curvò sulla testa dell’ancella che l’accompagnava. Dio volse a dolcezza l’animo del re: ansioso, balzò dal trono, la prese tra le braccia, fino a quando ella non si fu rialzata, e la confortava con parole rassicuranti, dicendole: «Che c’è, Ester? Io sono tuo fratello; coraggio, tu non morirai, perché il nostro decreto è solo per la gente comune. Avvicìnati!». (Est 5,1a-1f).

Sara, Rebecca, Giaele, Giuditta, Ester e ogni altra donna occupa nella linea eterna della salvezza solo un puntino storico quasi invisibile. La Vergine Maria invece è la stessa linea assieme a Cristo Gesù. Lei infatti è il pensiero eterno di Dio, mentre Cristo è il suo frutto eterno. Ma sempre Il Verbo e la Madre sua sono dall’eternità del Padre.

Spirito del Signore, vieni in nostro soccorso. Illumina la nostra mente perché possiamo afferrare almeno in parte questo insondabile mistero che è la nostra Madre celeste. È difficile, se non impossibile per la nostra mente piccola, limitata, concepire una così alta verità: Maria pensiero eterno di Dio, Maria linea ininterrotta della nostra salvezza.

Angeli e Santi, voi che invece siete sempre immersi nella contemplazione del mistero della Madre di Dio, senza alcun ostacolo del pensiero, perché siete nella visione, dateci un raggio della vostra scienza perché anche noi comprendiamo questo ineffabile mistero che di certo cambierà radicalmente la nostra quotidiana esistenza.

29 MAGGIO
Illusorio è il fascino e fugace la bellezza

Per accrescere un poco la bellezza del viso, delle labbra, del seno, delle gambe, delle braccia, di ogni altra parte del nostro corpo, ormai tutto visibile, avendo perso noi il significato stesso del pudore e della riservatezza, si spende anche un patrimonio. Al corpo si concede ogni tempo, ogni ora, ogni attimo della nostra giornata.

Ogni più piccolo paese è fatto di cliniche e centri di benessere, bellezza estetica, armonia delle forme. Le Chiese sempre più si spopolano. Questi centri sempre più si riempiono. Questo significa che il tempo ha annullato l’eternità e il corpo ha spodestato l’anima della guida dell’uomo. Solo corpo, solo tempo, solo il visibile, solo il gusto.

Fare tutto per il corpo è attestazione di insipienza, stoltezza, assoluta carenza di intelligenza. Questo è dovuto anche al fatto che ormai l’uomo è governato da un esercito di falsi profeti. Quelli uccisi da Elia sul monte Carmelo sono un minuscolo moscerino dinanzi alla tracotanza dei falsi profeti del nostro tempo.

Questi falsi profeti, dai nomi infiniti: moralisti laici, opinionisti, giornalisti, teologi, predicatori, filosofi, psicologi, pedagoghi, maestri di vita, e mille altri ogni giorno privano l’uomo della sua verità eterna e lo nutrono di falsità, menzogna, idiozie. Mi sono sempre chiesto: perché un idiota che scrive idiozie viene ascoltato dal mondo?

La risposta è una sola: il cuore stolto si nutre di stoltezza, insipienza, falsità. I falsi maestri inventano falsità sempre più mostruose e i cuori di peccato vi abboccano come i pesci agli ami. Lo stolto mai vedrà la falsità di cui si nutre. Glielo impedisce la sua stessa natura, che è natura falsa, di peccato, di morte. È una natura di tenebre.

Il fascino del corpo è illusorio. Dura solo qualche attimo. Quanti ogni giorno sono sacerdotesse e sacerdoti del fascino sono tutti mentitori, ingannatori. Sottopongono uomini e donne a veri supplizi per il nulla. La loro scienza è falsa. La loro arte opera frutti di pochi istanti. Poi si ritorna nella verità del corpo, che è putridume e morte.

Anche la bellezza delle forme armoniose del nostro corpo è fugace. Dura solo qualche istante. Poi tutto svanisce, sparisce, fugge via. Eppure l’uomo si consuma per la fugacità del suo essere corporeo. Se invece pensasse per qualche secondo a ciò che è eterno, che dura, che mai viene meno, attesterebbe che la saggezza è nel suo cuore.

Chi dovrà essere per noi la Vergine Maria? Colei che perennemente dovrà manifestarci la via dell’eternità, dell’anima, dello spirito, delle cose celesti, di ciò che dura, di ciò per cui vale spendere anche tutta la nostra vita. Lei deve essere per noi la Donna saggia che ci ammaestra con la sua sapienza. Senza Lei, rimaniamo figli della stoltezza.

Vergine Maria, dal Cielo osserva questa nostra umanità disastrata, attratta da ciò che non dura, che è senza valore di salvezza, che nulla opera per la sua redenzione eterna. Dalle un raggio della divina sapienza che è nel tuo cuore, perché si possa ravvedere, uscire dal suo letargo di morte eterna e così riannodare i legami con l’eternità.

Angeli e Santi, l’attenzione dell’uomo solo per ciò che non dura lo sta rendendo irrimediabilmente stolto ed insipiente. Dall’insipienza nascono tutte le forme di criminalità e delinquenza, organizzata e non. Voi dal Cielo portate sulla terra la Madre di Dio perché ci illumini di verità eterna. È la sola via della salvezza dell’uomo.

30 MAGGIO
Ma la donna che teme Dio è da lodare

Sublime è il Canto che il Libro del Siracide intona sul timore del Signore. Esso è più che l’aria per i polmoni, più che il sangue per le vene, più che il cuore per il corpo, più che l’anima per l’uomo. Il timore del Signore è l’alito divino dell’anima. Alimentata di esso l’anima vive in Dio e per Lui e si incammina verso la sua eternizzazione di gloria.

Ogni sapienza viene dal Signore e con lui rimane per sempre. La sabbia del mare, le gocce della pioggia e i giorni dei secoli chi li potrà contare? L’altezza del cielo, la distesa della terra e le profondità dell’abisso chi le potrà esplorare? Prima d’ogni cosa fu creata la sapienza e l’intelligenza prudente è da sempre. Fonte della sapienza è la parola di Dio nei cieli, le sue vie sono i comandamenti eterni. La radice della sapienza a chi fu rivelata? E le sue sottigliezze chi le conosce? Ciò che insegna la sapienza a chi fu manifestato?

La sua grande esperienza chi la comprende? Uno solo è il sapiente e incute timore, seduto sopra il suo trono. Il Signore stesso ha creato la sapienza, l’ha vista e l’ha misurata, l’ha effusa su tutte le sue opere, a ogni mortale l’ha donata con generosità, l’ha elargita a quelli che lo amano. L’amore del Signore è sapienza che dà gloria, a quanti egli appare, la dona perché lo contemplino. Il timore del Signore è gloria e vanto, gioia e corona d’esultanza. Il timore del Signore allieta il cuore, dà gioia, diletto e lunga vita. Il timore del Signore è dono del Signore, esso conduce sui sentieri dell’amore. Chi teme il Signore avrà un esito felice, nel giorno della sua morte sarà benedetto.

Principio di sapienza è temere il Signore; essa fu creata con i fedeli nel seno materno. Ha posto il suo nido tra gli uomini con fondamenta eterne, abiterà fedelmente con i loro discendenti. Pienezza di sapienza è temere il Signore; essa inebria di frutti i propri fedeli. Riempirà loro la casa di beni desiderabili e le dispense dei suoi prodotti. Corona di sapienza è il timore del Signore; essa fa fiorire pace e buona salute. L’una e l’altra sono doni di Dio per la pace e si estende il vanto per coloro che lo amano. Egli ha visto e misurato la sapienza, ha fatto piovere scienza e conoscenza intelligente, ha esaltato la gloria di quanti la possiedono. Radice di sapienza è temere il Signore, i suoi rami sono abbondanza di giorni. Il timore del Signore tiene lontani i peccati, chi vi persevera respinge ogni moto di collera (Sir 1,1-21).

La Vergine Maria non solo vive con questo alito divino nella sua anima. Essa vive con la pienezza di Dio nel suo corpo, nel suo spirito, nella sua anima. Lei è tempio vivente di Dio. In Lei Dio si è fatto carne. La carne di Maria diviene carne di Dio, perché lo Spirito di Dio è divenuto Spirito di Maria. Lei però non è persona umana e divina.

Lei è solamente e puramente persona umana divinizzata. Lei non vive di timore del Signore. Vive semplicemente di Dio, di tutto Dio, perché è Dio che con la sua grazia è divenuto l’anima della sua anima e lo spirito del suo spirito. È un mistero oltre il mistero umano quello della vergine Maria. Mistero divino e mistero umano in Lei quasi confluiscono in unità, pur rimanendo eternamente lei purissima creatura.

Vergine Maria, Donna oltre il mistero umano, immersa pienamente nel mistero di Dio, donaci un poco di quell’amore con il quale Dio ti ha amata e tu lo hai amato. A noi ne basta un solo grammo e la nostra bellezza spirituale crescerebbe a dismisura.

Angeli e Santi, voi che gustate, perché lo vedete questo stupendo amore, fate che ci possiamo ricolmare di esso. Solo così la nostra vita avrà un sussulto di verità.

31 MAGGIO
Siatele riconoscenti per il frutto delle sue mani e le sue opere la lodino alle porte della città

È giusto che ci chiediamo quali sono le opere per le quali Maria sarà celebrata alle “porte della Chiesa” e dell’eternità? Le porte sono il luogo ove viene celebrata la giustizia. Secondo vera giustizia quali sono le opere della Madre di Dio? Per quali opere Lei sarà proclamata beata e benedetta per i secoli eterni, passando prima attraverso il grido di tutte le generazioni?

Leggendo il racconto evangelico che descrive il giudizio finale, troviamo che Gesù accoglie nel suo regno chi gli ha dato dell’acqua, del pane, un vestito, lo ha accolto, visitato, curato, ospitato. È sufficiente ricordarci sempre di Cristo Gesù, presente in mezzo a noi nelle vesti dei più piccoli, poveri, umili, di quanti sono lo scarto della società, e Lui ci darà il suo regno di gloria.

Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25,31-46).

Per la Madre sua Gesù dovrà creare un Paradiso speciale, unico. Il bene che Lei gli ha fatto va infinitamente oltre ogni altro bene. In Lei, per Lei, per il dono del suo corpo, Dio è divenuto vero uomo e l’uomo vero Dio. Una sola Persona, il Figlio Unigenito del Padre. Per Lei, in Lei, Dio ha potuto realizzare la salvezza dell’umanità.

Se per l’obbedienza al Signore che gli chiedeva l’offerta del figlio ad Abramo è stata fatta la promessa di benedire nella sua discendenza tutte le tribù della terra, cosa non dovrà promettere il Signore a colei che ai piedi della Croce gli ha offerto il Figlio suo Unigenito per la redenzione e la salvezza di tutto il mondo?

La Vergine Maria è oltre l’umanamente pensabile, concepibile, immaginabile. Lei è la Donna nel cui seno si compie il mistero di Dio. Prima di Lei esso era incompiuto. Ora è pienamente compiuto. Dio e l’uomo sono divenuti una cosa sola. Dio è uomo e l’uomo è Dio. Cosa dovrà fare il Signore per Lei che ha permesso tutto questo?

Vergine Maria, un’eternità non basta al tuo Signore per ringraziarti per quanto tu hai permesso che attraverso te si compisse in Lui, nel suo Figlio Unigenito. Un’eternità non basta a noi per benedirti per quanto hai permesso che avvenisse e avvenga ogni giorno in noi per mezzo di te. Abbi pietà di noi e perdona ogni nostra stoltezza e insipienza.

Angeli e Santi, voi che cantate alla vergine Maria un eterno inno di ringraziamento e di lode, venite in aiuto della nostra stoltezza. Ancora non abbiamo compreso nulla del suo mistero. Siamo ancora muti, incapaci di proferire una sola parola. Fatevi voi nostra voce e ringraziate, benedite, esaltate in eterno la nostra Madre celeste.

CONCLUSIONE

Cantare la grandezza di Maria che supera come ampiezza lo stesso spessore del firmamento e dell’intera creazione, è cosa assai delicata, presuntuosa. Di Lei si deve predicare ciò che il Siracide afferma dopo aver contemplato la bellezza di tutte le opere del Signore. “Solo una scintilla se ne può contemplare, osservare, descrivere”. Ascoltiamo lui, seguendolo nella sua grande ammirazione.

Ricorderò ora le opere del Signore e descriverò quello che ho visto. Per le parole del Signore sussistono le sue opere, e il suo giudizio si compie secondo il suo volere. Il sole che risplende vede tutto, della gloria del Signore sono piene le sue opere. Neppure ai santi del Signore è dato di narrare tutte le sue meraviglie, che il Signore, l’Onnipotente, ha stabilito perché l’universo stesse saldo nella sua gloria.

Egli scruta l’abisso e il cuore, e penetra tutti i loro segreti. L’Altissimo conosce tutta la scienza e osserva i segni dei tempi, annunciando le cose passate e future e svelando le tracce di quelle nascoste. Nessun pensiero gli sfugge, neppure una parola gli è nascosta. Ha disposto con ordine le meraviglie della sua sapienza, egli solo è da sempre e per sempre: nulla gli è aggiunto e nulla gli è tolto, non ha bisogno di alcun consigliere.

Quanto sono amabili tutte le sue opere! E appena una scintilla se ne può osservare. Tutte queste cose hanno vita e resteranno per sempre per tutte le necessità, e tutte gli obbediscono. Tutte le cose sono a due a due, una di fronte all’altra, egli non ha fatto nulla d’incompleto. L’una conferma i pregi dell’altra: chi si sazierà di contemplare la sua gloria? (Sir 42,15-25)

Vanto del cielo è il limpido firmamento, spettacolo celeste in una visione di gloria. Il sole, quando appare nel suo sorgere, proclama: «Che meraviglia è l’opera dell’Altissimo!». A mezzogiorno dissecca la terra e di fronte al suo calore chi può resistere? Si soffia nella fornace nei lavori a caldo, ma il sole brucia i monti tre volte tanto; emettendo vampe di fuoco, facendo brillare i suoi raggi, abbaglia gli occhi. Grande è il Signore che lo ha creato e con le sue parole ne affretta il corso.

Anche la luna, sempre puntuale nelle sue fasi, regola i mesi e indica il tempo. Viene dalla luna l’indicazione di ogni festa, fonte di luce che decresce fino a scomparire. Da essa il mese prende nome, mirabilmente crescendo secondo le sue fasi. È un’insegna per le schiere in alto, splendendo nel firmamento del cielo.

Bellezza del cielo è la gloria degli astri, ornamento che brilla nelle altezze del Signore. Stanno agli ordini di colui che è santo, secondo il suo decreto, non abbandonano le loro postazioni di guardia. Osserva l’arcobaleno e benedici colui che lo ha fatto: quanto è bello nel suo splendore! Avvolge il cielo con un cerchio di gloria, lo hanno teso le mani dell’Altissimo.

Con il suo comando fa cadere la neve e fa guizzare i fulmini secondo il suo giudizio: per esso si aprono i tesori celesti e le nubi volano via come uccelli. Con la sua potenza egli condensa le nuvole e si sminuzzano i chicchi di grandine. Il rumore del suo tuono fa tremare la terra, e al suo apparire sussultano i monti; secondo il suo volere soffia lo scirocco, così anche l’uragano del settentrione e il turbine dei venti.

Egli sparge la neve come uccelli che discendono, come locusta che si posa è la sua caduta. L’occhio ammira la bellezza del suo candore e il cuore stupisce nel vederla fioccare. Riversa sulla terra la brina come sale, che gelandosi forma punte di spine. Soffia la gelida tramontana, sull’acqua si condensa il ghiaccio; esso si posa sull’intera massa d’acqua, che si riveste come di corazza. Egli divora i monti e brucia il deserto; come fosse fuoco, inaridisce l’erba. Rimedio di tutto è un annuvolamento improvviso, l’arrivo della rugiada ristora dal caldo.

Con la sua parola egli ha domato l’abisso e vi ha piantato le isole. I naviganti del mare ne descrivono i pericoli, a sentirli con i nostri orecchi restiamo stupiti; là ci sono opere singolari e stupende, esseri viventi di ogni specie e mostri marini. Per lui il suo messaggero compie un felice cammino, e per la sua parola tutto sta insieme.

Potremmo dire molte cose e mai finiremmo, ma la conclusione del discorso sia: «Egli è il tutto!». Come potremmo avere la forza per lodarlo? Egli infatti, il Grande, è al di sopra di tutte le sue opere. Il Signore è terribile e molto grande, meravigliosa è la sua potenza. Nel glorificare il Signore, esaltatelo quanto più potete, perché non sarà mai abbastanza. Nell’esaltarlo moltiplicate la vostra forza, non stancatevi, perché non finirete mai. Chi lo ha contemplato e lo descriverà? Chi può magnificarlo come egli è? Vi sono molte cose nascoste più grandi di queste: noi contempliamo solo una parte delle sue opere. Il Signore infatti ha creato ogni cosa e ha dato la sapienza ai suoi fedeli (Sir 43,1-33).

La Vergine è più bella che il sole, la luna, le stelle, ogni altro corpo del firmamento e della terra. È anche più bella di tutti gli Angeli del Cielo. Non vi è bellezza creata che possa semplicemente sfiorarla. Il Signore nel crearla ha messo tutta la sua divina sapienza. Se volesse, non ne potrebbe fare una uguale.

Potrebbe creare una donna immacolata, piena di grazia. Mai però potrebbe elevarla all’altissimo privilegio di farla divenire sua madre naturale. Mai potrebbe attingere da lei la carne, mai farsi carne nel suo seno. Questo è un impossibile eterno per il Signore. Per questo motivo Maria è unica tra le donne in eterno. Questa gloria è solo sua.

Come possiamo cantare la gloria di Maria se a noi manca lo stesso concetto di Madre di Dio? Questo mistero ci sfugge. È infinitamente oltre la nostra mente. La filosofia deve tacere. Solo alla fede è lecito parlare. Tutte le scienze umane devono tacere. Manca loro la materia della loro scienza. Ma l’uomo superbo poiché non comprende, nega.

Neanch’io so parlare della Madre di Dio. Una cosa però di Lei la so: Lei è l’opera delle opere di Dio. In Maria Dio esalta se stesso. Vede la sua abilità, la sua onnipotenza, la sua scienza, tutta la sua sapienza. Vedendo Maria, Dio dice a se stesso: Questo sono io. Questa la mia vera grandezza. Oltre non posso andare.

Vedendo il Signore ogni sua opera, potrebbe dire: ancora posso andare oltre, molto oltre. Vedendo invece Maria deve dire a se stesso: Oltre non si può andare. Solo questo so della Madre Celeste. Ogni altra cosa è e rimane per me un mistero eterno.

Vergine Maria, tu sei la Donna che pone fine alla creazione di Dio. La sua onnipotenza in te si infrange e non va oltre. Liberaci dalla nostra infinita stoltezza che oggi sta massacrando il tuo eccelso mistero. Vogliamo amarti come Dio ti ama, ma per questo dobbiamo divenire come Dio parte di te, vita da te.

Angeli e Santi, voi che amate in modo celeste la Vostra Regina, aiutateci nella nostra povera piccolezza. Anche noi abbiamo un vivo desiderio nel cuore: cantare in eterno assieme a voi la grandezza della Madre nostra. Date compimento al nostro desiderio.

Catanzaro 02 febbraio 2015

Presentazione al tempio

Mons. Costantino Di Bruno

MESE DI MAGGIO DEDICATO ALLA MADRE DI DIO

CANTI ISPIRATI
(Ef 5,19)

CATANZARO – FEBBRAIO 2015

PRESENTAZIONE

Parlare della Vergine Maria mai si finisce. Dinanzi a noi vi è un oceano infinito di mistero. Possiamo afferrare di Lei qualche goccia, qualche scintilla, qualche briciola, ma il mistero sempre rimane intatto. Nessuno lo esaurisce. Quanto si attinge è sempre troppo poco. Ma anche quanto si attinge, se fatto con cuore puro, sotto la guida dello Spirito Santo, a lungo implorato, è cosa sempre nuova.

In verità non è facile parlare della Madre di Dio. La Scrittura ci offre solo il nucleo di Lei. Bisogna che questo nucleo venga squarciato, in modo che si possa entrare in esso e cogliere a piene mani. Il Signore però non permette che questo avvenga. È come se fosse geloso di questa Donna. Non vuole che venga violentata con pensieri impropri. È come se Lui la volesse tutta per Sé. La Verginità di Maria è come se dovesse comprendere anche i pensieri più santi su di Lei.

È come se la mente, appena inizia a riflettere sulla Madre di Dio si oscurasse, perdesse saggezza, intelligenza, sapienza, capacità di analisi, indagine, esame, osservazione, deduzione, conclusione. Coglie di Lei solo qualche residuo di polvere di grazia e di verità con le quali il Signore ha impastato e formato questa sua Donna. Neanche se la vedessimo non riusciremmo a descriverla. Di certo la sua luce è così potente da accecare il nostro spirito e la nostra stessa mente.

Qualcuna però si è avvicinato più di noi a questo immenso mistero. O meglio, è il mistero che si è avvicinato ad essa. È la Madre di Dio che ha voluto renderla in qualche modo partecipe della sua vita, dei suoi pensieri, desideri e le ha comunicato la sua volontà, manifestandosi visibilmente e presentandosi come la Madre della Redenzione. Da quel giorno la Vergine Maria è entrata con potenza nel suo cuore, scegliendolo come sua dimora, per parlare da esso, attraverso la sua bocca.

Un solo cuore, una sola bocca, una sola parola, un solo amore, una sola carità, un solo desiderio: manifestare ad ogni uomo Cristo Gesù al vivo, in modo che molti possano innamorarsi di Lui. Senza un vero innamoramento con Cristo Gesù, il Vangelo diviene un libro di ieri, mai di oggi. Se invece ci si innamora di Lui, anche il Vangelo entra in questo circuito potente d’amore e diviene parola attuale di verità, giustizia, pace, salvezza. Diviene vero grido del cuore di Cristo che vuole e chiede di entrare nel nostro cuore con tutta la potenza della luce celeste, che sgorga dalla sua persona.

Dal cuore della Vergine Maria, sotto la guida perenne dello Spirito Santo, messi sulla bocca di questa Donna, da Lei scelta per essa sua voce e voce di Cristo nel mondo, sono sgorgati alcuni Canti Ispirati che parlano a noi della Madre di Dio. È attraverso di essi che noi vogliano parlare dell’infinito mistero che avvolge la Vergine di Nazaret, colei che in eterno è vergine e madre, ma manche madre del suo Creatore e del suo Signore.

È questa la grandezza incomparabile della Vergine Maria. Lei ha generato Colui che è il suo Creatore. Lei ha fatto Colui che l’ha fatta. Se non è mistero infinito questo, vi potrà mai esservi altro mistero infinito? Basterebbe solo questo per farci riflettere per tutta l’eternità e neanche sarebbe sufficiente. Ma per questo l’eternità è eternità. I misteri sono così infiniti e impenetrabili che nessun tempo basta per coglierli in modo esaustivo, pieno, perfetto. Non appena si coglie un aspetto, ne spuntano altri mille.

Avere come punto di riferimento questi Canti Ispirati non è però sufficiente per magnificare, esaltare, mostrare al vivo la grandezza della Madre di Dio e Madre nostra. È necessaria una grazia speciale, particolare, unica. È lo Spirito Santo che deve leggerli ed interpretarli al nostro cuore, al nostro spirito, alla nostra anima.

Nessuno conosce la grandezza della Madre di Dio nella sua purissima verità al di fuori di Lui. Tutti gli altra balbettano qualche frase di su Lei. Lui invece può cantare e comporre per essa un poema eterno. A Lui ci rivolgiamo, chiediamo ogni aiuto, invochiamo ogni luce perché è giusto che la verità della Madre di Dio sia conosciuta.

Ma anche la Vergine Mari, Lei stessa deve venire in nostro soccorso. È Lei che deve chiedere allo Spirito Santo che scienza nel cuore, illumini la mente, rafforzi l’intelligenza perché si possa entrare in questo ineffabile mistero. Senza la preghiera della Madre di Dio lui mai verrà su di noi con la potenza della sua luce.

Lui sa ascoltare una sola voce: quella della sua mistica Sposa. E Lei nulla rifiuta, tutto invece concedere. Di Lei Lui ascolta anche i sospiri inespressi del cuore. Per questo motivo chi vuole essere illuminato dallo Spirito Santo sempre a lei deve rivolgere una accorata preghiera perché invochi per noi il suo eterno Sposo.

Vergine Maria, mistica ed eterna Sposa dello Spirito Santo, chiede al tuo Divino Sposo che scenda su di noi. Vogliamo comprendere, cantare, magnificare, lodare Dio che ha compiuto grandi cosi. Vogliamo benedire il Padre celeste perché in te ha magnificato se stesso. Ha creato l’opera più bella, l’opera che da splendore eterno alla sua creazione.

Se tu ogni giorno lo invocherai, Lui verrà, guiderà la nostra mente, sorreggerà il nostro cuore, illuminerà la nostra intelligenza e il tuo mistero si dispiegherà dinanzi ai nostri occhi e noi possiamo parlare di te come di te è giusto che si parli, si dica, si mostri. Senza di Lui nella mente, di te si parlerà sempre in modo inappropriato.

Madre tutta Santa, da questo momento mettiti in preghiera, chiedi a Lui che venga. Se Lui non vuole, fa’ come alle Nozze di Cana, metti tutta la tua autorevolezza di Sposa Casta, Pura, Umile, Vergine, Tutta Consacrata a Lui. Lui non ti può negare questa grazia. Lui ha gioia che si parli convenientemente bene di Te.

Non vedi, Madre Tutta Bella, che il mondo non ti conosce? Anche i cristiani si stanno dimenticando di te. Vengono a te solo quando hanno bisogno di qualche grazia. La grazia che a te chiedo è una sola: che possa parlare sempre bene di te, secondo la verità che Dio ha posto in te di sé. Questa è la mia unica e sola gioia.

Angeli e Santi del Cielo, anche voi venite in nostro aiuto. Voi che vedete, contemplate la magnificenza della vostra Regina, sostenete la preghiera della Vergine Maria, e facendovi con Lei una sola chiedete allo Spirito Santo di farsi nostra luce, luce potentissima, che illumina il mistero di Maria e lo rende visibile al nostro cuore.

Catanzaro 11 Febbraio 2015

Memoria della Beata Vergine Maria di Lourdes

Mons. Costantino Di Bruno

1 MAGGIO
NON C’È POSTO PER VOI: GESÙ, GIUSEPPE E MARIA

Il Verbo si fece carne nel seno della Vergine Maria.

Così iniziano questi Canti Ispirati dai quali partiamo per comprendere il mistero della Madre Celeste. Maria è la Madre del Verbo Incarnato. In Lei il Figlio Unigenito del Padre si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi. Per Lei Dio e l’uomo divengono una cosa sola. Dio è uomo. L’uomo è Dio.

Nel mistero dell’Incarnazione lo stesso mistero del Dio Eterno, del Dio uno nella natura e trino nelle persone risulta sconvolto. Dal sì di Maria, Dio non è più Padre, Figlio e Spirito Santo. È invece Padre, Figlio Incarnato, Spirito Santo. L’uomo è unito inscindibilmente e indivisibilmente a Dio.

Chi siete? Che volete? Andate via.

Gesù deve nascere. Deve venire alla luce. Per la Vergine Maria sembra non vi sia posto in questo mondo. Il mondo ha altri pensieri, altre idee, altri principi che lo reggono. La guerra e non la pace. L’odio e non l’amore. L’egoismo e non la carità. La stoltezza e non la pietà. Satana e non il suo Creatore.

È come se dall’umanità si alzasse un grido perenne contro il suo Creatore, Signore, Dio. Il mondo non può tollerare Dio. Non lo può accogliere. Se lo accogliesse non sarebbe più mondo. Sarebbe una casa di verità, giustizia, pace, santità gioia. Poiché il mondo vuole restare mondo, non accoglie il suo Dio.

Non c’è posto per voi. Non vi conosciamo.

Per Gesù non c’è posto in questo mondo. Il mondo vuole un Dio fatto da lui, secondo i suoi pensieri. Ma è sempre così. Non solo ieri. Anche oggi si vuole un Dio costruito da noi, a nostra immagine, secondo il nostri pensieri. Cristo Gesù è sempre scomodo, fa paura al mondo la sua croce, il suo Vangelo.

Fa paura la croce di Cristo, ma è lui che l’ha decretata per il suo Signore. Gli fa paura la croce, ma esso stesso è un fabbricatore perenne di croci. Cristo invece è venuto proprio per questo: per far sì che nessun uomo costruisca più croci per un altro uomo. Dove si costruiscono croci, lì non vi è Dio. Non vi è religione. La vera religione è religione di vita. Dio è il Dio della vita.

Non vedete? Il lavorio del giorno, l’insonnia della notte prende già tanto tempo.

L’uomo vive in un frastuono mortale. Consuma i suoi giorni ad inseguire il nulla. Pensa che la vita sia fuori di lui e rincorre chimere. La stoltezza lo consuma. La vanità lo divora. Il niente è stato elevato a tesoro della vita. dell’effimero ne ha fatto una cosa eterna. Il suo è una vera cosa verso la morte.

Cristo invece proprio per questo viene: per dare all’uomo il principio della sua verità, che non è in esso, ma fuori di esso, perché discende dal Cielo. Il vero principio dell’uomo è lo Spirito Santo. È lo Spirito che Cristo Gesù porta che libera l’uomo dalle sue infinite idiozie e gli dona consistenza divina.

Non vedete? Tutto è pieno: i minuti , l’ora, il giorno, la notte.

Gesù viene per proporre ad ogni uomo uno scambio a noi assai vantaggioso. Viene per chiederci di dare a Lui le cose effimere in cambio dell’eternità. Noi gli diamo un corpo mortale, Lui ci dona un corpo spirituale; noi gli diamo il tempo, Lui ci dona l’eternità; noi gli diamo cose, Lui ci dona il Padre.

Questo scambio è tutto a nostra vantaggio. Eppure l’uomo stolto preferisce i suoi tracci, le sue cose futili o anche mortali, fonte di molte malattie e di una morte senza fine, anziché consegnarsi a Cristo Gesù che lo porta all’istante in una dimensione divina, soprannaturale, eterna, di vera luce.

Il tempo è nostro, non vi appartiene. Andate via. Non c’è posto per voi.

È vera tristezza non pensare che trasformato le nostre ricchezze materiali in elemosina, in carità, in servizio d’amore verso l’uomo, Cristo Gesù ci dona la sua ricchezza eterna, la sua gioia immortale, la sua stessa vita divina, ci introduce nella sua stessa comunione trinitaria. È grande stoltezza.

È incalcolabile insipienza rifiutarsi di accogliere questo scambio che è una scambio solo a nostro vantaggio. Noi gli diamo il peccato e Lui ci ricolma di grazia, noi gli diamo i vizi e Lui ci riveste di ogni virtù, noi gli diamo la morte e Lui ci dona la vita. Noi gli diamo qualche cencio e Lui ci avvolge di sé.

Uomo, non vogliamo il tuo tempo, ma il tuo cuore.

Il Signore ci chiede una cosa sola: il cuore. Se noi diamo a Lui il nostro cuore malato, di pietra, duro come un sasso, Lui ci darà un cuore di carne, spirituale, capace di amare, fare il bene, operare la giustizia, inventare le infinite modalità per amare in modo vero, libero nell’operare la pace, pronto sempre al bene.

Gesù non viene per toglierci qualcosa. Viene invece per prendere la nostra “macchina umana, incidentata, ridotta a un rottame, senza motore, dalle ruote sgonfie, dalla cappotta ammaccata, per fare di essa una fiammante spider, una fuori serie, con quale possiamo scalare le più alte vette della vera umanità.

Quanto posto troverai se il tuo cuore a noi aprirai!

Ma l’uomo è stolto, insensato, consuma i suoi giorni per l’inferno. Tutto fa per la sua perdizione eterna. Nulla fa per procurarsi un posto di gloria nel Cielo. È proprio questa la sua stoltezza: pensare di guadagnare il mondo per un giorno, mentre il Signore ti offre il Cielo per l’eternità. È questa la grande offerta di Gesù.

Gesù è venuto per portare il Cielo sulla terra, per mostrare agli uomini come si vivrà domani nel cielo: senza malattie, sofferenza, senza fame, senza sete, senza croce, senza morte, senza lacrime. Noi cosa gli abbiamo dato: sofferenza, fama, sete, croce, lacrime, morte. Lo abbiamo trattato da stolti. Siamo rimasti con il nostro inferno.

Vergine Maria, Immagine purissima dell’umanità nuova, tu che hai dato non solo il cuore, ma anche tutto il tuo corpo, in una purissima verginità della mente e dello spirito, assieme a quella di tutto il tuo essere, aiutaci e viene in soccorso della nostra debolezza, stoltezza, empietà. Vogliamo che solo voi troviate posto nel nostro cuore.

Angeli e Santi del Cielo, voi che vivete solo per Cristo, voi che sapete quali sono i frutti della vera fede, sorreggete la nostra debolezza, dateci la vostra stessa forza, resistenza, buona volontà, perché anche noi non solo diamo il cuore a Cristo Gesù, alla Madre di Dio e a San Giuseppe e perché esso appartenga loro per sempre.

2 MAGGIO
MADRE DI DIO

Sei pura, sei umile, sei ricca di fede.

Chi è la Madre di Gesù. È la Donna pura. La Donna umile. La Donna ricca di fede. Purezza, umiltà, fede sono le tre virtù che adornano cuore, corpo e anima della Madre di Dio. Lei è pura. È incontaminata. È immacolata. È senza macchia di peccato. Ogni suo pensiero è per il suo Dio e Signore. La sua purezza è separazione piena dal mondo.

Lei è umile. Lei sempre vede se stessa in Dio, dalla sua volontà, dai suoi desideri, anche da quelli inespressi. La potenza della grazia le conferisce una scienza perfetta della volontà di Dio. Lei è ricca di fede, cioè ricca di obbedienza. Dio parla e lei ascolta, Dio comanda e lei obbedisce. Non vi sono intervalli neanche di un attimo.

Dai la speranza a chi ti prega, e infondi coraggio a chi ti ama.

Chi prega la Vergine Maria si ricolma il cuore di una dolce speranza. I suoi occhi si illuminano, la sua mente si rischiara, la sua intelligenza si fortifica, ogni porta si apre, ogni sentiero si appiana, ogni croce diviene sopportabile, vivibile. Maria è la Madre della vera speranza. Chi prega Lei mai conoscerà la disperazione, il vuoto.

Chi ama la Vergine Maria mai si scoraggerà, mai cadrà nella delusione, mai sarà preso dalla depressione, dallo sconforto. Avrà nello spirito e nell’anima una forza celeste che sempre lo spingere perché raggiunga Cristo nella gloria del Cielo. Con la Vergine Maria nel cuore il martirio non fa paura. Vi è Lei che conforta il cuore.

LUI E LEI

Lui, Gesù, il Figlio dell’uomo. Lei, Maria, la sempre Vergine. Amando lui, ami lei. Pregando lui, preghi lei.

Gesù è il Figlio dell’uomo. Colui che viene per ricevere dal Padre il suo regno eterno. Il suo è un regno speciale, perché si costruisce non con le armi, non con l’odio, non con la decapitazioni degli uomini. Questo è il regno di Satana. Il regno di Cristo Gesù è invece regno di pace, giustizia, amore, carità, misericordia, compassione, perdono.

Maria è la sempre Vergine, vergine nell’anima, nello spirito, nel corpo. Lei è tutta del suo Dio. Nessuno al di fuori di Dio abita nel suo cuore. Il suo è un cuore consacrato al Padre celeste. Se si ama Gesù si ama la Madre sua. Se si prega Lui, si prega Lei. Lui e Lei sono un solo cuore, un solo amore. Non si ama Gesù se non si ama Lei.

Nell’ora della sua morte: “Donna, ecco tuo figlio; figlio, ecco tua Madre”. Ecco lui, il nostro amico, il nostro fratello. Ecco lei, la nostra Madre, la nostra amica.

La Vergine Maria Gesù dalla croce l’ha data come sua vera Madre ad ogni suo discepolo. Quanti non hanno Maria come Madre non hanno Gesù come fratello. Gesù abita solo nella casa di sua Madre. Chi esce dalla casa di Gesù esce dalla casa di Maria, Chi esce dalla casa di Maria esce dalla casa di Gesù. Una sola casa.

Gesù è il nostro fratello, il nostro amico. Maria è la nostra Madre, la nostra amica. Gesù e Maria devono essere non due amici separati e distinti, ma un solo unico vero amico. L’amicizia con Gesù deve essere amicizia con Maria. L’amicizia con Maria à amicizia con Gesù. Quanti non hanno Maria per amica non hanno neanche Gesù.

Lui per noi morì, per risorgere a nuova vita. Lei, umile e sottomessa, pianse con il cuore per amore di noi tutti.

Gesù è morto per i nostri peccati, è risorto per la nostra giustificazione. Morendo ci ha strappati dalla morte. Risorgendo ci ha aggrappati alla vera vita, vita eterna e divina. Senza Cristo, siamo eternamente nella morte. Mai conosceremo la vera vita. Siamo nella morte dei pensieri, del cuore, della mente. Siamo incapaci di amare.

La Vergine Maria ai piedi della croce piange con il cuore, offre al Padre Gesù per la salvezza di tutti noi. È veramente grande il suo amore. Sacrifica nel suo cuore Gesù per ritrovare tutti gli altri figli dispersi. Immola se stessa, si offre al Padre per la nostra vita eterna. Grande è il suo amore per noi, immenso, oltre ogni misura.

Lui risorge, nel risorgere dà a noi la vita. Lei obbedisce e nella sua obbedienza ci porta il Figlio.

Cristo risorge e offre ad ogni uomo la possibilità di risorgere oggi nello spirito e nell’anima, domani anche con il suo corpo di gloria e di luce. Con Cristo si risorge al vero amore, alla vera giustizia, alla vera compassione, al vero perdono. Senza Cristo vi è un cuore prigioniero dell’odio, della vendetta, del desiderio di morte per gli altri.

La Vergine è la Donna ricca di obbedienza. È per la sua obbedienza che Cristo nasce al mondo come datore della vera vita. È per il suo ai piedi della croce che l’umanità ritrova la madre della vita. Nasce da una madre di morte per la morte. Ora può nascere dalla Madre della vita per la vita. È grande il mistero di Maria.

Non si può parlare di lui se non vi è lei. Non si può parlare di lei se non vi è lui.

Gesù e Maria sono una sola Parola, non due. Chi parla di Lui senza parlare di Lei, parla di un Cristo fabbricato dal pensiero dell’uomo. È un idolo. È un Cristo irriconoscibile, perché è un Cristo senza la Madre. Cristo e la Madre sono una cosa sola. Chi ne fa due cose, prende Cristo e lascia Maria, non possiede il vero Cristo.

Così anche chi dovesse parlare di Maria, senza parlare di Cristo, non possiede la vera Madre, quella che Cristo Gesù gli ha consegnato. Maria ci è stata data perché mai noi perdiamo l’amore per Cristo Gesù. Lei ha come vera missione quella di portarci a Gesù. Altre missione non le sono state conferite. Per Lei a Cristo.

Abbandonati al tuo amico Gesù. Abbandonati alla tua Mamma, la sempre Vergine Maria.

Cosa viene chiesto ora al cristiano. Si abbandonarsi pienamente a Cristo Gesù e alla Madre sua. Ma come si ci abbandona a Gesù e come ci si abbandona a Maria? A Gesù ci si abbandona consegnandoci interamente al suo Vangelo, alla sua verità, alla sua croce, alla missione di salvezza. Gesù è il missionario della Parola.

A Maria ci si abbandona consegnandoci totalmente all’amore, alla misericordia, alla ricerca del peccatore, di chi si è smarrito, chi è lontano, chi ha abbandonato la casa del Padre, chi ancora non la conosce. Chi si abbandona a Maria deve amare con il suo stesso cuore. Il suo è un cuore di madre che mai smette di amare.

Vergine Maria, Madre tutta pura, umile, ricca di fede, dacci il tuo cuore di madre perché con esso vogliamo amare ogni uomo di un amore delicato, fine, purissimo. Angeli e Santi, presentate alla Madre di Gesù, questo nostro desiderio. Il mondo ha bisogno di questo amore materno. Non lo conosce. Siamo noi il cuore materno di Lei.

3 MAGGIO
VOLGITI A LEI

Nei tuoi affanni, nelle tue ore più tristi della giornata, nelle tue sofferenze, nelle tue gioie, nel tuo grazie, nel tuo sì volgiti a lei, a lei, la sempre Vergine, a lei, la Madre di Gesù, a lei, la Madre della Chiesa, a lei, la Madre nostra.

Nessun uomo può vivere la vita nel suo carico di gioie e di dolori se non condivide ogni cosa con la Madre di Dio, la Madre di Gesù, la Madre della Chiesa, la Madre nostra. Solo il suo cuore è capace di condividere la nostra morte e la nostra vita. Solo il suo cuore è stato creato da Dio per questo: per accogliere ogni cuore di questo mondo.

Sempre si ha bisogno di condividere il cuore. Sulla terra non vi sono persone capaci come Lei di una condivisione perfetta. Lei invece è la donna perfetta che può assumere tutti i cuori del mondo per condividere tutto di essi. In questa condivisione il cuore trova la sua pace anche quando è nella croce del dolore e della sofferenza indicibile.

Lei, Maria, la sempre Vergine, con il suo sì ha saputo dare la vita. Nella sua sofferenza ha saputo darti amore.

La Vergine Maria sa condivide ogni cuore perché Lei ha condiviso il cuore di Gesù nella gioia della sua nascita a Betlemme, ma anche nella sofferenza dell’esilio e infine nel dolore della Croce. Sempre Lei è stata accanto a Cristo Signore. Gesù è vita dalla sua vita, vita delle sua vita. Ai piedi della croce ha condiviso tutta la sofferenza.

Ma anche il mattino della risurrezione ha condiviso tutta la gioia. La Vergine Maria sa come consolare ogni sofferenza, sa come dare verità ad ogni gioia. Senza di Lei gioia e sofferenza vanno sempre sciupate, non si dono ad esse un valore soprannaturale di salvezza. Lei invece tutto ha trasformato in amore di salvezza.

È la tua Mamma. È la Mamma di noi tutti. È la Mamma della Redenzione. È la Mamma che tutto scusa e tutto perdona. È la Mamma che si preoccupa di te.

Dire che la Vergine Maria è Mamma è dire tutto. La Mamma è colei che non dorme, veglia sempre, sempre occupata nell’amore, sempre preoccupata per ciò che manca o non riesce a completare l’amore dei figli. Sempre pronta a nascondere sotto il manto della misericordia e del perdono. Sempre ricca di misericordia e di pietà.

Dire che Maria è Madre della Redenzione è gridare il mistero più alto che si compie in Lei dopo la divina sua maternità. Gesù vuole che Lei sia la Mamma per generare tutti alla divina figliolanza. Dio ci fa tutti suoi figli attraverso il suo mistico seno. Come il Figlio di Dio divenne in Lei Figlio dell’uomo, così in lei tutti si diviene figli di Dio.

Lei, la sempre Vergine, ha saputo soffrire; ha anche pianto; ha pianto nel silenzio un pianto che sgorgava dal cuore, un pianto d’amore.

Anche e soprattutto nel pianto ci dobbiamo affidare a Lei, dobbiamo mettere il nostro cuore nel suo. Lei ha pianto un pianto di ingiustizia, di disprezzo del Figlio suo, di Crocifissione di Cristo Signore. Ha conosciuto il pianto della crudeltà e della cattiveria dell’uomo. Chi più di Lei potrà consolare il nostro spianto?

Condividendo con Lei il nostro pianto Lei ci insegnerà come trasformarlo in redenzione, in grazia di salvezza, in gioia di purificazione del cuore e della mente. Noi siamo abili dilapidatori di una così grande ricchezza che è la sofferenza. Vogliamo anche cancellarla con l’eutanasia. Maria invece ce la trasforma in salvezza per tutti.

Affida a lei, a Maria la sempre Vergine, tutte le tue pene, perché lei dirà a suo Figlio Gesù: “È finito il vino… provvedi…”.

Altro motivo per cui con Lei si deve condividere la sofferenza, il pianto, il dolore è il suo pronto e immediato intervento presso Cristo Gesù. A Lui lei grida il nostro bisogno di aiuto, di grazia, di sostegno, di amore, carità, verità, santità, sopportazione, scienza di amare la croce, rimanendo crocifissi sopra di essa.

Se Maria non corre da Gesù, a noi manca la scienza del dolore, la sapienza della croce, la saggezza di come vivere ogni sofferenza e tutto si sciupa. Maria invece va da suo Figlio Gesù e all’istante una pioggia di grazia di abbatte su di noi e ciò che prima era insopportabile si trasforma in una soave sofferenza da offrire al Padre celeste.

Gesù ascolta. È la preghiera di sua Madre. Per lei compì il primo miracolo, pur non essendo giunta la sua ora.

Chi condivide il suo dolore con la Madre di Dio, deve avere una forte, convinta fede nel cuore: Gesù sempre ascolta la preghiera della Madre e mette a disposizione della sua preghiera l’onnipotenza della sua grazia e la sua sapienza divina ed eterna. Con la sapienza Gesù sa qual è il bene migliore per noi e con la sua onnipotenza lo realizza.

Alla Vergine Maria dobbiamo chiedere la grazia di fidarci sempre della risposta del Figlio suo. A volte questa scienza ci manca ed allora cadiamo in crisi. Pensiamo che la Vergine Maria non ci abbia accolto nel suo cuore e neanche Cristo Gesù. Invece ci manca solo la grazia di comprendere la sapienza di Gesù. Questa grazia va chiesta.

Volgiti a lei. Ti condurrà al Figlio. Ti porterà alla salvezza. Ti aiuterà nel cammino verso il Regno dei cieli. È Maria. È tua Madre. È la Madre di Dio. È la mistica Sposa dello Spirito Santo..

Può Colei che nostra Madre, Madre di Dio, mistica Sposa dello Spirito Santo lasciarci soli, proprio nel momento in cui ci siamo rivolti a Lei manifestando le esigenze del nostro cuore dolorante? Dobbiamo però presentarci a Lei da veri figli, che non cercano né vendetta e né giustizia, ma solo la forza di portare oggi e sempre la propria croce.

Da Maria si ricorre non perché ci liberi dalla croce. Ne verrà subito un’altra. Ma perché ci ottenga la grazia di saper portare ogni croce. Questa grazia è la più alta, difficile da impetrare, quasi impossibile da ottenere. La ottiene chi già possiede un cuore mariano, anzi chi già è rivestito del suo stesso cuore.

Volgiti a lei. Maria ti esaudirà. suo Figlio ti darà il vino della grazia e della misericordia del Signore.

Siamone certi. Chi si rivolge a Maria non rimarrà deluso in eterno. Sperimenterà sempre l’efficacia del suo intervento presso il Figlio suo Gesù. Cosa si chiede a chi si presenta da Maria per rivelarle il suo cuore? Che sia suo vero figlio. E chi non è figlio non verrà mai ascoltato? Verrà ascoltato sulla promessa di divenire suo vero figlio.

Questa relazione di maternità e di figliolanza va vissuta sempre. Non si va dalla Vergine Maria da estranei, da visitatori occasionali, da persone spinte dalle necessità. Si va da Lei o da veri figli o con promessa mantenuta di ritornare ad essere veri figli. Questa condizione va sempre osservata. Lei è per i figli, per tutti i suoi figli.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, a volte viviamo da estranei, ma ora vogliono essere tuoi veri figli. Donaci la tua maternità che ci accompagni per tutta la vita.

Angeli e Santi, fateci veri figli di una Madre così santa, così pura, così grande.

4 MAGGIO
UN SÌ

Un sì ha dato la vita. Un sì ha vinto la morte. Un sì ha dato tutto. Quel sì, Mamma di tutto il mondo e Mamma di Gesù, l’hai detto tu.

È stato sufficiente un sì detto a Dio dalla Vergine Maria per cambiare le sorti del mondo, per dare alla storia un nuovo inizio, non solo. Anche in Dio quel sì ha provocato un vero terremoto. Nel Figlio Unigenito del Padre per il sì della Vergine Maria la divinità si è umanità, l’eternità si è fatta tempo, Dio si è fatto uomo.

Anche a noi il Signore chiede un solo sì. Se noi lo diciamo con immediatezza di fede e di obbedienza, tutta la storia cambia, il corso della grazia di Dio si modifica, l’umanità intera entra in una fase nuova della sua vita. Il sì è detto da una sola persona, il suo frutto invece è perennemente universale. Esso cambia l’intera storia.

Per quel sì il tuo cuore è stato trafitto. Per quel sì una spada ti trapassò l’anima.

Ogni sì detto ha Dio ha un costo: la morte di se stessi, la morte a se stessi. Il primo frutto del sì è per noi. Tutti di noi viene elevato, spiritualizzato, divinizzato attraverso l’indicibile sofferenza. Ogni sì detto a Dio trasforma tutta la nostra vita, la eleva, l’avvicina a Dio, la immerge in Lui, ma per la via del dolore, della croce.

Anche la Vergine Maria, Donna purissima, santissima, immacolata ha dovuto spiritualizzare il suo corpo mettendolo nel crogiolo della sofferenza, del martirio dell’anima, della trafittura del suo spirito. Dio è purissimo spirito e chi vuole contemplarlo nel cielo deve spiritualizzare tutto il suo corpo, la sua vita.

Mamma! Mamma sempre Vergine! Mamma umile! Mamma ricca di fede! Sei tu, o Maria, la Mamma nostra e la Mamma di Gesù!

A Maria si deve pensare come si pensa ad una mamma vera, lei però non è come tutte le altre mamme. Esse sono tutte nate nel peccato, piene di difetti, anche le più sante hanno dei nei e delle piccole imperfezioni. Tutte sono povere di mezzi. La loro sostanza ontologica è povera, carente di molte.

La sostanza ontologica della Madre celeste è ben differente. Lei è di sostanza pura, vergine, casta, immacolata, santa. È sostanza creata su misura dal Padre celeste per il Figlio Suo Unigenito. È sostanza speciale, unica, esclusiva. Non vi è nessun’altra donna al mondo e nessun’altra mamma con una sostanza speciale come la sua.

Tu, o Maria, nel silenzio hai saputo soffrire, pur la tua bocca sfiorando sempre un sorriso.

La Vergine Maria è madre specialissima. Lei nasconde nella sua altissima santità ogni sofferenza dello spirito, del corpo dell’anima, per dare conforto, consolazione, rassicurazione ai suoi figli. Lei sta bene anche se soffre. Questa è la grandezza della sua santità. Sfiora un sorriso mentre la spada le trafigge l’anima.

A questa grandezza e altezza di amore si può giungere solo per grazia di Dio, per grazia speciale del Signore. Da Lei ogni suo figlio apprendere come si cresce in grazia, in santità, in modo che mai lui sia motivo di sofferenza per gli altri suoi fratelli. Lui può soffrire, gli altri devono gioire. Lui si può privare, gli altri devono avere gioia.

Uomo, ama la Mamma di Gesù. Togli dal suo cuore le spine. Uomo, ascolta la Parola di suo Figlio Gesù. Lei sarà felice.

Ecco ora un invito esplicito ad amare la Mamma di Gesù con una richiesta anch’essa esplicita: togliere dal suo cuore le spine. Ma come si ama la Madre di Gesù e come si tolgono dal suo cuore le spine? Amando Cristo Gesù con cuore puro, casto, mite, umile. Questo è il desiderio della Madre Celeste: un grande amore per Gesù.

La Vergine Maria è tutta consacrata all’amore, alla gloria, alla conoscenza, all’esaltazione di Gesù suo Figlio. Lei chiede ad ogni altro suo figlio di lavorare solo per questo: per dare gloria a Gesù, per procurargli la gloria più grande. La gloria di Gesù è gloria di Maria. La gloria di Maria è gloria di ogni suo figlio.

Uomo, la tua Mamma ti attende nel Regno dei cieli per vivere assieme a lei nella gioia del Signore.

L’amore della Madre celeste non è un amore che finisce con la morte. È invece un amore che neanche l’eternità potrà spegnere. Non solo non lo esaurirà, lo farà crescere a dismisura e più l’eterna dura e più l’amore di Lei per noi e di noi per Lei aumenta e aumenta anche l’amore per Gesù Signore. Con Lei l’amore può essere solo eterno.

Ma noi ancora siamo assai distanti da quest’amore eterno. Spesso il nostro dura solo qualche attimo, un istante, un giorno per noi è una eternità. Il tempo di rivolgerle una preghiera per un bisogno impellente e poi la si toglie dal cuore, dalla vista. In questo suo amore è giusto che si cresca. La verità dell’amore è la sua eternità.

Uomo, Maria è la tua Mamma. Il suo sì ti ha dato la vita eterna. Ti ha dato il Figlio di Dio.

Tutto è dal sì di Maria. Dal suo sì è iniziata la vita nuova, la grazia, la verità, la gioia, la pace vera per l’intera umanità. Da Lei infatti è nato l’Autore della vita, della verità, della pace, della carità. Da Lei è nato l’Uomo nuovo che deve fare nuove tutte le cose. Per questo però il sì della Vergine Maria non è più sufficiente.

Sul suo modello ognuno di noi è chiamato a dire il suo sì. È dal nostro sì che l’opera della salvezza si porta a compimento. Un nostro sì permette a Cristo di entrane in noi, nella nostra anima, nel nostro corpo, nel nostro spirito, prendersi tutta la nostra vita e farne uno strumento di salvezza così come ha fatto con la sua umanità.

Uomo, ascolta la voce della tua Mamma del cielo. Ella ti ama e vuole la tua salvezza. Con il tuo sì entrerai nel Regno dei cieli.

Ora siamo invitati ad ascoltare la voce della Madre celeste. Il suo è un grido di amore, una voce che indica ad ogni suo figlio le porte del cielo. Lei vuole una cosa sola: la salvezza di ogni suo figlio. Pur volendo la nostra salvezza Lei non può salvarci senza di noi. Le occorre il nostro sì, il dono della nostra volta a Cristo Signore.

L’eresia più perniciosa, sottile, strisciante dei nostri giorni ha abolito ogni sì alla Vergine Maria, a Cristo Gesù. Anche se diciamo dei sì, sono tutti momentanei, durano un istante. Neanche più quelli sacramentali rispettiamo. Tutti dicono che la salvezza è senza di noi. Il sì di Cristo basta per tutti. Madre di Gesù, liberaci da tanta falsità.

Madre di Dio, Madre della Redenzione, Madre nostra, il tuo sì ha aperto le porte della salvezza, della redenzione, della grazia e della verità. Al tuo sì deve aggiungersi il sì di ogni tuo figlio. Convinci i nostri cuori che esso è essenziale nell’opera non solo della nostra salvezza, ma della redenzione di ogni uomo. Dal nostro sì è la vita del mondo.

Angeli e Santi, a noi, stolti e insipienti che siamo convinti che nessun sì sia necessario, dateci l’intelligenza per comprendere che senza di esso le porte della salvezza non si aprono. La salvezza è insieme grazia di Dio e accoglienza da parte dell’uomo. Senza sì nessuna salvezza si accoglie e l’uomo rimane nella morte eterna.

5 MAGGIO
ATTESA…

Soffri nel tuo corpo. Sei sola… Cerchi conforto… Non ne trovi. Tu ed il tuo dolore. Invochi aiuto. Preghi con fede: Signore, liberami!

La solitudine nella sofferenza rende la sofferenza ancora più pesante, dura, spesso manca il respiro per continuare, andare avanti, portare le croce fin sul Golgota. La debolezza è della natura umana. La fragilità è della nostra carne. Il peccato ci rende privi di ogni difesa contro la sofferenza. La grazia invece moltiplica le forze.

C’è un conforto invisibile che viene dalla preghiera, dalla fede, dall’amicizia con Dio. Anche Cristo Gesù sulla croce pregava, invocava forza, sostegno per bere il calice dell’amore e della redenzione preparato per Lui. Senza preghiera nessuna sofferenza si vive. Il mondo ateo pensa di sopprimerla con la morte provocata prematuramente.

Attendi. La tua è attesa di liberazione. Il Signore verrà presto. Ne sei certa. Non sai quando. Vorresti subito. Devi bere il calice del dolore e della sofferenza.

Nella sofferenza si chiede al Signore la liberazione. Un intervento portentoso del Signore è capace di porre fine ad ogni sofferenza. Ma se la sofferenza finisce con che cosa si redime il mondo? Con che cosa si purifica il nostro corpo? Con che cosa l’anima viene lavata da tutti i residui di peccato? Senza sofferenza lo spirito resta immaturo.

Noi sappiamo che il Signore verrà presto. Non tarderà. La sua divina saggezza deve però far coincidere due esigenze in apparenza inconciliabili: l’urge della purificazione del nostro corpo, della nostra anima, del nostro spirito e la richiesta di liberazione da noi fatta giungere al suo cuore. Dio come purificarci e come liberarci.

Nell’attesa la tua croce è redenzione. Ti purifichi per mezzo di essa. Preghi. Ancora non vedi sollievo. Son tutti sordi al tuo grido d’aiuto.

Dio sa quando è il momento giusto perché si ponga fine alla nostra sofferenza. Nell’attesa che il Signore venga nessuna goccia di sofferenza va sciupata, perduta. Essa va offerta per la nostra santificazione e per la conversione dei nostri fratelli. Offrire la sofferenza a Dio è ricchezza di grazia, redenzione, giustificazione.

È nella sofferenza che si rivelano vitalità, fermezza, solidità, robustezza, consistenza della nostra fede. La sofferenza per il corpo e lo spirito ciò che il crogiolo è per l’oro. Come il fuoco fonde l’oro e lo libera da ogni scoria. Così la sofferenza fonde corpo e spirito e li libera da ogni imperfezione. La sofferenza è il vero crogiolo del Signore.

Dio mio, abbi misericordia di me! Nel tuo corpo tanta sofferenza.

Sofferenza e preghiera devono essere una cosa sola, allo stesso modo che sono una cosa sola crogiolo e fuoco. Se il fuoco non riscalda, l’oro non si fonde. Se la preghiera non scalda spirito ed anima, la sofferenza si trasforma in peccato, perché non resa vera, pura, santa dalla preghiera. La preghiera è la vera anima della sofferenza.

Il mondo di oggi non sa pregare, neanche può pregare, gli manca il Dio che sa accogliere la preghiera dell’uomo. Distrutto Dio, il soprannaturale, a chi si può innalzare la preghiera? Ecco la vera povertà dell’uomo. Dio è ricchezza nella sofferenza, perché Lui è la sola fonte, l’unica sorgente della nostra speranza.

Ma tu attendi. Il Signore verrà. La tua è attesa nella speranza. Tu lo sai: il Signore è con te. Con te sono gli Angeli del cielo.

La fede diviene preghiera, la preghiera si fa speranza, la speranza dona forza al cuore, il cuore forte sopporta ogni cosa. Nella fede anche la sofferenza più grande si vive con gioia, si offre con amore, se ne fa uno strumento di salvezza, redenzione, santificazione. La fede dona vera vita ad ogni croce.

Nella fede noi sappiamo che il Signore è con noi, con noi vi sono gli Angeli e Santi. Tutto il cielo è con noi. Non sono con noi per liberarci dalla sofferenza, ma per aiutarci a viverla secondo purissima verità, carità, speranza. Son con noi per aiutarci nell’opera della nostra purificazione. A Dio si deve andare da puri.

Con te è la Mamma del cielo, Mamma che con il suo manto di misericordia ti avvolge con amore per portarti al suo Figlio Gesù.

Anche la Madre di Gesù è con noi. Essa viene, ci avvolge con il suo manto di amore e ci conduce al suo Figlio Gesù. Ci presenta come suoi figli. Potrà mai Gesù respingere dal suo regno un figlio della Madre sua? Mai. Per la Madre sua Gesù apre sempre le porte del suo regno. È Maria la vera chiave del Paradiso.

Quando Lei chiede a Gesù Signore, nessuna porta del suo cuore rimane chiusa, tutta si aprono, anzi si spalancano perché Lei possa entrare. È questa la grandezza della Vergine Madre. Lei è chiave universale. È chiave che apre tutte le porte del cielo. È chiave che fa spalancare tutte le porte del cuore del Padre.

Ti rincuori. L’attesa non può essere vana. La tua preghiera sgorga dal tuo cuore. Il Signore ti ascolterà. Il suo tempo non è il tuo.

Sapendo che la Madre di Gesù viene e avvolge con il suo manto e porta nel cuore di Cristo, uno si rincuora, ricomincia a sperare, risuscita nel suo spirito e nella sua anima. Si riprende a pregare. Si invoca ancora e ancora la Madre celeste. Con lei al nostro fianco nulla più si deve temere. Le porte della terra e del cielo si aprono tutte.

Con questa certezza della Madre di Dio al nostro fianco per nasconderci nel cuore del suo Figlio Gesù, avvolti dal suo manto di misericordia, l’attesa non fa più spavento. Mentre attendiamo siamo già consolati, siamo già in qualche modo liberati, non nel corpo, ma nello spirito, nel cuore. Con Lei si pena in modo diverso.

Pregando, purificati e con fede attendi l’arrivo del Signore.

Con la Vergine nel cuore l’attesa si trasforma in amore, l’amore si fa preghiera, la preghiera diventa forza irresistibile, la forza ci fa perseverare sino alla fine. Con Lei nei pensieri, non si torma mai indietro, anche perché è lei che ci sostiene, ci spinge perché si vada sempre avanti. Inchiodati al suo cuore, mai ci stancheremo.

È questa la saggezza del discepolo di Gesù: inchiodarsi al cuore di Maria. Inchiodato al suo cuore, diviene suo cuore, con esso è una cosa sola. Tutto il suo amore si riversa in lui e lui può perseverare nell’amore sino alla fine, anche se inchiodati sulla croce della sofferenza e dell’indicibile dolore. Il cuore di Maria è sorgente di vera vita.

Vergine Maria, inchiodata al cuore di Cristo e divenuta con Lui, un solo cuore, inchiodaci al tuo cuore per sempre. Facci divenire un solo cuore con te, così diventeremo un solo cuore con Cristo Gesù. Saremo nel cuore del Padre.

Angeli e Santi, siate voi ad inchiodarci ogni giorno nel cuore della Madre nostra.

6 MAGGIO
TI PENSO…

Ti penso sovente, o Madre mia. Ti penso nella gioia: gioia del tuo fiat. Ti penso alla ricerca di una grotta: grotta d’amore, di luce, di speranza.

Vivere con il pensiero sempre rivolto verso la Madre di Gesù, è dare alla propria vita una immagine e in modello perfetto, cui sempre ispirarsi. Noi tutti abbiamo bisogno di modelli. Quale modello più grande, più bello, più santo della Madre nostra celeste? Chi contempla Lei, sempre ritroverà il significato della sua vita.

Senza modelli non si può vivere. Dio ha dato all’uomo se stesso come modello da seguire. Anche Cristo Gesù ha dato se stesso come modello da seguire. Dio e Cristo Gesù possono essere seguiti, solo se il cristiano pensa, guarda, contempla, osserva, medita sulla vita della Vergine Madre. Lei è vero modello di sequela.

Ti penso nel dolore: nel dolore di Madre, Madre trafitta. Col tuo dolore, o Madre mia, hai dato al mondo tutto. Hai dato la vita: vita di risurrezione.

La vita della Vergine Maria è il vero paradigma della nostra vita. Guardando a Lei possiamo declinare tutta la nostra umana esistenza, fatta di gioie, dolori, sofferenze, rifiuti, rinnegamenti, disprezzo, croci. Maria è la Donna che ha saputo vivere ogni attimo guidata sempre dalla più alta sapienza e intelligenza nello Spirito Santo.

Gioia e dolore da Lei erano vissuti visti perennemente in Dio, nella sua divina volontà. La tristezza del nostro mondo è l’idolatria e l’empietà. È la non possibilità di vivere la gioia, la sofferenza, il dolore riferendoli a Dio. Per cui anche la gioia siamo capaci a trasformarla in strumento di morte o repentina o lenta e dolorosa.

Ti penso sotto la croce. Piangevi nel silenzio del tuo cuore, o Madre mia. Solo tu piena di grazia. Hai dato tuo Figlio Gesù nella gioia, nella sofferenza.

Invece la Vergine Maria gioia e dolore li viveva in Dio, per Lui, come dono della sua misericordia, elargizione della sua compassione, strumenti nelle sue mani per rimanere sempre nella più grande umiltà, mezzi per non montare mai in superbia. Vedere anche la croce come un dono di Dio, questa è purissima fede.

Questa visione di altissima fede ci è negata se non siamo radicati nello Spirito Santo. La Vergine Maria dello Spirito Santo è mistica sposa. Lei, attraverso gli occhi dello Spirito Santo, ha sempre accesso al cuore del Padre, nel quale sono racchiusi i segreti del suo amore. Tutto cambia quando si vede la vita dal cuore del Padre.

Madre mia, come posso imitarti? Mai si potrà imitare la sempre Vergine.

La contemplazione della Beata Vergine Maria deve portare il cuore ad un solo desiderio: volontà di imitare la Madre celeste. Ma in che cosa la si deve imitare? Qual è la virtù regina dalla quale partire? Maria è la Consegnata a Dio nello Spirito Santo. è la Donata al Padre per l’esclusivo compimento della divina volontà.

Non si imita Maria in quello che ha fatto. La vita è sua e di nessun altro. Si imita Maria nelle modalità secondo le quali le cose da Lei sono state fatte e queste modalità hanno una sola traccia: consegna, abbandono, dono pieno, senza riserva al Padre celeste. Maria è vera creta nelle mani del “Vasaio Divino”.

Ma l’amore, il mio amore, il nostro cuore pieno d’amore Ti darà gioia.

Fare ciò che Maria ha fatto non si può. La sua vita è irripetibile. Fare invece le cose secondo le sue modalità questo sì che si può fare. Maria può essere imitata nel suo grande amore per il Signore. In Lei l’amore è purissima obbedienza, ascolto perfetto, risposta immediata. Dio parla e Maria vuole, risponde con un sì istantaneo.

Questa è la verità dell’amore: risposta immediata al Padre. In Maria non vi sono intervalli, pause, interruzioni, momenti di stanchezza, periodi di crisi, abbandoni vari, rilassatezza, pigrizia, ignavia. Lei sempre pronta a rispondere con un sì pieno coinvolgente l’intera sua vita. In questo Lei può essere imitata, deve esserlo.

Madre mia, non abbiamo dimenticato tuo Figlio Gesù. Occorre solo un po’ di buona volontà per convertirci e tornare pentiti al tuo Figlio Gesù.

Ora la Vergine Maria viene rassicurata. Ci siamo forse dimenticati di Gesù? Lo abbiamo forse trascurato? Lo abbiamo esiliato dal nostro cuore? Nient’affatto. Ci siamo solamente distratti. Ora è giusto che si operi una vera conversione e si torni pentiti a Lui. Gesù non deve essere mai abbandonato, mai lasciato.

Nell’amore per Gesù Signore spesso siamo altalenanti, pendolari, andiamo e veniamo, iniziamo e smettiamo, cominciamo e ci ritiriamo. Urge una più grande stabilità nella conversione, nella fede, nel cammino, nel portare a compimento il nostro essere suoi discepoli. Il nostro è un impegno di amore che mai dovrà conoscere stanchezza.

Sei nella gloria del cielo. Sei Madre di Dio, Madre nostra, Madre della Chiesa, Regina degli Angeli e dei Santi.

Ora il cuore e la mente nuovamente contemplano la Vergine Maria. Lei è nella gloria del Cielo. Lei è la Madre di Dio, la Madre nostra, la Madre della Chiesa, la regina degli Angeli e dei Santi. La Vergine Maria è modello unico per tutti. Anche gli Angeli se vogliono amare Dio secondo pienezza di verità si devono ispirare a Lei.

Non vi è persona sulla terra che possa affermare di amare Gesù senza una vera, quotidiana, istantanea imitazione della Vergine Maria. Maria è il modello datoci da Dio perché guardando Lei e imitandola, noi possiamo giungere alla vera imitazione di Cristo Gesù. Chi è senza Maria è senza modello. Mai imiterà Gesù.

Ti preghiamo, Madre, affinché il mondo migliori per risorgere a nuova vita.

Ora a Maria si chiede una grazia: che aiuti il mondo a migliorare al fine di risorgere a vita nuova. Questo Maria lo farà, ma solo per mezzo nostro. Solo se noi ci inchiodiamo al suo cuore e da questa crocifissione d’amore facciamo sgorgare sulla terra tutta la ricchezza dell’amore del Padre che è nel suo cuore.

Inchiodati al cuore di Maria, diveniamo con Lei un solo cuore e così tutto il suo amore, che è amore purissimo del Padre, attinto tutto nel cuore di Cristo, per le mani dello Spirito Santo, può essere riversato nel mondo. Senza questo amore, di cui noi siamo strumenti, Maria nulla può fare per la redenzione e la vita del mondo.

Vergine Maria, Donna dal cuore pieno di tutto l’amore del Padre, di tutta la grazia di Cristo Gesù e della comunione dello Spirito Santo, inchiodaci al tuo cuore e facci con il tuo un solo cuore. È la sola via per portare vita in questo mondo.

Angeli e Santi, voi che conoscete tutte le malvagità e le cattiverie del mondo, sapete anche che non è possibile distruggerle se non attraverso un vero diluvio, questa volta non di acqua travolgente, ma solo con il purissimo amore che è tutto nel cuore di Maria. Voi ci aiuterete, noi attingeremo a questa amore, inonderemo il mondo.

7 MAGGIO
SEI BELLA, O MADRE

Sei bella, sei umile, sei povera, sei ricca di fede.

La bellezza della Vergine è verginità dell’anima, dello spirito, del corpo. Essendo la sua anima la casa di Dio, Dio fa risplendere in essa tutta la sua luce. Dall’anima la luce si irradia tutta nel suo spirito, dallo spirito essa inonda tutto il corpo. La bellezza di Maria è di luce divina. Lei è avvolta dalla luce del Padre.

Umiltà e povertà di Maria sono lo svuotamento di sé, perché tutto Dio possa abitare in lei. Chi è pieno di sé, superbo, ricco della sua umanità, mai potrà accogliere il Signore. Si è già pieni. Ci si svuota, si lascia tutto lo spazio a Dio. Questa è la vera povertà e la vera umiltà. È questa anche la ricchezza della fede della Madre di Dio.

Un sì, un’obbedienza, il timore del Signore fanno di te la Benedetta fra tutte le donne. Nel tuo grembo porti tuo Figlio Gesù.

Maria è Vergine per il suo Dio. La sua è però una verginità diversa da ogni altra verginità. La sua è una purezza incontaminata che è la sostanza della sua anima, del suo corpo, del suo spirito. Mai in Maria è entrato nulla di impuro. Lei è la casa della grazia e solo di essa. Non vi è spazio in Maria per il mondo.

Dal suo corpo Dio ha tratto la carne per il Figlio suo. Questa è la purezza della Vergine Maria: anche il suo corpo è solo per il suo Dio e Signore. Esso è talmente santo che il Santo di Dio non ha disdegnato di assumere da esso la carne che lo ha fatto vera carne, vero uomo, vero figlio dell’uomo. Maria è vera Madre del Figlio di Dio.

Così piccola, ma così grande nel tuo amore. Il tuo viso sfiora sempre un sorriso, anche nel tuo grande dolore, nella tua grande sofferenza.

È questa la verginità della Madre di Dio. Anche nell’indicibile dolore lei mai è stata del male, del mondo. Mai ha avuto una reazione che non fosse di totale consegna al suo Dio. In Maria non vi è un solo momento di non santità. Dolore, sofferenza, croce, martirio dell’anima sono governati sempre dalla pienezza della grazia di Dio in Lei.

È questo il significato del sorriso che sfiora il viso delle Madre di Dio. Lei non si è lasciata mai trascinare da una visione umana del dolore, visione atea, empia, di pura idolatria. La sua anima ricca di pietà, fede, obbedienza, Spirito Santo, governava ogni cosa facendone un’offerta al Padre celeste di redenzione e di salvezza.

Sei bella, o Madre. I tuoi occhi tristi e malinconici, ma pieni di luce, emanano un raggio per tutti, un raggio d’amore, di speranza.

Maria è bella. È molto bella. Anche se i suoi occhi, osservati mentre contemplano le brutture, le stoltezza, le infinite malvagità che distruggono l’uomo, sono malinconici, sempre da essi emana un raggio di amore, di speranza. Si può sconfiggere il male. Si possono abbattere le barriere dell’odio e della distruzione. Si può vincere la morte.

Qual è la speranza, l’amore che emana dal viso della Madre di Dio? Lei sempre dona Cristo. Lo dona con la Parola, lo dona con il sorriso, lo dona con il comando, lo dona con il silenzio, lo dona con la presenza, lo dona con l’assenza. Lei per natura è Datrice di Cristo Gesù. È Cristo la nostra vittoria. È Lui la nostra speranza.

Sei bella, o Madre. Insieme a Giuseppe cresci con tanta gioia, con tanto amore, tuo Figlio Gesù. Ma il mondo non ti pensa così. Non ti ama così. Non ti vuole così.

Maria è stupendamente bella perché sa amare. Lei sa amare sempre, perché sempre sorretta e guidata dallo Spirito Santo. Lei è perennemente discepola dello Spirito, per questo può essere discepola di Cristo Gesù. Nessuno potrà mai essere discepolo di Cristo se non si fa discepolo dello Spirito Santo. È Lui il Maestro che insegna Cristo.

Ogni Maestro è Maestro in un scienza particolare, speciale. Lo Spirito Santo è il Maestro che insegna Cristo. Cristo è il Maestro che insegna il Padre. Il mondo non amare la Vergine Maria. La vede da se stessa. Ne fa una donna come tutte le altre. Non accoglie la sua relazione singolare che lei vive con il Padre, il Figlio e lo Spirito.

Sei bella, o Madre. Sei tutta bella. Sei pura, sei casta, o Madre di Dio, o Madre nostra.

In che cosa è bella, pura, casta la Vergine Maria? Nell’essere sempre dallo Spirito Santo, per Cristo Gesù, secondo la volontà del Padre. Nessuno mai sulla terra ha mostrato una bellezza così unica. Non esiste bellezza come la sua. Lei è il vero specchio di Dio sulla nostra terra. Gesù è immagine di Dio. Lei è specchio.

Contemplando Lei si può vedere tutta l’Onnipotenza del Padre, cosa il Padre sa fare. Tutta la grazia di Cristo, quale potenza di novità essa porta in sé. Tutta la comunione dello Spirito Santo, quale purissimo ascolto, quale obbedienza essa genera nel cuore. Maria è bellezza di onnipotenza, amore, grazia, comunione, obbedienza.

Sei Madre del Figlio dell’Altissimo. Sei Madre e Vergine. Sei Vergine e Madre. Tu non conosci il peccato. Il Signore ti ama. Tu rispondi al suo amore.

Maria è la Madre del Figlio dell’Altissimo. È Madre sempre vergine. È vergine pur essendo Madre. Lei non conosce il peccato. È l’Amata del Signore. Il Signore è l’Amato del suo cuore. Il Signore e Maria sono divenuti un solo canto di amore. Il canto di amore di Dio e di Maria è Cristo Gesù. È Lui il frutto purissimo di questo amore.

Non è però un amore alla maniera degli uomini. È invece un amore alla maniera di Dio. È una amore che è dono tale dell’uno all’altra. Dio dona se stesso tutto a Maria. Maria dona se stessa tutta a Dio. Dio dona a Maria il Figlio suo come vero Figlio di Maria. Maria dona a Dio il Figlio da Lei nato come vero Figlio di Dio.

Dici sì. “Avvenga di me secondo la tua parola”. Concepisci nel tuo grembo la salvezza. Dai a noi la redenzione. Tu sei Madre della Redenzione, o Maria. Sei bella, o Madre.

Con il sì, con il dono del suo cuore, della sua anima, del suo spirito, della sua volontà, del suo corpo a Dio, per opera dello Spirito Santo la Salvezza del Padre si fa carne, la grazia si fa carne, la verità si carne. Maria non solo concepisce la Salvezza di Dio, dona ad ogni uomo la redenzione del Figlio. Lei è vera Madre della Redenzione.

Con il suo sì cielo e terra acquisiscono nuova forma, nuova vita, nuova esistenza, nuove verità, nuova sostanza. Dio non è più il Dio di prima e neanche l’uomo è l’uomo di prima. Dio è Dio Incarnato. È Dio vero uomo. L’uomo è uomo divinizzato. È uomo reso partecipe della natura divina. Cambia la natura stessa dell’uomo.

Vergine Maria, Madre del sì, Madre della consegna totale al tuo Dio e Signore, per te “il vecchio” non esiste più. In te Dio ha assunto una nuova sostanza. Si è fatto veramente uomo. In te anche l’uomo riceve una nuova sostanza: è parte di Dio.

Angeli e Santi, voi che nell’eternità contemplate la novità di Dio e dell’uomo, compiutasi grazia al sì della Madre della Redenzione, aiutate. Anche noi vogliamo gustare questo mistero. È il mistero della fine del “vecchio” uomo.

8 MAGGIO
NO… MADRE!

No… Madre! Non sei quella che vogliono che tu sia. No… Madre! Non sei una donna come le altre. No… Madre! Non sei la serva del peccato.

A volte delle campagne subdole, denigratorie, offensive, lesive della vera immagine della Madre di Dio sembra volere cancellare la verità della Madre nostra celeste dalla mente e dal cuore dei suoi figli. È in questi frangenti che ogni cristiano deve insorgere, ribellarsi, gridare contro la falsità del mondo. Il suo grido deve essere forte.

Tra Maria e tutte le altre donne del mondo vi è la differenza che regna tra il giorno e la notte. Maria è sempre avvolta dal sole della grazia di Dio. Lei è immersa in questo sole di grazia e di verità, fin dal primo istante del suo concepimento. Le altre donne vengono dalla notte e solo in parte riescono a vedere la luce del sole.

Madre, sei l’Immacolata Concezione, sei la sempre Vergine, sei la Madre di Misericordia.

Le altre donne non sono il frutto perfetto dell’amore del Padre, della grazia di Cristo, della comunione dello Spirito Santo fin dal primo all’ultimo istante della loro vita sulla terra. Anche le più sante, sono insieme un misto di peccato e di grazia, di falsità e di verità, di pensieri di Dio e di pensieri della terra. Sono natura non pura.

Maria invece è di natura purissima. La sua verginità non è solo fisica. È prima della sua anima e del suo spirito. In Lei non esiste il peccato, non esiste il buio, non vi sono tenebre, non esistono pensieri della terra. Lei è tutta del suo Dio e Padre fin da sempre. Dio ha ricolmato il suo cuore anche di tutta la sua misericordia. Tutto Dio è in Lei.

No… Madre! Non sei come ti hanno descritta. No… Madre! Non hai dato la vita per niente. No… Madre! Non hai pianto inutilmente.

Dinanzi al dileggio, al disprezzo, alla derisione della Madre di Dio e Madre nostra sempre si deve insorgere. Maria è la gloria di Dio. Deve essere la nostra gloria. Se maria non è la nostra gloria, neanche Dio è la nostra gloria. Non lo amiamo, non lo onoriamo, lo obbediamo alla sua voce, non ascoltiamo il suo cuore.

Questa verità va gridata a tutti coloro che si dicono cristiani e hanno vergogna di gridare la gloria di Dio che rifulge tutta nella Madre sua. Se Dio ha fatto questa Donna Sua Madre, se l’ha innalzata ad una così alta dignità, vi è forse un discepolo di Gesù che ne possiede una così grande? Tutti sono inferiori a Lei, tutti suoi figli.

Madre, sei la Madre della Chiesa, sei la Sposa dello Spirito Santo, sei la Vergine della Redenzione.

Dio non solo ha elevato Maria all’altissima dignità di farla Madre del suo Figlio Unigenito, l’ha anche costituita per decreto eterno Madre della Chiesa, mistica Sposa dello Spirito Santo, Vergine e Madre della Redenzione. Come può un cristiano vergognarsi, avere paura di togliere a Dio qualcosa, se Dio stesso ha fatto questo?

Non siamo noi che innalziamo Maria. È Dio che l’ha innalzata fin dal primo istante del suo esistere. La ricolmata della sua grazia. Ha voluto che fosse suo tempio santo sulla terra. La ha fatta Madre del Figlio suo. Gli ha messo in mano tutte le sue grazie. Ha fatto di Lei la sua plenipotenziaria. Ciò che Maria vuole, Dio lo vuole.

No… Madre! Non hai macchia originale. No… Madre! Non sei stata sotto la croce di tuo Figlio Gesù invano. No… Madre! Non hai conosciuto uomo. Per opera dello Spirito Santo hai dato al mondo Gesù.

Fare della Madre di Dio una donna come tutte le altre, avvolgendola anche di volgarità e di mille altre nefandezze, oltre che offendere Dio, offende anche la storia. Anche umanamente parlando, anche senza la bellezza divina posta in lei, Maria merita il rispetto a motivo della sua storia, che è storia anche di umana santità.

Onestà, fedeltà, purezza, devozione alla propria famiglia, osservanza della legga santa di Dio sono la caratteristica della Madre di Dio. Insultarla e infangarla gratuitamente è contro la verità della storia. Ora chi pecca contro la verità della storia attesta di esse semplicemente malvagio. Non è persona né onesta e né vera.

Madre, a noi, che tanto diciamo di amarti, da’ la forza di testimoniare sino alla morte la tua verginità ed il tuo sì, la tua obbedienza e il tuo amore.

Una grazia dobbiamo tutti chiedere alla Madre nostra celeste. Lei ci deve dare la forza perché possiamo testimoniare la sua verità che è pienezza di grazia, verginità perfetta, obbedienza senza riserve, amore incondizionato, dono tale di sé a Dio, divina maternità, santità purissima, consegna a Dio di tutta la sua vita.

La Vergine Maria è la creatura di Dio oltre la quale Dio stesso mai potrà andare. È il limite della sua onnipotenza creatrice, redentrice, salvatrice, rinnovatrice. Se Dio volesse fare qualcosa di più grande non potrà farlo, lo ha già fatto in Maria, in questa donna che è sua immagine creata completa. A maria manca solo l’eternità, la divinità.

Dacci la forza di gridare al mondo: È la sempre Vergine. È la Madre di Dio. È la Madre della Chiesa. È la Santa. La tutta Santa. Non si può profanare il Santo! No… non si può!

Lei ci deve dare la forza di gridare sempre la sua verità. Lei è la Sempre Vergine. La Vergine Madre di Dio. La Madre della Chiesa. La Tutta Santa. Ora una così grande santità mai si potrà profanare. È la santità attraverso la quale Dio ha stabilito di elargirci tutta la grazia santificatrice del suo Figlio Gesù.

La grandezza di Maria mai si potrà comprendere, mai abbracciare con la nostra mente. Come Lei è creatura oltre ogni altra creatura, perché creatura specialissima di Dio, così la sua verità va ben oltre le verità che possediamo sull’uomo. La sua è una verità oltre le nostre verità ontologiche. È una verità speciale, quasi divina.

Tu sei la nostra Madre. Sei la Regina degli Angeli e dei Santi. Sei la gloria della Chiesa. Sei l’onore del popolo di Dio. Tu sei la nostra speranza.

La Vergine Maria è la Madre nostra. La regina degli Angeli e dei Santi. La gloria della Chiesa. L’onore del popolo di Dio. La speranza di ogni cuore, ma anche la gloria dell’universo. Senza Maria, l’universo sarebbe una cosa ben misera, un ammasso di materia. Con Maria esso si trasforma un una infinità di luce.

Con Maria anche Dio diviene più bello, più ricco, più santo, più eccelso, più divino, più onnipotente, più colmo di grazia e di misericordia, più largo di perdono e di accoglienza. Con Maria cambiano le regole dell’agire di Dio. Un Dio che crea una donna così alta per la salvezza dell’uomo attesta che realmente ama la sua creatura.

Vergine Maria, Madre di Dio, fa’ che ci innamoriamo della tua bellezza. Manifestati al nostro spirito, perché venga rapito da essa e da essa conquistato per l’eternità.

Angeli e Santi, intercedete per noi. Vogliamo contemplare in eterno la bellezza di Lei.

9 MAGGIO
MAMMA…

Mamma: un nome semplice, un nome che penetra nelle vene e ti rende serena.

Il cuore a volte deve dimenticare la grandezza della Madre di Dio. Dinanzi a tale grandezza potrebbe anche perdersi, smarrirsi. Lei è troppo grande e noi troppi piccoli. Lei altissima e noi bassissimi. Lei ricchissima e noi poverissimi. Lei quasi divina e noi neanche quasi umani. La distanza che ci separa è un vero abisso.

Se però la pensiamo come nostra vera Madre allora le distanze si accorciano. La madre non è solo colei che ha dato la vita. È colei che giorno per giorno la dona. La mamma è colei che è investita di una missione verso tutti i suoi figli: missione di farli crescere ed elevarli fino al raggiungimento della sua stessa altezza.

Mamma, nel silenzio ti chiamo, t’invoco: aiutami! Non mi lasciare sola! Non vedi, Mamma? Ho bisogno del tuo sostegno.

Sapendo che Lei è mamma, che lei ha una missione che le è stata affidata, il cuore trova sicurezza, pace, gioia. Possiede una garanzia. Se io chiedo, lei viene. Se io domando, lei dona. Se io mi impegno, lei mi aiuta. Se io mi metto nel suo cuore, esso sarà tutto per me. Questa è la certezza del nome di mamma che diamo a Lei.

Se io mi rifugio nella sua santità, lei di certo mi nutrirà con essa. È la sua missione di madre nutrirmi con il purissimo latte della sua santità, che è obbedienza, amore, fede, consegna a Dio della propria vita. Tutto però dipende da me e non più da lei. Lei è e sarà sempre mamma. Deve però aiutarla vivendo da vero figlio.

Mamma, l’anima mia soffre, ma il mio cuore brucia, come un fuoco che mai si spegne, d’amore per te.

Ora l’anima rivela alla madre sua quanto è grande il suo amore per lei. La sua anima soffre, il suo cuore brucia, come un fuoco che mai si spegne, brucia d’amore per la sua mamma. Dinanzi ad un cuore così disposto, potrà la mamma disinteressarsi, rinunciare alla sua missione, pensare ad altro. Non sarebbe lei più madre.

Invece noi possiamo dimenticarci di Lei, Lei mai si dimentica di noi. La casa del suo cuore è sempre aperta, i suoi occhi sono sempre vigili, in guardia, attendono il nostro ritorno. Le sue mani sempre pronte per abbracciare chi si riavvicina al suo amore. Lei è mamma sempre. Da vera madre sempre agisce. Il suo amore è sempre per noi.

Mamma, in te confido. A te posso raccontare tutte le mie pene, le mie sofferenze. Mamma, tu che tutto sai, tu che tutto puoi, diglielo a Gesù: il peso sta per diventare più forte del corpo.

Qual è la giusta relazione tra un figlio e una madre. Il figlio deve tutto raccontare alla sua mamma. Mamma e figlio devono essere un solo cuore. La mamma deve conoscere tutte le pene del figlie, le sue sofferenze, i suoi insuccessi, le sue sconfitte. Nulla, veramente nulla, deve essere nascosto al cuore della mamma.

Anche questo si deve confidare alla mamma celeste: la nostra impossibilità o carenza di forze dinanzi alla croce d’amore che si porta. Anche se il nostro spirito è pronto, vi è la carne che è debole, assai debole. A volte si cade sotto il peso della croce e non si riesce a rialzarsi per riprendere il cammino. Anche questo deve conoscere la mamma.

Mamma, aiutami! Tutto puoi con il tuo Figlio Gesù.

Sapendo che il peso della croce diviene assai grande, allora è giusto che si gridi aiuto alla mamma. Lei che è anche mamma di Gesù, mamma del Figlio di Dio, dell’Onnipotente Signore della storia e della vita, può subito bussare al cuore di Cristo e invocare aiuto per noi. È questo vero ufficio di intercessione, ufficio d’amore.

L’ufficio di amore e di intercessione della nostra mamma celeste è veramente grande. Il cuore di Cristo e il suo sono un solo cuore. Lei sempre è ascoltata dal Figlio di Dio. Sempre può intercedere per gli altri suoi figli. Però è anche giusto e santo che il cuore degli altri suoi figli siano con lei un solo cuore, cosi diventano un solo cuore con Gesù.

Mamma, Mamma di pace e di perdono, Mamma di conforto, Mamma, che hai saputo attendere per amore e con amore.

Chi è allora la Vergine Maria? È la mamma di pace, perdono, conforto, perché è la mamma il cui ufficio, la cui missione è l’intercessione. In questo ufficio Lei mai verrà meno. Possono anche cadere gli astri dal cielo, mai lei cadrà da questa missione che le è stata affidata. Lei le cose di Dio le fa sempre bene. Questa è la nostra mamma.

Lei è anche la mamma che deve insegnarci come si attende per amore e con amore. Di che attesa di tratta? Dell’attesa che Gesù intervenga, concede la grazia, consoli il nostro cuore, rafforzi il nostro spirito, doni energia nuova al nostro corpo. Anche l’attesa fa parte dell’esaudimento di Cristo Gesù. Si attende per amore e con amore.

Mamma, Mamma mia, Mamma di tutto il mondo, Mamma di Gesù, Mamma della Chiesa, aiutami! Mamma… Uomo, invocala, invocala anche tu.

Chi è ancora la Vergine Maria? È la mamma mia, la mamma di tutto il mondo, la mamma di Gesù, la mamma della Chiesa. È la mamma che deve nutrire ogni uomo con la grazia e la verità di Gesù Signore. Quanti non si lasciano nutrire da essa, sono spiritualmente anemici, sono cristiani solo di anagrafe, mai diverranno cristiani veri.

Manca loro la mamma che li nutre, li sazia, prepara loro il cibo appropriato. Anche questo sa fare la mamma nostro celeste: preparare per ognuno dei suoi figli il cibo appropriato, il cibo giusto, quello che serve al suo stato spirituale. Lei in questo è vera “nutrizionista perfetta”, non sbaglia neanche un atomo nella composizione.

Ella ti ascolterà. nel tuo cuore entrerà pace e speranza. Con la preghiera e con Maria nel cuore saprai aspettare.

Tutti noi abbiamo bisogno di questo cibo speciale, particolare. Se noi non la invochiamo, a Lei non ci rivolgiamo, con Lei non dialoghiamo, a Lei non manifestiamo le nostre carenze spirituali, è segno che la nostra fede e fiducia in Lei è poca. Preferiamo andare da altri maestri che nulla possono e nulla sanno fare.

Invece solo frequentando Lei il cuore entrerà nella pace e si colmerà di speranza. A volte la grazia tarda a venire. La sapienza di Cristo Gesù vede un altro più grande bene per noi. Noi cosa facciamo? Impariamo ad aspettare avendo però la Madre di Gesù che è già la grazia speciale che Dio ci ha dato per sostenerci nella vita.

Vergine Maria, grazia speciale di Dio per accompagnare sempre la nostra vita nell’attesa dell’elargizione di ciò che noi gli chiediamo, vieni in nostro soccorso. Con te ce la faremo. Anche Cristo ha avuto te come grazia speciale presso la croce. Tu lo ha aiutato, sostenuto, e il mattino della risurrezione la grazia gli è stata concessa.

Angeli e Santi, aiutateci. Vogliamo essere sempre accompagnati da questa speciale grazia di Dio per tutti i giorni della nostra vita. Con Lei ogni altra grazia verrà.

10 MAGGIO
PRENDICI…

Prendici per mano, o Mamma di Gesù. Fa’ che ci abbandoniamo al tuo amore di Madre.

L’anima cristiana deve perennemente immergersi in una preghiera di contemplazione della Vergine Maria. Deve conoscere Lei nella sua più alta verità. Dalla conoscenza della Madre di Dio nasce una nuova vita per ogni suo figlio. Se però Lei non è conosciuta pienamente, il cuore è nella grande incompiutezza.

Contemplando Lei, il cuore le chiede una grazia. Le esprime il desiderio di essere preso da Lei per mano. Le chiede anche che esso possa abbandonarsi al suo amore di Madre. La pace del cuore è in questo abbandono. Il mondo può anche sussultare. Lei è con esso, per esso. Lei protegge, custodisce, nutre, protegge, salva, difende.

Non respingere la nostra preghiera. Non vedi? La carne è debole. La tentazione è in agguato.

Il mondo è malvagio, crudele, stolto, sa solo piantare croci, infinite croci. Sa inchiodare, non schiodare dalla croce. Maria è invece colei che è presso ogni croce, perché ognuno la possa vivere come l’ha vissuta Suo Figlio Gesù. Senza la sua costante presenza al nostro fianco, nessuna croce sarà vivibile. Diventerà disperazione.

Con Lei invece ogni croce diviene strumento di salvezza, via verso la vita, scala che conduce al Cielo, gradino verso l’eternità beata. Con Lei non ci sono croci che non possano essere vissute. Se Lei è stata presso la Croce di Suo Figlio Gesù, deve stare preso ogni altra croce. Lei vuole stare. È la sua missione. Noi dobbiamo invitarla.

Gli affanni, le angustie, le tribolazioni vorrebbero farci allontanare dal tuo Figlio Gesù.

Ogni croce piccola o grande ha un solo fine: allontanarci da Gesù. Mai ci è stata data perché sia Lei a legarci a Gesù ogni volta che affanni, angustie, tribolazioni, vengono a turbare il cammino della nostra fede, speranza carità. Maria allora diviene un vero baluardo, una forza irresistibile che nessuno potrà mai vincere, abbattere.

Lo ripetiamo: la Vergine Maria è quella speciale grazia che Dio ci ha dato in modo stabile, duraturo, permanente per stare presso ogni croce, attendendo che noi siamo schiodati da essa, dopo aver portato a termine, superato la nostra prova. Non siamo noi a schiodarci dalle croci. Sono gli altri che ci devono schiodare.

Con te riusciremo ad entrare per la porta stretta. Con te vicino la tentazione si può superare. Con il tuo amore riusciremo a costruire sulla roccia.

La Vergine Maria è Colei che deve condurci attraverso la porta stretta del Vangelo, la sola che conduce al regno dei cieli. Oggi il mondo ha lasciato la mano della Madre di Dio. All’istante si trova a percorrere la via larga e spazioso che conduce alla perdizione. Solo chi cammina con Lei percorre la giusta via. Solo Lei la conosce.

Noi, anche se diciamo di conoscere il Vangelo, conosciamo il Vangelo letto secondo il nostro cuore. Lei invece lo legge secondo il cuore di Cristo e nel Vangelo letto secondo questo cuore lei conduce e guida. Solo chi si lascia prendere per mano da Maria potrà portare a compimento il Santo Viaggio. Gli altri percorreranno sentieri tortuosi.

Prendici per mano, o Mamma di Gesù. Ti preghiamo. Il tuo aiuto ci darà la forza di bere questo calice amaro e di compiere la volontà del Padre nostro nei cieli.

La mano a Maria va chiesta sempre. È questa la vera preghiera che a Lei sempre si deve rivolgere. Questa è la sola grazia che Lei ci deve concedere: prenderci sempre per mano. Con questa grazia abbiamo una certezza: camminiamo verso Gesù. Serviamo Lui, la sua Croce, il suo amore, la sua misericordia, la sua verità.

Se la Madre di Gesù non ci prende per mano, possiamo stare anche sulla croce, ma faremo di essa uno strumento di disperazione, mormorazione, lamento infinito, di morte. Senza Maria mai una croce diviene salvezza. È Lei che deve sostenere il nostro dolore perché si trasformi in dolore di redenzione, salvezza, santificazione4.

Prendici per mano, o Mamma di Gesù, e portaci al tuo Figlio Gesù. Non ci lasciare soli. Smarriamo la via. Ci perdiamo strada facendo. Prendici per mano, o Mamma di Gesù.

È certezza. Quanti sono senza Maria, facilmente si smarriscono, confondo la verità con la falsità, la giustizia con l’ingiustizia, il bene con il male. Si lasciano afferrare, conquistare sedurre dalla falsità, dall’ingiustizia, dal male, da ogni cattiveria e malvagità Solo Lei per noi è baluardo contro il principe di questo mondo.

Senza di Lei è facile perdersi strada facendo. Basta un nulla. A volte è sufficiente interpretare secondo il nostro cuore una parola di Vangelo e siamo già sulla strada verso l’inferno. Oggi in verità molti camminano sulla strada della perdizione. È questo un segno evidente che la Madre di Gesù non è amata. Non si è presi da Lei per mano.

Insegnaci ad amare come hai amato tu. Fa’ che possiamo ottenere dal Signore lo spirito di preghiera, di mitezza, di pace, di pazienza, di amore.

La via verso il Cielo si percorre amando sempre, tutti. Ma qual è il vero amore da quello falso? Quello giusto da quello ingiusto? Quello santo da quello peccaminoso? Oggi tutti dicono di amare. L’aborto è amore. Il divorzio è amore. L’eutanasia è amore. L’omosessualità è amore. Il libero amore è amore. Peccare è amare.

Chi potrà liberarci da questo sfacelo, confusione, distorsione della verità dell’amore? Solo Lei. Noi ci lasceremo ammaestrare da Lei e Lei di volta in volta ci dirà cosa è vero amore e cosa invece è amore guasto, peccaminoso, falso. Ogni altra grazia sempre a Lei si deve chiedere. Se non si passa per il suo cuore, il Cielo resta chiuso.

Non ci abbandonare, o Mamma di Gesù. Prendici per mano. Solo così potremo perseverare per raggiungerti nel Regno dei cieli.

Maria mai ci deve abbandonare. Sempre ci deve prendere per mano. Sempre condurre sulla retta via, sempre insegnarci le regole del vero amore, sempre ci deve ottenere ogni grazia. Anche la grazia di ottenere lo spirito di preghiera, mitezza, pace, giustizia, deve venire a noi attraverso la chiave del suo cuore. Nulla senza Maria.

Tutto viene a noi per mezzo di Lei. Dio ha messo tutto nel cuore del Figlio. Il Figlio ha riversato tutto nel cuore della Madre. È dalla Madre che tutto si riversa sul nostro cuore. Se noi ci distacchiamo da Lei, siamo perduti. Siamo tagliati fuori dal serbatoio delle grazie, dal granaio della carità e di ogni altro bene. Siamo spiritualmente miseri.

Vergine Maria, Serbatoio Celeste di ogni grazia e verità, immergerci nel tuo cuore perché possiamo attingere con abbondanza ogni dono celeste necessario per la nostra crescita in sapienza e grazia per essere veri figli di Dio e figli tuoi.

Angeli e Santi, voi che conoscete la vera ricchezza contenuto in questo Celeste Serbatoio, aiutateci a rimanere perennemente in esso. Solo qui si trova la vera acqua della vita. Tutte le altre cisterne sono screpolate e contengono solo fango.

11 MAGGIO
HAI BUSSATO…

Hai bussato… Mamma, camminavi, chiedevi, cercavi un posto per far nascere il Figlio di Dio. Una stalla ti ha accolta. Una mangiatoia ha fatto da culla al tuo Figlio Gesù.

La grandezza spirituale della Madre di Dio è altissima. Lei è spiritualmente alta perché in ogni cosa sa vedere la volontà di Dio e l’accoglie con immediata obbedienza. L’obbedienza alla storia, conosciuta come voce di Dio, è assai difficile. È una scienza che pochi raggiungono. In Maria questa scienza è perfettissima.

Lei bussa, cerca un rifugio dove poter entrare perché Gesù deve venire alla luce. La storia le offre una umida e fredda grotta. Lì il Padre vuole che Gesù venga alla luce e lì la Vergine Maria lo dona alla luce con semplicità. Si ringrazia il Signore per questo dono. Se il Signore avesse disposto diversamente, lo si sarebbe ringraziato ugualmente.

Hai bussato… Alcuni pastori, semplici, umili e puri di cuore, sono venuti. Invitati dagli Angeli, sono accorsi. Hanno visto il Figlio di Dio, il Salvatore del mondo.

I pastori, accogliendo l’invito dell’Angelo sono accorsi. Ha visto il loro Salvatore e Redentore. Non è Maria che guida gli eventi. Non è Giuseppe che dona la notizia. Tutta la storia di Cristo Gesù, dal suo viaggio dall’eternità al tempo e dal tempo all’eternità, è tutta governata dalla divina volontà. Ad essa si deve solo obbedire.

Maria vede l’opera di Dio in ogni cosa. Spesso non comprende. Medita. Prega. Riflette. Chiede aiuto. Comprendere le opere di Dio è prestare obbedienza ad ogni sua decisione, intervento nella storia, volontà manifestata attraverso le cose che avvengono. Questa scienza la si deve conquistare ogni giorno, altrimenti è la ribellione, la mormorazione.

Una stella è apparsa. Dall’oriente corrono i Magi ad adorare il nato Re dei giudei.

I Magi non sono chiamati direttamente da Dio come i pastori. Dio parla loro attraverso i segni della natura. Chi sa ascoltare la voce di Dio attraverso la sua creazione, sempre si apre la mistero del Dio che agisce direttamente nella storia. L’intelligenza proprio a questo serve: a discernere la verità di ogni cosa che accade.

Se però l’intelligenza non è libera, è depravata, è impastata di superbia e arroganza, mai si vedrà Dio che opera attraverso la natura e il cuore dell’uomo si smarrisce nella falsità. Non nella falsità circa Dio, ma circa se stesso. L’opera più eccelsa Dio, il suo interprete nella storia, è incapace di essere ciò per cui è stato fatto. È il fallimento.

Hai bussato… Volevano uccidere il Divin Bambino. Sei fuggita. In esilio sei andata. L’Egitto ti ha accolta. Lì sei rimasta per tanti anni, per lunghi giorni.

Negli avvenimenti tristi, dolorosi, violenti che accadono è difficile trovare salvezza. Se però il Signore vuole che ci salviamo, lui viene, ci avvisa, ci indica la strada da seguire. In questo casi di Lui ci si deve fidare. A Lui ci si deve abbandonare. Le vie della sua salvezza vanno accolte ed eseguite senza alcun pensiero.

La Vergine Maria si fida del suo Dio. L’Egitto ha indicato come terra di salvezza. In Egitto si va, subito, nella notte, ringraziando e benedicendo il Signore per il suo amore che libera dalla morte. È questa la vera fede: consegnarsi alla sapienza eterna di Dio che sempre guida ogni sua decisione, ordine, comando, via di salvezza.

Hai bussato… Per trenta anni Gesù, tuo Figlio, è vissuto nel silenzio. Fu a te sottomesso e a Giuseppe. Egli fu obbediente fino alla morte, alla morte di croce.

Questo è un altro aspetto che va seriamente considerato, su di esso si deve meditare, riflettere. Dio si fa obbediente all’uomo. Gesù si sottomette a Maria e a Giuseppe. Non solo a Maria e a Giuseppe, ma anche ai sommi sacerdoti, a Pilato, ai soldati. Gesù si sottomette alla croce. Quale il fondamento di questo altissimo mistero?

L’umiltà è il rispetto delle leggi di Dio. L’autorità familiare, sociale, politica è legge di Dio. Ad essa sempre si deve obbedire. Non si obbedisce quanto essa è comando esplicito di scardinarsi dalla volontà manifestata di Dio. In ogni altro casa, anche a prezzo della nostra vita, l’obbedienza va sempre vissuta. Questa è legge eterna.

Egli era la luce del mondo. Le tenebre lo hanno ucciso. Sotto la croce, tu, Mamma, che meditavi e serbavi ogni cosa nel tuo cuore, hai capito. Ora sai perché nessuno ti apriva la porta. Tuo Figlio è luce, pace e amore.

Il mondo è tenebra. Gesù è luce. Per la luce non c’è posto in un mondo fatto di tenebre. Dio viene nel mondo per la sua salvezza e il mondo lo inchioda su una croce. Cristo Gesù è amore. Il mondo è odio. Gesù è vita. Il mondo è morte. Gesù è sapienza eterna, il mondo è stoltezza, insipienza. Gesù verità. Il mondo è falsità.

Mai vi potrà essere comunione tra questi due antitesi. La comunione è nella luce, nella verità, nell’amore, nella giustizia, nella vita eterna. Non vi è comunione nell’odio, nella morte, nella stoltezza, nella falsità. Due falsi mai potranno vivere di comunione. Sono falsi. Questo il mondo non riesce a comprenderlo. La comunione è solo nella luce.

Egli è voce del Padre dei cieli. Egli è Dio. Per lui non c’è posto in questo mondo, da quando l’uomo si è fatto dio.

Cristo Gesù è voce del Padre. Lui stesso è Dio, è il vero Dio venuto nella carne. Potrà mai il mondo che si è dichiarato dio, che si è fatto dio, un dio falso, bugiardo, menzognero, accogliere il vero Dio venuto nella carne? Il mondo si nutre di falsità. Dio è venuto per nutrirlo di verità. La verità vuole perfetta conversione ad essa.

Un mondo che si nutre di falsità oggi non proclama la sua fede in un unico Dio da esso costruito, inventato, pensato, voluto? Come si fa a credere in un Dio unico, adorato dal mondo intero, se poi ogni suo fedele di questo Dio si una sua parola, una sola volontà, un suo comandamento, un suo statuto di morte, odio, falsità?

Hai bussato… Anche oggi bussi… I nostri cuori induriti non possono aprirti. Ma tu, Mamma, continui a bussare…

La Vergine Maria anche oggi bussa alla porta di ogni cuore. È questo il suo mistero di Madre: dare alla luce Cristo ad ogni uomo. Dare il vero Cristo, non quel falso Cristo che oggi tutti adorano. Ma chi gli apre la porta? Nessuno. Tutti stanno bene con il loro Cristo. È un Cristo che permette ogni peccato, ogni trasgressione, ogni male.

La Madre di Gesù mai si smarrisce, mai viene meno nella sua missione. È la missione che Gesù le ha affidato dalla croce. Lei non può disobbedire al comando divino. Lei continua a bussare. Troverà qualche cuore che le aprirà ed allora la sua gioia sarà grande. Ha potuto far nascere ancora suo figlio Gesù in questo mondo.

Vergine Maria, Madre che sempre bussi, aiuta quanti ti amano perché anche loro bussino assieme a te alle porte dei cuori. Tu infonderai loro forza, coraggio, speranza, buona volontà ed essi con costanza, senza mai arrendersi, busseranno ancora.

Angeli e Santi, voi che giù godete la salvezza nel Paradiso, non permettete che noi ci stanchiamo. Vogliamo bussare per tutti i giorni della nostra vita.

12 MAGGIO
AVE, PIENA DI GRAZIA

Ave… Ti salutò così l’Angelo. Un saluto d’amore, un saluto di pace, un saluto di speranza. Solo tu piena di grazia, o Maria, o Madre pia, o Madre del dolore e del perdono.

Il saluto dell’Angelo a Maria: Rallegrati, piena di grazia, il Signore è con te”, non è un saluto convenzionale, diplomatico, cordiale, amicale. Neanche è ipocrita, iperbolico, falso, menzognero, di pura adulazione, come si fa tra gli uomini, insieme ingannatori e ingannati. Nel suo Saluto l’Angeli canta la purissima verità di Maria.

Maria è la piena di grazia. Il suo cuore è il paradiso di Dio sulla nostra terra. Dio abita in Lei più che nel tempio di Gerusalemme, più che nell’intero universo. Abita in Maria con tutta la sua potenza di amore, verità, pace, consolazione, speranza, onnipotenza di salvezza e di redenzione, grazia, santità, misericordia eterna.

Il mondo dovrebbe così salutarti… come ha fatto l’Angelo: “Ave, piena di grazia; il Signore è con te”.

Nel saluto dell’Angelo vi è una eternità di verità. Neanche se passissimo tutti i secoli a scoprire il contenuto di quelle parole, alla fine dovremmo confessare che esso è tutto ancora da decifrare. Le parole sono semplici, il contenuto è semplicemente divino. Maria piena di grazia. Il Signore è con Lei. Cosa ha fatto di Lei il Signore?

Ma prima ancora come ha fatto Lei il Signore? Lei è la Donna differente da ogni altra donna. Nessuno è come Lei. Nessuna sarà come Lei. Nessuna donna, anche se piena di grazia, sarà piena allo stesso modo che è la Vergine Maria. La sua pienezza è solo sua. Non vi sono altre donne che possano magnificare il Signore come Maria. Lei è unica.

Maria, quanto sei bella… Mai una bellezza simile… Oltre ad averla sul viso, è anche nel tuo cuore. Beati gli occhi che possono ammirare la tua bellezza nella luce: luce d’amore, luce per tornare al Padre dei cieli.

Con il rischio di divenire ciechi si può anche guardare il sole a mezzodì. I nostri occhi non sono sufficiente per contemplare la bellezza della Madre di Dio. Noi abbiamo occhi profani, di peccato, di carne misera. Occorrono altri occhi, gli stessi di Dio, dello Spirito Santo, di Cristo Gesù. Solo con questi loro occhi si comprende la nostra Madre.

Il mondo ha occhi ottenebrati dal vizio, occhi che vedono solo cose brutte, come si può con essi vedere la bellezza della Madre di Dio? Il mondo non può chiedere a Dio i suoi occhi, non glieli può donare. Il mondo non conosce Dio. Non conosce neanche la Madre sua. Anche i nostri occhi sono assai limitati. Intravede qualcosa, ma solo qualcosa.

Sei bella, o Maria. Tutti dovrebbero rivolgere lo sguardo a te per dirti: “O Madre, vieni in nostro aiuto; salvaci”.

Chi vuole contemplare la bellezza della Madre di Dio deve rivestirsi di grazia, togliere dal cuore ogni vizio, iniziare con il vivere tutte le beatitudini, farsi un cuore mite e umile come quello di Gesù, rivestire la mente di sapienza e di intelligenza divina, rivestire il corpo di ogni santa virtù, non conoscere neanche le venialità.

Divenendo essere spirituali, plasmati quotidianamente in questa nuova essenza dallo Spirito Santo, a poco a poco si inizia a vedere qualche scintilla della Madre Celeste. Con un cuore di peccato le parole di Dio restano parole di terra, mai diventano parole di cielo. È questo l’errore. Tutti pensano dare significati di cielo vivendo di terra.

Tu sei la nostra Madre di misericordia presso il tuo Figlio Gesù e l’avvocata nostra.

La Vergine non è solo bella per se stessa. È stata fatta bella anche per noi. Ci è stata data una Madre così bella perché ci potessimo innamorare del Cielo e di tutto ciò che vive nel Cielo. Lei ci è stata consegnata come Madre, perché la frequentazione di Lei, lo stare vicini a Lei ci innalzasse verso le verità eterna. La Madre sempre si imita.

Quella della Madre di Dio è bellezza soprannaturale, celeste. La sua non è bellezza umana, fisica, di terra. Lei è di un’altra bellezza. Lei riflette la stessa di Dio al sommo delle possibilità umane. L’anima è assai limitata nel riflettere la divina bellezza. L’anima della Vergine Maria è infinitamente superiore per capacità.

Madre, non abbandonarci. Prega per noi, ora e sempre, perché possiamo amare tuo Figlio Gesù.

La sua è bellezza di amore materno. Il suo amore vero, puro, giusto, pieno di compassione, ricco di perdono, traboccante di misericordia ci copre, ci eleva, ci attrae, ci spinge verso Cristo Gesù. Se Lei smettesse di amarci, tutti noi dimenticheremmo Gesù Signore. Ci scorderemmo di Lui. Per noi sarebbe come se mai fosse esistito.

Invece grazia ad una Madre così solerte, così amorevole, così pietosa verso i suoi figli mai succederà. Sempre sarà accanto ad ogni cuore sofferente, triste, angosciato, stanco, vagabondo per orientarlo verso il cuore di Gesù. Anche il cuore dei peccatori Lei insegue per invitarli a trovare il loro posto presso il Figlio Suo.

Noi vogliamo avere te sempre per Madre, oggi, nel Regno dei cieli, per tutta l’eternità.

La bellezza della Madre di Dio è così alta da non consentire a nessuna lingua umana di poterla descrivere in tutto il suo splendore. Così dicarsi anche per i nostri occhi. Sono così miopi da vedere solo come una sagoma e nulla più. La consolazione più grande è sapere però che Lei è nostra Madre per sempre, oggi e nei cieli.

È questa la vera gioia di un cuore: eleggerla come sua vera Madre. Non è sufficiente che Cristo abbia fatto il dono. Ora è il cuore che deve accogliere il dono come se fosse ottenuto da Cristo Gesù su sua richiesta. Gesù, mi doni tua Madre come mia vera Madre? Questa è la preghiera che ogni giorno ogni suo discepolo deve innalzargli.

Noi siamo tuoi figli e siamo peccatori. Aiutaci, te ne preghiamo.

Perché ognuno di noi deve ogni giorno rivolgere a Gesù la preghiera di richiesta di un così prezioso dono? Perché solo la misericordia, la pietà, la compassione di una madre può aiutarci a poco a poco a liberarci dal peccato e farci puri per il nostro Dio e Padre. Gli uomini non hanno pazienza, non hanno misericordia, non hanno compassione.

Gesù ha lasciato agli uomini il potere di mondare i peccatori dai loro peccati. Essi però si sono costruite leggi, norme, modalità e cose del genere che hanno reso assai penosa la stessa richiesta di perdono. Maria invece questo non lo fa. A Lei basta uno sguardo e il suo amore lava ogni cuore. Non c’è peccatore che a Lei resista.

Vergine Maria, Madre di misericordia e di pietà, a noi che siamo peccatori ma non abbiamo misericordia per i nostri fratelli peccatori, donaci la tua santità. Dalla santità si ha misericordia, dal peccato si è spietati. Noi vogliamo imitare te e per questo tu ci devi rivestire di te stessa, darci la tua stessa maternità spirituale.

Angeli e Santi, voi che conoscete la fragilità dell’uomo, date a tutti gli operatori del Vangelo il cuore materno della Madre di Gesù. Con un cuore al femminile, rivestito della sua stessa santità, si è veri operatori di misericordia, pietà, compassione, grande accoglienza. Quando il cuore di Maria è in noi, è allora che la misericordia esplode.

13 MAGGIO
MADRE …

Madre pia, Madre senza peccato, Madre di perdono, Madre di pietà, quanto hai pianto per amore, quanto hai amato, quanto hai dato al mondo!

La vergine Maria viene contemplata nel suo essere e nei suoi frutti. Lei è Madre pia, Madre senza peccato, Madre di perdono, Madre di pietà. È come se Maria e l’amore si identificassero. È come se Lei esistesse per partorire nei cuori solo amore. Lei è la Madre che partorisce, dona, elargisce, regala solo purissimo amore.

Questa è l’essenza della Vergine Maria: la sua maternità. Non è però una maternità come tutte le altre. Essa deve partorire tutta la grazia di Cristo Gesù e l’amore del Padre in ogni cuore. Senza il suo parto, il mondo sarebbe senza amore. Sarebbe come la terra se il sole smettesse di partorire ogni giorno i suoi raggi di calore e di vita.

Madre tutta bella, Madre che tutto sai, Madre che tutto puoi, Madre che tendi la mano, quante volte vuoi che torniamo pentiti, quante volte ci chiami alla conversione, quante volte ci inviti alla penitenza!

L’essenza della maternità di Maria è veramente molteplice: Oltre che essere la Madre tutta bella, è anche la Madre che tutto sa, tutto puoi. È la Madre che tende la mano per sollevare tutto i suoi figli. Lei sa come parlare ad ogni cuore. Sa come intervenire efficacemente. Sa come e quando tendere la mano. Basta lasciarsela afferrare.

In questa sua maternità di scienza, sapienza, potenza, intervento Lei non si stanca mani. Sempre viene in nostro soccorso. Sempre ci invita. Sempre ci chiama. Sempre ci cerca. Se Lei si stancasse, noi saremmo tutti perduti. Sulla terra vi è infinita stanchezza. Lei invece non si stanca mai. Lei è di resistenza divina.

Madre piena di grazia, Madre immacolata, Madre di Dio, Madre nostra, quanto hai sofferto per noi, quanto hai camminato, quanto hai atteso!

Mai si finirà di contemplare la purissima essenza della Vergine Maria. Lei è la Madre piena di grazia, la Madre Immacolata, la Madre di Dio, la Madre nostra. Lei è vaso traboccante di grazia, santità, amore. Lei è vera nostra Madre, ma come Madre di Dio. Non sono due missione diverse, differenti. In quanto Madre di Dio è nostra Madre.

Questa verità della Vergine Maria non va trascurata. Va messa in piena luce. Dio ci fa dono della Madre sua. Lei è Madre nostra, ma sempre nelle vesti di Madre di Dio. Tutta la ricchezza della grazia, dell’amore, della santità, della misericordia, del perdono, della verità, della gioia, della pace Lei la porta nella casa dei suoi figli.

Madre vergine, Madre del Figlio di Dio, Madre dell’Amore, Madre della Speranza, quante volte ti abbiamo offesa, quante volte dimenticata, quante volte tradita e rinnegata!

Ma anche quando offendiamo la Vergine Maria, non offendiamo Lei solamente come nostra Madre, la offendiamo come vera Madre del Figlio di Dio, vera Madre dell’Amore, vera Madre della Speranza, vera Madre piena di grazia, vera Madre ricca di misericordia e di pietà verso di noi. Noi offendiamo la sua altissima dignità.

Offendendo Maria, offendiamo Dio di cui Lei è Madre. Offendiamo e disprezziamo la sua opera più eccelsa, più alta, l’opera delle opere da lui compiute. Nessuna opera è grande, bella, santa, ricca di Dio più della Vergine Maria. Lei le supera tutte. Non possiamo noi offendere una Donna così bella e così eccelsa e così elevata.

Madre tutta santa, Madre della Redenzione, Madre della Salvezza, Madre della Grazia, quanto hai sperato, quanto hai creduto, quanto hai offerto per i nostri peccati!

La Vergine Maria non è stata data a noi come si dona un regalo inerte, comprato in qualche negozio o fabbricato con le proprie mani. Dio l’ha data. Lei si è lasciata dare. Anche lei si dona ma nella grande sofferenza, nel dolore indicibile per noi. Lei è stata data ai piedi della Croce, da Gesù Crocifisso, nel momento più alto della sofferenza.

Quella della Vergine Maria è un amore sofferto. La sua è una sofferenza generata dai suoi figli. Lei è mandata ad amarci mentre noi uccidiamo il suo Figlio Gesù. Questi sono i figli che Lei deve amare: gli assassini del Figlio di Dio e suo. Questa è la verità dell’amore e il suo è un amore verissimo, in tutto simile a quello del Padre celeste.

Madre della Chiesa, Madre della conversione, Madre della misericordia, Madre della vita, quante volte hai pregato per noi, quante volte ti sei fatta nostra avvocata, quante volte ci hai invitato all’amore del tuo Divin Figlio!

La Vergine Maria, Madre della Chiesa, Madre della conversione, Madre della misericordia, Madre della vita viene per farci figli della Chiesa, figli della misericordia, figli della vita, figli della preghiera, figli della grazia, figli della santità, figli del perdono, figli della giustizia, figli del Vangelo, figli di Dio.

Lei viene pregando, esortando, invitando, chiamando, suscitando, accogliendo, perdonando. Viene come modello per tutti noi. Anche noi dobbiamo pregare,, esortare, invitare, chiamare, accogliere, perdonare. Anche noi come Lei dobbiamo essere avvocati dei nostri fratelli dinanzi al Padre dei cieli e invitare all’amore di Gesù.

Madre di Gesù, Madre della fede, Madre di virtù, Madre della forza, quanto amore, quanto dono, quanto silenzio sotto la croce!

La vergine Maria, Madre di Gesù, Madre della fede, Madre di virtù, Madre della forza viene per fare tutti noi suoi figli, figli nel Figlio suo Gesù, figli della fede, figli di virtù, figli di forza, veri figli di Dio. La sua maternità santa esige la nostra figliolanza santa. La sua fede richiede la nostra fede e il suo amore il nostro amore.

Lei è Madre e viene per generarci alla fede, alle virtù, alla forza dello Spirito Santo, alla sapienza del Padre, alla Parola di Gesù Signore. Se questa generazione non si compie Lei non è vera Madre per noi. È una persona alla quale noi ricorriamo per avere una qualche grazia. Lei invece ci è stata data come Madre ed è della Madre generare.

Madre Assunta in cielo portaci con te…

Ecco il desiderio del vero figlio di Maria, di colui che Lei ha generato come vero figli di Dio, vero corpo di Cristo, vero tempio dello Spirito Santo, vero figlio della Chiesa, vero discepolo del Signore: andare con Lei nel paradiso, per gustare il suo amore di Madre per l’eternità, sapendo che in questo suo amore vi è tutto l’amore di Dio.

Cristo Gesù, il Padre dei Cieli, lo Spirito Santo hanno ricolmato il cuore della Vergine Maria del loro amore, della loro grazia, della loro comunione. Chi vuole ricolmarsi di questi doni eterni e divini, sia sulla terra che nel Paradiso deve attingerli dal cuore della Madre di Dio. Oggi e in eterno Lei la Dispensatrice di ogni dono divino.

Vergine Maria, Dispensatrice eterna di ogni dono di grazia, verità, gioia, beatitudine, portaci con te oggi presso la Croce e domani nel tuo Paradiso

Angeli e Santi, non permettete che il mondo ci trascini nella sua vanità e inutilità di peccato e di morte. Vogliamo essere con la Madre di Dio oggi e sempre. Aiutateci.

14 MAGGIO
SEI… O MARIA…

Splendente di luce sei, o Maria, Madre di grazia e di perdono, Madre che nel pianto ci sai dare tanto amore.

Chi contempla la Vergine Maria, la vede sempre nuova, come se la guardasse per la prima volta. Ogni istante vi è una sfumatura nuova, sfumatura di cielo, di bellezza divina, di grazia, verità, perdono, amore, compassione, aiuto, santità. Oggi la vediamo come splendente di luce, Madre di grazia e di perdono, che ama nel pianto e nel dolore.

In questa contemplazione vi è come un’osmosi: La bellezza di Lei si imprime nel cuore, il cuore impresso della Vergine Maria contempla in modo nuovo la Madre di Dio in un processo che mai avrà fine. Neanche nell’eternità conoscerà interruzioni. Sempre la Madre di Gesù si imprimerà nel cuore e il cuore la gusterà sempre nuova.

Tutta pura sei, o Maria, Madre che nell’afflizione ci dai tanta speranza, Madre che nel Santo Rosario ci dai tanta pace.

La Vergine Maria risplende nel Cielo di purezza intensissima. La Scrittura insegna che anche negli Angeli il Signore trova difetti. Guardando la Madre sua, Dio non trova alcun difetto. Ella è purissima. Nulla manca alla sua natura, alla sua essenza. A Maria manca solo divinità ed eternità. Ma queste sono qualità ed essenza solo di Dio.

Lei è la Madre che sa nascondere ai suoi figli ogni difficoltà, afflizione, dolore, povertà, carenza, privazione. In ogni situazione avversa Lei sa dare tanta speranza. Sa infondere vita dove vi è morte, gioia dove vi è tristezza, sicurezza dove l’insicurezza domina e governa i cuori. Maria è Donna tutta speciale, singolare, unica.

Tutta bella sei, o Maria, Madre che tutto sai, Madre che tutto puoi. Misericordiosa sei, o Maria. Non dimenticarti di noi.

La Vergine Maria è la Madre tutta bella, tutta santa, tutta pura. È la Madre che conosce il nostro cuore. È la Madre che non si risparmia in nulla per noi. È la Madre che è solo misericordia per i suoi figli. A Lei si chiede che non ci dimentichi, non ci abbandoni, non si allontani mai da noi, che sempre ci avvolga sotto il suo manto.

La Vergine Maria è Madre perfettissima. Mai Lei verrà meno nella missione di Madre. Maternità e missione sono in Lei una cosa sola. Sono la sua stessa essenza, la sua vita. La missione materna è il suo essere, il suo essere è maternità. Per dimenticarsi di noi dovrebbe cambiare essere. Questo è impossibile che avvenga in Lei.

Si, è vero, siamo peccatori, ma tanto ti amiamo. Siamo deboli, ma tanto confidiamo in te, per il perdono e per la salvezza della nostra anima.

È giusto che il cuore che contempla la Vergine Maria guardi anche se stesso. È un cuore di peccato, un cuore debole, infermo. Questo cuore ama la Madre sua, in Lei confida, a Lei si affida, da Lei vuole essere rinnovato, purificato, sanato, perdonato, innalzato nella grazia e nella verità. È un cuore che in tutto si consegna alla Madre celeste.

In questo modo Maria è vista come il nostro “cardiologo” particolare, personale. Si va da Lei perché dia al nostro cuore la sua giusta guarigione di salute, grazia, parola, verità, santità, giustizia, amore, misericordia, compassione. Lo si mette interamente nelle sue mani perché veda quali sono le sue fragilità e con il suo amore le guarisca.

Immacolata sei, o Maria. Come vorremmo imitarti!

Quando noi diciamo che la Vergine Maria è Immacolata, sovente intendiamo affermare che Lei è stata concepita senza la macchia del peccato originale. In questo senso è verissimo. Lei è senza macchia di peccato. Non solo senza la macchia del peccato ereditato da Adamo, ma anche senza la macchia di nessun altro peccato.

Questa è però solo una parte della sua verità. Maria è Immacolata anche ontologicamente e non solo moralmente. È ontologicamente immacolata perché Lei è la sola Creatura che Dio ha fatto perfettissima, senza alcun difetto. L’ha fatta vergine, pura, casta, santa, bella in ogni cosa. Dio in Lei non trova alcun difetto.

Madre cara, prendici per mano, conducici a tuo Figlio Gesù, nella luce eterna, con la tua fede, la tua carità, la tua speranza, per la via della sofferenza e della croce.

La Vergine Maria è immacolata, tutta pura. Lei deve darci un poco del suo candore. Ci deve avvolgere con la sua fede, la sua carità, la sua speranza e per la via della sofferenza e della croce deve portarci a suo figlio Gesù, oggi e domani, nella sua luce eterna. Lei ci prende impuri per farci divenire puri, pieni di lebbra per farci mondi.

È questo il compito, la missione che Cristo Gesù le ha affidato: opera in noi il grande miracolo della trasformazione del nostro cuore. Lei può perché nelle sue mani vi è tutto l’amore del Padre, tutta la grazia di Cristo, tutta la comunione dello Spirito Santo. Lei può perché in Lei vi è tutto l’amore purissimo di una Madre di salvezza.

Maria, insegnaci ad amare, a perdonare, a vivere solo per il Signore, facendo la sua volontà.

A Lei, Madre Immacolata, Tutta Santa, Piena di Grazia, chiediamo che ci insegni ad amare, a perdonare, a vivere solo per il Signore, camminando perennemente nella sua volontà. Se noi rimaniamo legato a Lei di certo questo miracolo si compirà. Vedendo la sua bellezza anche in noi sorgerà il desiderio di essere belli come Lei.

Il desiderio di bellezza sarà trasformato in preghiera intensa, perché si accorci la distanza che vi è tra la sua bellezza e la nostra, tra la sua perfezione e la nostra, tra la sua altezza e la nostra. Tutto però nasce dalla contemplazione. Se la Vergine Maria non è al centro del nostro cuore, nessun desiderio e nessuna preghiera.

Modello di virtù sei, o Maria, nell’obbedienza al tuo Signore. Siamo figli tuoi. Stendi su di noi il tuo manto di misericordia, ottienici il perdono nella conversione al Signore nostro Dio.

La Vergine Maria è perfetta nella sua obbedienza al suo Signore. Il suo sì a Dio è sempre immediato, pieno, senza ritorni indietro. In questo Lei è modello perfetto. In questo va imitata. È proprio del figlio imitare la Madre. L’imitazione avviene per frequentazione, dimorando il figlio sempre nel cuore e nella casa della Madre.

Se il figlio si allontana dalla casa, esce dal cuore, mai potrà imitare la Vergine Maria. Gli manca il contatto fisico. La fisicità è necessaria, la frequenza indispensabile. Ma anche per pregarla, per invocare su si noi la sua misericordia, per chiedere a Lei che ci ottenga il perdono nella conversione al Cristo Signore, è necessaria la frequentazione.

Vergine Maria, Madre di Dio e Madre nostra, aiutaci a prendere stabile dimora nel tuo cuore. Frequentandoti assiduamente, senza alcuna interruzione, l’imitazione diviene un fatto di natura. Diveniamo naturalmente ciò che tu sei.

Angeli e Santi, legati, inchiodateci al cuore della Madre nostra. È necessario che noi la imitiamo. Lo esige la nostra missione di salvezza e di redenzione. Nulla può essere fatto senza la sua perfezione in noi. Noi dobbiamo essere immagine vivente di Lei.

15 MAGGIO
LA MADRE DI GESÙ…

Maria, Madre nostra; Madre consolatrice, Madre di amore, Madre di perdono, Madre di redenzione, Madre di misericordia, intercedi presso il Padre, per l’uomo, che non crede nella Parola di tuo Figlio Gesù.

Vi è oggi l’uomo che non crede nella Parola di Gesù, del Figlio di Dio e di Maria. A chi possiamo chiedere aiuto? A chi rivolgerci? Chi invocare? A chi chiedere la grazia della fede nel Vangelo? Solo a Lei, alla Madre nostra, alla Madre consolatrice, Madre di amore, Madre di perdono, Madre di redenzione, Madre di misericordia.

Lei ha in mano il cuore del Padre. Presso il Padre Lei deve intercedere per ogni uomo che non crede nel Vangelo, che non cammina nella Parola di suo Figlio Gesù. La sua è preghiera potente. Tutto Lei può chiedere al Padre. È certo che il Padre mai le negherà la grazia, sempre la esaudirà, sempre ascolterà la sua voce. Sempre.

Madre, non vedi? L’uomo non vuole passare alla luce. Non crede che tu sei la Madre di Gesù, la Sposa dello Spirito Santo, la sempre Immacolata.

La Vergine Maria deve conoscere la condizione spirituale dell’uomo per il quale si chiede a Lei di intercedere. Quest’uomo non è nella luce e neanche vuole passare in essa. Quest’uomo neanche crede che la Vergine Maria è la Madre di Gesù, la Sposa dello Spirito Santo, la sempre Immacolata. Quest’uomo vive senza il Cielo.

Si può fare qualcosa per esso? Si può intervenire efficacemente? Ora che la Vergine Maria sa tutte queste cose, la sa sapienza sempre nuova nello Spirito Santo e la sua intelligenza illuminata dal Padre dei Cieli con luce sempre attuale le suggeriranno vie e metodi perché il cuore si sciolga, si converta, entri nella verità, viva di Vangelo.

Madre, fa’ che nessuno ti nomini più invano assieme al tuo Figlio Gesù.

Il cuore che ama la Vergine Maria sanguina quando Lei è nominata invano assieme al suo Figlio Gesù. Il nome di Gesù e della Vergine Maria sono santi, anzi santissimi. Meritano ogni rispetto, onore, benedizione, lode, esaltazione. A nessuno è lecito infangarli, sporcarli, disprezzarli, bestemmiarli, deriderli.

Il cuore sanguinante d’amore per Lui e per Lei, chiede una grazia. La Madre di Dio deve far sì che nessuno più infanghi il suo nome e quello del suo amato Figlio. Lei deve mettere ogni impegno di grazia perché ogni cuore si converta, perché solo nella conversione e nella costante crescita in santità, questo può avvenire.

Madre, vieni presto a soccorrere l’uomo, prima che sia troppo tardi, prima che si presenti al cospetto del tuo Figlio Gesù, prima che sia buttato fuori, nelle tenebre, nello stridore dei denti.

La Madre di Gesù deve fare presto, si deve affrettare per la conversione dell’uomo. Vi è un tempo per la conversione e la grazia e vi è un tempo per il giudizio. Vi è un tempo per la vita e un tempo per la morte. Al momento della morte finisce il tempo della conversione e della grazia e inizia il tempo del giudizio e del rendimento dei conti.

Oggi nessuno più crede nel giusto giudizio di Dio. Ognuno pensa, anche perché falsamente addottrinato, che Dio è solo misericordia, compassione, perdono, grazia. Si ignora che Gesù è grazie e verità, misericordia e obbedienza, perdono e giudizio eterno. Le tenebre, l’inferno, la morte per sempre sono purissima verità del Vangelo.

Madre che tutto puoi, che tutto sai; Madre, che alle nozze di Cana hai sollecitato il tuo Figlio Gesù, intercedi per noi, affinché tutto avvenga per il bene del mondo.

Bene e male, giustizia e ingiustizia, verità e falsità sono sempre dinanzi ad ogni uomo. Scegliendo bene, giustizia, verità lui camminerà verso il Paradiso, verso Dio, verso l’eternità beata. Se invece sceglie male, ingiustizia, falsità la sua strada non conduce a Dio, ma al Diavolo, porta verso le tenebre eterne. Le vie sono due, non una.

Alla Madre che tutto può si chiede di intercedere presso il Figlio suo, perché doni ogni abbondanza di grazia e di verità per il bene del mondo. La preghiera di Maria è essenziale per la conversione di cuori. La sua è preghiera sempre ascoltata. Pregare Cristo con il cuore della Madre sua dona efficacia ad ogni nostra richiesta.

L’uomo non ha più timore di Dio, teme se stesso, parla di se stesso, non crede nella Parola, nel Logos, nel Verbo Eterno di Dio fattosi uomo.

Ancora una volta si vuole che la Madre di Dio conosca la condizione spirituale dell’uomo per il quale si sta chiedendo di pregare. Quest’uomo non teme il Signore, teme solo se stesso, parla di se stesso, non crede nella Parola, non crede nel Logos, nel verbo Eterno di Dio fattosi uomo. Non crede nel sacramento della sua salvezza.

È questo oggi il peccato dei peccati che grava sulle spalle dell’umanità: la negazione di Cristo Gesù, l’abolizione di Dio, la cancellazione di Colui che è il solo ed unico Mediatore tra Dio e ogni uomo. Cristo Gesù è il ponte che unisce due abissi: l’abisso di Dio e l’abisso dell’uomo. Distrutto il ponte, i due abissi si separano per l’eternità.

Vieni presto, o Madre, e conducici alla verità, all’amore, all’adorazione di Dio.

Chi deve intervenire presto a rimettere il ponte al suo posto è la Vergine Maria. È Lei che sempre deve installarlo, controllarlo, verificarlo nella sua stabilità, sanarlo da ogni infiltrazione di falsità e di errore. La sua è opera perenne. Lei è sempre la Madre che deve vigilare su Cristo per tutti i giorni del tempo e dell’eternità.

È Lei che deve condurci alla verità, all’amore, all’adorazione di Dio, che può compirsi e realizzarsi solo in Cristo, per Cristo, con Cristo. È Lei la Madre che sempre deve generare, partorire, dare Gesù ad ogni cuore. Per questo Lei deve venire presto. Se Lei tarda, i due abissi rimangono senza alcun legame ed è la fine per ogni uomo.

Tu che hai schiacciato la testa del nostro nemico, aiutaci a vincere la tentazione.

La nostra tentazione è una, una sola: quella di distaccarci da Cristo, che nella comunione dello Spirito Santo, ci lega indissolubilmente al Padre. Staccati da Cristo, rimaniamo nel nostro abisso di peccato, male, morte, dissoluzione morale e spirituale. Non c’è vita senza Cristo, perché tutta la vita eterna del Padre ora è in Cristo Gesù.

La Vergine Maria ha schiacciato la testa al nostro nemico infernale, attraverso noi deve continuare a schiacciarla per tutti i giorni della storia. Ora questa grazia si chiede a Lei: che venga in nostro soccorso e con la su forza schiacci per noi la testa al nostro nemico, a colui che vuole solo la nostra morte. Lei viene e ci riannoda a Gesù.

Vergine Maria, Donna vincitrice sul male, viene in nostro aiuto. Il serpente antico, sotto infine forme, vuole togliere Cristo ogni cuore, ogni mente, ogni nostra anima. Tu vieni e riannodaci indissolubilmente al suo cuore. È Lui la nostra vita.

Angeli e Santi, fate vostra la nostra preghiera. Chiedete anche voi per noi alla Madre di Dio, che mai permetta che Gesù esca dal nostro cuore, dalla nostra anima, dalla nostra mente. Voi ci aiuterete e Lui sarà per sempre il sacramento d ella nostra vita.

16 MAGGIO
O MADRE MIA…

Madre mia, conosci la mia fragilità, la mia stanchezza, il mio niente. Ogni attimo sono tentata, perché non faccia la volontà del mio Signore, perché dica no al vostro servizio celeste.

L’anima vede se stessa nella sua fragilità, stanche niente. Si vede sotto attacco, assedio. È come se fosse circondata da un eserciti visibile e invisibili di nemici che vogliono farla stancare, in modo che essa dica no al servizio celeste che le è stato affidato. Manifestare la propria condizione spirituale a Maria à già preghiera.

È una preghiera speciale, singolare, efficacissima. Si rivela alla Madre di Dio ciò che si è, perché Lei si muova a compassione e prenda a cuore la nostra causa. Se noi non le riveliamo il nostro cuore, la nostra anima, le difficoltà spirituali contro le quali combattiamo, le non potrà intervenire. Non vi è comunione di vita tra noi e Lei.

Satana bussa alla porta del mio cuore. Madre mia, al tuo Figlio Gesù, che mi scruta e mi conosce, digli che lo amo, digli che voglio fare la vostra volontà.

Ancora si insiste sulla manifestazione delle difficoltà dello spirito e dell’anima. Satana bussa alla porta del cuore. Vuole conquistarlo. Chiede che gli si apra la porta. A lui un solo attimo basta e la rovina è totale. Eva per un solo istante gli aprì il cuore fu il disastro spirituale e materiale per l’intera umanità. Questa è la sua astuzia.

Ora che la Vergine Maria conosce tutto del cuore, a Lei si chiede, come vera madre, che si interessi, che avvisi Cristo Gesù, che gli dica che nessun tradimento è avvenuto, nessuno spiraglio è stato concesso a Satana. L’anima ha un solo desiderio: fare sempre la volontà celeste. Questo Gesù dee sapere, la Madre lo deve rassicurare.

Io lo so: il mio unico sostegno nella tentazione è il tuo Santo Rosario. Per esso il mio spirito s’innalza a Dio.

Dove l’anima trova il suo sostegno, il suo rifugio, la sua forza: nel Santo Rosario. Si prende in mano la corona benedetta, si inizia la preghiera alla Madre di Dio e Satana perde la sua forza. Ogni “Ave Maria” che si innalza alla Madre di Dio è per Satana veleno di morte. Una sola “Ave Maria” lo stordisce, lo priva di forza e di intelligenza.

Una sola “Ave Maria” è sufficiente perché lo spirito si innalzi a Dio, alle cose celesti, si ricolmi di forza, riceva saggezza e intelligenza per respingere ogni attacco di Satana. Il grido alla Madre di Dio deve essere però elevato con purezza di fede e intenso desiderio di salvezza. Deve essere un grido di amore e di verità.

Madre mia, la sofferenza mi prende, l’angoscia mi assale, il mio cuore geme, la croce è pesante, la salita è dura. Chiedo a te aiuto, a te che sei la mia speranza. Dammi la tua mano e persevererò sino alla fine.

Dio, il nostro Dio, quando viene invocato perché ci dia forza, ci concede tanta energia quanto è sufficiente per oggi. Oggi per oggi, domani per domani. La preghiera di oggi è per oggi. Domani un’altra preghiera dovrà innalzarsi dal cuore e chiedere la grazia sufficiente perché la tentazione possa essere allontanata, sconfitta.

Ogni giorno il cuore va manifestato, presentato alla Madre di Dio. È Lei il tramite, il ponte che ci unisce a Gesù. Il cuore è nella sofferenza, nell’angoscia, gene. La croce è pesante. La salita è dura. La Vergine Maria subito deve intervenire, dare forza, fare da Cireneo, sostenere il cammino perché si possa perseverare sino alla fine.

Madre mia, vieni sempre con me, guida i miei passi, sostienimi quando vacillo, illuminami quando dubito, fortificami quando son debole.

Nessuno da solo potrà mai perseverare sino alla fine. Occorre che la Vergine Maria venga, intervenga, ci prenda per mano, ci sostenga, ci guidi, ci illumini, ci fortifichi, ci sproni, ci dia ogni altro aiuto. Lei deve essere per noi come l’asinello che ha condotto Gesù a Gerusalemme. Lei è il nostro asinello che deve condurci fino al Golgota.

Solo chi rimane perennemente sulle sua spalle potrà portare la croce fin sul Calvario. Per questo è necessaria una “Ave Maria” ininterrotta, una preghiera incessante. La preghiera ci lega indissolubilmente a Lei. Se interrompiamo la preghiera, all’istante scendiamo dalle sue spalle e il cammino diviene incerto, insicuro, non si compie.

Dammi sempre la forza celeste, per essa converti il mondo, dagli speranza e conforto. Ottienici la misericordia del Padre nostro.

Ora l’anima chiede alla Madre sua un’altra grande grazia. Lei deve essere ricolmata di grazia celeste. Con questa stessa grazia la Madre di Dio deve convertire il mondo, deve dargli speranza e conforto. Ancora è Lei che deve ottenere per il mondo la misericordia del Padre nostro. È come se la Madre dovesse agire attraverso l’anima.

La Madre dona la forza, la forza converte e salva. Ma è la Madre che converte e salva con la forza di Dio nell’anima. È questa una verità che va sviluppata. Su di essa si deve ben riflettere. La salvezza è opera della Madre di Gesù. Lei però ha bisogno di un veicolo con la quale essa va trasportata e questo veicolo è l’anima cristiana.

Madre mia, non mi abbandonare, voglio obbedire sempre al Signore mio Dio, voglio ascoltarlo e compiere la missione affidatami.

L’anima cristiana, investita di un altissimo ministero di salvezza e di redenzione, di ricordo e di annunzio della Parola, ha un forte desiderio nel cuore: obbedire sempre al Signore suo Duo, ascoltarlo e compiere la missione la missione che le è stata posta nelle sue mani. Da sola nulla può. Da sola è come un legno secco, senza vita.

La missione si può compiere solo con l’aiuto, la forza, la grazia, la preghiera, l’intercessione della Madre di Dio. Se Lei non è nell’anima, se l’anima non è perennemente vivificata da Lei, mai vi potrà essere vera missione. Senza la Vergine Maira l’anima è priva di ogni vita. È missionariamente morta.

Ma tu sii sempre dentro di me, dammi tanto amore, tanta fede e tanta forza di camminare fino alla morte. Madre mia, portami con te sotto la croce…

La preghiera ora si fa più esplicita. Si chiede alla Madre di Gesù di essere sempre nella sua anima per ricolmarla del suo amore, della sua fede, della sua forza per poter camminare sino alla fine. Alla Madre di Gesù chiede che la porti con sé sotto la croce, l’uomo del martirio dell’anima, offerta interamente a Dio per la salvezza del mondo.

È la Vergine Maria la forza di ogni missionario del Vangelo. Nella missione si può lavorare solo se Lei è nell’anima e all’anima cede tutto il suo amore e la sua fede. Se per un solo istante la Vergine Maria esce dall’anima, anche fede e amore escono e il missionario ritorno ad essere tronco secco, incapace di produrre un solo frutto di vita.

Vergine Maria, Vita di ogni anima missionaria, entra nell’anima di ogni operatore missionario e ricolmalo di te, della tua fede e del tuo amore. All’istante da tronco secco diventerà tralcio fecondo e la salvezza ritornerà a fruttificare sulla terra.

Angeli e Santi, pregate la Vergine Maria, perché diventi l’anima della nostra anima.

17 MAGGIO
MADRE… MADRE DELLA REDENZIONE…

Ai piedi della croce pregavi, perdonando coloro che hanno trafitto il tuo Figlio Gesù.

La Vergine Maria è contemplata ai piedi della croce, mentre il suo Divin Figlio era inchiodato su di essa. È in preghiera. I momenti di dolore, di sofferenza, di cattiveria, di malvagità, di morte fisica nei quali siamo chiamati a vivere, si possono superare solo con la grazia di Dio, con la sua forza, il suo Santo Spirito in noi.

Senza grazia la storia, qualsiasi storia, non si può vivere. Come senz’ali non si può volare né molto e né poco, così è per la vita. Essa può essere vissuta solo con la preghiera. Senza preghiera nessuno potrà mai vivere una vita di perdono, misericordia, compassione, purissimo amore. La Vergine Maria ai piedi della Croce prega e perdona.

Lo guardavi… Il tuo Divin Figlio… Soffrivi… Un’angoscia ti prendeva… Tutto nel tuo cuore serbavi… Non scendevano lacrime, ma un singulto ti faceva tremare.

La Vergine Maria, contempla, guarda, osserva il Figlio suo, il suo Divin Figlio. Soffre. L’angoscia è tutta nel suo cuore. Non piange un pianto vistoso, fatto di abbondanti lacrime. Solo un singulto la faceva tremare. Perché contempla Gesù? Perché anche Lei presso la Croce è vera discepolo dal Figlio. Deve imparare come il Figlio muore.

Domani dovrà insegnare ad ogni altro suo figlio come si muore. Nascere non dipende da noi. Morire invece è nella nostre mani e noi dobbiamo imparare a morire. Apprendere come si muore si può. Basta chiedere alla Madre celeste che ce lo insegni. Lei ha visto come è morto Gesù. Può insegnare ad ogni suo figlio come si muore.

Madre, povera, ma ricca di fede… in quel sì… la fede prevalse e trionfò il tuo grande amore per Dio Padre.

La Madre di Gesù, povera di sostanze, è ricca di fede. Anche alla croce Lei dice il suo sì al Padre. Accoglie la morte di Gesù nel suo cuore. Lei stessa fa di Gesù un sacrificio gradito a Dio. in questa offerta è l’esplosione dell’amore. Ogni sì nella sofferenza, ogni sì trasformato in offerta totale della vita è una vera esplosione di amore.

Ecco cosa Maria apprende ai piedi della Croce dal suo Maestro, dal suo Gesù Crocifisso. La vita non vale nulla se la si tiene per sé. Essa acquisisce un valore eterno se la si dona al Padre dei cieli, se gliela si offre in olocausto, in sacrificio. Ecco cosa deve insegnare la Madre ad ogni suo figlio: fare della vita un olocausto di amore.

Io ti penso trafitta, medito il tuo dolore, il tuo sacrificio e quella spada… Non vacillò la tua fede ai piedi di Cristo crocifisso.

Ora il pensiero si concentra tutto sulla Madre di Gesù. La si vede secondo la profezia di Simeone: trafitta nell’anima, lacerata nello spirito, crocifissa nel cuore. Il dolore è grande. Il sacrificio è l’offerta di tutta se stessa al Padre. Lei non vacilla. Va fino in fonde. Offre se stessa. In Cristo offerto anche Lei si offre. Ina sola vittima d’amore.

Ecco come si muore: facendo di ogni parte del nostro corpo un sacrificio al Padre celeste. Oggi l’uomo non sa come si muore. Non sa che la morte, quando deve venire, perché è giunta l’ora, rende stolti i sapienti, inabili gli abili, le strutture di eccellenza in un attivo diventano stalle per capre. Dobbiamo imparare come si muore.

In questa grandissima tribolazione divenisti più forte, o Madre, e schiacciasti la testa al serpente antico, al nemico dell’uomo.

La Vergine Maria non cadde in tentazione, non si lasciò catturare dai pensieri di Satana. Il Maestro sulla croce, dalla croce, ispirava ogni suo pensiero. Come il Figlio si offriva, Lei si offriva, come il Figlio pregava, Lei pregava, come il Figlio si consegnava alla volontà del Padre anche Lei si consegnava alla volontà del Padre.

Chi non vuole cadere nella tentazione dei pensieri di Satana anche nelle piccole avversità e non solo nelle grandi, deve avere un buon Maestro. Se noi scegliamo Lei come nostra Maestra di spirito, di certo Lei mai permetterà che un solo pensiero di Satana entri nel nostro cuore e in qualche modo lo allontani da Dio.

Il Signore compì attraverso te la promessa fatta nel paradiso terrestre. Lì, sotto la croce, divenisti Madre della Redenzione, quando il tuo Divin Figlio ti fece Madre di tutti noi, per sempre.

È alla croce che si stabilisce in eterno l’inimicizia tra il serpente e la donna, tra la stirpe del serpente e quella della donna. Cristo Gesù e la Madre sua non fecero come Eva ed Eva. Eva cadde e fece cadere Adamo. Fu lei a tentare l’uomo. Nulla di questo presso il Golgota. Gesù è forte e rende la Madre forte. Maria è forte e fa il Figlio forte.

Vinto per sempre il serpente antico Gesù costituisce la Madre sua Madre vera di ogni suo discepolo. Lei è Madre che genera alla vita di Cristo, educa e forma alla vita di Cristo, insegna ad ogni discepolo di Gesù come si giunge fin sul Golgota. Ogni discepolo avrà il suo Golgota e Lei deve ammaestrare come lo si vive e lo si supera.

Uomo, imita la Madre di Gesù: vivi come lei fino in fondo tutta la fede nella Parola del Padre nostro celeste.

Ora ad ogni discepolo di Gesù è rivolto un appello accorato. La Vergine Maria va imitata. Per imitarla si deve andare alla sua scuola. È Lei che deve insegnarci come si vive di obbedienza perfetta in ogni momento della nostra vita. Se non impariamo da Lei, se non frequentiamo la sua scuola ci perdiamo. Satana è più astuto di noi.

Satana è il più astuto di tutte le bestie del giardino. È anche più astuto di qualsiasi uomo. La sua è intelligenza depravata, consacrata allo studio del male. Lui si nasconde e si mimetizza in ogni cuore, ogni mente, ogni opera dell’uomo. Lui sa come raggiungere un cuore. Alla scuola della Madre di Dio si impara come vincerlo.

Sarai vero figlio di colei che ti concepì nel dolore e nella sofferenza indicibile dello spirito. Uomo, come Maria, offri tutto te stesso al Signore tuo Dio per la tua salvezza.

Maria ha una missione particolare, unica. Lei deve insegnarci come essere suoi veri figli e si è suoi veri figli se si vive come Lei è vissuta: nella casa di Nazaret, presso la Cugina Elisabetta, alla nozze di Cana, ai piedi della croce, nel Cenacolo. Se uno solo di questo momenti si vive male, mai si potrà essere veri suoi figli.

Quando si va ala sua scuola, Lei ti porta in ogni luogo dove sei chiamato a vivere e ti mostra concretamente dov’è nascosta la tentazione di Satana e come ad essa si risponde. Se la sua scuola non è frequentata, noi Satana non lo conosciamo ed è per lui facile entrare nei pensieri, nel cuore, nei desideri, nell’anima. È la fine. È la morte.

Vergine Maria, noi vogliamo venire alla tua scuola. Aiutaci ad essere veri tuoi discepoli. Da una così eccellente ed esperta Maestra tutti dobbiamo imparare come si conosce Satana e come lo si vince. Tu ci insegnare le cose e noi saremo veri tuoi figli.

Angeli e Santi, voi che non vi siete lasciati ingannare dall’astuzia di Satana, venite in nostro soccorso e conduceteci sempre alla scuola della Vergine Maria.

18 MAGGIO
ANNO MARIANO

Madre di Dio e Madre nostra, in quest’anno a te dedicato, conduci tutti noi al tuo Figlio Gesù

Questo Canto Ispirato è stato composto nella ricorrenza del Giubileo Mariano, indetto dal Santo Padre Giovanni Paolo II, ora agli onori dell’altare. Così si chiede alla Vergine Maria come grazia da ottenere in questo anno a Lei dedicato? Una sola è la grazia: che ci conduca tutti al suo Figlio Gesù. Ci faccia tutti suoi veri discepoli, veri cristiani. Il cristiano deve essere vero, altrimenti non serve al mondo.

Un cristiano falso non solo vive la falsità che è costitutiva della sua natura. Se fosse solo questa, sarebbe cosa grave, ma non gravissima. Attesterebbe che anche lui è figlio di Adamo e quindi porta nel suo corpo le lacerazioni dovute a quella ferita mortale inferta all’umanità in Adamo ed Eva. Lui invece porta nel mondo un’altra falsità. Attesta che il Vangelo non ha cambiato la sua vita. Ora il Vangelo cambia la vita.

E ottienici dal Padre dei cieli di portare anime a Cristo Signore, di essere poveri in spirito, perseveranti, pieni d’amore e di perdono, per camminare verso il Regno dei cieli, fortificati dal Corpo e dal Sangue del tuo Divin Figlio e dalla sua grazia che lo Spirito Santo ci dona nel sacramento della riconciliazione.

Cosa si chiede alla Vergine Maria? Che ci ottenga dal Padre dei cieli di portare anime a Cristo, non però come cristiani falsi, ma come cristiani poveri in spirito, perseveranti, pieni di amore e di perdono, che camminano verso il Regno dei cieli, fortificati dal Corpo e dal Sangue di Cristo Gesù e dalla sua grazia che lo Spirito Santo riversa in noi nel sacramento della riconciliazione. Deve farci cristiani veri.

Un cristiano falso distrugge, annienta, vanifica la verità del Vangelo. Esso fa credere al mondo che il Vangelo non è per l’uomo. La natura umana è incapace di vivere secondo la Parola di Gesù. Ci si fa cristiani, ma è impossibile vivere come cristiani. Questo si attesta al mondo. Cristo così non viene creduto. Neanche la Chiesa viene creduta. La Parola non è creduta. La grazia non è creduto. Questo fa il falso cristiano.

Madre, sostieni il nostro proposito di liberarci dalla religiosità vana per vivere di fede forte, secondo l’insegnamento di Pietro e degli Apostoli uniti a lui.

Il falso cristiano vive però tutte le strutture della fede. Le vive con il corpo, ma non con l’anima, la mente, lo spirito. Le vive come forme, modalità storiche, non secondo il contenuto di grazia e verità che esse portano in sé. Anche da questa vana religiosità ci deve liberare la Madre di Gesù. A Lei si chiede di aiutarci a farci vivere di fede forte, robusta, risoluta, perseverante, senza alcun cedimento alle falsità del mondo.

La piaga della falsa religiosità sta infestando molti cuori. Tanti sono quelli che si accontentano si superficialità, esteriorità, strutture senza cuore e senza vita. Da tutte queste cose chi ci può liberare è la Madre di Gesù. Lei ha vissuto tutta la religiosità del tuo tempo. Non ha trasgredito un solo rito della Legge del Signore. Sempre però Lei ha messo in tutte queste cose il suo cuore, la sua obbedienza, la piena verità dello Spirito.

Satana ci assale, vuole che anche noi ci facciamo un vitello d’oro, un dio a nostra immagine, un dio di vizio e di peccato, di tanta ingiustizia e di molta sfrenatezza morale, un dio licenzioso che approva il male e giustifica le trasgressioni della Legge divina.

Satana concede ad ogni Giubilei, feste, solennità, anzi è lui stesso che spesso suggerisce tutte queste cose. Lui una cosa solo non vuole: che si viva di Parola. Pur di non vivere la Parola, inventa per l’uomo ogni giorno forme sempre nuove di vuota religiosità. Oggi anche le forme pagane sta consigliando ai cristiani. Tutte le cose del mondo sono sue. Solo la Parola di Dio non è sua. Lui solo la Parola teme.

Lui teme la Parola e chi vive di Parola. Come fare a togliere la Parola dal cuore? Illudendo l’uomo e condendogli ogni surrogato di religione e la religione stessa. Anche delle false religioni lui è l’inventore. Concede all’uomo ciò che non è vero, perché non si accosti a ciò che è vero. Convince i cuori che sono nella verità, anche se è evidente che si è di Satana, anzi più che di Satana. Si è il cuore di Satana sulla terra.

Madre, guidaci al tuo Figlio crocifisso, obbediente, morto e risorto, e alla Parola di salvezza, nella quale dobbiamo istruirci e formarci con tanta urgenza, se vogliamo distinguere il bene ed il male, per adorare secondo verità il Dio e Signore nostro, per non avere altri dèi.

Cristo Crocifisso è per noi la verità di come la Parola va vissuta. Lui è il modello si come si obbedisce a Dio. Satana crea uomini che si credono immortali. La Parola genera dei crocifissi nel Crocifisso. Satana promette ricchezza e oneri in quantità. La Parola chiede povertà reale e povertà in spirito e umiliazione fino alla morte di croce. Questa è la differenza tra la Parola di Dio e quella di Satana.

Satana però mente, inganna. Promette onori, ricchezze, gloria, dona però solo inferno, morte, croce di vizio e di peccato. Crea più crocifissi Satana che non tutta la Parola di Dio vissuta da tutti gli uomini della terra. Ogni crocifisso è un suo frutto, una sua opera. Quanti sono senza Parola, vivono la croce nella disperazione. Vivono una croce di inferno. Quanti invece sono nella Parola trasformano la croce in purissimo amore.

Tutto questo ottienici, in questo tuo anno, Madre della Chiesa, Regina del Santo Rosario, Madre della Redenzione. Noi siamo peccatori; tu, il nostro aiuto per non più peccare.

Cosa ci deve ottenere la Madre di Gesù? Di essere cristiani secondo il cuore di Cristo Gesù. Lei che è la Madre della Chiesa, la regina del Santo Rosario, la Madre della Redenzione non può negarci questa grazia. Essa appartiene alla sua missione di Madre. È per la sua divina maternità che deve tutti educarci, formarci perché si formi in noi la perfetta immagine di Gesù Signore. Il cristiano è forma vivente di Gesù.

È grande la missione della Vergine Maria. Lei ci deve liberare da tutto ciò che è falso in noi e attorno a noi, vuoto in noi e attorno a noi, apparenza in noi e attorno a noi. Lei deve farci cristiani secondo l’amore, del Padre, la grazia di Cristo Gesù, la comunione dello Spirito Santo. Per questo deve mettere tutta la sua divina maternità e con essa chiedere al Padre celeste questa altissima grazia. È la sola grazia della vita.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, fare di ogni tuo figlio che Gesù ti ha consegnato, un suo vero discepolo, renderlo sua perfetta immagine e forma nella storia è l’opera delle opere, la grazia delle grazia. Metti in questa tua missione tutta la potenza della tua divina maternità e con essa ottienici dal Padre celeste questa grazia. Di nient’altro abbiamo bisogno se non di essere oggi veri cristiani, veri figli di Dio.

Angeli e Santi, voi che vivete nella santità di Dio per l’eternità, venite in aiuto della Madre nostra celeste, date a Lei una mano perché l’opera che le è stata affidata non è semplice, non è di breve durata. Essa è senza tempo, senza riposo, senza alcuna tregua. Per quest’opera non si dorme neanche di notte. Essa deve contrastare le insidie del serpente antico e richiede tutta l’abilità e l’intelligenza del Cielo.

19 MAGGIO
MODELLO ED ESEMPIO…

Sei tutta pura, tutta bella, casta… Maria, Madre della Chiesa. Noi ti invochiamo e tu vieni in nostro aiuto; ti chiediamo misericordia e tu ci sorreggi.

Tra l’anima è la Vergine Maria deve regnare un solo respiro. L’anima deve sentire la Vergine Madre come il suo stesso alito di vita. Deve gustare la Madre di Dio come si gusta l’aria incontaminata, purissima, leggera. Essa deve respirare di Lei, deve respirare Lei. Lei deve essere il suo ossigeno, il nutrimento di ogni sua cellula.

Solo così si può gustare la bellezza di Maria: per assimilazione della sua anima, del suo spirito, della sua santità, del suo cuore, della sua obbedienza, del suo amore per il Padre Celeste, della grazia di Gesù che ricolma il suo essere, per i doni dello Spirito. è grande il mistero di Maria. Lei vive per portare aiuto e soccorso a quanti la invocano.

La nostra guida sei tu; tu sei la nostra speranza, il nostro sì. Ti chiediamo, Madre: facci crescere nell’ascolto del tuo Figlio Gesù. Come te, noi vogliamo amare, perdonare, obbedire.

Maria deve essere scelta come nostra guida, nostra speranza, nostro modello nel suo sì. A lei si deve chiedere una sola una sola grazia: di crescere giorno dopo giorno nell’ascolto di Cristo Gesù. È in questo che noi diveniamo suoi veri discepoli. La sua Parola in noi cambia tutta la nostra vita. La fa divenire vita di Dio sulla terra.

Maria è modello nell’ascolto. Se noi impariamo ad ascoltare come Lei ha ascoltato, ameremo, perdoneremo, obbediremo come Lei ha obbedito, amato, perdonato. Con La vergine Maria che è divenuto il nostro stesso alito di vita tutto questo sarà possibile. Se però Lei è distante da noi, allora tutto sarà difficile, impossibile.

Assieme a te non sarà difficile. Basta dire sì, come tu lo hai detto. Tu sei colei che ha sempre obbedito, facendo la volontà del Signore, anche quando la spada ti trafisse l’anima ai piedi della croce.

Per chi porta Maria nel cuore nulla è difficile e nulla è impossibile. Lei sempre aiuta affinché noi diciamo il nostro sì come Lei lo ha detto. Se Lei non è nel nostro cuore, neanche potrà essere sulla nostra bocca, nella nostra volontà, nei nostri desideri. Senza di Lei siamo senza guida, la nostra vita camminerà per sentieri tortuosi.

La Vergine Maria non è la Madre cui rivolgerci per chiedere qualche grazia. Lei ci è stata data come vera nostra vita, nostro alito di vita, nostro respiro, nostra aria e nostra acqua, nostro pane, nostro tutto. Lei ci è stata data perché il suo mistero viva tutto in noi. Lei mai dovrà essere dinanzi a noi, sempre invece dovrà essere in noi.

Tu sei la prescelta del Padre, la Sposa dello Spirito Santo, la Madre di Gesù e la nostra Madre.

Questa è la sua verità: Prescelta del Padre, Sposa dello Spirito Santo, Madre di Gesù, Madre nostra. Come Lei ha dato il suo corpo a Gesù, così lei deve dare il suo spirito ad ogni suo figlio. Noi dobbiamo avere lo spirito della Madre di Gesù. Con il suo spirito amare, perdonare, pensare, decidere, obbedire, portare la croce, immolarci.

La Vergine Maria darci il suo spirito, nel suo spirito generarci. Occorre però che noi desideriamo, vogliamo, chiediamo senza alcuna interruzione questa grazia. Il concepimento nel suo spirito, il parto da esso deve compiersi ogni attimo della nostra vita. Noi siamo coloro che perennemente devono nascere da Lei. Lei è la Madre nostra.

Non ti si può pregare con il peccato nel cuore, con l’odio nell’anima, con il rancore nello spirito, con la sete del male e della vendetta.

Se preghiamo la Vergine Maria con il peccato nel cuore, con l’odio nell’anima, con il rancore nello spirito, con la sete del male e della vendetta, è segno che Lei è dinanzi a noi, ma non in noi. È anche segno che noi siamo ogni giorno partoriti dal diavolo, siamo suoi figli e non figli della Donna che è la nemica perenne del principe del male.

Questo però sempre succede quando la Vergine Maria è dinanzi a noi, ma non in noi, quando Lei non è divenuta il nostro respiro di amore e il nostro alito di misericordia, pietà, compassione, perdono, compassione, desiderio si solo purissimo bene per ogni altro uomo. Ogni vizio che è nel cuore attesta e rivela l’assenza di Maria da esso.

Tu sei la Donna ricca di fede, piena di amore e di perdono. Tu sei colei che prega per i peccatori e che intercede sempre per la conversione del mondo.

Se la Vergine Maria è la Donna ricca di fede, piana di amore e di perdono, se Lei è la Donna che prega per i peccatori e che intercede sempre per la conversione del mondo, potrà mai un suo figlio agire diversamente? Potrà mai vivere al contrario di quanto la Madre sua vuole e chiede che lui viva per tutti i giorni della sua vita?

Se questo accade è segno che la Vergine non vive in lui, non è la sua Maestra e neanche la sua Guida. Tra il figlio e la Madre vi è l’abisso incolmabile del peccato. Colui che un giorno aveva chiesto di divenire suo figlio, ha lasciato la sua casa e si è fatto figlio del diavolo, del serpente antico, perché solo i figli di Satana si consegnano al male.

Noi vogliamo imitarti nella fede e nella preghiera, nelle tue virtù, nella tua grande misericordia.

Maria mai si potrà imitare finché Lei rimane una stupenda statua, anche se animata, dinanzi a noi. Maria si può imitare in un solo modo: divenendo Lei vita della nostra vita, anima della nostra anima, respiro del nostro respiro, volontà della nostra volontà, corpo del nostro corpo. Tra noi e Maria deve scorrere un solo sangue.

È Lei che deve vivere in noi la fede, la preghiera, le virtù, la sua grande misericordia. è Lei che ogni giorno si fa noi. Siamo noi se ogni giorno ci facciamo Lei. Tra Madre e figlio vi deve essere un rapporto purissimo di sola anima e si solo cuore. È Cristiano dovrebbe essere come un bambino appena concepito: deve nutrirsi solo della Madre.

Come te, anche noi vogliamo vivere la Parola di Gesù per essere assieme a te nel Regno dei cieli.

Se la Vergine Maria è in noi, allora come Lei anche noi possiamo vivere la Parola di Gesù. Anche noi possiamo essere un giorno assieme a Lei nel regno dei cieli. Se però Lei non è in noi, allora è difficile vivere la Parola. Ci manca l’alito della vera vita, l’anima della Parola. Siamo privi del principio vitale dentro di noi.

Siamo un corpo morto, ossa aride, scheletri vuoti, uomini senza alcuna possibilità di vita soprannaturale. Possiamo anche condurre una vita umana di successo, ma è semplicemente vanità, frivolezza, chimera. Siamo privi di ogni valore. Lavoriamo per il nulla, trascurando la nostra vita eterna. Nel Paradiso si va solo con Maria in noi.

Vergine Maria, Bellezza che incanta, Splendore che attrae, Magnificenza che privo il suore del suo battito, vieni in nostro soccorso. Abbiamo bisogno che tu ti trasformi in nostro aliti do vita per poter portare a compimento la missione che ci è stata affidata: quella di essere veri testimoni nel mondo del tuo Figlio Gesù e nostro Signore.

Angeli e Santi, anche voi dovete venire in nostro soccorso. Siamo molto distanti dall’essere una sola vita con la Madre di Dio. Ve ne preghiamo: otteneteci la grazia.

20 MAGGIO
CON TE, O MADRE…

Madre nostra, aiutaci e vieni in nostro soccorso. Tu sei la Madre della Sapienza; in te il Verbo Unigenito del Padre si è fatto carne, quando volle abitare con noi per sempre.

Alla Vergine Maria, Madre nostra, Madre della Sapienza, Vergine nel cui seno il Verbo di Dio si è fato uomo, si chiede aiuto e soccorso. Lei deve venire e infondere nel nostro cuore tutta la divina sapienza che abita in esso. La sapienza è luce, verità, conoscenza della volontà di Dio, fortezza per una obbedienza perfetta ad ogni Parola del Signore.

Dio nelle sue opere è perennemente guidato, mosso, condotto dalla sapienza. Senza di essa Lui non agisce. Così deve essere anche per ogni suo figlio di adozione. Senza la mozione, la guida, la direzione che viene dalla sapienza, nessuna opera dovrà essere pensata. La vergine Maria viene, ci ricolma di sapienza. Saremo nella volontà di Dio.

Lo Spirito Santo ti ha fatto sua mistica Sposa e ha adombrato il tuo seno verginale perché il Santo ed il Giusto nascesse da te.

Maria è stata resa Madre dallo Spirito Santo. Lei dello Spirito di Dio è la mistica Sposa. Lo Spirito ha adombrato il suo seno verginale e il Santo e il Giusto, il Figlio Unigenito del Padre, il suo Messia, è nato da Lei. In Lei Dio si è fatto non solo Dio con noi, si è fatto noi, perché ha assunto la nostra carne. Si è fatto vero e perfetto uomo.

La Vergine Maria deve venire, portare con sé lo Spirito Santo e come ha fatto nella casa di Zaccaria, deve effonderlo tutto nel nostro cuore. Infuso in noi, lo Spirito Santo feconderà il nostro cuore, la nostra mente, la nostra anima di Cristo Gesù e ci costituirà oggi immagine vivente di Lui. Maria sempre deve infondere lo Spirito.

Il Padre ti ha amata e ti ha voluto Madre del suo Eterno Figlio. Noi vogliamo vivere ad immagine del tuo amore, della tua speranza e della tua fede.

Il Padre dei Cieli ha amato Maria. Ha voluto che Lei fosse Madre del suo Figlio Eterno. Lei deve venire nel nostro cuore e inondarlo con lo stesso amore con il quale il Padre la ha amata. Ricolmi di questo amore anche noi possiamo imitare la Vergine Maria, divenire cioè Madri spirituali di Cristo Gesù nella storia.

Gesù Signore ha bisogno di nascere ogni giorno in molti cuori. Chi deve generarlo, partorirlo, darlo ai cuori è il suo discepolo. Maria viene, ci porta l’amore del Padre, la potenza dello Spirito Santo, noi formiamo Cristo in noi, lo offriamo ad ogni cuore perché possa farla suo. Senza l’opera della Madre di Dio, Gesù mai sarà dato.

Tu sei la Serva del Signore: hai compiuto tutta la volontà del Padre nostro.

La Vergine Maria è la serva del Signore. Serva obbediente, fedele, sempre pronta a vivere di piena e perfetta obbedienza. Lei viene, riversa in noi tutto la sua “verginità e purezza” del cuore, della mente, dello spirito, dell’anima e noi saremo sempre pronti a fare tutto ciò che il Signore ci chiede. Se Lei non viene, il nostro cuore sarà di pietra.

Invece Lei viene, prende possesso della nostra anima, prende in mano la nostra volontà, fa suo il nostro cuore e ci dispone ad ogni obbedienza. Non siamo noi più ad obbedire, ma è Lei che obbedisce in noi e per noi. Questa è la grandezza di Maria. Si fa noi perché noi possiamo obbedire a Dio. Solo il suo grande amore sa fare queste cose.

Tu hai vissuto pienamente il mistero della profezia, quando nel tuo Magnificat, hai proclamato le grandi opere, le meraviglie, che egli ha fatto in te, dopo aver guardato alla tua umiltà, per la redenzione del mondo.

La Vergine Maria, dal cuore pieno di tutto l’amore del Padre, dall’anima tutta ricolma di Cristo Gesù, dagli occhi trasformati in luce purissima dallo Spirito Santo, Lei vede il Padre Celeste nella sua verità eterna e storica, contempla ogni sua opera e la canta secondo lo splendore della verità che sempre avvolge Dio e le sue opere.

Se anche noi vogliamo cantare Dio con voce vera, perfetta, santa, dobbiamo chiedere a Lei che ci inondi dell’amore del Padre, trasformi la nostra anima in anima di Cristo Gesù, faccia dei nostri occhi gli occhi dello Spirito Santo. Se Dio non è in noi, mai lo potremo conoscere, mai riusciremo a dire una sola parola vera su di Lui.

Quanto insegnamento dalla tua vita, o Madre nostra, e quanta luce per coloro che vogliono essere missionari di Dio per l’annunzio della Parola del Figlio suo.

Chi vuole essere un buon missionario del Padre per l’annunzio della Parola del Figlio suo mai deve lasciare la scuola della Vergine Maria. La sua vita è vero insegnamento, vera luce. Maria però la si potrà conoscere solo se Lei diviene anima della nostra anima cuore del nostro cuore, luce dei nostri occhi, pensiero della nostra mente.

Perché questo avvenga è necessaria una quotidiana frequentazione della Madre di Dio. Lei deve essere nella casa del nostro cuore, del nostro spirito, della nostra anima. Mai si deve allontanare da noi, altrimenti nessun insegnamento vi sarà per noi. La frequentazione è per abitazione. L’abitazione è per assimilazione e trasformazione.

Quanto esempio dobbiamo attingere da te. Con te, o Madre, tutto sarà facile, anche le sofferenze, i dolori e la croce.

Maria deve essere per noi il modello perfetto, l’esempio da realizzare, lo specchio nel quale sempre guardare, l’ideale da raggiungere, la vita da conquistare. Realizzare Lei in noi deve essere l’unico e solo fine, desiderio, scopo. Solo realizzando Lei possiamo sperare di realizzare Cristo. Facendo Lei nostra vita faremo anche Cristo nostra vita.

Nessuno pensi di realizzare il vero Cristo se prima non avrà realizzato Maria nella sua vita. Come Cristo Gesù è realizzazione di Maria nella nostra storia. Così sempre dovrà essere. Gesù è sempre “creatura” della Madre. Lo è stato ieri, dovrà esserlo oggi è sempre. Se Cristo non è “creatura” di Maria in noi, mai avremo il vero Gesù Signore.

Tu ci sei di modello e i nostri occhi guarderanno sempre a te sotto la croce, per vivere secondo la fede. Con la tua preghiera, o Madre, aiutaci a perseverare sino alla fine.

Chi contempla la Vergine Maria sotto la croce con occhi di Spirito Santo, mai si smarrirà. Avrà sempre una forza nuova che lo muove per il superamento di ogni fragilità, debolezza, stanchezza, ottusità della mente, sordità del cuore. Non ci sono dolori e sofferenze che possano infastidirci, allontanarci dal Padre celeste.

Chi sta con Maria anche per qualche minuto al giorno ai piedi della croce di Cristo Gesù, attingerà dal suo cuore la sua stessa fede, il suo stesso amore, la sua medesima speranza. Saprò fare della sua vita un olocausto al Signore per la redenzione del mondo. Ai piedi della croce con Maria si apprende la scienza vera della vita.

Vergine Maria, Donna che stai sempre ai piedi della croce, come Maestra di ogni tuo figlio, portaci alla tua scuola. Insegnaci come si guarda Cristo sulla croce. Donaci la tua scienza, la tua sapienza, il tuo amore, la tua pietà. Tu sarai nostro modello e noi inizieremo a guardare Cristo con il tuo cuore e i tuoi occhi. Angeli e Santi aiutateci.

21 MAGGIO
MISTERO DI MADRE…

Madre mia, spesso ti penso sotto la croce del tuo Figlio Gesù. Ti vedo assieme a lui nella sofferenza, mentre lo flagellavano, lo percuotevano, lo sputavano, lo insultavano.

La croce di Gesù non è solo il momento culminante. Essa inizia dal primo istante del suo concepimento. È nel grembo verginale di Maria che Gesù si unì alla croce, avendo scelto da quell’istante di amare l’uomo con cuore umano. Con cuore umano l’uomo si può amare solo dalla croce. Perché l’amore umano è croce, è passione, è morte.

È questa la nostra stoltezza: vogliamo amare senza croce. Anzi vogliamo un amore che abolisce ogni croce. Pensare la Vergine Maria presso la croce, è pensarla come Colei che ha dato a Cristo la croce, il cuore umano. Non gli ha dato il cuore umano perché Lui amasse da solo. Glielo ha dato, ma unendolo in modo indissolubile al suo.

La tua anima era trapassata dal dolore e le tue lacrime, trattenute dalla forza dell’amore, non bagnavano il tuo viso, ma il tuo cuore.

Cristo Gesù e la Madre sua, essendo un solo cuore, sono anche un solo amore, una sola croce. Questa verità deve insegnarci che se noi vogliamo portare la croce del mondo sulle nostre spalle, dobbiamo essere con il mondo un solo cuore, anche dobbiamo essere il cuore del mondo. Gesù è il novo cuore del mondo. Questa la sua verità.

Anche il cristiano, divenendo un solo cuore con Cristo Gesù e con la Madre sia, diviene e si fa cuore del mondo, cuore di salvezza, redenzione, amore, speranza, fede, verità, giustizia. Se però non si fa cuore del mondo, lui potrà anche amare il mondo, lo amerò da uomo, non lo amerà da redento, giustificato, cristificato, marianizzato.

Lo sapevi: era innocente il Figlio di Dio. Non avrebbero dovuto… Eppure è stato fatto per tutti noi peccatori. Per amor nostro hai tanto sofferto.

È dalla perfetta giustizia che si può amare, che si può divenire cuore del mondo per la salvezza del mondo. Chi non è giusto non può amare, perché ogni ingiustizia è non amore. Anche la Vergine Maria, se vuole essere cuore del mondo, deve amare Lei ai piedi della croce, Cristo inchiodato su di essa. Sono un solo cuore, sono una sola croce.

Quando noi cadiamo nell’ingiustizia, possiamo fare tutto, tranne che amare. Siamo nel non amore, nella non verità, nella non giustizia, nella non santità. No siamo un solo cuore con Gesù e con Maria. Dinanzi alla sofferenza da assumere, anche un piccolissimo pensiero potrebbe renderci ingiusti verso Dio e incapaci di amare.

Il tuo mistero di Madre l’hai vissuto nella grande sofferenza. Madre mia, nel pensarti così voglio imitarti.

È questo il grande mistero della Madre di Gesù. Dare a Cristo un cuore di amore. Aiutare il cuore di Cristo ad amare sempre. D’altronde chi dona ad un altro un cuore di amore, mai lo potrà lasciare solo nella sua missione di amore. Deve essere per lui sempre modello perfetto. Si dona il cuore, ci si fa modello, concretamente lo si aiuta.

Chi vuole amare Maria, può, a condizione che diventi con Lei un solo cuore. Non si può amare Lei avendo un cuore diverso da suo. Il suo è cuore purissimo. Lei può amare dalla croce, dalla giustizia, dalla verità, dalla santità. Anche a noi è chiesto un cuore puro, umile, docile, obbediente, casto, semplice per amare come Lei dalla croce.

So che tu mi aiuterai e per questo ti invoco e ti supplico. Tuo Figlio Gesù è stato sorretto dal Cireneo. Vienimi in soccorso, sorreggi la mia pochezza, sostieni la mia fragilità.

Il cuore sa che da solo mai riuscirà ad amare. Il cammino nell’amore non si compie in un giorno. Esso inizia nella grotta, si porta a compimento sul Golgota, attraverso il percorso di tutta una vita spesa per amare. Gesù nell’ultimo percorso, quello finale, è stato aiutato fisicamente dal Cireneo, noi dal primo istante dalla Vergine Maria.

Se Lei non viene e non sostiene il nostro amore, non lo ricolma del suo, per noi la strada si fa molto dura. Noi già siamo impastati di peccato, di molte miserie spirituali. Solo il suo amore potrà rendere puro il nostro. Santificati e perfezionati dal suo cuore, anche noi possiamo iniziare a fare i primi passi nell’amore.

Madre mia, Madre che tutto puoi, soccorrimi con il tuo amore.

La Vergine Maria deve venire, ci deve soccorrere con il suo amore. Il soccorso non si compie domandoci un po’ del suo amore. facendosi essa stessa nostro amore. Questo potrà avvenire in un solo modo: se Lei diviene vita della nostra vita e anima della nostra anima. Non dall’esterno ci deve aiutare, ma dall’interno, divenendo nostra vita.

Quanto vorrei che ogni cristiano si convincesse di questa verità. Maria non è persona che possa aiutarci rimanendo fuori di noi. Questo non è possibile. Lei ci può aiutare, soccorrere, sostenere divenendo nostra vera vita. Lei viene si fa nostra anima e nostro cuore, nostra forza e nostra obbedienza e noi possiamo amare con cuore umano.

Ne sono certa: tu mi aiuterai, mi sosterrai, mi avvolgerai con il tuo manto, perché io non vacilli nella missione che il Padre dei cieli mi ha affidato.

Ad ogni discepolo di Gesù è necessaria questa certezza di fede. Maria ci aiuterà, ci sosterrà, ci avvolgerà con il suo manto. Si farà nostra forza perché noi non vacilliamo nella missione che il Padre dei cieli ci ha affidato. Tutti abbiamo una missione particolare, ma anche tutti abbiamo una missione universale.

Qual è la missione particolare quale quella universale? Quella universale è di essere buoni cristiani, cristiani che si presentano al mondo come vera immagine di Gesù Signore. L’altra missione, quella particolare è finalizzata ala realizzazione di questa missione universale. Si compie attraverso la fruttificazione dei doni dello Spirito.

Con te nel cuore ce la farò. Assieme a te potrò percorrere la via della croce fino alla fine.

Ecco la conclusione logica cui deve pervenire ogni discepolo di Gesù. Se Maria è nel mio cuore di certo riuscirà nella missione sia particolare che universale. Se mi distacco da Maria sarò sempre una canna sbattuta dal vento, senza alcuna stabilità nell’amore, nella giustizia, nella fedeltà, nell’obbedienza.

Senza la Vergine Maria sono semplicemente una colonna di sabbia. Posso essere anche colonna altissima, manche però l’armatura di fero e al primo soffio della tentazione diventerò minuscoli che il vento porta via e dissemina per il deserto di questo mondo. Non c’è stabilità nell’amore perché non ha Lei come sua anima e suo cuore.

Vergine Maria, vera colonna di stabilità per il mio amore, la mia fede, la mia speranza. Viene e fatti cuore del mio cuore, anima della mia anima, armatura di acciaio e bronzo durissimo perché possa resistere ad ogni tentazione. Se tu rimani fuori di me, io sarò come una foglia secca che il vento della tentazione disperde.

Angeli e Santi, voi che ora godete la vostra stabilità eterna nella casa del Cielo, venite in nostro soccorso. Portateci la Madre di Dio e inchiodatela sul nostro cuore.

22 MAGGIO
NON MI ABBANDONARE

Amare la Vergine, la Madre della Redenzione, vuol dire compiere la volontà del Figlio suo. “Fate quello che egli vi dirà”.

È volontà di Cristo Gesù che ognuno prenda con sé La Vergine Maria come sua vera Madre. Non come Madre surrogata, adottiva, solamente perché pensata come tale. La vergine Maria va presa come Madre vera, sostanziale, reale. Lei ci genera nel suo grembo mistico e in esso ci fa vero corpo di Cristo, veri figli del Padre.

Gesù vuole che si diventi veri figli di Dio, vero suo corpo, vero tempo dello Spirito Santo venendo generati, date alla luce, nutriti, fatti crescere, ammaestrati da Lei. Non si tratta di finzione, apparenza, simulazione, immaginazione, fantasia. Maria deve essere pensata, cercata, desiderata, pregata come nostra vera madre sostanziale.

L’uomo, nel suo sconforto, chiede sicurezza, e così prega, pur sapendo che la Vergine non può abbandonarlo:

Il discepolo di Gesù non si rivolge ad un amico, ad una amica e neanche ad un conoscente. Quando prega, chiede alla sua vera Madre. È lei che invoca. La deve invocare però come vero figlio. La relazione di maternità e di figliolanza così dovrà essere vera per la madre, così dovrà essere vera per il figlio, senza alcuna differenza.

Perché questo avvenga, ogni suo figlio ogni giorno si deve lasciare far vero suo figlio. È questo il più difficile, arduo, quasi impossibile ministero della Vergine Maria. Ottenere ogni grazia è facile. Basta che chieda e tutte le viene concesso. Fare di ogni uomo un vero suo figlio, questo costa il suo quotidiano sacrificio, la sua immolazione.

“Madre mia, non mi abbandonare, non mi lasciare solo, senza di te, mi sento smarrito”.

Il figlio da chi è per lui la Madre: Colei senza la quale Lui non può vivere. È Lei che deve sostenerlo perché compia la missione che Cristo Gesù le ha consegnato, affidato: portare a buon termine la realizzazione, la perfezione della sua figliolanza. Solo divenendo vero figlio di Maria, ogni suoi discepolo potrà dirsi vero suo discepolo.

Nessuno si pensi vero discepolo di Cristo se non è vero figlio di Maria, se dalla sua vera Madre non ci lascia educare, formare istruire perché giunga alla perfetta sequela di Gesù Signore. Perché questo avvenga l’impegno della Madre da sola non basta. È necessaria la volontà del cristiano. È lui che si deve consegnare tutto a Lei.

Nella sofferenza, nel dolore, invoca il Padre dei cieli: “Signore, abbi pietà di me; non dimenticarti di me, non nascondere il tuo volto, non allontanare da me la tua misericordia, il tuo amore, la tua presenza di grazia”.

Quando Cristo Gesù raggiunse il sommo del suo essere discepolo del Padre? Quando consegnò dalla croce il suo spirito, ponendolo nelle mani del Padre. Gesù ha ricevuto lo Spirito della missione il giorno del Battesimo. Lo ha fatto divenire sua vita. Da Lui si è lasciato muovere e guidare. Lui ha trasformato l’intera sua esistenza.

Ora il Padre glielo consegna arricchito del suo amore perché il Padre lo dia ad ogni altro, affinché anche lui lo arricchisca di tutto il suo amore. Così di consegna in consegna lo Spirito sarà sempre più ricco di amore e potrà convertire molti cuori. Per questo dobbiamo pregare il Padre: per dare allo Spirito Santo pienezza di amore.

Un gemito: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”.

Perché Cristo Gesù potesse dare allo Spirito Santo la pienezza dell’amore, il Padre lo ha abbandonato alla sofferenza, lo ha consegnato nelle sue mani, non lo ha risparmiato in nulla. Non ha dato ad essa alcun ordine, alcuna limitazione, alcun divieto. La sofferenza si è abbattuta tutta su Gesù Signore.

Sappiamo che per Giobbe per ben due volte il Signore ha messo un limiti. La prima volta la sua persona non doveva essere toccata. La secondo volta è stato chiesto che la vita di Giobbe fosse risparmiato. Per Cristo Gesù il Padre non ha chiesto nessun occhio di riguardo. Il dolore si è riversato su di Lui in tutte le sue forme.

Egli lo sa che tu, Signore, non lo respingerai. Ma nel suo cuore parla l’angoscia.

Come la Vergine Maria era presso la croce di suo Figlio Gesù, così anche il Padre era presso la croce. Era come sostegno, vero Cireneo a dare forza, incoraggiare, rinvigorire il cuore e l’anima perché Gesù potesse giungere fino al dono supremo di sé. Dio non lascia soli nella sofferenza. Lui è presso ogni croce. Solo con Lui la croce si porta.

Il corpo è debole, fragile. Sente il peso e lo dice. È come se volesse chiedere ragioni al Signore. Ma dinanzi al Signore non ci sono ragioni, c’è completo abbandono. Le ragioni di Dio vanno ben oltre le nostra ragioni. Le nostre sono del corpo, quelli di Dio sono dello spirito. Il Signore non risponde, aiuta, sostiene, dona forza.

E tu, Signore, dall’alto dei cieli, non senti parlare la bocca, ma il cuore e non respingi la sua preghiera, perché in te, ha confidato.

Il Padre celeste ascolta il grido del Figlio suo. Conosce il suo intimo tormento. Sa il peso della sua sofferenza. Sa cosa è la croce. Le ragioni dell’amore vanno oltre ogni croce e ogni sofferenza. Arrestare le ragioni divine dell’amore dinanzi ad una croce, è fallimento di ogni missione. Questa sempre deve andare oltre ogni croce.

È dopo che si giunti oltre la croce che le ragioni dell’amore vengono comprese. Prima però la croce la sia deve portare tutta, senza sconti. Gesù porta la croce, muore su di essa, entra nel sepolcro. Il terzo giorno comprende, vede, conosce le ragioni di quell’amore di sofferenza che lo ha condotto a farsi olocausto su un duro legno.

Egli sarà esaudito per il suo gemito.

Se il Padre avesse ascoltato Gesù e lo avesse liberato dalla croce, le ragioni del corpo avrebbero prevalso sulle ragioni dello spirito, quelle della sofferenza su quelle dell’amore vero, puro santo. Mai le ragioni della carne, del corpo devono prevale su quello dello spirito, dell’amore. Per questo abbiamo bisogno della Madre di Dio.

Gesù ci ha consegnati a Maria, chiedendoci di prenderla come nostra vera Madre e come vera Madre sempre ascoltarla. È Lei che sempre ci deve aiutare ad andare oltre la croce, perché solo andando oltre la croce, sarà possibile scoprire le ragioni del nostro abbandono ad essa. Senza la Madre nostra questo sara impossibile.

Vergine Maria, Maestra che insegni ad ogni tuo figlio come si va oltre la croce, come si giunge fin nel sepolcro, viene in nostro aiuto. Il mondo senza di te ha deciso di abolire ogni croce. Non può non abolirla. Gli manca la Maestra che illumina, sostiene, dona speranza, conforta. Tu sarai al nostro fianco e noi vivremo il dolore come vera grazia.

Angeli e Santi, il mondo è stolto. Si è fermato alle ragioni umane del dolore, che sono senza ragioni. Per questo ha deciso di eliminarlo iniziando dalla più tenera età. Fate che ogni uomo accolga la Vergine Maria come sua vera Madre. Solo Lei potrà liberare il mondo da una così grande stoltezza. Con Lei si andrà oltre ogni croce.

23 MAGGIO
IMMACOLATA…

“Io sono l’Immacolata Concezione…”. Non hai conosciuto il peccato, Madre sempre Vergine.

La Vergine Maria è l’Immacolata Concezione. Lei è stata pensata da Dio purissima, bellissima, castissima, perfettissima, senza difetti, imperfezioni, senza lacune. È come se Dio si fosse creato in Maria. È questa un’immagine ardua, ma vera. Realmente è come se Dio si fosse creato in Lei, tanto grande è la sua bellezza e il suo splendore.

Dio però, come avveniva con Cristo Gesù, non si è tutto in Lei in una sola volta, bensì giorno dopo giorno, attimo dopo attimo. Ogni giorno Maria cresceva in Dio e Dio cresceva in Lei. Questa crescita si è concluso il giorno della trasformazione anche del corpo della Madre di Gesù in luce purissima, in gloria eterna, in bellezza celeste.

Tu sei castissima, purissima, santissima dal primo istante del tuo concepimento.

Questa è la verità eterna della Madre di Dio e Madre nostra. Lei è purissima, castissima, santissima fin dal primo istante del suo concepimento. La verità di Maria non è però statica. Essa è dinamica. La sua è una bellezza che tende al sommo della divinizzazione. È la perfezione che cammina verso la perfezione assoluta.

La perfezione di Maria è differente dalla perfezione angelica. Quella degli Angeli è una perfezione statica. Ogni Angelo ha ricevuto la sua perfezione fin dal principio ed in essa rimangono in eterno. Non così per la perfezione della Madre di Dio. Quella della Madre di Dio è perfezione dinamica, in crescita costante. Ora è assoluta.

“Ecco l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo…”. Tu sei il Figlio Unigenito del Padre, la Luce del mondo, il Logos Eterno fattosi carne per la nostra salvezza.

Anche la perfezione umana di Gesù è dinamica e non statica. Il suo amore raggiunge la perfeziona assoluta sulla croce, quando il suo corpo svuota e si dona come vita a noi attraverso l’acqua e il sangue che sgorgano dal suo costato aperto, squarciato. Lì Lui di manifesta come il vero agnello di Dio che toglie il peccato del mondo.

Lui è il Figlio Unigenito del Padre, la luce del mondo, il Logos eterno fattosi carne per la nostra salvezza. La salvezza, la luce in Lui è sempre in crescita. Tutto l’amore con il quale riempiva i suoi giorni è quasi nulla dinanzi all’amore che manifestò sulla croce. Sul Golgota Gesù raggiunse la perfezione assoluta dell’amore e della luce.

E tu, uomo, perché insegni la menzogna e porti scompiglio nei semplici e puri di cuore?

La Vergine Maria oggettivamente è questa bellezza. Realmente in Lei Dio è come se si fosse Creato. Veramente in Lei il Figlio si è creato come uomo, attingendo da Lei la carne purissima per la sua incarnazione. Questa è verità eterna e nel tempo, divina e umana, di ieri e di oggi, di domani e per l’eternità beata. A nessuno è lecito negarla.

La verità della nostra fede non è soggettiva, non è inventata, non è creata dall’uomo. Essa è verità oggettiva, storica, eterna, celeste, divina, umana, reale. Negare la verità oggettiva è dichiarare la propria mente incapace di distinguere il vero dal falso. È fare del cuore uno strumento di falsità, menzogna, inganno. La verità è data all’uomo.

Perché pensi e parli della Madre e del Figlio secondo la durezza del tuo cuore? Non temi Dio? Che dirai al tuo Signore quando sorella morte ti condurrà innanzi a lui? Convertiti.

Quando si parla e si pensa male della Vergine Maria, di Cristo Gesù, della loro purissima verità si commette un crimine contro l’umanità. Si privano milioni di persone di poter accedere alla sorgente della loro salvezza. Si impedisce loro di conoscere il sentiero della vita. Si proibisce di accostarsi all’acqua vera che disseta.

I mali che producono i mentitori e i negatori della verità di Cristo e della Vergine Maria sono più nefasti, più letali che diecimila bombe atomiche riversate sulla terra. Le bombe atomiche distruggono il corpo, i negatori della verità di Cristo distruggono l’anima e la consegnano alla perdizione eterna. La differenza non è minima.

Madre, salva il popolo di Dio dai traviamenti di quanti professano ed insegnano l’eresia e l’errore.

Ora il cuore si rivolge direttamente alla Madre di Gesù. Al lei si chiede un rapido intervento. Lei deve venire e prendere posizione di salvezza perché liberi il popolo di Dio dai traviamenti di quanti professano ed insegnano l’eresia e l’errore. Di quanti cioè nutrono cuori e anime di un cibo così letale. Questo cibo uccide l’anima.

Non ama l’uomo chi deride, insulta, disprezza, gioca, scrive satire sulla verità di Dio, di Cristo, della Vergine Maria. È un distruttore di coscienze, un massacratore di anime, un creatore di lager spirituali, mille volte più nefasti dei forni crematori. Costoro sono crematori di anime per l’inferno eterno. Essi oscurano la luce della verità all’uomo.

Intervieni a portare la pace della verità e della fede a coloro che si sono lasciati smarrire dalla confusione e dalla menzogna.

Sono molti coloro che si lasciano irretire, prendere al laccio dei seminatori di eresie, falsità, menzogne, dei giocolieri della falsità e della satira contro la purissima verità della fede. Chi potrà salvare questi ingenui che sono caduti nella loro tentazione? Chi li potrà portare nella purissima luce della verità? Chi darà vita alla loro mente?

Questa grazia viene chiesta alla Madre di Gesù. A Lei si chiede che venga e nuovamente partorisca Cristo nella mente, nel cuore, nell’anima di quanti sono smarriti, confusi, perduti nella menzogna. È Lei che deve portare la pace della verità e della fede. È lei che deve donare ad essi nuovamente Cristo Gesù e la sua eterna verità.

Tu che sei la Madre della Verità sostienici e aiutaci perché non deviamo mai dalla via, che è Cristo Gesù, tuo Figlio e Signore nostro.

La Vergine Maria è la Madre della Verità Divina fatta carne per la nostra salvezza. Lei deve venire, ci deve sostenere, aiutare perché anche noi siamo il pericolo. Anche noi possiamo deviare dalla via della Luce, che è Gesù Cristo, suo Figlio e nostro Signore. Se Lei non si fa nostro scudo nessuno si potrà salvare. Le insidie sono invisibili.

Lei viene, ci prende per mano, ci pone sotto il suo manto santo, ci nutre della verità di Cristo Gesù, ci illumina con la sua Parola vera, si fa per noi potente intercessione di sapienza, fortezza, giustizia, santità e noi sempre con Lei e in Lei possiamo resistere alle potenze subdole e mimetizzate con le quale il nemico sempre ci attacca.

Vergine Maria, Madre della Divina Verità, oggi i tuoi figli sono tutti smarriti nei sentieri della falsità, della menzogna, dell’errore, delle mille invisibili eresie che attaccano le loro menti e le distruggono, rendendole incapaci di vedere la vera luce. Tu viene e porta tutto lo splendore della tua luce perché possiamo essere attratti da essa.

Angeli e Santi, voi che siete immersi nella luce della Beata Vergine Maria, venite in nostro soccorso. Liberate i nostri cuori da questo marciume di falsità che lo distrugge.

24 MAGGIO
PREGHIERA A MARIA…

Madre, Madre della Redenzione, Immacolata Concezione, tu che dimori nel suo cuore, tu che ascolti le sue suppliche…

La Vergine Maria è la Madre della Redenzione. Non è Madre fittizia, Madre solo di nome, non è neanche Madre adottiva. È invece vera Madre. Nascendo da acqua e da Spirito Santo noi nasciamo anche da Lei alla nostra nuova verità di figli di Dio. Nel suo seno il Verbo si fece uomo. Nel suo seno l’uomo s fa figlio di Dio.

Questo ministero e questo privilegio è un dono che le ha fatto Gesù dalla Croce. È il suo testamento d’amore. Se nasciamo da Maria, Maria dobbiamo amare come nostra vera Madre. Lei è l’Immacolata Concezione. È l’opera delle opere del Signore. Essa supera per bellezza, perfezione, santità, purezza ogni altra opera del Signore.

Neanche la bellezza angelica regge al suo confronto. Chi vuole conoscere quanto è grande l’onnipotenza del nostro Dio deve sapere contemplare questa opera quasi divina. Chi non contempla Maria mai conoscerà chi è il vero Dio. Avrà di Lui una conoscenza parziale, incompleta, conosce solo quale dettaglia. Gli sfugge la pienezza.

Nella debolezza, sorreggila, nella fragilità, aiutala, negli affanni sostienila, nel dolore accarezzala, nella tristezza, confortala.

Questa donna così incantevole abita nel cuore della sua serva, amica, figlia devota che a Lei a consacrato tutta la sua vita. Questa sua serve è però debole, fragile. A volte è anche tentata dai molti affanni. È anche avvolta dall’indicibile dolore. Il dolore genera poi la tristezza. La sua umanità è fragile, debole, piccola, povera.

La Vergine Maria che abita nel suo cuore deve essere forza, sostegno, aiuto, luce, liberazione, speranza, vittoria contro ogni male che affligge anima e spirito. Nessuno può resistere al male se Lei non viene e non indossa la sua potente armatura contro le forze delle tenebre. Queste non temono nessun uomo. Temono solo Lei.

È verità. Le forze del male non temono l’uomo. Per esse l’uomo è solo un castello di sabbia, di creta, di carta. È sufficiente un po’ di vento, di acqua, di fuoco per abbatterlo. Sovente anche l’ombra della tentazione basta perché il castello non esista più. Questa è la resistenza dell’uomo dinanzi alle forze del male.

La Vergine Maria invece è castello non di pietra, non di ferro, non di acciaio. È castello di bronzo spessissimo, è un vero bunker antiatomico. Nessuno lo ha mai violato. Nessuno lo violerà mai. Se noi chiediamo a Lei che ci introduca in questo bunker divino le forze del male mai in esso penetreranno e noi saremo salvi.

Quante lacrime bagnano il suo viso… Ma il sorriso che sfiora il suo labbro, le nasconde.

Questa sua serva è nella grande indicibile sofferenza, ma è anche come Lei ai piedi della croce. Il cuore sanguinava. Le sue labbra invece sfioravano un sorrido di pace e di speranza. Nascondere le lacrime, le preoccupazioni, gli affanni, per dare speranza, amore, luce, pace agli altri è purissimo amore. È vero amore divino.

Chi vuole amare deve nascondere il suo dolore, le sue pene. Deve mostrare quanto è potente la grazia del Signore. Essa avvolge il dolore, lo lascia solo all’anima che lo deve portare. Gli altri devono essere immuni, non possono essere contagiati. Lo esige il cammino spirituale che è tutto dinanzi ai loro occhi. Chi ama nasconde per aiutare.

Questa scienza a volte ci manca. Non è nel nostro cuore. Questa scienza sempre dobbiamo chiedere al Signore. Lo Spirito Santo ci deve inondare di saggezza e fortezza perché possiamo sempre nascondere il dolore, la sofferenza, per essere di aiuto a quanti ancora non sono forti, hanno appena iniziato il sentiero della verità e della vita.

Ma tu, Madre che guardi e sai, stalle sempre vicino.

Possiamo definire questa preghiera come il frutto di un cuore pervaso di amore. È come fosse composta da un “angelo” invisibile, da un cuore ricco di amore per questa serva della Vergine Maria. Questo “Angelo”, questo “Cuore” vede la sofferenza di lei, non sa come intervenire, si rivolge direttamente alla Madre di Dio.

Molte volte vediamo gli altri nella sofferenza, nel dolore, nella tristezza, nella povertà, nella miseria, nell’indigenza non solo del corpo, ma anche dell’anima e dello spirito. Siamo incapace di qualsiasi cosa. Non sappiamo neanche rivolgere una parola. è come se fossimo paralizzati dinanzi al loro stato così miserevole.

Possiamo però alzare gli occhi verso di Lei, far uscire dal cuore una richiesta, una implorazione di soccorso. Possiamo chiede a Lei che vede e sa, perché intervenga. Lei può tutto. Ha nelle sue mani il cuore del Padre. Tutta la grazia del Figlio è a sua disposizione. Tutta la saggezza e ogni altro dono dello Spirito è disponibile per Lei.

È questa la nostra stoltezza: chiudere il mondo nel nostro piccolo limiti e pensare che quanto non è possibile a noi non sia possibile ad alcuno. Invece alla Vergine Maria nulla è impossibile. Questo lo so per esperienza diretta. Dove né il re, né il papa, né i potenti di questo mondo possono, dove essi si arrendono, Lei inizia.

Madre che stai sotto la croce, dillo al tuo Figlio Gesù che l’avvolga sempre più con la sua grazia, affinché diventi a tua immagine nella sofferenza e nel perdono, per raggiungerti presto nella gloria del cielo.

Ecco questo “Angelo” buono o questo “Cuore” ricco di amore chiede per questa umile serva della Madre Celeste. La Vergine Maria sta sempre ai piedi della croce. Sta ai piedi della croce di Gesù, ma anche ai piedi di tutte le croci del suo corpo. Nessuna croce è estranea a Maria. Lei è sempre ai piedi di ogni croce. Tutte le croci sono due.

Ogni croce si porta solo se avvolti dalla grazia di Cristo Gesù. A Gesù la Madre Celeste deve chiedere che avvolga questa sua serve devota con tutta la sua grazia. Per quale fine? Per renderla sulla terra perfetta immagine della Madre di Dio in modo che dopo la morte la possa raggiungere nella gloria del cielo.

La grazia è necessaria per non cadere nelle piccole tentazioni. A volte una tristezza non superata potrebbe trasformarsi in una missione portata a termine non perfettamente, con gravi danni per le anime. Invece con la grazia si vincono tutte le piccole fragilità e la missione viene vissuta in pienezza di verità e di amore.

Vergine Maria, Madre che stai presso ogni croce, concedi anche a noi la grazia di stare presso la croce dei nostri fratelli per chiedere sempre a te un potente intervento presso tu Figlio Gesù. Noi vediamo le sofferenze dei fratelli, le presentiamo al tuo cuore, tu le presenterai al cuore di Gesù e tanta pace scenderà in molti curi. Facci angeli buoni.

Angeli e Santi, anche di voi abbiamo tanto bisogno. Anche voi dovete essere voce potente presso la Madre di Gesù. Il mondo è avvolto da tanta sofferenza. Le croci sono innumerevoli. Non si contano più. Voi innalzate il vostro grido alla Madre di Dio e Lei si farà interprete del vostro cuore presso il Figlio suo. La croce diviene redenzione.

25 MAGGIO
MADRE MIA

Madre mia, Vergine benedetta, Regina del cielo e della terra, manda operai nella vigna del Signore disposti al sacrificio, al servizio, a rinnegare se stessi, a prendere la croce per seguire tuo Figlio Gesù.

Oggi viene elevata alla Vergine Maria una preghiera di richiesta, impetrazione. L’anima che ama con il cuore di Cristo e della Madre sua, vede con gli occhi dello Spirito Santo e prega secondo i desideri del Padre celeste. Questa preghiera sarà sempre ascoltata perché frutto nel cuore dell’amore più vero e più puro.

La preghiera è elevata alla Madre non di Gesù, ma alla Madre mia. Io non prego un’estranea. Prego colei che è mia Madre, Colei che mi ha generato alla vita. A Lei chiedo che mandi operai nella vigna del Signore, perché la missione di Gesù, che è suo Figlio, possa continuare sulla terra per sempre.

Il cuore che ama Cristo, che ama la Vergine Maria sa che nessuna missione sulla terra è più necessaria, indispensabile. Ogni Presbitero che il Signore manda è come se il Figlio suo nascesse nuovamente sulla nostra terra per la redenzione degli uomini. Il Presbitero non è solo amministratore dei misteri di Dio. È infinitamente di più.

Madre mia, Vergine della Redenzione, Specchio di santità, fa’ che in ogni cristiano regni l’amore e la giustizia per proclamare al mondo le meraviglie di tuo Figlio Gesù.

Non solo i Presbiteri sono necessaria per la salvezza. Essi sono il cuore della salvezza, della redenzione, ma il corpo non è fatto di solo cuore. Il cuore da vita ad una moltitudine di organi, ma ogni organo è necessario per la vita del corpo. Ogni organo contribuisce alla vita di tutto il corpo. Ogni cristiano è membro del Corpo di Cristo.

Ogni cristiano deve vivere la vita perfetta di Cristo, vita piena di amore e di giustizia, come via, mezzo necessario perché si possano proclamare al mondo le meraviglie operate da Cristo Gesù. Le meraviglie di Cristo sono i cristiani. Se il cristiano non si presenta al mondo come vera meraviglia, mai potrà essere ascoltato.

O Lui si annunzia, si presenta, si dona al mondo come meraviglia e splendore di Gesù Signore o la sua missione è vana. L’altro le meraviglie deve vederle per credere in esse. Le meraviglie invisibili o inesistente o quelle che sono vera contro testimonianza non avvicinano a Cristo Gesù. Allontanano da Lui. La falsità mai è meraviglia.

Madre mia, sempre Vergine, senza macchia originale, facci portatori di pace e di verità, aiutaci a santificarci per essere degni di tuo Figlio Gesù.

Il cristiano, fatto da Cristo suo meraviglia, attraverso il suo corpo che è la Chiesa, fatto meraviglia nella Chiesa, con la Chiesa, per la Chiesa, deve essere costruttore di altre meraviglie, portando pace e verità. Deve ogni giorno santificarsi, crescere nella fede, nella speranza, nella carità. Lui deve essere meraviglia sempre nuova.

Non può il cristiano essere meraviglia vecchia, di ieri. Deve essere oggi splendore di Cristo Gesù, presenza della sua grazia, della sua bellezza divina ed umana, dell’armonia che regna tra il suo corpo, la sua anima, il suo spirito. Se lui non diviene meraviglia sempre nuova non è degno di portare il Vangelo. Mai ci riuscirà.

Madre mia, luce d’amore, Regina degli afflitti, consolaci, rendici lontani dal peccato per essere inebriati dell’amore di tuo Figlio Gesù.

Ecco altra stupenda richiesta che si innalza l’anima innalza alla Madre sua. La Vergine Maria è luce d’amore. È Regina e Consolatrice degli afflitti. A Lei si chiede di consolare ogni cuore. Alla sofferenza sempre deve seguire la consolazione, altrimenti è difficile portare la croce sino alla fine. La consolazione è una carica di divina energia.

Assieme alla consolazione Lei ci deve tenere lontano dal peccato. Perché? Il peccato tiene lontano Gesù dal cuore e di conseguenza Lui non può inebriarci del suo eterno amore. Senza questo perenne inebriamento di amore eterno, il cuore si atrofizza e muore. Gli manca l’energia eterna necessaria perché lui possa conservarsi in vita.

Madre mia, Madre purissima, Regina dei profeti, smentisci i falsi profeti perché trionfi sulla terra la Parola di tuo Figlio Gesù.

Il cristiano spesso però non è meraviglia di Cristo. È “meraviglia” dell’anticristo, perché portare nel mondo della falsa profezia, della falsa parola, della falsa verità. è allora che il cristiano diviene anticristiano. Come fa un corpo ad essere credibile quando in esso vi è un forte combattimento delle tenebre contro la luce.

Non fa spavento la falsità di chi non è cristiano. Spavento lo provoca la falsità di chi si dice cristiano. Il corpo di Cristo non lo hanno lacerato i non cristiani. Essi creano i martiri. Ma il martirio è seme di vita per il corpo. Il corpo invece è stato sempre lacerato dai falsi cristiani, falsi ministri, falsi predicatori, falsi maestri e dottori.

“Non pensate che Io sia venuto ad abolire la Legge e i Profeti; non sono venuto per abolire, ma per dare compimento”.

È questa la falsa profezia del cristiano oggi: l’abolizione della Legge e dei Profeti come vera via di salvezza, redenzione, pace, santificazione, raggiungimento del regno dei cieli. I moderni falsi profeti che sono tutti nel seno della Chiesa, nel corpo di Cristo, sono tutti assertori della sola misericordia di Dio. Per essa tutti sono salvi.

La loro stoltezza è sconfinata, più grande degli oceani. Non si è salvi senza la Parola di Gesù vissuta, osservata. Oggi il mondo è in una guerra universale, infinita. Dove vi è guerra non vi è la salvezza di Cristo Gesù. Lui è il Principe della pace. I falsi profeti oltre che stolti, sono anche ciechi e sordi. Non vedono e non odono le armi del male.

Madre mia, aiutaci a perseverare sulla via della verità; ottienici una fede forte, un amore grande per vivere e morire nella Parola di tuo Figlio Gesù.

Ad ognuno è chiesto di guardarsi dai falsi profeti. È comando di Cristo Gesù. Essi vengono a noi vestiti con lana di pecora, mentre sono veri lupi rapaci. Come ci si mette in guardia contro questi lupi famelici, lupi della sera? Chiedendo alla Madre nostra che ci aiuti a perseverare sulla via della verità, della Parola, del Vangelo puro.

Possiamo perseverare, se Lei ci ottiene una fede forte, un amore grande. Con essi possiamo vivere e morire nella Parola di Gesù. Con la fede accogliamo nel cuore ogni Parola di Gesù, la facciamo nostra Parola di vita e di luce. Con l’amore trasformeremo ogni Parola accolta in opera, in storia, in evento, in realtà. Questa è la vera salvezza.

Vergine Maria, Madre mia, il cuore ti ha manifestato cosa serve a Tuo Figlio Gesù perché la sua missione di salvezza possa perpetuarsi nei secoli dei secoli. Ora Tu va’ da Lui e presenta queste nostre richieste. Sono necessarie a Lui. Lui deve ascoltare ed esaudire. Deve ricolmarci di questi doni per essere operatori di Vangelo nel mondo.

Angeli e Santi, date anche voi cuore e voce a queste richieste. Fatele vostre e presentatele al cuore di Maria, Lei non può non ascoltare voi. Siete nel suo cuore.

26 MAGGIO
UNA STATUA…

Una statua… È l’effigie di una donna, una donna che sembra come le altre…

Ogni effigie della Vergine Maria si può guardare in tanti modi, tanti quanti sono i cuori che la guardano. Ogni cuore la vede secondo il grado di santità o di peccato che regna in esso. C’è il cuore ateo, malvagio, idolatra, empio, cattivo, superbo, arrogante, invidioso, prepotente ma c’è anche il cuore umile, pio, devoto, casto, puro.

La visione non è uguale. I primi cuori sono pieni di peccato. Non possono gustare la bellezza della Madre di Dio. I loro occhi sono pieni di spesso fango. Anche guardando per una eternità, altro non vedono se non fango. I secondo cuori sono cuori di grazia e di verità. I loro occhi sono pieni di luce. La loro visione si incanta dinanzi a Lei.

Ma è assai diversa: non perché differisce dal corpo, ma dalla sua anima, dal suo spirito, dal suo cuore, dalla sua fede, dal suo amore.

Per guardare la Vergine Maria si deve chiedere a Cristo Gesù che ci doni per un istante il suo cuore, allo Spirito Santo che ci regali i suoi occhi, al Padre dei cieli che ci inondi di tutto il suo amore. Con questo cuore, questi occhi, questo amore vedremo la Vergine Maria così come la vedono Dio Padre, Dio Figlio, Dio Spirito Santo.

Con questi occhi si potrà contemplare la bellezza della sua anima, lo splendore del suo spirito, la ricchezza del suo cuore, la profondità della sua fede, l’immensità del suo amore. Nessun’altra creatura al mondo – tranne Cristo Gesù – possiede una bellezza così alta, così pura, così perfetta, compendio e superamento di ogni altra bellezza.

Ella è stata scelta dal Padre dei cieli come mistica Sposa dello Spirito Santo, per dare al mondo il suo Figlio Unigenito, per divenire la Madre della Chiesa e di tutte le creature.

La sua verità è unica. Nessun’altra creatura potrà avere una verità simile alla sua. Lei è stata scelta dal Padre dei cieli come Mistica Sposa dello Spirito Santo, per dare al mondo il suo Figlio Unigenito, per divenire La Madre della Chiesa e di tutte le creature. La maternità di Maria è specifica ed universale insieme.

La Vergine Maria è dal Pensiero Eterno del Padre. Lui l’ha voluta per riversare su di Lei tutta la bellezza, l’onnipotenza, la verità, la santità, l’amore che è nel suo cuore eterno. È come se Dio si fosse tolto il cuore per farne dono a Lei. Questa è la grandezza della Madre di Dio e Madre nostra. Questa è la sua unicità nella sua creazione.

Quella statua, uomo, ravviva un ricordo, indica una presenza spirituale e amorevole della Madre tua celeste.

Per ammirare la Vergine Maria si deve togliere il peccato dal cuore, dalla mente, dai desideri. Anche se Dio facesse vedere Lei in tutto lo splendore della sua grazia, gli occhi di peccato rimarrebbero sempre annebbiati, ciechi. La luce celeste non passa attraverso questi occhi. Essi sono di fango e coperti di creata.

Gli occhi di peccato sono come durissimo bronzo. Nessuna luce passa attraverso il bronzo e nessuna luce passa attraverso questi occhi. Per essi una statua è una statua, un pezzo di legno, di marmo, o di altra materia. Non possono vedere ciò che vi è dietro, ciò che ricorda, la Persona a cui rimanda. Questo è il frutto del peccato: la cecità.

Quante volte nel tuo dolore prendi l’effigie della tua mamma terrena che non è più con te e la guardi, le parli, ricordi i giorni tristi e lieti trascorsi assieme a lei e preghi, invocando la sua anima benedetta, che ti stia vicino.

Ogni effige vale per il ricordo che vi è in essa. L’effigie di una mamma vale per un uomo, non vale per tutti gli uomini. Lei è madre di uno, non di tutti. L’effigie della Vergine Maria deve ricordare ad ogni cristiano chi è la Madre sua, cosa ha fatto per lui, quale amore gli ha manifestato, quale grande sofferenza per lui ha vissuto.

Tutto questo è poco, molto poco. Ogni discepolo di Gesù deve studiare, cercare, apprendere la vera grandezza di Colei che è sua Madre. Non si può vivere ignorando, non conoscendo, non avendo alcuna scienza di Lei. Significa che vi è poco amore nel suore. Se poi la Statua rimane solo statua, è segno che il cuore è di pietra.

Quella statua, che porta l’effigie di colei che è la Madre della Chiesa, deve ricordarti la Madre di Gesù.

Cosa significa ricordare che La Vergine Maria è la Madre di Gesù, la Madre della Chiesa? Significa vederla così come la vede, la pensa, la guarda Dio Padre. Solo così si può contemplare la Vergine Maria: con il pensiero di Dio nell’atto della sua creazione. Il pensiero di Dio è altissimo, infinito verso di Lei. Infinito deve essere anche il nostro.

Avere pensieri finiti verso la Madre di Dio è segno di stoltezza e insipienza da parte nostra. Un pensiero finito sulla Vergine Maria appartiene a coloro che non amano il Padre Celeste, non vivono la redenzione di Cristo Gesù, non sono inseriti nella sapienza dello Spirito Santo. Attestano e rivelano ignoranza delle Scritture.

Non veneri in essa del marmo, del legno, altro oggetto, ma ami, nel segno, colei che ti fu donata come Madre ai piedi della croce.

Il cuore che ama il Padre Celeste, che adora Cristo Signore, che si lascia governare dalla sapienza dello Spirito Santo neanche vede la statua o l’effigie della Vergine Maria. Vede Lei. La vede nella sua carne, nel suo corpo, nel suo spirito, nella sua anima. La vede nei suoi occhi vivi e veri, che sono occhi purissimi di amore.

Chi vede solo una statua, manifesta al mondo la distanza infinita che regna tra lui e il Signore, anche se è suo ministro. Si può essere ministri del Signore senza il Signore e servi di Cristo Gesù senza prestargli alcun servizio nella verità. Dire che oltre la statua è il nulla è anche confessare che oltre i segni sacramentali il niente.

Vuoi che ella venga da tutti esaltata e benedetta e così preghi: Madre Santa fa’ che le creature del Padre riescano tutte ad amarti, lodarti e ringraziarti per tutto quello che tu hai dato al mondo.

L’anima che ama il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo vuole che la Vergine Maria sia onorata, celebrata, ammirata, contemplata allo stesso modo che Lei è onorata, celebrata, ammirata, contemplata dalla Beata Trinità e dal Cielo tutto. Se questo non avviene è segno che Satana ormai si è impossessato del cuore e ne ha fatto un macigno.

Satana di questo cuore non ne ha fatto solo un macigno. Ne ha fatto una pietra che macina insulti verso la Madre di Gesù, poiché nega la sua verità. Negare la verità di Maria è solo opera del Diavolo. Lui sa che solo Lei è la sua nemica e solo chi è in Lei lo sconfiggerà sempre. Lei distrugge la Madre dai cuori per averi tutti i suoi figli.

Vergine Maria, Madre Bellissima, non permettere mai che cadiamo nelle mani di Satana. Angeli e Santi, venite in nostro aiuto. Volgiamo cantare la Bellezza di Maria.

27 MAGGIO
SEI…

Sei la mia Mamma, Mamma che dà la vita giorno dopo giorno per la sua creatura.

La Vergine Maria è vera Madre di vita. Non è vera madre chi concepisce, partorisce, e poi aiuta la sua creatura a sviluppa solo un corpo. Vera Madre è colei che dopo aver concepito e partorito, fa cresce la persona che è nata da lei come vera persona, fatta cioè di anima, spirito, corpo. Se l’anima viene trascurata, non si è vera madre.

Si nutre un corpo, non la persona. La persona di nutre di verità, sapienza, giustizia, santità, vita eterna, grazia, Parola di Dio, Vangelo di Cristo Gesù, ogni dono dello Spirito Santo. Chi è la Vergine Maria? Colei che si impegna giorno per giorno a nutrire la nostra persona di Cristo suo Figlio, perché Lui si forma interamente in noi.

Senza te che sarebbe stata e che sarà la mia vita, il mio calvario, la mia sofferenza?

La Madre nostra ci nutre di Gesù donando Lei stessa la vita per noi. È nutrendoci di sé che Lei ci nutre di Gesù Signore. Questa la sua missione che durerà per i secoli dei secoli. Ma verrà meno. Lei è la vera Madre e poiché vera Madre ci nutre del Cielo che è in Lei, della verità e della grazia che è in Lei, di Cristo Gesù che è il suo stesso cuore.

Senza di Lei è impossibile pensare la nostra vita. Saremmo orfani in eterno. Mancheremmo della vera Madre. L’altra madre può solo accompagnarci a lasciarci nutrire dalla Chiesa di grazia e verità. Essa però non nutre i suoi figli di Cristo Gesù. La vergine Maria invece dona se stessa a noi come ha dato tutto di sé a Gesù.

Nella preghiera t’invoco, nella solitudine ti chiamo, nello sconforto ti cerco, nell’amore confido sempre in te.

La Vergine Maria è il vero nutrimento del nostro spirito e della nostra anima. Lei viene nella solitudine, bello sconforto, nel dolore, ma anche nella gioia e nella quiete dello spirito. Viene per farci sentire la sua presenza di conforto, amore, verità, pace. Viene perché noi attraverso Lei sentiamo Cristo Gesù accanto a noi.

Noi la chiamo in ogni momento della nostra vita e Lei subito accorre con la pienezza della sua ricchezza spirituale. Quando il cuore invoca la Madre sua, esso subito trova pace, serenità, anche se è sulla croce. È questo il miracolo che la Madre di Gesù sempre opera. Lei è Regina della pace e anche nelle nostre infinite croci le porta questo dono.

La mia chiamata senza te sarebbe stata vana, la luce si offuscherebbe sui miei passi. Dirti grazie, non posso, è troppo poco; ma lodarti e benedirti sì.

Nessuna missione né particolare, né ordinaria, né comune, né straordinaria può essere vissuta senza la Madre di Gesù. Non sarai mai possibile. Chi vuole essere fedele al mandato che il Signore gli ha dato deve stringere un patto di alleanza con la Madre di Gesù. Mai dovrà abbandonarla, neanche per un solo attimo della sua vita.

Maria è il sostegno di ogni missione, ogni ministero, ogni responsabilità, ogni servizio che si rende a Dio e agli uomini. Neanche le missioni puramente umane possono essere vissute bene senza questo patto con la Madre del Cielo. Il Signore ha messo il successo della nostra vita tutto nelle sue mani. Senza di Lei non c’è alcun vero successo.

Molto spesso mi avvolge il silenzio, ma è più del parlare, più di dirti ti amo.

Molto spesso si vorrebbe parlare con la Madre Celeste. Non si trovano le parole. Non sa cosa dirle, come dirlo. In questi momenti il silenzio è vera parola di amore. Basta guardarla, contemplare i suoi occhi, guardare il suo viso e già la pace scende nel cuore. Le difficoltà restano, ma con Lei che sa governare ogni cosa.

Il Signore ha posto Lei accanto a noi perché sia Lei a governare tutte le nostre croci. Non vi è croce che Lei non sappia governare, trasformare in sacrificio e in olocausto di salvezza per il mondo, i cuori, le anime. L’uomo non sa governare le sue sofferenze. Basta chiamare Lei e vi è la pace nel cuore, nello spirito, nella mente, nel corpo.

La speranza riempie il mio cuore e tanta gioia prende l’anima mia, il mio spirito esulta, speranza che quel giorno…

Il silenzio trasformato in preghiera del cuore fa scendere e porta nel nostro cuore la presenza viva della Madre di Dio. Appena Lei prende possesso del nostro spirito e della nostra anima, subito nasce la spera, fiorisce la gioia, l’anima esulta. Questo frutti sa produrre la Madre nostra in noi. Sono tutti frutti di Spirito Santo.

Dobbiamo avere questa fede in Lei. Dobbiamo invocarla per ogni nostra croce. Poiché la nostra vita è una croce ininterrotta, sempre Lei deve stare in noi per dare pace e speranza al nostro spirito. Lei è la sola certezza che Cristo ci ha dato. Si ha Lei, si ha tutto il Cielo. Non si ha le croci trasformano la nostra vita in un inferno.

Il cielo si aprirà al suono delle armoniose melodie, flauti, arpe, cetre, e mano nella mano luce nella luce correremo verso l’Eterno Amore:

L’anima che ama la Vergine ha un solo desiderio nel cuore: farsi portare da Lei nel Cielo, nel Paradiso, per andare incontro correndo verso il suo Eterno Amore, Cristo Gesù, per celebrare con Lui il suo sposalizio eterno, accompagna dal suono di armoniose melodie, flauti, arpe, cetre. È un corte di festa, di gioia che mai tramonta.

La Vergine Maria è la vera Curatrice e Realizzatrice della nostra speranza. Chi porta Lei nel cuore da Lei è portata nel cuore di Cristo Gesù. Chi toglie Lei dal cuore, mai si incontrerà con Cristo Signore. Gli manca Colei che dovrà condurlo e presentarlo a Cristo. Se Maria non conduce e non presenta, Cristo Gesù non conoscerà nessuno.

Dio Padre onnipotente, vita e gioia perenne, Gesù Cristo, Signore e Redentore, Re del cielo e della terra, Dio Spirito Santo, dolce Consolatore. Sei…

Eterno Amore non è solo Cristo Gesù, Signore e Redentore, Re del cielo e della terra, è anche il Padre Onnipotente e lo Spirito Santo, il Dolce Consolatore di ogni anima. Il Padre ci avvolge con la sua carità infinita, Cristo Signore ci ricolma della sua grazia, lo Spirito Santo ci stringe a sé e ci dona la luce dei suoi occhi per guardare l’eternità.

La Vergine Maria è il ponte materno che deve perennemente mettere in comunione noi e Cristo Gesù. Se il ponti viene distrutto, abbandonato, disprezzato, ignorato, l’acceso a Cristo diviene impossibile e noi rimaniamo nel nostro inferno umano. Oggi vi è molto inferno umano ed anche eterno perché vi è un disprezzo devastante della Madre di Dio.

Vergine Maria, ponte tutto santo costruito da Dio perché Gesù venga a noi e noi andiamo a Cristo, aiutaci ad invocarti, lodarti, benedirti, esaltarti come nostra Madre e Regina. Fa’ che ti conosciamo e ti confessiamo nella tua bellezza celeste, nella tua divina maternità, in tutta la tua gloria. Solo così Cristo ci riconoscerà.

Angeli e Santi, non permettete che mai ci separiamo dalla nostra Madre. Cristo Gesù non perdonerebbe questo nostro peccato. Abbiamo trascurato il suo più grande dono.

28 MAGGIO
CANTO D’AMORE A MARIA…

A te, Madre mia, apro il mio cuore, per dirti che grande è il mio amore per te.

La Vergine Maria gioisce quando un suo figlio, una sua figlia apre a Lei il suo cuore e le manifesta tutto l’amore che vi è in esso per Lei. Ma cosa ì l’amore per la Vergine Maria? È l’ascolto del suo cuore, dei suoi desideri, della sua volontà, dei suoi sospiri, per dare ad essi vita attraverso la nostra vita. Questo è il vero amore.

Ama Maria chi oggi fa vivere Lei nella storia attraverso la propria vita. Non siamo noi che viviamo, ma è Lei che vive in noi, secondo però il suo cuore e non secondo il nostro. Questo è l’amore vero, puro, santo che a Lei dobbiamo. Quando Lei vive in noi, Lei compie attraverso di noi la sua missione di Madre, ama con il nostro cuore.

Ti benedico, ti lodo, ti ringrazio perché mi hai mostrato l’amore, dolce, tenero, delicato, compassionevole, mite, fiducioso.

Ecco come ama la Vergine Maria: con cuore dolce, tenere, delicato, compassionevole, mite, fiducioso. Il suo è cuore di Donna creata da Dio purissima, castissima, ricca di grazia e di ogni altro dono celeste. Ella ama da ricca di Dio. In Lei e per Lei il Padre dei Cieli può riversare sulla terra tutto se stesso, tutto il suo amore.

Lo versa però trasformandolo in delicatezza, dolcezza, serenità, pace, mitezza, fiducia di Donna. Attraverso la Vergine Maria il cuore di Dio si riveste di tutta la femminilità che è necessaria all’amore per essere amore perfetto, completo, santo. O si ama con il cuore di Maria, oppure il nostro amore sarà sempre imperfetto.

Con te nel cuore e nell’anima mi abbandono a Dio, confido il mio travaglio, imploro soccorso ed aiuto, chiedo che con potenza d’amore, liberi gli uomini dalla schiavitù spirituale, aprendo la loro anima alla verità di Dio, facendo della loro vita un segno di amore per il Signore Gesù Cristo, luce del mondo.

Quando un’anima indossa il cuore di Maria, non solo Maria vive attraverso di essa e per essa, anche l’anima si trasforma in vita secondo il cuore della Madre di Dio. Avviene come uno scambia. L’anima dona a Maria se stessa perché Lei viva oggi nella storia. Maria dona all’anima la sua anima e il suo cuore perché anche l’anima viva.

È uno scambio di vita. Quando l’anima vive con l’anima della Madre di Dio, si presenta al Signore con i desideri del Signore e la sua volontà. Non cerca più se stessa, non desidera nulla più per essa. Una cosa sola vuole: che la volontà di Dio si compia attraverso di essa sulla terra per la conversione di ogni altro cuore, ogni altra anima.

Quando nella notte ti prego, sento nel cuore, Madre mia, la tua sollecitudine, la tua misericordia; contemplo la tua sofferenza interamente vissuta nella fede, nella speranza, nella carità; osservo la tua dolcezza e quella bellezza interiore che illumina sempre i tuoi tratti, operando nell’umiltà, al servizio di Dio.

Contemplare, pregare, pensare, custodire nel cuore la Vergine Maria aiuta a vederla in ogni momento della sua vita. In Lei non vi è un momento santo e uno non santo, uno di luce e uno di tenebre, una di verità e l’altro di falsità, una di bene e l’altro di male, uno di abbandono in Dio e l’altro di sfiducia. Lei è sempre perfetta nell’amore.

La Vergine Maria ama nella grotta, nell’esilio, in Nazaret, in Gerusalemme, sul Golgota, nel Cenacolo. Lei è la visibilità dell’amore di Dio sulla nostra terra. Pensare così a Lei, aiuta il cuore ad entrare nella pace, nella gioia, nella vera santità. Imitare la Vergine Maria è conservare l’anima nella più alta santità sempre.

Madre mia, tu che ami i tuoi figli, e li vuoi condurre nell’ovile di Gesù intercedi presso Dio, per tutti i figli dello stesso Padre, perché compiamo con il tuo stesso amore la missione che Gesù ci ha affidato per la conversione dei cuori.

Quando il cuore entra nel cuore della Madre di Dio in esso nasce un solo desiderio: essere come Lei vera madre di salvezza, redenzione, aiuto, soccorso, compassione, misericordia, pietà verso tutti coloro che vivono smarriti, confusi, delusi, dispersi. Non solo vuole questo per se stesso, ma per tutti i figli dello stesso Padre.

Il cuore che ama la Madre di Gesù vuole che ogni altro cuore ami Gesù come lo ama la Madre sua. Per questo trasforma questa sua volontà in una incessante preghiera alla Madre tutta pura e santa perché interceda presso Dio, chieda a Lui ogni grazia, così tutti i suoi figli possano vivere la missione di salvezza sul suo esempio e modello.

Pellegrina di fede, Vergine benedetta, Immacolata, senza peccato originale, Madre della Redenzione, infondi nei nostri cuori il tuo amore, nel nostro spirito la tua pace, nei nostri desideri la tua misericordia.

L’anima che ama la Madre di Gesù, la Pellegrina di fede, la Vergine Benedetta, l’Immacolata, la Concepita senza peccato, la Madre della Redenzione, a Lei chiede che venga nel suo cuore con la forza del suo amore, la sua pace, la sua misericordia, ogni altra sua virtù. Il cuore che ama Lei, vuole vivere solo imitando Lei.

Si può amare come la Vergine Maria, solo se Lei diviene e si fa anima della nostra anima, cuore del nostro cuore, spirito del nostro spirito, luce dei nostri occhi, forza della nostra volontà, purezza di ogni nostro desiderio. Questa grazia sempre si deve chiedere. Ogni attimo Lei deve essere nostra vita perché noi siamo sia vita.

Con il tuo grande amore e la tua carità, aiutaci, o Madre, a perseverare sempre.

Il cammino verso il Cielo trascinando e portando con noi tutto il mondo redento, santificato, salvato, non finisce mai. Esso è sempre agli inizi. Da noi stessi non possiamo fare nulla. Con la Vergine Maria possiamo fare tutto. Lei però deve essere la nostra perenne Ispiratrice, Forza, Desiderio, Volontà di vera missione.

Per questo mai deve mancare la nostra preghiera, la nostra invocazione, la nostra richiesta di aiuto. Tutto è dalla nostra richiesta alla Vergine Santa. È Lei che deve muovere e smuovere la nostra vita. È Lei l’anima della nostra missione. È Lei il cuore del nostro apostolato. È Lei che deve agire con potenza dentro di noi, per noi.

Vergine Maria, Madre tutta santa, viene e prendi il timone della nostra vita. Metti il tuo cuore nel nostro e con esso inizia ad amare tutti i tuoi figli dispersi, chiamandoli perché tornino nell’ovile di tuo Figlio Gesù. La tua amorevolezza e la tua dolcezza convinceranno molti e Gesù gioirà per te. Ti onorerà. Ti glorificherà in eterno.

Angeli e Santi, date anche voi una mano alla Madre di Dio. Lei ha bisogno del Cielo e della terra per compiere la missione di essere Madre di ogni uomo. Senza il vostro aiuto, le vostre mani e i vostri piedi, noi ci stanchiamo per via. Voi sarete la nostra bocca, i nostri piedi, le nostra mani, e noi porteremo la Madre di Gesù nel mondo.

L’opera della salvezza è fatta insieme dal Cielo e dalla terra, dalla Vergine Maria, dagli Angeli, i Santi, da ogni vero figlio di Maria e discepolo di Gesù.

29 MAGGIO
PREGHIERA

Maria, tu che stavi sotto la croce del tuo Figlio Gesù Crocifisso, per i tuoi sette dolori, per le tue sofferenze, intercedi per me!

L’anima cristiana è in un perenne bisogno di grazia, verità, giustizia, santità. Nessuna grazia le è sufficiente e nessuna verità la potrà mai saziare. È Dio che sazia l’anima ed è Lui che riempie il cuore. Questa fame di Dio e questa sete è infinita, dura in eterno. Neanche nel Paradiso l’anima si sazia e il suo sente la pienezza. La sete è per sempre.

Chi può aiutarci a colmare la nostra fame, la nostra sete di Dio? Solo Lei, la Vergine Maria, Lei che sta perennemente sotto la Croce di suo Figlio Gesù Crocifisso. Lei che è stata trapassata nell’anima dai setti dolori, dalla pienezza della sofferenza. Lei può chiedere a Gesù. Lei si invoca perché chieda a Lui che ci disseti e ci nutra di Dio.

Fa’ che io veramente possa guardare la Croce di Gesù senza peccato.

La prima grazia che si chiede è di liberarci da ogni peccato, ogni vizio, ogni trasgressione, ogni disobbedienza. Il cuore vuole guardare la croce di Gesù da immacolato, puro, santo, innocente. Con il cuore puro la croce si vede con gli stessi occhi della Madre di Gesù. La si vede come redenzione, salvezza, giustificazione.

Soprattutto la si vede come purissimo amore di Gesù per noi. L’amore di Gesù è talmente grande, immenso, da lasciarsi trafiggere per noi, per la nostra vita. Dare la vita e anche da Crocifisso attesta che Gesù veramente ci ama, realmente vuole la nostra salvezza. Lui muore perché noi viviamo. L’amore toglie ogni peccato.

Fa’, o Maria, che il mio corpo si allontani dal male.

Perché i nostri occhi possano guardare la croce di Gesù senza peccato è necessario che il corpo si allontani dal male. Quale è il male per il corpo? Ogni vizio, ogni trasgressione dei Comandamenti, ogni disobbedienza al Signore. Tutto si fa con il corpo. Chi tiene lontano il corpo dal male terrà lontano dal male anche l’anima.

Nessuno pensi che corpo ed anima siano due elementi separati, distinti, senza alcuna relazione tra l’uno e l’altra. Il corpo nel peccato fa l’anima carica di peccato. Chi vuole un’anima monda, libera, pura, santa, deve mantenere il suo corpo mondo, libero, puro santo. Osserva il tuo corpo e saprai lo stato spirituale della tua anima.

Fa’, o Maria, che la mia anima, il mio cuore siano tuoi, tutti tuoi.

Anima e cuore possono essere interamente della Vergine Maria se vengono tratti fuori dal male. Quando nel cuore vi è il male, esso appartiene al principe delle tenebre. Quando regna in esso il bene, appartiene alla Madre di Dio, per Lei, è tutto di Gesù Signore. Non possiamo dare il cuore al male e pensare che siano della Madre nostra.

A Lei l’anima che crede e confida in Lei, chiede questa grandissima grazia: che cuore e anima mai più siano del principe delle tenebre, neanche con un solo pensiero, un solo desiderio, un solo moto incontrollato della mente. Sempre la Vergine Maria deve essere la regina del nostro cuore, della nostra anima, della nostra mente.

Maria, quando lo vuole il Padre mio, io voglio venire nella vostra luce.

Entra nella luce di Dio domani chi oggi si lascia condurre dalla luce di Gesù Signore. La luce di Cristo è luce anche della Madre sua. Camminando noi oggi nella luce della Vergine Maria saremo sicuri di giungere nella luce terna. È questo il solo vero cammino della vita. Tutti gli altri sono cammini falsi, menzogneri, bugiardi.

Oggi però il mondo così non pensa. Crede male, anzi malissimo. Oggi il mondo è convinto che può camminare nelle tenebre per tutti i giorni della sua storia e dalla tenebre subito entrerà nella luce piena di Dio, nella sua luce eterna. Questa è falsità, menzogna, inganno. È dalla luce sulla terra che si passa all’altra luce, a quella eterna.

Per questo voglio essere veramente vostro (a).

È questa la verità della nostra fede. L’anima che ama la Vergine Maria mai si lascerà irretire dalla menzogna e dalla falsità, dall’inganno del principe di questo mondo. Chi ama la Vergine Maria a Lei sempre chiede che oggi sia interamente sua, per essere anche domani interamente sua, nel regno della gloria eterna.

Chi vuole essere domani nella luce deve oggi camminare di luce in luce. Chi brama domani godere della bellezza della Madre di Gesù, deve oggi gustare nel suo corpo la bellezza della sua santità, purezza, castità, misericordia, pace, verità, grande amore. Si è oggi veramente di Lei per essere domani eternamente con Lei.

Maria, guidami su una buona via: sulla via del bene e allontanami dal male.

L’anima cristiana che vuole domani abitare eternamente nel Paradiso, nella gloria del beati e dei giusti, chiede alla Madre sua che la guidi su una buona via. Qual è questa buona via? È la strada stretta della Parola di Gesù, del suo Vangelo. È quella porta stretta delle virtù che necessariamente si deve passare per entrare nella gioia eterna.

Si chiede alla Madre di Gesù che ci prenda per mano e ci faccia rimanere sempre sulla via del bene, del più grande bene, anzi dell’ottimo. Per questo si chiede ancora a Lei che ci allontani dal male. Il male mai deve entrare nella nostra vita. Esso non dovrà essere mai conosciuto. Chi conosce il male dal male viene impregnato, ucciso.

A questa preghiera è legata una solenne promessa della Vergine Maria. Chi la recita con fede, amore, desiderio di liberarsi dal male, Lei sempre accorderà la grazia di liberarsi da ogni concupiscenza del cuore, della mente, del corpo. Questa preghiera ci otterrà la grazia della castità e della purezza anche dei desideri e della mente.

Un corpo puro porta un’anima pura. Un corpo impuro trascina un’anima impura. Questa preghiera, facendo puro il nostro corpo, darà ad esso sempre un’anima pura. Così corpo ed anima camminano di luce in luce fino al raggiungimento della luce eterna. La purezza, la castità del corpo è necessaria alla purezza e castità dell’anima.

Vergine Maria, Madre che sempre stai presso la croce di tuo Figlio Gesù, viene in nostro soccorso. Liberaci dall’eresia letale dei nostri giorni che grida ai cuori che domani saranno nella luce eterna pur rimanendo oggi nelle tenebre dell’inferno. Tu ci libererai da questo pensiero di morte e noi inizieremo a camminare di luce in luce.

Angeli e Santi, voi che conoscete, sapete che nessuno cammino nelle tenebre conduce nella luce del cielo, venite in nostro soccorso. Aiutateci a liberare il nostro corpo da ogni tenebra di vizio e di male. Vogliamo essere domani con a Vergine Maria nella luce del cielo e per questo vogliamo camminare oggi nella sua luce.

Chi ama l’uomo lo nutre di purissima verità. Chi lo nutre di falsità, errore, menzogna non lo ama, lo uccide, lo fa un uccisore dei suoi fratelli.

30 MAGGIO
O MADRE MIA…

Madre mia, conosci la mia fragilità, la mia stanchezza, il mio niente. Ogni attimo sono tentata, perché non faccia la volontà del mio Signore, perché dica no al vostro servizio celeste.

L’anima cristiana è incaricata di una grande missione di salvezza, che può essere ordinaria o straordinaria. Essa è però rivestita di fragilità. La stanchezza la vince. Spesso il niente umano dell’anima potrebbe rivelarsi forte tentazione. Cosa fare in questi frangenti? Come evitare di cadere nella tentazione che ci chiede il ritiro?

La prima cosa da fare è cercare rifugio nella Madre di Dio. Si va da Lei, a Lei si svela il proprio cuore, lo si mette a nudo, si manifestano difficoltà, dubbi, incertezze, perplessità, tentazioni. Nulla deve essere tenuto nascosto a Lei. Di Lei ci si deve fidare. A lei si deve consegnare il cuore. Metterlo tutto nelle sue mani così come esso è.

Satana bussa alla porta del mio cuore. Madre mia, al tuo Figlio Gesù, che mi scruta e mi conosce, digli che lo amo, digli che voglio fare la vostra volontà.

Satana tutto concede ad un’anima, un cuore. Anche il mondo intero è capace di mettere nelle sue mani. Una cosa sola lui non vuole: che l’anima viva con verità, intensità, giustizia, dedizione, consacrazione piena alla missione che le è stata affidata. Sempre tenta perché la missione non si svolga. Missione fallita, anime dannate.

L’anima che ama la missione subito si rivolge alla Madre di Gesù. Subito essa va rassicurata. Satana può anche tentare. La missione andrà avanti sino alla fine. Satana può anche inchiodare sulla croce, la volontà celeste sarà sempre fatta. Non c’è alcun ritorno indietro. Si ama sino alla fine, anche se la fine dovrà avvenire per martirio.

Io lo so: il mio unico sostegno nella tentazione è il tuo Santo Rosario. Per esso il mio spirito s’innalza a Dio.

Come si vince la tentazione? Rimanendo perennemente nel cuore della Vergine Maria. Come si entra e come si rimane nel suo cuore. Salendo in esso con la scala della preghiera, legandoci strettamente ad esso con il Santo Rosario, che è vera catena che ci fa una cosa sola con il cuore della Madre celeste. Questo cuore è inattaccabile.

Satana sa che potrà conquistare ogni cuore, ogni mente, ogni pensiero, ogni corpo. Sa che un solo cuore non potrà mai essere suo: quello della Madre di Dio. Lui fa di tutto per allontanare da questo cuore. Tenta perché non si preghi e perché non ci si leghi alla Madre del cielo. Così lui ha la meglio su di noi.

Madre mia, la sofferenza mi prende, l’angoscia mi assale, il mio cuore geme, la croce è pesante, la salita è dura. Chiedo a te aiuto, a te che sei la mia speranza. Dammi la tua mano e persevererò sino alla fine.

La tentazione di Satana si presenta sotto molteplici modalità: sofferenza, angoscia, pesantezza della croce, dure salite verso il Golgota. Dinanzi a queste difficoltà oggettive è facile cadere, arrendersi, lasciar perdere. La stanchezza è anche degli uomini di Dio. Stancarsi della missione è la più dura delle tentazioni.

Cosa fare per riprendere sempre il cammino? Rivolgersi sempre alla Madre di Dio. è Lei la sola speranza della nostra anima. È Lei la sola che può darci la mani, prenderci tra le sua braccia, sostenere il nostro peso, prendere la nostra stanchezza, portare noi sulle sue spalle sino alla croce, luogo della nostra consumazione piena per Gesù.

Madre mia, vieni sempre con me, guida i miei passi, sostienimi quando vacillo, illuminami quando dubito, fortificami quando son debole.

Chi non vuole cadere nelle mani di Satana deve stare sempre mano nella mano con la Vergine Maria, deve abitare nel suo cuore. Se si stacca dalla Madre celeste, non vi è riparo per essa. Stana ne farà un boccone. Lui sta sempre in agguato. Se noi lasciamo la mano della Madre nostra, lui ci afferra e ci divora. Non c’è scampo.

La Madre nostra deve vivere sempre con noi e noi sempre con Lei. Lei deve guidare i nostri passi, sostenerci quando vacilliamo, illuminarci quando dubitiamo, fortificarci quando siamo deboli. La sua presenza è indispensabile per la nostra vita. Lei sola è la nostra vittoria. Senza di Lei noi saremo sempre sconfitti. Non c’è vittoria per noi.

Dammi sempre la forza celeste, per essa converti il mondo, dagli speranza e conforto. Ottienici la misericordia del Padre nostro.

La missione cristiana, ordinaria e straordinaria, comune o speciale, si può compiere solo con la forza celeste. La forza celeste è lo Spirito Santo, che lo Sposo della Beata Vergine. Lei chiede al suo Sposo di farsi nostra forza in modo che con Lui possiamo convertire il mondo, dare ad esso speranza e conforto, salvezza e vita eterna.

Un’altra grazia Lei ci deve ottenere: la misericordia del Padre nostro. Quando un cuore si pente deve essere interamente avvolto dalla misericordia del Padre. Non può rimanere spoglio, nudo, svestito. Non può essere accolto dalla nostra misericordia. Noi non ne abbiamo. Noi abbiamo leggi, decreti, statuti, norme da osservare.

Madre mia, non mi abbandonare, voglio obbedire sempre al Signore mio Dio, voglio ascoltarlo e compiere la missione affidatami.

Ecco il vero desiderio dell’anima missionaria. Essa chiede alla Madre sua che mai l’abbandoni. Vuole obbedire sempre al Signore suo Dio, vuole ascoltarlo e compiere la missione che le è stata affidata. Se la Vergine Maria è al suo fianco, questo di certo si compirà. Se per un attimo Lei si dovesse allontanare, la missione muore, finisce.

Non c’è missione di salvezza de la Vergine Maria non diviene in noi fuoco che arde il cuore senza però consumarlo. Questo fuoco deve bruciare ininterrottamente. Un cuore acceso con l’amore della Madre di Dio mai si stancherà, mai verrà meno, mai si ritirerà dal compito che gli è stato affidato. Senza il suo fuoco, il cuore si spegne.

Ma tu sii sempre dentro di me, dammi tanto amore, tanta fede e tanta forza di camminare fino alla morte. O Madre mia, portami con te sotto la croce…

Alla Vergine Maria l’anima chiede di essere sempre questo fuoco vivo dentro di essa. Deve essere fuoco vivo di amore, fede, forza per camminare sino alla fine. Deve essere fuoco che porta fin sotto la croce e anche sopra, se è necessario che questo accada. È Maria il fuoco di ogni nostra missione. Se si raffredda il suo amore per lei, è la fine.

Questo fuoco va tenuto sempre accesso, mai deve affievolirsi, mai scemare, mai ridursi in cenere. Ad ogni anima l’obbligo di ravvivarlo senza alcuna interruzione. È questo il fuoco della vita della missione. Niente può essere fatto senza di Lei. Tutto invece va fatto con Lei e per Lei. Lei è la garanzia del nostro successo. Lei è la vita di ogni opera.

Vergine Maria, fuoco vivo messo da Dio nel nostro cuore, aiutaci a ravvivare sempre il nostro amore per te. È in te il presente e il futuro della nostra vita.

Angeli e Santi, non permettete che il nostro fuoco si spenga. Ravvivatelo sempre aggiungendo il vostro amore forte al nostro spesso assai debole e infermo.

31 MAGGIO
AMARE… AMORE…

Amare senza nulla chiedere. Amare con tutto il cuore.

L’amore vero è purissimo dono a Dio. Si dona a Dio la nostra vita perché Lui ne faccia uno strumento attraverso il quale realizzare tutto il suo amore sulla nostra terra. Perché il Signore possa fare di noi il suo strumento, il cuore deve essere donato per intero. Se lo si dona a metà, o in parte, Lui mai potrà amare come a Lui si addice.

Il cuore non va dato agli uomini. Va dato solo a Dio. È Lui la sola ed unica sorgente di ogni amore sulla terra e nei Cieli. È Lui che sempre deve amare di un amore di salvezza e di redenzione, di giustizia e verità, di pace e conversione, di umiltà e di mitezza. Lui però ama attraverso il nostro cuore. Il cuore va donato interamente a Lui.

Amare il mistero che ti avvolge. Amare per raggiungere il tuo Signore.

Che significa amare il mistero che ci avvolge? Significa amare noi come veri strumenti dell’amore di Dio. Noi siamo strumento, mezzi, via dell’amore del Signore, non siamo sorgente, fonte, principio eterno dell’amore. Amarsi come strumenti è consegnarsi come strumenti. Senza la nostra consegna a Lui, nessun amore sarà possibile.

Mentre noi ci consegniamo a Dio come strumenti del suo vero amore, Dio si consegna a noi come principio del vero amore. Noi portiamo l’amore di Dio e dal suo amore siamo portati verso il Regno dei cieli. Ma è sempre l’amore che deve essere portato e che ci porta. Se non diveniamo portatori di amore, dall’amore mai saremo portati.

Amare per dare te stessa a Dio. Amare per essere serva del tuo Creatore.

Si ama se l’anima cristiana dona tutta se stessa Dio, se si proclama sua vera serva, serva del suo Creatore e Signore. Qual è la qualità della vera serva e del vero servizio? Dipendere sempre dagli ordini del Padrone, del Signore, di Colui del quale ci si proclama servi. Il servo è tale solo se obbedisce. Se non obbedisce non è servo.

Consegnarsi a Dio come servi, ponendo nelle sue mani la nostra volontà è questa la vera via per essere portatori del suo amore, per essere portati dal suo amore. Noi portiamo l’amore che ci porta. Spingiamo l’amore che ci spinge. Doniamo l’amore che si è donato tutto a noi. Portiamo Dio che porta noi. Questa è la verità dell’amore.

Amare per riuscire a soffrire… Amore di sofferenza che redime e innalza verso il Regno dei cieli. Amore di croce che è salvezza e vita eterna.

Quando si consegna tutto a Dio, quando ci si pone nelle sue mani, quando ci si proclama suoi servi, allora Lui prende in mano la nostra vita e prima di ogni altra cosa la purifica, la mette nel crogiolo della sofferenza e del dolore. Noi siamo anime grezze, ancora non sante, siamo incapaci di portare tutto l’amore del Signore.

Il Signore ci prende, ci cala nel crogiolo della sofferenza, accende tutto il fuoco del suo amore e della sua verità e con esso ci purifica da ogni scorie di peccato, imperfezioni, vizi, trasgressioni. Ci libera da tutte quelle venialità che sono vero ostacolo e impedimento a che tutto il suo amore possa essere portato da noi.

Ogni vizio è come se fosse un foro nel nostro cuore. Più visi sono più forti. Come fa il Signore a mettere l’acqua del suo amore nel nostro cuore se poi essa scappa via, si perde, viene vanamente consumata? Invece con divina sapienza il Signore mette mano alla nostra purificazione e rende il cuore perfetto perché nulla vada perduto.

Amore di morte che è obbedienza al tuo Signore e che dà la risurrezione gloriosa nell’ultimo giorno. Amore di perdono verso quanti ti fanno del male e ti perseguitano.

L’opera di Dio è perfetta in noi. Essa ci deve insegnare l’obbedienza fino alla morte. Solo così si potrà raggiungere la gloriosa risurrezione. Essa deve condurci al perdono totale verso quelli che ci fanno del male. Se noi non perdoniamo come Dio perdona, mai potremo essere portatori del suo amore. Il suo è prima di tutto amore di perdono.

Come può un cuore portare l’amore di Dio che è perdono, se esso stesso non perdona? Ecco allora la preziosa opera del Padre celeste: ci insegna a perdonare sempre ogni nostro debitore perché noi possiamo manifestare ad ogni uomo quanto è grande il nostro Dio. Noi perdoniamo perché Lui perdona. Noi siamo l’opera della sua verità.

Amore di preghiera che apre le porte della misericordia di Dio e della conversione. Amore di offerta che dà te stessa, le tue cose, il tuo tempo, il tuo cuore ai poveri, ai bisognosi.

L’amore vero si fa sempre preghiera. Si chiede a Dio che apra a tutti le porte della sua misericordia, che dia la grazia della conversione ad ogni cuore. La preghiera deve essere fondata solo sull’amore. Qual è il nostro amore sul quale fondiamo la nostra preghiera? È il dono tale di noi stessi a Dio e di ogni cosa per amare secondo Dio.

Su chi si deve riversare tutto l’amore del Signore? Su coloro presso i quali Lui ci manda. Non siamo noi che stabiliamo chi servire e chi non servire. È il Signore il solo Padre del suo amore. È Lui il vero Dispensatore. Noi siamo solo i portatori di esso. Per questo occorre che siamo sempre in obbedienza alla sua volontà.

Amore di Madre… Amore della Mamma di Gesù, che ha dato suo Figlio per la nostra redenzione.

Urge dare sempre un tocco materno al nostro amore. Anche se noi siamo solo i portatori di esso, al portatore è chiesta affabilità, amorevolezza, dolcezza, finezza, sapienza e intelligenza, accortezza, grande maternità spirituale. Dobbiamo essere simili alla Madre celeste. Lei ha dato suo Figlio per la nostra redenzione.

Non si può essere strumenti duri, severi, acerbi, incompleti, impreparati, incompetenti, disonesti, malvagi, cattivi, empi, idolatri, padroni e arbitri del dono. L’amore di Dio va sempre donato secondo le modalità dettate e volute da Dio. Le modalità sono quella materne della Vergine Maria e quelle rivelate da Cristo Gesù sulla croce.

Amare come ella ha amato ed ama. “Sia fatto di me secondo la tua parola”. Amore del Cristo risorto…

Le modalità sono quelle manifestate dalla Madre di Gesù. Sono le sue modalità di una obbedienza sempre pronta, immediata, ma anche di una mozione dello Spirito Santo eseguita alla perfezione. La Vergine Maria sempre si è lasciata muovere dallo Spirito Santo, sempre da Lui è stata condotta e guidata. Il suo amore è purissimo.

Anche Cristo Gesù è il Guidato, il Condotto dallo Spirito Santo. Nulla ha fatto di sua volontà. La sua obbedienza è totale, sempre, nel Cielo e sulla terra, nell’eternità e nel tempo. Gesù è dal Padre sempre, senza alcuna interruzione, per questo è il sacramento perfetto del suo amore, della sua misericordia, della sua salvezza.

Vergine Maria, Serva sempre in ascolto del tuo Signore, insegna ad ogni tuo figlio che l’amore è solo consegna di tutto il nostro essere al Padre celeste. È Lui la fonte eterna del vero amore e noi soltanto suoi veicoli e sacramenti. Fa’ che mai diveniamo arbitri dell’amore del Padre e mai dispensatori senza cuore e senz’anima. Ange e Santi, aiutateci in questa missione così delicata, sensibile, bisognosa di tanta sapienza.

CONCLUSIONE

Se fossi un pittore e dovessi dipingere mia madre, sceglierei la tela più bella, resistente, per fetta per un perfetto disegno, prenderei colori pieni di luce e di calore, metterei tra le mie mani un pennello di altissima qualità, userei una tavolozza capace di consentirmi ogni più piccola sfumatura, inizierei a tratteggiare la figura non servendomi dei miei occhi, ma del mio cuore. Una Madre si vede con il cuore, non con gli occhi ed è con il cuore si tratteggia la sua figura non con le mani. Le mani servono solo a tenere il pennello. Il cuore a tracciare le linee e a declinare la bellezza. Tutto nasce e si forma dal cuore.

Se fossi uno scultore andrei a cercare per mari e per monti il marmo più pregiato, bianchissimo, immacolato. Lo porterei personalmente nel mio atelier vigilando a che nessun urto ne intacchi la purezza. Mi servirei di strumenti delicati, usandoli solo per togliere la parte superflua dell’immagine o della figura che già vedo dentro. Mettendo ogni attenzione di saggezza e di prudenza, quasi a non farle alcun male, rifinirei ogni cosa adoperando le mani come seta vellutata, solamente sfiorando, solo per aggiungere un tocco in più di bellezza, splendore, incanto. Il risultato dovrebbe essere una visione celeste, non della terra.

Se fossi un romanziere per descrivere mia madre, prima studierei tutte le descrizioni su donne e su madri fatte dagli altri. Mi fornirei dei vocaboli più belli, della sintassi più lineare, delle frasi più semplici, perché tutto si comprende appena si legge, senza bisogno si sforzi ulteriori per capire. Inizierei la descrizione partendo dai suoi occhi, poi della sua bocca, della sua fronte, di tutto il suo viso. Mi attarderei sull’armonia di tutto il suo essere fino ad entrare nella bellezza della sua anima e del suo spirito. Mettendoci scienza, arte, saggezza e intelligenza potrei eguagliare la descrizione che l’amato fa della sua amato nel Cantico dei Cantici.

“Tu sei bella, amica mia, come la città di Tirsa, incantevole come Gerusalemme, terribile come un vessillo di guerra. Distogli da me i tuoi occhi, perché mi sconvolgono. Le tue chiome sono come un gregge di capre che scendono dal Gàlaad. I tuoi denti come un gregge di pecore che risalgono dal bagno; tutte hanno gemelli, nessuna di loro è senza figli. Come spicchio di melagrana è la tua tempia, dietro il tuo velo. Siano pure sessanta le mogli del re, ottanta le concubine, innumerevoli le ragazze! Ma unica è la mia colomba, il mio tutto, unica per sua madre, la preferita di colei che l’ha generata”.

“La vedono le giovani e la dicono beata. Le regine e le concubine la coprono di lodi: «Chi è costei che sorge come l’aurora, bella come la luna, fulgida come il sole, terribile come un vessillo di guerra?». Nel giardino dei noci io sono sceso, per vedere i germogli della valle e osservare se la vite metteva gemme e i melograni erano in fiore. Senza che me ne accorgessi, il desiderio mi ha posto sul cocchio del principe del mio popolo” (Ct 6,4-12).

“Vòltati, vòltati, Sulammita, vòltati, vòltati: vogliamo ammirarti. Che cosa volete ammirare nella Sulammita durante la danza a due cori? Come sono belli i tuoi piedi nei sandali, figlia di principe! Le curve dei tuoi fianchi sono come monili, opera di mani d’artista. Il tuo ombelico è una coppa rotonda che non manca mai di vino aromatico. Il tuo ventre è un covone di grano, circondato da gigli. I tuoi seni sono come due cerbiatti, gemelli di una gazzella. Il tuo collo come una torre d’avorio, i tuoi occhi come le piscine di Chesbon presso la porta di Bat-Rabbìm, il tuo naso come la torre del Libano che guarda verso Damasco”.

“Il tuo capo si erge su di te come il Carmelo e la chioma del tuo capo è come porpora; un re è tutto preso dalle tue trecce. Quanto sei bella e quanto sei graziosa, o amore, piena di delizie! La tua statura è slanciata come una palma e i tuoi seni sembrano grappoli. Ho detto: «Salirò sulla palma, coglierò i grappoli di datteri». Siano per me i tuoi seni come grappoli d’uva e il tuo respiro come profumo di mele. Il tuo palato è come vino squisito, che scorre morbidamente verso di me e fluisce sulle labbra e sui denti! Io sono del mio amato e il suo desiderio è verso di me” (Ct 7,1-11).

Se fossi un artigiano del legno, della creta o di qualsiasi metallo non mi risparmierei in niente. L’effigie di mia madre vorrei che superasse per bellezza, finezza di linee, interpretazione della realtà superiore ad ogni altra effigie esistente sulla terra. Lascerei ogni spazio all’arte, alla perizia, alla fantasia. Ma nessuna realtà già esistente dovrebbe essere pari al mio lavoro. Nessuno dovrà trovare un solo difetto in esso. Nessuno dovrà dire: “Si sarebbe potuto fare meglio”. Anche i critici più esperti ed anche quelli maliziosi si dovranno arrendere e confessare che oltre non si può andare.

Se fossi teologo studierei quanto di più bello e di più santo è stato detto sul mio Dio e con sottile scienza mi servirei nella descrizione di mia madre. Non ha fatto forse la Chiesa una cosa simile? Non ha preso essa la descrizione fatta dal Siracide e dal Libro dei Proverbi applicandola alla Madre di Dio e Madre nostra. Non si è servito di immagini che descrivono la bellezza della sapienza per narrare e cantare la bellezza della Madre della Sapienza Incarnata?

“Il Signore mi ha creato come inizio della sua attività, prima di ogni sua opera, all’origine. Dall’eternità sono stata formata, fin dal principio, dagli inizi della terra. Quando non esistevano gli abissi, io fui generata, quando ancora non vi erano le sorgenti cariche d’acqua; prima che fossero fissate le basi dei monti, prima delle colline, io fui generata, quando ancora non aveva fatto la terra e i campi né le prime zolle del mondo”.

“Quando egli fissava i cieli, io ero là; quando tracciava un cerchio sull’abisso, quando condensava le nubi in alto, quando fissava le sorgenti dell’abisso, quando stabiliva al mare i suoi limiti, così che le acque non ne oltrepassassero i confini, quando disponeva le fondamenta della terra, io ero con lui come artefice ed ero la sua delizia ogni giorno: giocavo davanti a lui in ogni istante, giocavo sul globo terrestre, ponendo le mie delizie tra i figli dell’uomo” (Pr 8,22-31).

“La sapienza fa il proprio elogio, in mezzo al suo popolo proclama la sua gloria. Nell’assemblea dell’Altissimo apre la bocca, dinanzi alle sue schiere proclama la sua gloria: «Io sono uscita dalla bocca dell’Altissimo e come nube ho ricoperto la terra. Io ho posto la mia dimora lassù, il mio trono era su una colonna di nubi. Ho percorso da sola il giro del cielo, ho passeggiato nelle profondità degli abissi. Sulle onde del mare e su tutta la terra, su ogni popolo e nazione ho preso dominio. Fra tutti questi ho cercato un luogo di riposo, qualcuno nel cui territorio potessi risiedere. Allora il creatore dell’universo mi diede un ordine, colui che mi ha creato mi fece piantare la tenda e mi disse: “Fissa la tenda in Giacobbe e prendi eredità in Israele”.

“Prima dei secoli, fin dal principio, egli mi ha creato, per tutta l’eternità non verrò meno. Nella tenda santa davanti a lui ho officiato e così mi sono stabilita in Sion. Nella città che egli ama mi ha fatto abitare e in Gerusalemme è il mio potere. Ho posto le radici in mezzo a un popolo glorioso, nella porzione del Signore è la mia eredità. Sono cresciuta come un cedro sul Libano, come un cipresso sui monti dell’Ermon. Sono cresciuta come una palma in Engàddi e come le piante di rose in Gerico, come un ulivo maestoso nella pianura e come un platano mi sono elevata. Come cinnamòmo e balsamo di aromi, come mirra scelta ho sparso profumo, come gàlbano, ònice e storace, come nuvola d’incenso nella tenda”.

“Come un terebinto io ho esteso i miei rami e i miei rami sono piacevoli e belli. Io come vite ho prodotto splendidi germogli e i miei fiori danno frutti di gloria e ricchezza. Io sono la madre del bell’amore e del timore, della conoscenza e della santa speranza; eterna, sono donata a tutti i miei figli, a coloro che sono scelti da lui. Avvicinatevi a me, voi che mi desiderate, e saziatevi dei miei frutti, perché il ricordo di me è più dolce del miele, il possedermi vale più del favo di miele. Quanti si nutrono di me avranno ancora fame e quanti bevono di me avranno ancora sete. Chi mi obbedisce non si vergognerà, chi compie le mie opere non peccherà»” (Pr 24,1-22).

L’Apostolo Giovanni non descrive forse la Gerusalemme Celeste attingendo i colori dalle pietre preziose e la forma della Città dalla perfetta geometria?

“Colui che mi parlava aveva come misura una canna d’oro per misurare la città, le sue porte e le sue mura. La città è a forma di quadrato: la sua lunghezza è uguale alla larghezza. L’angelo misurò la città con la canna: sono dodicimila stadi; la lunghezza, la larghezza e l’altezza sono uguali. Ne misurò anche le mura: sono alte centoquarantaquattro braccia, secondo la misura in uso tra gli uomini adoperata dall’angelo. Le mura sono costruite con diaspro e la città è di oro puro, simile a terso cristallo”.

“I basamenti delle mura della città sono adorni di ogni specie di pietre preziose. Il primo basamento è di diaspro, il secondo di zaffìro, il terzo di calcedònio, il quarto di smeraldo, il quinto di sardònice, il sesto di cornalina, il settimo di crisòlito, l’ottavo di berillo, il nono di topazio, il decimo di crisopazio, l’undicesimo di giacinto, il dodicesimo di ametista. E le dodici porte sono dodici perle; ciascuna porta era formata da una sola perla. E la piazza della città è di oro puro, come cristallo trasparente”.

“In essa non vidi alcun tempio: il Signore Dio, l’Onnipotente, e l’Agnello sono il suo tempio. La città non ha bisogno della luce del sole, né della luce della luna: la gloria di Dio la illumina e la sua lampada è l’Agnello. Le nazioni cammineranno alla sua luce, e i re della terra a lei porteranno il loro splendore. Le sue porte non si chiuderanno mai durante il giorno, perché non vi sarà più notte. E porteranno a lei la gloria e l’onore delle nazioni. Non entrerà in essa nulla d’impuro, né chi commette orrori o falsità, ma solo quelli che sono scritti nel libro della vita dell’Agnello” (Ap 21,15-27).

“E mi mostrò poi un fiume d’acqua viva, limpido come cristallo, che scaturiva dal trono di Dio e dell’Agnello. In mezzo alla piazza della città, e da una parte e dall’altra del fiume, si trova un albero di vita che dà frutti dodici volte all’anno, portando frutto ogni mese; le foglie dell’albero servono a guarire le nazioni. E non vi sarà più maledizione. Nella città vi sarà il trono di Dio e dell’Agnello: i suoi servi lo adoreranno; vedranno il suo volto e porteranno il suo nome sulla fronte. Non vi sarà più notte, e non avranno più bisogno di luce di lampada né di luce di sole, perché il Signore Dio li illuminerà. E regneranno nei secoli dei secoli” (Ap 22,1-59.

Lo stesso Apostolo Giovanni non descrive la bellezza della Madre del Signore servendosi dell’intera creazione? Sole, luna e stelle servono a descrivere la sua bellezza.

Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e, sul capo, una corona di dodici stelle (Ap 12,1).

Se io fossi Dio e volessi creare la Madre del Figlio Mio Unigenito, del Mio Verbo Eterno, di certo non potrei usare materia scadente, materia di peccato. Dovrei usare una materia nuova. Come per Adamo ho tratto una costola dal suo corpo e con essa ho formato la donna, come moglie e non come madre, allo stesso modo dovrei trarre una costola spirituale, di grazia, verità, santità dal Figlio Mia, l’Amato, e con essa formare la Donna da presentare a Lui come Madre e non come moglie.

Personalmente sono propenso a credere che il Signore Dio non abbia preso una costola spirituale di Gesù Signore per formare la sua anima, ma sia andato ben oltre. Ha preso invece il cuore del Figlio e con esso ha formato la Madre sua. Dal cuore del Figlio divenuto carne della Donna, ancora una volta il Signore Dio, nel tempo, ha tratto l’umanità per il Figlio suo. Così vedo la creazione della Vergine Maria che va ben oltre la creazione dell’intero universo.

È come se Maria fosse impastata dello Spirito, del Cuore, della Vita del Verbo Eterno. Questo significa piena di Grazia. Piena di Dio. Piena di Cielo. Piena di Vita. Piena di Verità. Piena di essenza divina. Pienamente partecipe della natura divina. Maria non si è fatta da sé. È l’opera delle opere di Dio. È la Creatura Perfetta, la Creatura Immacolata, senza alcun difetto.

Tutto questo è avvenuto per Cristo, in Cristo, con Cristo, da Cristo, per eterno disegno del Padre. La teologia dice che Maria fu redenta per prevenzione, per nova creazione, sempre in virtù dei meriti del Figlio suo fatti fruttificare nella sua carne sulla croce.

Sono convinto che si debba andare oltre questa visione di redenzione. Maria è carne della nostra carne altrimenti Cristo non sarebbe carne della nostra carne e di conseguenza non avrebbe potuto salvarci. Sarebbe da carne estranea alla nostra.

L’applicazione dei meriti di Cristo è solo in ordine alla cancellazione del peccato originale e alla partecipazione ad ogni altro beneficio della redenzione, come ad esempio il diritto alla gloria eterna del Cielo. Dio però con la Vergine Maria ha fatto questo, ma anche infinitamente più di questo. Per fare l’uomo prende la polvere del suolo e da essa trae Adamo, con Maria va ben oltre. Prende la polvere di peccato che è la carne del padre e della madre di Maria. La pone nel crogiolo del suo cuore, le dona la santità perfetta del Figlio, infonde in essa il suo cuore, quasi al posto dell’anima e lascia che nel seno della madre terrena e anche della storia si formi come Donna purissima sulla nostra terra.

Ma anche questo è assai poco. È solo una scintilla del grande mistero che avvolge questa donna. Nel Cielo scopriremo molto di più. Anche sulla terra, domani stesso, lo Spirito Santo ci illuminerà per cogliere qualche altro aspetto. Una cosa resta eternamente vera: La Vergine Maria è oltre ogni nostro pensiero teologico anche santo e perfetto. Lei è oltre la teologia. Se lei fosse descrivibile dalla teologia sarebbe una Donna meravigliosa, ma non la Madre di Dio.

Vergine Maria, Madre di Dio, se su di te ho detto qualcosa di non vero, cancellalo dalla mente e dal cuore. Se però ciò che ho detto è vero, anche se incompleto, tu fa che si scrive sopra ogni cuore. Veramente il Signore per te ha fatto grandi cose e noi siamo incapaci di cantarle.

Angeli e Santi, Voi che conoscete per visione il mistero della Madre di Dio, della Donna quasi impastata del Figlio Suo, dateci pensieri santi perché possiamo cantare ogni giorno la sua bellezza e le cose stupende che il Signore ha fatto in lei, per Lei.

Catanzaro 11 Febbraio 2015

Memoria della Beata Vergine Maria di Lourdes

Mons. Costantino Di Bruno