Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!
6 AGOSTO (Mc 9,2-10)
Oggi il Padre proclama adempiute le Antiche Scritture che proclamavano il Messia del Signore suo Figlio. Non è né in senso morale e né in senso allegorico che le profezie sull’Unto del Signore devono essere intese, bensì in senso reale. Figlio di Dio non è il popolo, è invece una persona reale, concreta, storica, visibile, unica. Questa persona ha però due nascite: una nell’eternità da Dio e una dalla Vergine Maria nel tempo. Questa persona divina che si fa carne ha un nome: Gesù di Nazaret.
Perché le genti sono in tumulto e i popoli cospirano invano? Insorgono i re della terra e i prìncipi congiurano insieme contro il Signore e il suo consacrato: «Spezziamo le loro catene, gettiamo via da noi il loro giogo!». Ride colui che sta nei cieli, il Signore si fa beffe di loro. Egli parla nella sua ira, li spaventa con la sua collera: «Io stesso ho stabilito il mio sovrano sul Sion, mia santa montagna». Voglio annunciare il decreto del Signore. Egli mi ha detto: «Tu sei mio figlio, io oggi ti ho generato. Chiedimi e ti darò in eredità le genti e in tuo dominio le terre più lontane. Le spezzerai con scettro di ferro, come vaso di argilla le frantumerai». E ora siate saggi, o sovrani; lasciatevi correggere, o giudici della terra; servite il Signore con timore e rallegratevi con tremore. Imparate la disciplina, perché non si adiri e voi perdiate la via: in un attimo divampa la sua ira. Beato chi in lui si rifugia. (Sal 2,1-12).
Oracolo del Signore al mio signore: «Siedi alla mia destra finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi». Lo scettro del tuo potere stende il Signore da Sion: domina in mezzo ai tuoi nemici! A te il principato nel giorno della tua potenza tra santi splendori; dal seno dell’aurora, come rugiada, io ti ho generato. Il Signore ha giurato e non si pente: «Tu sei sacerdote per sempre al modo di Melchìsedek». Il Signore è alla tua destra! Egli abbatterà i re nel giorno della sua ira, sarà giudice fra le genti, ammucchierà cadaveri, abbatterà teste su vasta terra; lungo il cammino si disseta al torrente, perciò solleva alta la testa. (Sal 110 (109), 1-7).
Gesù adempie le Scritture nella sua persona, nelle sue parole, nelle sue opere, con tutta la sua vita. Lo attestano Mosè ed Elia, la Legge e i Profeti, che si manifestano a Pietro, Giacomo e Giovanni, sul monte, per confermare la verità di Cristo Signore contro ogni altra interpretazione falsa, meno vera, meno attendibile, meno giusta, meno reale. Lo proclama anche il Padre celeste che dichiara la verità storica ed eterna di Gesù e invita i tre discepoli ad ascoltare quanto Gesù sta dicendo loro, perché la sua parola è la sola vera. Tutte le altre non sono vere, sono false. Non dicono la verità del suo messianismo. Mentono. Hanno una visione umana di Gesù, non divina.
Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro. Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.
Anche oggi la visione che si possiede di Gesù è molto più umana che divina, molto più della terra che del cielo, molto più del nostro cuore che del cuore del Padre celeste. La verità di Cristo è troppo lacunosa nel cuore e nella mente di molti suoi discepoli. Ogni falsità sul mistero di Gesù diviene falsità sul mistero dell’uomo. Ogni lacuna nella verità di Gesù si trasforma in una lacuna antropologica. Oggi non sappiamo più chi è l’uomo perché stiamo dimenticando chi è Gesù Signore. Non è possibile pensare di dare splendore all’uomo togliendolo a Cristo Gesù. Urge dare a Gesù lo splendore della sua verità. È necessario annunziare il suo mistero senza alcuna ombra di eresia e di falsità.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci la verità di Cristo Gesù.