Questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna
Nella creazione, diversità e differenza sono sostanza, essenza, natura degli esseri animati e animati, animali e spirituali fatti da Dio. Il sole è differente dalla luna. Sole e luna sono differenti dalla terra. Sulla terra vi sono una infinità di specie di animali differenti gli uni dagli altri e così anche nel mare e nei cieli. Lo stesso uomo è stato creato nella differenza del genere. Il genere maschile è genere maschile, il genere femminile è genere femminile. Oggi, l’uomo, nemico di Dio, fattosi Dio lui stesso, ha raggiunto una superbia così elevata che neanche Lucifero ha conosciuto mentre era l’Angelo più luminoso del Paradiso. Questa superbia sta sfociano nella volontà di voler cancellare non solo il vero Dio dalla nostra terra, Cristo e chiunque in qualche modo gli ricorda l’esistenza di Dio e di Cristo Gesù: la Chiesa e il cristiano. Pretende anche annullare per decreto umano le tracce divine nella creazione, ad iniziare dalla differenza di genere di maschio e di femmina, continuando poi con l’abrogazione della Legge divina sul vero e sul falso, sul bene e sul male, sulla pietà e l’empietà, sulla giustizia e l’ingiustizia, sul lecito e sull’illecito, pervenendo fino all’eliminazione della separazione eterna tra quanti hanno fatto il bene e quanti invece si sono consegnati al male. Così sulla terra, nel tempo, né nei cieli, dopo il tempo, mai vi potrà esistere una benché minima differenza. La distinzione è odiosa all’uomo senza Dio, all’uomo che ha dichiarato nelle sua insipienza che Dio non esiste, non è mai esistito. Esiste l’uomo e la sua volontà. Poiché con la superbia regnano sempre dittature e tirannie, oggi vi è la dittatura del pensiero e la plutocrazia che impone le sue stolte e insipienti vedute sull’uomo e sulle cose, sul tempo e sull’eternità, obbligando per legge l’uomo ad essere stolto, senza alcuna sapienza, senza intelligenza, privo di senno e di buon senso. Questa indifferenza la si vuole anche tra le religioni, le confessione religiosi la cui radice è la stessa. Addirittura la si vuole imporre anche alla natura che viene violentata e impoverita nella sua multiforme diversità, perché obbligata a produrre quel prodotto secondo una specifica forme. Quando ci si distacca dalla sorgente della sapienza, della luce, della verità, della giustizia, le tenebre si impossessano del cuore e della mente dell’uomo e tutto si ricopre di oscurità.
Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”. Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”. E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna» (Mt 25,31-46).
Ciò che l’uomo senza Dio abolisce, cancella, abroga, distrugge con disumana cattiveria e malvagità, Gesù viene nell’ultimo giorno e non solo conferma ogni Parola da Lui proferita, in più opera una separazione e distinzione eterna tra Paradiso e inferno, tra benedetti e maledetti, tra pecore e capri, tra operatori di misericordia e non operatori di essa. È giusto allora che ogni uomo si decida a chi prestare fede. A quanti distruggono anche l’evidenza e ad essa aggiungono ciò che mai potranno vedere mentre si è in via sulla terra? Oppure a Colui che era nel Cielo dall’eternità, si fatto nostra carne e nostro sangue, nella carne fu crocifisso come Messia, Cristo, Signore, ma poi Risorto e ora siede alla destra del Padre? Ai falsi profeti che gridano le loro allucinanti falsità e menzogne che anche il più cieco tra i ciechi può vedere? O al Figlio di Dio Crocifisso dall’uomo per invidia a causa della verità di cui Lui era portatore? Tra i due la differenza è divina ed eterna. Ma oggi questa differenza tra falso e vero profeta è stata abolita. Solo la falsità ha diritto di cittadinanza sulla terra. La verità va bandita per sempre. Purtroppo nessuno potrà mai abolire la differenza tra uomo vivente e un uomo morto. Poiché la morte viene e su di essa nessuno può qualcosa, Il Signore sulla morte ci richiamerà in vita nell’ultimo giorno e ci sottoporrà a giudizio eterno. Tutte le differenza da noi abolite, da Lui saranno confermate per sempre, separando e togliendo dal suo regno gli operatori di iniquità.
Madre di Dio, Angeli, Santi, aiutateci a comprendere che la differenza è eterna bellezza divina.