Questa generazione è una generazione malvagia
10 OTTOBRE (Lc 11,29-32)
Quanto Gesù dice della sua generazione, che è malvagia, il Signore Dio sempre lo ha detto della generazione dei figli di Israele. Mosè compose un canto come memoria eterna perché nessuno dimenticasse e tutti si ricordassero del loro cuore ostinato.
«Udite, o cieli: io voglio parlare. Ascolti la terra le parole della mia bocca! Scorra come pioggia la mia dottrina, stilli come rugiada il mio dire; come pioggia leggera sul verde, come scroscio sull’erba. Voglio proclamare il nome del Signore: magnificate il nostro Dio! Egli è la Roccia: perfette le sue opere, giustizia tutte le sue vie; è un Dio fedele e senza malizia, egli è giusto e retto. Prevaricano contro di lui: non sono suoi figli, per le loro macchie, generazione tortuosa e perversa. Così tu ripaghi il Signore, popolo stolto e privo di saggezza? Non è lui il padre che ti ha creato, che ti ha fatto e ti ha costituito? Ricorda i giorni del tempo antico, medita gli anni lontani. Interroga tuo padre e te lo racconterà, i tuoi vecchi e te lo diranno. Quando l’Altissimo divideva le nazioni, quando separava i figli dell’uomo, egli stabilì i confini dei popoli secondo il numero dei figli d’Israele. Perché porzione del Signore è il suo popolo, Giacobbe sua parte di eredità. Iesurùn si è ingrassato e ha recalcitrato, – sì, ti sei ingrassato, impinguato, rimpinzato – e ha respinto il Dio che lo aveva fatto, ha disprezzato la Roccia, sua salvezza. Lo hanno fatto ingelosire con dèi stranieri e provocato all’ira con abomini. Hanno sacrificato a dèmoni che non sono Dio, a dèi che non conoscevano, nuovi, venuti da poco, che i vostri padri non avevano temuto. La Roccia, che ti ha generato, tu hai trascurato; hai dimenticato il Dio che ti ha procreato! Ma il Signore ha visto e ha disdegnato con ira i suoi figli e le sue figlie. Ha detto: “Io nasconderò loro il mio volto; vedrò quale sarà la loro fine. Sono una generazione perfida, sono figli infedeli (Cfr. Dt 32,1-20).
Anche i Salmi ricordano la natura del popolo del Signore. Esso è una generazione che vuole solo i benefici dal suo Dio. Preso il bene, ci si dimentica che Lui è Dio, il Signore, cui è dovuta ogni obbedienza nella più stretta fedeltà al Patto dell’alleanza.
Ha stabilito un insegnamento in Giacobbe, ha posto una legge in Israele, che ha comandato ai nostri padri di far conoscere ai loro figli, perché la conosca la generazione futura, i figli che nasceranno. Essi poi si alzeranno a raccontarlo ai loro figli, perché ripongano in Dio la loro fiducia e non dimentichino le opere di Dio, ma custodiscano i suoi comandi. Non siano come i loro padri, generazione ribelle e ostinata, generazione dal cuore incostante e dallo spirito infedele a Dio (Cfr. Sal 78 (77) 1-8). Entrate: prostràti, adoriamo, in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti. È lui il nostro Dio e noi il popolo del suo pascolo, il gregge che egli conduce. Se ascoltaste oggi la sua voce! «Non indurite il cuore come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto, dove mi tentarono i vostri padri: mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere. Per quarant’anni mi disgustò quella generazione e dissi: “Sono un popolo dal cuore traviato, non conoscono le mie vie”. Perciò ho giurato nella mia ira: “Non entreranno nel luogo del mio riposo”» (Sal 95(94) 6-11).
Gesù viene, la sua generazione vuole ogni miracolo. Non vuole però la conversione al suo Vangelo, alla sua Parola. Vuole i benefici che sono il frutto dell’obbedienza nella vera conversione, ma non vuole l’albero, cioè la fede nella Parola di Gesù.
Mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Ninive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione. Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone. Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Ninive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona.
Gesù lo dice con chiarezza: per ogni miracolo ottenuto, che è un aiuto potente alla conversione e alla fede nel Vangelo, essi sono chiamati in giudizio dal Padre suo. La stessa regina del Sud e Ninive condanneranno i contemporanei di Gesù. Ninive si è convertita senza miracoli. Neanche la regina del Sud vide un solo miracolo.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci la vera fede nel Vangelo.