Questa è l’ora vostra e il potere delle tenebre
Gesù nasce e il potere delle tenebre si scatena contro di Lui. Satana subito entra nel cuore del re Erode, suo servo fedele, e lo manda ad uccidere il Bambino, perché nessuna redenzione si compia e nessuna profezia del Padre si attui. Erode, volendo riuscire a portare a compimento la sua obbedienza a Satana, uccide tutti i bambini di Betlemme dai due anni in giù. Così è certo che anche Gesù sarebbe morto. Ma Gesù è più che Mosè. Mosè fu salvato dalle acque, perché ad esse affidato. Lui invece fu salvato da Giuseppe, perché il Padre lo ha posto nella sua custodia di uomo saggio, solerte, soprattutto obbediente ad ogni suo comando.
Gesù cresce. Della sua vita “privata”, fino ai trent’anni, nulla conosciamo di Lui. San Luca narra solo l’episodio di Gesù dodicenne che si ferma nel tempio di Gerusalemme per discutere con i dottori. Ci dona, come notizia aggiunta, che Gesù cresceva in età, sapienza e grazia. Dopo aver ricevuto il Battesimo di Giovanni nel fiume Giordano, Gesù esce dalle acque, si mette in preghiera, il Padre lo consacra Messia, facendo scendere su di Lui, sotto forma visibile come di colomba, lo Spirito Santo. Da questo istante per Gesù non c’è un momento senza tentazione. Le modalità di Satana sono molteplici. Si serve di tutti e di ogni cosa per farlo cadere.
Nel deserto è lui stesso, in persona, che lo tenta. La sua tentazione è sottile. Lo vuole Dio separato dal Padre, Dio autonomo. Lo vuole Messia senza il programma del Padre, con un programma suggerito dallo stesso Satana. Lo vuole Messia secondo il mondo, in tutto simile ai re della terra, mentre Lui è il Re del mondo di Dio, non del mondo degli uomini. Gesù respinge ogni seduzione di autonomia, perché il suo essere è eternamente dal Padre. Non solo come vero uomo, ma anche come vero Dio Lui è dal Padre. La Persona di Cristo è dal Padre e Lui vive per essere dal Padre. Se Cristo avesse accolto la tentazione, nessuna redenzione sarebbe stata compiuta. Il perdono è del Padre. Lo Spirito Santo è del Padre. La figliolanza è del Padre. Un Cristo senza il Padre è un Cristo inutile. Noi siamo del Padre, non siamo di Cristo. Cristo non può redimere ciò che non è suo. Noi siamo suoi perché il Padre ci ha consegnati a Lui, ci dona a Lui, perché Lui ci salvi, ci santificati, e da salvati e santificati ci consegni al Padre.
Poi Satana si veste da fariseo, scriba, sadduceo, sacerdote e servendosi di ogni calunnia, falsa testimonianza, mormorazione, pensieri malvagi, cerca in ogni modo di ostacolare la sua missione. Non vuole che Lui sia dalla verità, dalla luce, dalla volontà del Padre. Lo vuole dalla tradizione secondo gli uomini, dalla religione fatta di solo culto senza alcuna obbedienza ai Comandamenti, ma anche senza alcun rapporto con la verità rivelata secondo pienezza di scienza, sapienza, intelligenza nello Spirito Santo. L’ora di Cristo ancora non è giunta e Satana nulla può contro di Lui. Lui cammina per la sua strada finché non giunge a Gerusalemme.
Qui Satana si veste da Giuda. In verità Giuda da lui era stato già conquistato. Il cuore di questo discepolo non era con il Maestro, ma con Satana quasi fin da subito. Il discepolo si vende Cristo per trenta denari e conduce le guardie per arrestare il Maestro nell’Orto degli Ulivi. Ma questo non basta per condannare Gesù a morte. Allora Satana si veste da sinedrio e sa sommo sacerdote. Interroga Gesù sotto giuramento, chiedendogli di manifestare la sua verità. Gesù non può non rispondere. Non può tacere. Ci sono delle domande che vengono poste ad una persone alle quali essa è obbligata per missione, per ministero, per essenza personale a rispondere secondo verità piena. Gesù risponde e per la sua risposta è condannato a morte. Ma ancora neanche questa condanna è sufficiente. Occorre la ratifica di Roma.
Mentre ancora egli parlava, ecco giungere una folla; colui che si chiamava Giuda, uno dei Dodici, li precedeva e si avvicinò a Gesù per baciarlo. Gesù gli disse: «Giuda, con un bacio tu tradisci il Figlio dell’uomo?». Allora quelli che erano con lui, vedendo ciò che stava per accadere, dissero: «Signore, dobbiamo colpire con la spada?». E uno di loro colpì il servo del sommo sacerdote e gli staccò l’orecchio destro. Ma Gesù intervenne dicendo: «Lasciate! Basta così!». E, toccandogli l’orecchio, lo guarì. Poi Gesù disse a coloro che erano venuti contro di lui, capi dei sacerdoti, capi delle guardie del tempio e anziani: «Come se fossi un ladro siete venuti con spade e bastoni. Ogni giorno ero con voi nel tempio e non avete mai messo le mani su di me; ma questa è l’ora vostra e il potere delle tenebre» (Lc 22,47-53).
Ora Satana di veste da Pilato, da Erode, da folla, crea debolezza in Pilato, delusione in Erode, stoltezza nella folla, astuzia nei capi del popolo e Gesù viene condannato a morte per crocifissione. Satana ha solo potere sul corpo di Gesù, non ha alcun potere né sull’anima, né sullo spirito, né sulla volontà, né sui pensieri del Maestro. Gesù mai sarà suo, neanche per un istante. Gesù dona il corpo a Satana. è la sua ora. Satana lo tormenta, scaricando su di esso tutta la sua malvagità e desiderio di male. Ma Gesù mai passa dalla sua parte. Rimane sempre dal Padre. Spira consegnando il suo spirito al Padre. Non lo consegna di certo a Satana. È questa l’ora delle tenebre: l’ora in cui Satana prende il nostro corpo per pigiarlo come l’uva nel tino. Lui pigia il corpo di Cristo nel tino della croce, ma non spreme la sua anima, solo l sangue.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, aiutateci nell’ora delle tenebre.