Quelle parole parvero a loro come un  vaneggiamento

Bar 3,9-15.32-4,4; Ez 36,16-17a.18-28; Rm 6,3-11; Sal 117; Lc 24,1-12
20 APRILE

Tutto nella relazione tra Dio e l’uomo avviene per rivelazione, annunzio, manifestazione. L’uomo fu creato ad immagine e a somiglianza di Dio. Subito il Signore gli rivela cosa lui deve fare sulla terra. Viene posto ne guardino. Gli viene manifestato che l’albero della conoscenza del bene e del male è un albero che dona morte. I suoi frutti mai andranno mangiati. Subito dopo la disobbedienza, il Signore viene e rivela quale è il suo disegno di salvezza. Così opera con Caino, Noè, Abramo, Isacco, Giacobbe, Mosè, Giosuè, i Profeti. Non c’è conoscenza della volontà e delle opere di Dio se non per rivelazione, manifestazione, annunzio. Entriamo nel Nuovo Testamento. Alla Vergine Maria viene annunziata la sua vocazione ad essere Madre del Figlio dell’Altissimo, del Messia di Dio. A Zaccaria viene rivelata la nascita di Giovanni e la sua missione. Anche a Giuseppe viene rivelato cosa lui dovrà fare. Così è anche per altri personaggi per la nascita e per la prima infanzia di Gesù: i pastori, i Magi, Simeone, Anna. Tutto avviene per rivelazione. Nulla si conosce se non per manifestazione. Anche la vita pubblica di Gesù è stata vera rivelazione del Padre.

Gesù risorge. Anche questo mistero è sottoposto alla legge della rivelazione, manifestazione, annunzio. Prima si crede e poi Gesù si manifesta. Le donne si recano al sepolcro. La pietra è stata ribaltata. La tomba è vuota. Da due Angeli del Signore prima esse dono invitate a non cercare tra i morti colui che è vivo, perché è risorto. Poi, ricevuto l’annunzio della risurrezione, esse vengono inviate dai discepoli a recare questo lieto annunzio che Gesù è risorto, secondo le parola che loro avevano già ascoltato dalla bocca del Maestro quando erano con Lui in Galilea. Le donne si recano dagli Undici. Le loro parole parvero un vaneggiamento, un sogno ad occhi aperti. Non c’è immediata fede nella notizia ascoltata. Pietro tuttavia vuole constatare con i suoi occhi quanto le donne gli hanno annunziato. Corre al sepolcro. Lo trova vuoto. Il corpo di Cristo Gesù non è in esso. Rimane pieno di stupore. Se una parte dell’annunzio delle donne è vera, anche l’altra parte necessariamente dovrà essere vera. Se la morte in croce è stata vera, anche la risurrezione sarà vera. Sono una sola Parola di Gesù e un solo mistero. Si compie una parte, si compie anche l’altra parte.

Il primo giorno della settimana, al mattino presto esse si recarono al sepolcro, portando con sé gli aromi che avevano preparato. Trovarono che la pietra era stata rimossa dal sepolcro e, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù. Mentre si domandavano che senso avesse tutto questo, ecco due uomini presentarsi a loro in abito sfolgorante. Le donne, impaurite, tenevano il volto chinato a terra, ma quelli dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea e diceva: “Bisogna che il Figlio dell’uomo sia consegnato in mano ai peccatori, sia crocifisso e risorga il terzo giorno”». Ed esse si ricordarono delle sue parole e, tornate dal sepolcro, annunciarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri. Erano Maria Maddalena, Giovanna e Maria madre di Giacomo. Anche le altre, che erano con loro, raccontavano queste cose agli apostoli. Quelle parole parvero a loro come un vaneggiamento e non credevano ad esse. Pietro tuttavia si alzò, corse al sepolcro e, chinatosi, vide soltanto i teli. E tornò indietro, pieno di stupore per l’accaduto.

Perché Gesù vuole che si creda nella sua risurrezione per annunzio e non per visione? Perché l’annunzio è la sola via attraverso la quale Dio si è sempre manifestato. La nostra fede è alla Parola. È credendo nella Parola che si può credere a Colui che nella Parola è contenuto, rivelato, manifestato. Parola e Dio, Parola e Gesù sono una cosa sola, nello Spirito. Si crede nella Parola di Cristo in Cristo. Non si crede nella Parola, non si crede in Cristo. Si obbedisce alla Parola di obbedisce a Cristo. Ci si sottrae alla Parola, ci si sottrae a Cristo. Si modifica o si trasforma la Parola, è Cristo ed è Dio che viene modificato e trasformato. Oggi non abbiamo più il vero Cristo e il vero Dio, perché non abbiamo più la vera Parola di Dio. Abbiamo una Parola fortemente modificata che ci offre un Dio che non è più il Dio della Parola. Cristo è nella Parola.

Madre di Dio, Angeli, Santi, aiutateci a dare la sua verità alla Parola di Gesù.