vangelo del giorno

Quel giorno non mi domanderete più nulla

6 MAGGIO (Gv 16,20-23a)

Perché Gesù annunzia ai discepoli che dopo la sua gloriosa risurrezione essi non gli domanderanno più nulla? La risposta la troviamo nel Vangelo secondo Luca: Essi saranno ricolmati di Spirito Santo. Saranno guidati da Lui allo stesso modo che lo Spirito guidava Gesù nello svolgimento della sua missione.

Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto» (Lc 24,44-49).

Quando si è nello Spirito del Signore, quando è necessario, il discepolo di Gesù che cammina nella perfetta obbedienza alla Parola, viene corredato anche di particolari doni, uno di questi è la visione in spirito. Si è assenti, ma è come se si fosse presenti. La prima volta in assoluto questo dono è stato del profeta Eliseo.

Giezi, servo di Eliseo, uomo di Dio, disse fra sé: «Ecco, il mio signore ha rinunciato a prendere dalla mano di questo arameo, Naamàn, ciò che egli aveva portato; per la vita del Signore, gli correrò dietro e prenderò qualche cosa da lui». Giezi inseguì Naamàn. Naamàn, vedendolo correre verso di sé, saltò giù dal carro per andargli incontro e gli domandò: «Tutto bene?». Quello rispose: «Tutto bene. Il mio signore mi ha mandato a dirti: “Ecco, proprio ora, sono giunti da me due giovani dalle montagne di Èfraim, da parte dei figli dei profeti. Da’ loro un talento d’argento e due mute di abiti”». Naamàn disse: «È meglio che tu prenda due talenti», e insistette con lui. Chiuse due talenti d’argento in due sacchi insieme con due mute di abiti e li diede a due suoi servi, che li portarono davanti a Giezi. Giunto alla collina, questi prese dalla loro mano il tutto e lo depose in casa, quindi rimandò quegli uomini, che se ne andarono. Poi egli andò a presentarsi al suo signore. Eliseo gli domandò: «Giezi, da dove vieni?». Rispose: «Il tuo servo non è andato da nessuna parte». Egli disse: «Non ero forse presente in spirito quando quell’uomo si voltò dal suo carro per venirti incontro? Era forse il tempo di accettare denaro e di accettare abiti, oliveti, vigne, bestiame minuto e grosso, schiavi e schiave? Ma la lebbra di Naamàn si attaccherà a te e alla tua discendenza per sempre». Uscì da lui lebbroso, bianco come la neve (2Re 5,20-27).

Anche San Paolo gode della visione in Spirito. È come se fosse presente nei luoghi dove i fatti si svolgono e gli eventi si compiono. La visione in spirito è visione più potente di quella reale, con gli occhi. Con essa si vedono i fatti e la verità di essi.

Si sente dovunque parlare di immoralità tra voi, e di una immoralità tale che non si riscontra neanche tra i pagani, al punto che uno convive con la moglie di suo padre. E voi vi gonfiate di orgoglio, piuttosto che esserne afflitti in modo che venga escluso di mezzo a voi colui che ha compiuto un’azione simile! Ebbene, io, assente con il corpo ma presente con lo spirito, ho già giudicato, come se fossi presente, colui che ha compiuto tale azione. Nel nome del Signore nostro Gesù, essendo radunati voi e il mio spirito insieme alla potenza del Signore nostro Gesù, questo individuo venga consegnato a Satana a rovina della carne, affinché lo spirito possa essere salvato nel giorno del Signore (1Cor 5,1-5).

Gesù non lascia privi di qualsiasi dono spirituale i suoi Apostoli. Sa che senza una grande, potente manifestazione dello Spirito, è impossibile la loro missione.

In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia. La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia. Quel giorno non mi domanderete più nulla.

Chi vuole svolgere la sua missione con frutto, deve divenire una cosa sola con lo Spirito Santo. Lui dovrà essere i suoi occhi, la sua bocca, il suo cuore, la sua Parola.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, ricolmateci di Spirito Santo.